Movimento Indigeno

ETERE O NON ETERE, il problema è risolto?

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view post Posted on 9/6/2011, 20:50

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Con Zenone di Cizio nasce lo Stoicismo,basato sulla centralità del Logos ,ma è con Cleante di Asso,suo successore,che il Logos assume quelle caratteristiche universali che portera ad una visione
unitaria del creato.Infatti passiamo da una visione limitata nell'autocoscienza interiore di Zenone(nell'esclusiva relazione tra pensiero di se e la propria esistenza) , alla visione universale di Cleante,dove la conoscenza esce dall'ambito dell'uomo per comprendere la realta esterna,mettendo il Logos al centro di tutte le cose materiali e non,”perché il Lògos che muove il pensiero razionale dell'uomo è in fondo lo stesso situato a fondamento dell'universo”.
Anche Ermete Trimegisto ci tramanda come “ Il Padre è il Pensiero, il Figlio la Parola e sono uniti uno all’altro dalla vibrazione della Vita”..
Non è forse questa “vibrazione”il Logos?Oppure la Trinita Cristiana?
Infatti nel mondo Cristiano il verbo(o vibrazione) è il principio e l'essenza stessa delle cose:
«In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
[...]
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;...»
Facendo un passo indietro anche nella lingua greca si usano parole come Hypostasis ed hyparchonta,l'uno indica la sostanza spirituale,l'altro la sostanza materiale.
Nel Srimad Bhagavatam(è la scienza spirituale che ci permette di conoscere non solo la Sorgente ultima di ogni cosa, l’Essere Supremo, ma anche la relazione che ci unisce a Lui.”),commentato direttamente da “Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada”.(32° successore di Krsna)si leggono queste parole.

“I saggi spiritualisti che conoscono la Verità Assoluta chiamano questa Sostanza unica, aldilà di ogni dualità, col nome di Brahman, Paramatma o Bhagavan” (1.2.11)

La spiegazione a queste parole di "Sua Divina Grazia"è stata:

La Verità Assoluta è contemporaneamente soggetto ed oggetto perché non vi si distingue alcuna differenza di ordine qualitativo.
Perciò, Brahman, Paramatma o Bhagavan sono, sul piano qualitativo un’unica verità. Questa Sostanza unica è la Verità Assoluta.
Bhagavan la persona suprema, il signore sovrano, rappresenta l’aspetto ultimo di questa verità assoluta.
Il Paramatma costituisce una manifestazione parziale del signore supremo, mentre il Brahman impersonale è lo sfolgorio irradiante del suo corpo come i raggi che emanano dal corpo del deva del sole. I maestri della verità assoluta sanno che i suoi tre aspetti sono diverse angolazioni dell’unica sostanza.
La Verità Suprema ed Assoluta è sufficiente a se stessa, possiede la conoscenza perfetta ed è libera da ogni illusione generata dal concetto della relatività.
Nel mondo del relativo ciò che conosce è distinto da ciò che è conosciuto, mentre sul piano della verità assoluta non c’è alcuna distinzione. Nel mondo del relativo, chi conosce è l’anima spirituale vivente, che appartiene all’energia superiore e ciò che è conosciuto è la materia inerte,costituita di energia inferiore: dualità, dunque, tra energia inferiore e superiore.
Nell’ Assoluto nessun senso di diversità esiste tra conoscente e conosciuto, perciò tutto là è assoluto.”

Come possiamo notare sin dai tempi antichi l'umano “sapere”conduceva ad una concezione dell'universo e del mondo come emanazione di un unica energia senziente.

Tornando all'antica Grecia,la filosofia ci ha insegnato una cosa importantissima:la logica.
A partire da colui che ne pose le prime basi,Socrate col suo metodo induttivo,al suo allievo Platone col suo metodo deduttivo,ad arrivare infine ad Aristotele che pone le basi del linguaggio scentifico,definendo l'uso dell'analisi logica lo strumento per arrivare alla conoscenza.
Questo per far capire che anche solo col puro pensiero si possono raggiungere vette eccelse del sapere.Inoltre la logica porta inevitabilmente alla formazione della critica,critica costruttiva, attraverso la quale è possibile il progresso delle idee.
Questo prologo è importante per i concetti che esporro successivamente.

orso in piedi
 
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view post Posted on 13/6/2011, 12:17

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Ora facciamo un salto in avanti di molti secoli,sino ad arrivare al 1687 allorche Newton fa uscire il suo “Principi matematici della filosofia naturale”nel quale è descritta la “Teoria della gravitazione universale”che parte con i grandi contributi di Galileo e keplero.
Senza entrare nel merito,diremmo soltanto che nel modello Newtoniano della relazione che hanno i gravi tra loro è basilare considerare lo spazio come un vuoto assoluto.Concetto che sara ripreso dalla meccanica di Heisemberg e quella di Schrodinger,L'assoluta inesistenza dell'etere e quindi senza che ci possano essere forze che possano trasmettere azioni dinamiche nello spazio.

Ma non tutti la pensavano alla stessa maniera e le critiche furono forti con chi invece pensava all'esistenza dell'etere.Cosi si arriva al famoso esperimento di Albert Michelson ed Edward Morley nel 1887.L'esperimento era stato concepito per dimostrare che la luce può avere velocità diverse per diversi osservatori in moto relativo rispetto all'etere, attraverso la dimostrazione dell'esistenza di una sorta di « vento d'etere ».
Essi pensarono che se tutto lo spazio è semplicemente un oceano immobile di etere, allora il moto della terra attraverso l’etere poteva esser scoperto e misurato nello stesso modo con cui i marinai misurano la velocità di una nave sul mare. A questo scopo, Michelson e Morley lanciarono nello spazio un raggio di luce. Se la luce si propaga veramente attraverso l’etere, la sua velocità avrebbe dovuto essere influenzata dal flusso di etere suscitato dal moto della terra. Propriamente un raggio di luce, lanciato in direzione del movimento della terra, avrebbe dovuto subire un lieve ritardo a causa del flusso di etere, proprio come un nuotatore prova maggior fatica nuotando contro corrente. Si tratta di una piccola differenza, poiché la velocità della luce è di 300.000 km al secondo, mentre la velocità della terra nella sua orbita attorno al sole non raggiunge che i 32 km al secondo. Perciò un raggio di luce lanciato contro il flusso dell’etere avrebbe dovuto viaggiare alla velocità di 299.968 km al secondo, mentre un raggio di luce diretto con il flusso di etere dovrebbe essere lanciato alla velocità di 300.032 km al secondo.
L'esperimento dimostrò così l'indipendenza della velocità della luce dalla direzione di propagazione e il risultato, interpretato come prova dell'inesistenza dell'etere.
Un risultato che parte da un presupposto errato:una etere immobile.Ma se si considera l'etere come una forza in movimento,che invece di essere trascinato si trasmorma in trascinatore?Una forza che pervade tutto l'universo come un grande oceano in eterno movimento?Le cose forse cambierebbero ed il concetto di etere potrebbe essere rivisto.
Da “La fisica nel '900: una rivoluzione scientifica”Corso di Psicosomatica a cura di Ivan Bono
www.sicap.it/merciai/psicosomatica/students/mqtotale.htm
Da sempre la Fisica, e in misura più estrema nel XX secolo, non fornisce verità certe, bensì mappe efficaci e condivise del mondo. La teoria della Gravitazione Universale di Newton è giusta o sbagliata? E’ una domanda mal posta: tale teoria è una lettura matematica del mondo fortemente predittiva ed esplicativa, che è stata fatta propria dalla comunità scientifica per tre secoli, che ha permesso all’uomo di andare sulla luna, ma che è stata superata dalla teoria della Relatività Generale di Einstein… (così come il sistema geocentrico tolemaico, prima della “rivoluzione copernicana” era un modello del cosmo anch’esso efficace e ampiamente condiviso). Non bisogna spaventarsi di questo: la scienza è un fenomeno umano, soggetta, come sottolinea Kuhn, a momenti di crisi, a rivoluzioni di paradigma e a fenomeni anche di tipo sociologico.
In questa mappatura del reale la scienza procede - da Galileo in poi – attraverso una forte e costante interazione tra momento teorico (intuizioni, ipotesi, formulazioni matematiche, processi deduttivi) e verifica sperimentale. In questo processo si finisce spesso per reificare l’ipotesi, cioè in parole più semplici, per considerare per vero e certo ciò che, più correttamente, bisognerebbe chiamare concetto interpretativo.
L’energia esiste? Un elettrone esiste? E che cosa sono? Il modo più corretto per definirli è dire che sono dei CONCETTI UNIFICANTI, che spiegano in modo unitario una serie di diverse fenomenologie e risultati sperimentali.
Troppo spesso diamo per scontato che Teoria equivalga a conclamazione definitiva di una realta.Ma non è cosi.Troppi interrogativi,troppe cose non spiegate,rendono le teorie ancora “teorie”.Nulla è dimostrato al 100%,e troppe volte assistiamo a fenomeni che mettono in crisi le teorie di turno.
Nikola Tesla affermava:
« Io continuo a ritenere che lo spazio non possa essere curvo, per il semplice fatto che esso non può avere proprietà. Sarebbe come affermare allo stesso modo che Dio ha delle proprietà. Egli non ne ha, ma solo degli attributi di nostra invenzione. Di proprietà si può parlare solo per la materia che riempie lo spazio. Dire che in presenza di corpi enormi lo spazio diventa curvo è equivalente ad affermare che qualcosa possa agire secondo nulla. Io mi rifiuto di sottoscrivere un simile modo di vedere.»

« Non c'è nulla che sia dotato di vita - dall'uomo, che ha reso schiavi gli elementi, alla più agile creatura - in tutto questo pianeta che non oscilli durante una rotazione. Ogni volta che un'azione sia generata da una forza, anche infinitesimale, il bilancio cosmico viene alterato ed il moto universale ne risente degli effetti.»
Tesla ammetteva l'esistenza di un'energia che permea tutto l'universo:L'etere.
Ma come si puo dimostrare l'esistenza dell'etere?Come possiamo immaginare l'esistenza di un oceano di energia creatrice?
Per questo mi rivolgo ad uno dei piu grandi scienziati Italiani del '900 Marco Todeschini.
Altri hanno scritto su questo genio,meglio di quanto possa fare io ed a loro vi rimando
http://www.futuretg.com/index.php?option=c...ysics&Itemid=62

segue....

orso in piedi
 
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view post Posted on 14/6/2011, 21:26

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La TEORIA DELLE APPARENZE è l'opera di Marco Todeschini che ne chiarisce il percorso mentale,che lo porta alla sua rivoluzionaria teoria unificatrice.Con chiarezza,ragionamenti logici e dimostrazioni matematiche egli non solo ci dimostra l'esistenza dell'etere,ma dimostra come le sue ricerche univano armoniosamente il “mondo esterno”
come crediamo di conoscerlo, al “mondo interno” che abbiamo forse dimenticato.Il concetto di "anima"trova la sua esplicazione in rapporto continuo e totale nella nostra realta.
Egli paragona l'etere come ad un grande oceano in cui tutto e tutti siamo immersi,e come un oceano fluido segue le leggi della fluidodinamica,dimostrando come queste leggi si applichino perfettamente all'universo ed ai moti dei pianeti ribaltando il concetto stesso di gravita.Vibrazione e vortice sono le parole magiche.
E' un ritorno alle antiche conoscenze,ricordate?
Ora vi lascio alle parole di Todeschini,per quanto concerne i primi capitoli della sua opera

www.scribd.com/doc/29059191/apparenze-primicapitoli


orso in piedi



Edited by orso in piedi - 3/7/2011, 21:56
 
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view post Posted on 28/4/2013, 17:06

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Una nuova teoria che unifica le forze della natura

By
Prof. A. Zielinski *

La terra è in espansione. Tutti i corpi celesti hanno campi magnetici che sono dipendenti o circolare polare a rotazione. I poli nord e sud magnetici sono prodotti dalla rotazione earthÌs. I poli magnetici sono in movimento, ma sono nello stesso posto alla stessa ora. Ogni galassia ha più o meno un "buco nero" che non è un buco a tutti. L'universo non è in espansione, non c'è mai stato un "Big Bang". L'energia elettrica può essere generata da eather.
Estratto

Una nuova emozionante scoperta l'esistenza e il comportamento di etere porta ad un nuovo concetto di essenza di etere, che è in grado di spiegare perché il famoso etere esperimento di Michelson-Morley del 1887 non è riuscita, spiegare e unificare le forze della natura, spiegare perché quantistica teoria funziona e anche spiegare dove l'universo proviene, e, ultimo ma non meno importante, indica la porta di accesso alla nuova fonte di energia del futuro.

LA di Michelson-Morley AETHER ESPERIMENTO

Introduzione
Nel 1887, Albert Michelson ed Edward Williams Morley [1,2], assumendo che l'etere è stato uniforme e in riposo nello spazio, ha voluto misurare il moto assoluto della terra nello spazio. Per fare ciò, uno speciale interferometro sensibile è stato sottolineato in varie direzioni della bussola. Le letture interferometro, tuttavia, indicato che la terra aveva alcun movimento relativo all'etere in qualsiasi direzione orizzontale. L'interpretazione del risultato dell'esperimento era che significherebbe che la terra aveva alcun movimento relativo nello spazio, che ovviamente non era il caso. Michelson e Morley non potrebbero spiegare questo mistero e, quindi, pensavano che il loro esperimento era fallito. Ancora oggi, molti scienziati ritengono che l'esperimento di Michelson-Morley etere è probabilmente il più importante esperimento che non ha funzionato, in tutta la storia della scienza. Una delle spiegazioni fornite da numerosi fisici, tra cui Albert Einstein, è che non esiste una cosa come l'etere a tutti. Unill oggi, molte forze misteriose e fenomeni sono ancora sconcertante menti degli astronomi e dei fisici a causa del mistero irrisolto dell'etere, che teneva nascosta la natura della massa, inerzia, gravità, le forze di attrazione e repulsione, il magnetismo, la luce, il calore , elettricità, superconduttività, stelle doppie, la fonte di energia di stelle, attività vulcaniche e tettoniche, buchi neri, e l'espansione dell'universo.

L'errore nell'esperimento..........

Il seguito qui http://translate.google.it/translate?hl=it...fied.field.html

la ripetizione dell' esperimento di Michelson-Morley con tecnologie moderne,ma questa volta con misurazioni sull'asse verticale.

Estesa di Michelson-Morley esperimento interferometro. Versione inglese



orso in piedi
 
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view post Posted on 26/6/2013, 12:27

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Col suo «motore impossibile» smentisce Newton e Einstein

IL CASO. Talento dell'elettronica, a 14 anni ha dovuto andare a lavorare. Poi, studiando la sera, ha preso due lauree
Mirco Gregori, 44 anni, ingegnere, è il primo al mondo ad aver replicato la macchina che di fatto smonta la famosa teoria della relatività sulla quale si basa la fisica moderna

http://media.larena.it/media/2012/05/06_29...ize_526_394.jpg

Gregori mostra il suo «motore impossibile», realizzato sulla base degli studi di Todeschini FOTO AMATO

E' veronese l'erede di Marco Todeschini, l'ingegnere bergamasco che ha smentito una parte delle teorie di Newton e di Einstein. Mirco Gregori, ingegnere montefortiano quarantaquattrenne, è il primo al mondo ad aver replicato per pura passione il «motore impossibile» che dimostra quanto sia «relativa» la teoria della relatività sulla quale si basa la fisica moderna. Una sperimentazione, la sua, che rende giustizia allo scienziato bergamasco, ne riporta prepotentemente d'attualità le teorie e che è destinata a riaccendere la discussione sulla finitezza della fisica classica e su tutto il sapere che, secondo Gregori, sarebbe costruito su un assunto sbagliato. «Guardi qua: come può essere vera questa cosa?», dice Gregori mettendo il dito sotto i cardini della relatività. Insomma, lo vedrebbe anche un bambino delle scuole elementari che la formula C= C+V non sta né in cielo né in terra, «perchè come può una cosa essere uguale a se stessa più qualcosa d'altro, cioè, nel caso specifico, il postulato della costanza della velocità della luce?». Tutto, per Mirco Gregori, è partito da qui, o meglio da una domanda ancora più semplice: «Ma sarà vero che la luce ha una velocità e che sia la massima raggiungibile, e sarà vero che la terra galleggia nel vuoto?». Ce ne sarebbe abbastanza per diventare matti, ma l'ingegner Mirco Gregori è un tipo a dir poco pragmatico. Anzi, questo è il suo marchio di fabbrica. Lo ha imparato dalla vita ad esserlo quando, avviato a brillanti studi tecnici per via di un talento non comune per la meccanica e l'elettronica, si è trovato a interromperli a quattordici anni per andare a lavorare. A dire il vero, lavorare l'ha sempre fatto perchè è tra i carrelli dell'officina del papà, storico meccanico a Costalunga, che ha scoperto il suo talento. Va a lavorare, Mirco, e a vent'anni, aiuto carrellista all'Aia, si rivela: «Ci fu un blocco tecnico che paralizzò tutta la produzione. Mi feci avanti. Mi guardarono dubbiosi, ma alla fine mi dissero di sì: tolsi la scheda che governava le macchine, ci lavorai un po' e la produzione ripartì». Nulla di strano per uno che a 14 anni realizzava programmi per computer e si costruiva i videogiochi. Il signor Veronesi lo premia e così Mirco, alle scuole serali, conquista la maturità da perito tecnico e telecomunicazioni. Il resto è una corsa a perdifiato: due lauree, «ma basta scrivere che sono dottore in scienze informatiche e c'è dentro tutto», e lo studio sempre abbinato al lavoro. Dopo l'Aia c'è la Bauli e oggi il ruolo da responsabile dei servizi informativi di un colosso veronese della grande distribuzione organizzata. «Ma sì, è lavoro», taglia corto. «La passione è altra cosa». Già, altra cosa, cioè gli ultimi cinque anni di studio partiti da quelle domande: «Ho scoperto Nikola Tesla, il papà del sistema elettrico a corrente alternata e delle onde radio. Così ho conosciuto e mi sono innamorato di Todeschini». Cerca e ricerca, studia e ristudia, Gregori incontra Fiorenzo Zampieri, il depositario di tutto quello che Marco Todeschini ha scritto e fatto fino al 1988, anno della sua morte. Tutto o quasi perchè la sua rivoluzionaria invenzione, il «motore impossibile» che Gregori ha replicato, è letteralmente svanito nel nulla. E si capisce anche il perchè, «visto che a molti scienziati che si muovono con la mente libera, che sperimentano e discutono il consolidato si chiude la bocca. Antonella, la figlia di Marco Todeschini, me lo ha detto tra le lacrime vedendo il motore impossibile in funzione: a lei è andata meglio che ad altri congiunti di scienziati perchè le cose del padre sono state nascoste e non bruciate». Ma torniamo a Zampieri che negli occhi scuri di Gregori vede quella luce che lo convince che solo quell'ingegnere quarantenne farà rivivere Todeschini. Ecco perchè gli mette nelle mani tutto. E Mirco Gregori studia. Poi, due anni fa, trasforma tutto in realtà fisica e costruisce pezzo per pezzo il motore, con l'aiuto dell'amico Giancarlo. Ci hanno provato in tanti, lui è il primo a farlo funzionare: «Semplice», spiega, «attraverso un moto rotatorio è possibile ottenere un moto rettilineo pulsato. La fisica non lo ammette, la realtà sì», dice mostrando il motore in funzione. Per semplificare, il senso è pressappoco questo: a un'azione corrisponde una reazione. Punto. Fine. Prima di Todeschini e Gregori la frase sarebbe continuata con la precisazione «uguale e contraria». Sotto i tuoi occhi, però, ti accorgi che non è così. Come si spiega tutto ciò? «Esiste se concepiamo l'esistenza dell'etere che pervade il cosmo intero. Ecco perchè, diversamente da quello che comanda la fisica classica, quello che hai visto adesso è così non solo sulla Terra». A Valsecca, il paese natale di Todeschini, nel Bergamasco, dove Gregori ha presentato per la prima volta il motore, la gente piangeva. E lui, dando voce a Todeschini, lo ha ribadito: «La forza non esiste, è apparenza. La massima velocità raggiungibile per una particella non è limitata a quella della luce, ma di gran lunga superiore». E così, col «motore impossibile», potrebbe saltar fuori anche un modo diverso per esplorare il cielo.

Paola Dalli Cani

fonte http://www.larena.it/stories/Provincia/359...h_ce&scroll=982

orso in piedi
 
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