Ora facciamo un salto in avanti di molti secoli,sino ad arrivare al 1687 allorche Newton fa uscire il suo “Principi matematici della filosofia naturale”nel quale è descritta la “Teoria della gravitazione universale”che parte con i grandi contributi di Galileo e keplero.
Senza entrare nel merito,diremmo soltanto che nel modello Newtoniano della relazione che hanno i gravi tra loro è basilare considerare lo spazio come un vuoto assoluto.Concetto che sara ripreso dalla meccanica di Heisemberg e quella di Schrodinger,L'assoluta inesistenza dell'etere e quindi senza che ci possano essere forze che possano trasmettere azioni dinamiche nello spazio.
Ma non tutti la pensavano alla stessa maniera e le critiche furono forti con chi invece pensava all'esistenza dell'etere.Cosi si arriva al famoso esperimento di Albert Michelson ed Edward Morley nel 1887.L'esperimento era stato concepito per dimostrare che la luce può avere velocità diverse per diversi osservatori in moto relativo rispetto all'etere, attraverso la dimostrazione dell'esistenza di una sorta di « vento d'etere ».
Essi pensarono che se tutto lo spazio è semplicemente un oceano immobile di etere, allora il moto della terra attraverso l’etere poteva esser scoperto e misurato nello stesso modo con cui i marinai misurano la velocità di una nave sul mare. A questo scopo, Michelson e Morley lanciarono nello spazio un raggio di luce. Se la luce si propaga veramente attraverso l’etere, la sua velocità avrebbe dovuto essere influenzata dal flusso di etere suscitato dal moto della terra. Propriamente un raggio di luce, lanciato in direzione del movimento della terra, avrebbe dovuto subire un lieve ritardo a causa del flusso di etere, proprio come un nuotatore prova maggior fatica nuotando contro corrente. Si tratta di una piccola differenza, poiché la velocità della luce è di 300.000 km al secondo, mentre la velocità della terra nella sua orbita attorno al sole non raggiunge che i 32 km al secondo. Perciò un raggio di luce lanciato contro il flusso dell’etere avrebbe dovuto viaggiare alla velocità di 299.968 km al secondo, mentre un raggio di luce diretto con il flusso di etere dovrebbe essere lanciato alla velocità di 300.032 km al secondo.
L'esperimento dimostrò così l'indipendenza della velocità della luce dalla direzione di propagazione e il risultato, interpretato come prova dell'inesistenza dell'etere.
Un risultato che parte da un presupposto errato:una etere immobile.Ma se si considera l'etere come una forza in movimento,che invece di essere trascinato si trasmorma in trascinatore?Una forza che pervade tutto l'universo come un grande oceano in eterno movimento?Le cose forse cambierebbero ed il concetto di etere potrebbe essere rivisto.
Da “La fisica nel '900: una rivoluzione scientifica”Corso di Psicosomatica a cura di Ivan Bono
www.sicap.it/merciai/psicosomatica/students/mqtotale.htmDa sempre la Fisica, e in misura più estrema nel XX secolo, non fornisce verità certe, bensì mappe efficaci e condivise del mondo. La teoria della Gravitazione Universale di Newton è giusta o sbagliata? E’ una domanda mal posta: tale teoria è una lettura matematica del mondo fortemente predittiva ed esplicativa, che è stata fatta propria dalla comunità scientifica per tre secoli, che ha permesso all’uomo di andare sulla luna, ma che è stata superata dalla teoria della Relatività Generale di Einstein… (così come il sistema geocentrico tolemaico, prima della “rivoluzione copernicana” era un modello del cosmo anch’esso efficace e ampiamente condiviso). Non bisogna spaventarsi di questo: la scienza è un fenomeno umano, soggetta, come sottolinea Kuhn, a momenti di crisi, a rivoluzioni di paradigma e a fenomeni anche di tipo sociologico.
In questa mappatura del reale la scienza procede - da Galileo in poi – attraverso una forte e costante interazione tra momento teorico (intuizioni, ipotesi, formulazioni matematiche, processi deduttivi) e verifica sperimentale. In questo processo si finisce spesso per reificare l’ipotesi, cioè in parole più semplici, per considerare per vero e certo ciò che, più correttamente, bisognerebbe chiamare concetto interpretativo.
L’energia esiste? Un elettrone esiste? E che cosa sono? Il modo più corretto per definirli è dire che sono dei CONCETTI UNIFICANTI, che spiegano in modo unitario una serie di diverse fenomenologie e risultati sperimentali.
Troppo spesso diamo per scontato che Teoria equivalga a conclamazione definitiva di una realta.Ma non è cosi.Troppi interrogativi,troppe cose non spiegate,rendono le teorie ancora “teorie”.Nulla è dimostrato al 100%,e troppe volte assistiamo a fenomeni che mettono in crisi le teorie di turno.
Nikola Tesla affermava:
« Io continuo a ritenere che lo spazio non possa essere curvo, per il semplice fatto che esso non può avere proprietà. Sarebbe come affermare allo stesso modo che Dio ha delle proprietà. Egli non ne ha, ma solo degli attributi di nostra invenzione. Di proprietà si può parlare solo per la materia che riempie lo spazio. Dire che in presenza di corpi enormi lo spazio diventa curvo è equivalente ad affermare che qualcosa possa agire secondo nulla. Io mi rifiuto di sottoscrivere un simile modo di vedere.»
« Non c'è nulla che sia dotato di vita - dall'uomo, che ha reso schiavi gli elementi, alla più agile creatura - in tutto questo pianeta che non oscilli durante una rotazione. Ogni volta che un'azione sia generata da una forza, anche infinitesimale, il bilancio cosmico viene alterato ed il moto universale ne risente degli effetti.»
Tesla ammetteva l'esistenza di un'energia che permea tutto l'universo:L'etere.
Ma come si puo dimostrare l'esistenza dell'etere?Come possiamo immaginare l'esistenza di un oceano di energia creatrice?
Per questo mi rivolgo ad uno dei piu grandi scienziati Italiani del '900 Marco Todeschini.
Altri hanno scritto su questo genio,meglio di quanto possa fare io ed a loro vi rimando
http://www.futuretg.com/index.php?option=c...ysics&Itemid=62segue....
orso in piedi