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Che cosa è la Mente umana?

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view post Posted on 28/8/2014, 15:08

Guida Spirituale

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Che cos'è la mente?
Scienza, filosofia e religione cercano da secoli di rispondere a questa domanda, ma le diverse soluzioni proposte sono sempre state parziali e spesso in contrasto reciproco: in pratica mai nessuna spiegazione è risultata davvero valida ed esauriente. Gli stessi psicologi sono poco soddisfatti delle teorie e delle tecniche sviluppate dalla loro disciplina nel corso degli ultimi decenni.

Vediamo allora di partire da qualche punto fermo.
Al di là delle convinzioni personali e religiose, oggi la scienza ci informa con ragionevole certezza che il processo del pensiero è dovuto a fenomeni chimici e fisici che avvengono nel cervello e nel sistema nervoso a livello microscopico, ovvero a livello molecolare ed atomico.

Il funzionamento della natura a livello atomico e sub-atomico è governato dalle leggi della cosiddetta "meccanica quantistica", una teoria fisica sviluppata agli inizi del secolo ventesimo, che risulta molto valida e precisa ma che presenta risvolti molto strani o perfino paradossali [nota 1].

A livello sub-atomico la materia perde le familiari proprietà... "materiali" e si manifesta invece come un gioco di forze e di onde. Chi ha studiato un po' di chimica sa che l'atomo è molto stabile e può essere considerato una pallina "solida". Il modello fondato su particelle "dure" però fallisce quando si analizza la struttura interna dell'atomo: la "solidità" dell'atomo è creata in realtà da un gioco di forze che si crea al suo interno tra gli elettroni, i quali non si comportano come vere e proprie "particelle" o "corpuscoli" materiali ma si distribuiscono spazialmente in determinate "nuvole elettroniche" o "orbitali".

In realtà la questione è più complessa di quanto si può dedurre da questa semplice descrizione: tali orbitali in realtà sono delle "onde risonanti" che obbediscono alle leggi della meccanica quantistica, le quali presentano diversi aspetti paradossali. Tutto questo sarà esposto meglio negli articoli successivi [nota 2].

E' vero che il "capriccio" di voler accostare il funzionamento della mente alla meccanica quantistica sembra una specie di "moda", diffusa specialmente tra gli scienziati con propensioni "new age", ma vi sono diverse conferme scientifiche a riguardo (v. note finali dell'Articolo di Presentazione Scientifica) ed in questo sito saranno portati ulteriori argomenti molto validi a sostegno di tale supposizione [nota 3].

Se la mente umana è veramente capace di agire a livello quantistico, essa può avere delle grandi potenzialità inespresse (nettamente superiori a quanto generalmente si ritiene). Che cosa si intende esattamente?

Centinaia di ricerche scientifiche (pubblicate fin dal 1970, per esempio su Le Scienze n.45 del Maggio 1972) hanno dimostrato che una certa tecnica mentale molto semplice, chiamata TM, è capace di "ripulire" il sistema nervoso stesso da stress e tensioni, apportando effetti benefici di grande portata sull'organismo, sia a livello fisiologico che psicologico [nota 4]. Alcuni scienziati sostengono che la TM agisce sul sistema nervoso a livello quantistico e riesca portarlo al suo stato di "minima eccitazione".

Si tratta di una "tecnica-gioiello" che implica e riassume in sé le conoscenze di varie scienze, dalla fisica alla psicologia, dalla neurologia alla filosofia... E quindi presuppone anche un'integrazione ed una sintesi di varie discipline, oltre ad avere di per sé una straordinaria utilità pratica. Inoltre essa comporta l'esistenza di ulteriori fenomeni straordinari, a cui si accennerà negli articoli successivi.

Tra gli ambiziosi obiettivi di Ipotesi sulla Realtà vi è anche quello di creare una visione unificata delle varie scienze, che oggi risultano ancora piuttosto scorrelate. Immaginiamo che fisica, medicina, psicologia e filosofia possano fondarsi su un comune principio fondamentale... Utopia?

Chiediamo al lettore di concederci provvisoriamente una certa fiducia o almeno di assumere un atteggiamento del tipo "NON E' VERO MA CI CREDO". Leggendo i primi quattro articoli (cioè questo più i tre successivi) il visitatore dovrebbe acquisire una visione abbastanza completa sulle tematiche proposte e probabilmente concluderà che la questione merita effettivamente ulteriori ricerche.

In ogni caso chiediamo di voler guardare a questo lavoro con rispetto [Nota 5].

Una precisazione: l'articolo che segue ("Presentazione generale") presenta una panoramica sulla questione e non contiene ancora dei link verso siti esterni. Per trovare i primi link, occorrerà riferirsi all'articolo successivo ("Riepilogo").


PRESENTAZIONE GENERALE
RIEPILOGO
RISCONTRO DEI VISITATORI

ALTRI ARTICOLI
PAGINA PRINCIPALE
LIBRO


Note.

1 - Solo pochi scienziati nutrono ancora dei dubbi sul fatto che la meccanica quantistica giochi effettivamente un ruolo determinante nel processo del pensiero, ma per contro molti altri (a partire da Bohr, Eddington e Wigner negli anni '20, per arrivare a Wheeler e Penrose) hanno fortemente sostenuto questa tesi ed oggi vi sono fortissimi indizi a suo favore ed anche alcune conferme (v. note finali dell'Articolo di Presentazione Scientifica)

2 - Occorre ribadire che la meccanica quantistica, nonostante le sue apparenti stravaganze, ha sempre dimostrato una straordinaria validità (nell'ambito di sua pertinenza). Senza voler considerare i controversi risultati ottenuti dalla fisica nucleare, la teoria quantistica ha permesso di creare tecnologie importantissime ed oggi familiari, dal laser ai semiconduttori (che hanno permesso uno sviluppo enorme dell'elettronica, specialmente in ambito digitale, con la conseguente rivoluzione informatica degli ultimi decenni).

3 - Un fisico, forse riferendosi ironicamente proprio al nostro sito, ha scritto sul newsgroup it.scienza:
- non comprendiamo che cosa sia il pensiero cosciente;
- non comprendiamo il vero significato della meccanica quantistica, in particolare il ruolo dell' "osservatore".
Allora vi sono buone probabilità che le due cose siano collegate...

4 - Per maggiori informazioni si troveranno diversi link nella pagina di "Riepilogo".

5 - Fino a poco tempo fa la pagina di presentazione conteneva affermazioni "sensazionalistiche", che poi abbiamo dovuto cancellare per le eccessive critiche da parte di alcuni visitatori particolamente scettici (pochi, per la verità). Ad esempio:
Per molte persone "Ipotesi sulla realtà" è stata un'autentica rivelazione.
Le straordinarie scoperte della scienza contemporanea, integrate con le conoscenze di antiche tradizioni, possono:
- fornire una comprensione completa dell'universo;
- rivoluzionare lo studio della mente;
- portare colossali benefici pratici nella vita dell'uomo."

PRESENTAZIONE GENERALE


Le scoperte della fisica del ventesimo secolo hanno profondamente cambiato la visione della realtà naturale. La teoria della relatività di Einstein ha dimostrato che la materia è una forma di energia e la meccanica quantistica ne ha evidenziato la natura "ondulatoria". Per esempio l'atomo può essere descritto come un sistema formato da onde recanti energia ed "informazione": a questo livello la natura rivela la sua intima intelligenza.

Pertanto è legittimo chiedersi se lo studio della mente umana possa trovare risposte valide in termini di fisica fondamentale. Alcuni fisici si sono già posti questa domanda, in seguito ad alcuni paradossi evidenziati dalla meccanica quantistica. D'altra parte una spiegazione fisica della coscienza deve pur esistere, se non si vuole ricadere in una concezione metafisica che separi la mente dal resto del mondo. Ebbene, oggi sappiamo che l'attività mentale è dovuta a processi chimici e fisici che avvengono nel cervello e nel sistema nervoso, a livello molecolare, atomico e forse anche subatomico, cioè a livelli descritti dalla meccanica quantistica.

Le teorie più recenti della fisica intendono dimostrare che le quattro forze fondamentali (gravitazionale, elettromagnetica, nucleare forte e nucleare debole) sono aspetti di un solo "campo unificato", come era già stato ipotizzato da Einstein. Quindi è ragionevole cercare la relazione tra la mente dell'uomo ed il campo unificato, che è l'ambito fondamentale in cui avvengono i fenomeni quantistici.

La M.U.M. (Maharishi University of Management, Fairfield, Iowa, USA) svolge ricerche proprio in questo campo, avvalendosi della collaborazione di vari scienziati, i quali ipotizzano che la coscienza dell'uomo sia una proprietà che emerge direttamente dal campo unificato. In altre parole il Campo Unificato presenterebbe "sintomi" di coscienza: in questo stadio primordiale tali "sintomi" si identificherebbero semplicemente con una proprietà elementare del Campo Unificato, l'autoriferimento, grazie al quale il Campo può "percepire" ed interagire con se stesso. Il cervello umano sarebbe capace di amplificare e sviluppare tale qualità primordiale, formando così la mente individuale.

Questa ipotesi, che può sembrare audace, sembra avvalorata dai notevoli risultati pratici ottenuti dalla M.U.M. sul funzionamento della mente e del sistema nervoso, come per esempio l'eliminazione dello stress con opportune tecniche di meditazione (esistono centinaia di articoli scientifici a riguardo, si veda per esempio Le Scienze n.45, 1972).

La coscienza sarebbe una proprietà fisica fondamentale che il cervello saprebbe "evidenziare" ed "elaborare". Le onde cerebrali sarebbero così un raro epifenomeno di effetto quantistico che si manifesta direttamente nella realtà comune invece che a livello atomico (altri effetti quantistici "macroscopici" sono ad esempio la superconduttività o la superfluidità, che presentano aspetti sorprendenti per il profano, come ad esempio l'assenza di dissipazione di energia per attrito).

Anche la luce (funzione d'onda elettromagnetica) è un fenomeno quantistico, di cui tutti possono avere esperienza. Ma la luce ordinaria non evidenza totalmente le sue proprietà intrinseche, poiché è "luce incoerente": le sue oscillazioni sono "sfasate", cioè disordinate.
Il laser invece emette "luce coerente": le sue oscillazioni sono in fase e rivelano completamente le eccezionali proprietà delle onde elettromagnetiche (potenza, precisione, ecc.). Per analogia, se si potessero rendere "coerenti" le onde cerebrali, si potrebbero rivelare aspetti superiori del funzionamento della mente, del tutto naturali, ma che normalmente rimangono inespressi.

La M.U.M. ha condotto numerose ricerche su alcune tecniche di meditazione che permettono di aumentare la coerenza delle onde cerebrali in modo semplice ed efficace. Tali tecniche sono tratte dalla tradizione di conoscenza dei Maestri Vedici dell'antica India e sono state riportate alla loro purezza originaria. La loro metodologia merita di essere considerata "scientifica" per esattezza e riproducibilità, nonostante sia nata in un ambiente così lontano dalla scienza occidentale. La coerenza cerebrale indotta da queste tecniche produce un funzionamento più ordinato, unitario e naturale della mente e del sistema nervoso, con grandi effetti positivi nella vita pratica (a livello neurologico, psicologico e fisiologico), verificati da centinaia di ricerche scientifiche condotte presso diverse Università ed Istituti di ricerca.

Le tecniche in questione sono Meditazione Trascendentale (MT, in inglese TM) ed il programma di MT-Siddhi, così come sono stati insegnati da Maharishi Mahesh Yogi, laureato in fisica, che ha trattato questi temi con celebri scienziati (Wigner, Eccles, Josephson, Prirogine, ecc.).
Tali tecniche sono prive di implicazioni mistiche o religiose (pur contenendo alcuni aspetti tradizionali propri della loro cultura di origine): la loro funzione è quella di portare la mente a sperimentare il cosiddetto stato di "trascendenza", ovvero il livello di minima eccitazione del sistema nervoso, il più profondo possibile in natura ed al quale tutte le potenzialità del "campo unificato" sono aperte. Secondo la M.U.M., ciò è possibile poiché la coscienza è una proprietà del campo unificato ed è naturale che la mente possa accedere all'ambito quantistico ed acquisirne alcune proprietà.

Qualcuno potrebbe dubitare del fatto che la coerenza cerebrale osservata sia veramente prodotta dal campo unificato e potrebbe supporre che essa sia causata invece da "banali" fenomeni psico-fisiologici, secondari rispetto alla fisica fondamentale.
Ebbene, se siamo realmente in presenza di fenomeni quantistici, dovremmo assistere ad un altro fatto straordinario: un "effetto di campo" della coscienza, ovvero una propagazione della coerenza dalla mente di una persona nell'ambiente circostante. La coerenza cioè potrebbe estendersi ad altre persone, rendendo più naturale e ordinato il funzionamento della loro mente.
Questo sorprendente effetto è stato realmente osservato, sebbene si tratti di una tematica difficile da accettare per molti occidentali (quasi un "tabù" dovuto alla nostra formazione culturale e che tende a negare fenomeni di questo tipo).

Le prime verifiche di questo effetto risalgono agli anni '70, quando una ricerca dell'FBI indicò una netta riduzione della criminalità in alcune città degli USA nelle quali almeno l'uno per cento degli abitanti praticava la MT, mentre nelle altre città di controllo (tenute sotto osservazione per confronto) la criminalità era in netto aumento.
Negli anni seguenti, altre ricerche hanno confermato l'esistenza dell'Effetto Maharishi dell'1% anche su altri indici sociologici: non solo si ha una diminuzione degli episodi criminali, ma anche di incidenti, malattie, eccetera: sono tutti effetti riconducibili alla riduzione di stress, dovuta all'induzione di coerenza nel funzionamento del sistema nervoso. Con l'introduzione del potente programma MT-Siddhi si riscontrò poi che per ottenere questi risultati era sufficiente una percentuale perfino inferiore di praticanti.

Ora ci si potrebbe chiedere come un'influenza di questo tipo sia possibile: su questo punto i pregiudizi contrari sono molto forti. Ma non va dimenticato che anche la mente deve essere considerata un'entità fisica che obbedisce alle leggi naturali, se non si vuole ricadere nella metafisica.
In realtà si tratta di un effetto che non è più strano di quello prodotto da una banale calamita, che crea un campo magnetico esterno in virtù del suo ordine interno a livello microscopico.
Noi viviamo costantemente immersi in un calderone di campi fisici, come il campo gravitazionale, che fa cadere gli oggetti al suolo, il campo magnetico terrestre, che orienta le bussole, e gli innumerevoli campi elettromagnetici che portano i segnali radiotelevisivi, dei telefoni cellulari, eccetera.
Perfino la materia, a livello microscopico (sub-atomico), è una condensazione di campi (quantistici), che a livello atomico formano strutture stabili e pertanto costruiscono strutture molecolari che a livello macroscopico mostrano un aspetto "solido" .

Ebbene, perché mai una struttura fisica come il sistema nervoso dell'uomo dovrebbe rimanere estranea alle normali interazioni tra i diversi campi naturali? Chi nega questa possibilità assume un atteggiamento chiuso, dogmatico e, in sostanza, anti-scientifico.
Va sottolineato che l'esistenza di tale effetto, che sembrerebbe comportare una rivoluzione concettuale e filosofica, è comunque compatibile con qualunque convinzione religiosa (in altre parole è accettabile sia dagli atei che dai credenti di qualsiasi religione).

L'effetto di campo della coscienza, detto "Effetto Maharishi", è già stato verificato molte volte ed è uno dei fenomeni sociologici più netti che siano stati mai misurati.
Si tratta di un effetto fisico, di un'induzione di coerenza nelle onde cerebrali, che prescinde dai contenuti del pensiero e che, essendo naturale, non produce "forzature" sulla volontà, ma anzi elimina le influenze negative (dovute a stress o altro), permettendo il ripristino delle funzioni naturali.
Per fare un paragone banale con una semplice funzione fisiologica (la respirazione), può essere considerata come una ventata di aria pura che spazza via lo smog: chi mai potrebbe considerare questo come una "forzatura" sul processo della respirazione?!
La differenza è che tale "purificazione" avviene direttamente a livello delle onde cerebrali, e di nuovo, questo può sembrare strano o inaccettabile per i nostri pregiudizi, pur essendo perfettamente naturale.

Per concludere, un amichevole appello agli scettici: l'invito è di stare attenti a sottovalutare o addirittura deridere queste tematiche. Non rischiate di compromettere la vostra credibilità: tenete conto che in un futuro non lontano tutto ciò potrebbe diventare una normale realtà quotidiana.
Oggi siamo abituati a tecnologie straordinarie (Internet, telefoni cellulari, ecc.) che fino a qualche anno fa erano impensabili per la maggior parte delle persone. Ebbene, è possibile che il futuro della ricerca si sposti nella direzione indicata da questo sito, visto che i fenomeni citati, sebbene sorprendenti, sono già stati verificati e risultano attendibili e reali.

D'altronde una straordinaria conferma della possibile influenza della consapevolezza umana su dispositivi fisici è già stata ottenuta nell'ambito del progetto PEAR presso la Princeton University (in particolare a riguardo dei disposivi REG), mentre il neurofisiologo Jacobo Greenberg-Zylderbaum ha dimostrato l'esistenza di influenze reciproche negli elettroencefalogrammi di persone in sintonia emozionali tra di loro. In entrambi i casi, si tratta di ricerche estranee e indipendenti dagli studi condotti sulla MT e sull'Effetto Maharishi.


Per i link ai vari Istituti di Ricerca citati, riferirsi all'articolo di Riepilogo.
Per una trattazione dettagliata, riferirsi all'Articolo di presentazione scientifica.


Si ringraziano Franca e Tonino Ruelle per la collaborazione

continua......

orso in piedi
 
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view post Posted on 28/8/2014, 15:47

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Riepilogo

Si consiglia di leggere questa pagina solo dopo aver visionato i due precedenti scritti introduttivi.

Se questo breve articolo appare semplicistico o superficiale, si consiglia la lettura dell'articolo di presentazione scientifica.

Fin dalla sua nascita, avvenuta nel XVII secolo, la Scienza moderna ha escluso il concetto di "mente" dal mondo oggettivo che intendeva studiare. Dovendo spiegare tutto in termini rigorosamente materialistici, nei secoli successivi la Scienza ha inevitabilmente considerato la mente come un aspetto secondario della natura, nato per caso sul nostro pianeta e confinato nel cervello dell'uomo e degli animali superiori. Perfino la psicologia, scienza nata nel XIX secolo con il proposito di indagare i fenomeni mentali, ha adottato questo atteggiamento, che è talmente radicato nella mentalità occidentale da sembrare ovvio e scontato.

Ma le sorprendenti scoperte della fisica del ventesimo secolo potrebbero sconvolgere questa vecchia concezione. Al livello della fisica sub-atomica esistono solo campi di energia, che vibrano o si propagano per onde (come la luce): l'aspetto "solido" della materia è solo un risultato grossolano dovuto al gioco delle forze sub-atomiche, le quali derivano da un unico campo fondamentale che Einstein definì "campo unificato". In pratica, l'universo che sembrava intrinsecamente materiale ha rivelato che la sua essenza fondamentale è pura energia immateriale.

A sua volta tale energia possiede un ordine intrinseco che rivela, al livello del campo unificato, l'intelligenza più profonda della natura. Inoltre la fisica quantistica, che descrive questi livelli fondamentali della realtà, presenta incredibili paradossi che coinvolgono l'osservatore cosciente: l'universo non si trova in uno stato puramente "oggettivo", ed un sistema fisico può comportarsi in modi diversi a seconda della conoscenza che ne ha l'osservatore! Negli ultimi anni tale inaspettata natura della realtà fisica è stata confermata da vari esperimenti ma l'argomento è rimasto pressocché sconosciuto all'opinione pubblica (e perfino a molti scienziati). Per fortuna alcuni semplici esperimenti condotti recentemente su dei fasci di luce laser ha reso più comprensibile questa tematica (Le Scienze n.235, 1988;
Le Scienze n.289, 1992).

Molti scienziati non se ne rendono conto, ma tali scoperte (che riguardano fatti reali ed incontrovertibili ed hanno permesso concrete innovazioni tecnologiche) ci riportano verso una concezione immateriale dell'universo, simile alla visione di vari filosofi "idealisti" (da Platone a Schelling, da Berkeley a Fichte e ad Hegel, con i dovuti aggiustamenti), secondo cui la realtà naturale è una manifestazione di un principio mentale universale. La concezione della realtà che sembra delinearsi da queste scoperte, pur ritrovandosi in tutte le tradizioni del mondo, presenta straordinarie affinità con le concezioni della tradizione orientale, che ha perfino ricercato un riscontro scientifico delle sue teorie sulla mente.

Procedendo in questa ricerca con la cautela della Scienza occidentale, che accetta solo fatti certi e documentati, troviamo degli articoli che fin dal 1970 (in italiano dal 1972, Le Scienze n.45) evidenziano gli effetti benefici di una tecnica mentale molto semplice, nonostante il nome altisonante (transcendental meditation o TM, in italiano meditazione trascendentale o MT). Questo esercizio mentale, introdotto da Maharishi Mahesh Yogi (laureato in fisica), che ha dimostrato di produrre notevoli effetti benefici sulla psicologia e sulla fisiologia dei praticanti, come documentato ormai da centinaia di ricerche scientifiche . Maharishi sostiene che con questa tecnica la mente può percepire i livelli più sottili della realtà fisica (fino al "campo unificato") e può raggiungere uno stato "quantistico" che produce "coerenza" nelle onde cerebrali. Questo è il campo di studio delle Università Maharishi, come la M.U.M, con cui collaborano celebri scienziati.

Un effetto straordinario, più volte verificato da vari Istituti di ricerca , è il cosiddetto Effetto Maharishi: in certe condizioni la coerenza generata da soggetti in meditazione si propaga nello spazio (il che è perfettamente accettabile nella nuova concezione), influenzando positivamente la popolazione circostante! Esso non provoca forzature della volontà ma solo un piccolo incremento dell'ordine mentale (che permette un funzionamento cerebrale più naturale e libero da stress) ed è rivelabile statisticamente dalle conseguenze sugli indici sociologici (minori incidenti e malattie, minore criminalità, miglioramenti economici, ecc.).

D'altronde una straordinaria conferma della possibile influenza della consapevolezza umana su dispositivi fisici (REG, Random Event Generators) è già stata ottenuta presso la Princeton University nell'ambito del Progetto PEAR e del Progetto Noosphere . Negli anni '70 gli scienziati Targ e Puthoff avevano già dimostrato l'esistenza di influenze reciproche tra persone distante (ad es. Nature 18/10/1974) ed in seguito i neurofisiologi Greenberg-Zylderbaum e Ramos avevano evidenziato influenze reciproche negli elettroencefalogrammi di persone in sintonia emozionale tra di loro.

Questi incredibili riscontri scientifici, che purtroppo sono ancora ignorati dalla stragrande maggioranza delle persone (e degli stessi scienziati), e che devono scontrarsi contro pregiudizi colossali e granitici, avvalorano al di là di ogni dubbio la nascente concezione fondata nuovamente sulla mente, o meglio, come preferiscono dire le Università Maharishi, sulla consapevolezza.

Note.

- Per informazioni sulla Meditazione Trascendentale di Maharishi Mahesh Yogi:
www.meditazione.com ; www.anti-stress.it; Transcendental Meditation ; www.tm.org (con tanto di presentazione audio/video in inglese).

- Alcuni riferimenti scientifici sulla Meditazione di Maharishi: International Journal of Neuroscience, 14, 1981; Psychosomatic Medicine, 49, 1987; Journal of Clinical Psychology, 45, 1989; Journal of Social Behavior and Personality, 6, 1991; Journal of Crime and Justice, 4, 1981; Journal of Conflict Resolution, 32, 1988; Social Science Perspectives Journal, 2(4), 1988;
e moltissimi altri.

- Collegamenti al sito MUM:
Bibliografia completa delle ricerche sulla MT
Ricerche scientifiche sull'Effetto Maharishi

- L'unica tecnica alternativa che ottiene gli stessi risultati è la Tecnica Naturale Anti-stress.

- Data l'importanza che queste conoscenze possono avere sulla vita pratica, sia sul piano sociale che economico, il celebre fisico teorico John Hagelin si è perfino candidato alla Presidenza degli USA allo scopo di diffondere queste importantissime conoscenze: esiste anche un sito dedicato alla sua candidatura ( www.hagelin.org ).

- Chi desidera ulteriori informazioni può leggere l'articolo di presentazione scientifica e gli altri articoli.

PRESENTAZIONE SCIENTIFICA DI IPOTESI SULLA REALTÀ


La nuova visione della realtà.

Le scoperte della fisica di questo secolo hanno profondamente cambiato la visione della realtà naturale. Oggi il quadro scientifico dell'universo risulta ben diverso da quello del tradizionale "mondo-macchina" ottocentesco, che influenza ancora la nostra cultura e la nostra mentalità, sebbene sia un modello utile solo su scale superiori a quella atomica.
La Teoria della Relatività ristretta (Einstein, 1905), oltre ad unificare i concetti di spazio e di tempo, ha dimostrato che la materia è semplicemente una forma di energia. La meccanica quantistica o fisica quantistica (Planck, Bohr, Heisenberg, Schrödinger, Dirac ed altri, 1900-1928) ha poi evidenziato che a livello atomico tale forma di energia presenta una natura "vibratoria" o "ondulatoria".
La nozione classica di "materia" è valida dal familiare livello degli oggetti visibili fino al livello molecolare ed atomico (stadio chimico), ma ai livelli sub-atomici decade. Normalmente si dice che all'interno degli atomi vi sono delle particelle in movimento (gli elettroni ed i nucleoni); in realtà tali presunte "particelle" consistono di campi oscillanti, ovvero di strutture immateriali recanti "informazione": a questi livelli la realtà naturale rivela la sua intrinseca struttura razionale.


Una spiegazione fisica della mente.

Considerato tutto ciò, è legittimo chiedersi se lo studio scientifico della mente umana possa trovare risposte valide in termini di fisica fondamentale piuttosto che nei tradizionali termini materialistici.
Fino ad oggi nessuno ha mai tentato un serio approccio fisico allo studio della mente: essa è considerata un'entità secondaria (rispetto alle entità fisiche fondamentali), riscontrata solo in organismi complessi come l'uomo o gli animali, e pertanto di esclusiva pertinenza delle scienze biologiche. Ma alcuni fisici, in seguito allo sviluppo della meccanica quantistica, hanno iniziato a chiedersi se la questione della mente possa avere relazioni con la fisica moderna, e questo per almeno due motivi:
1) il principio di indeterminazione (Heisenberg, 1927) sembra permettere un piccolo margine per un "libero arbitrio" della natura;
2) alcuni aspetti paradossali ma verificati della meccanica quantistica sembrerebbero richiedere l'esistenza di una "consapevolezza" nei fenomeni subatomici, o comunque richiedono un riesame del concetto di "oggettività" e del ruolo dell'osservatore cosciente nei fenomeni fisici (Bell, 1966; Aspect ed altri, 1982; Mandel, Chiao ed altri, 1991).
D'altra parte una spiegazione fisica della coscienza deve pur esistere, se non si vuole ricadere in una concezione metafisica che separi la mente dal resto del mondo. Ebbene, oggi sappiamo che l'attività mentale è dovuta a processi chimici e fisici che avvengono nel cervello e nel sistema nervoso, a livello molecolare, atomico e probabilmente anche subatomico, cioè a livelli descritti dalla meccanica quantistica [le ragioni per cui è lecito ipotizzare che il processo del pensiero cosciente sia un processo quantistico sono riportate nelle note finali, con gli opportuni riferimenti].


Il "campo unificato".

Grazie alla teoria della "Superstring" o "Supercorda" (Green, Schwartz ed altri, 1983, tuttora in evoluzione), i fisici si ritrovano vicinissimi ad una teoria completa e definitiva di unificazione dei 4 tipi fondamentali di campo o forza naturale (gravitazionale, elettromagnetico, nucleare forte e debole). Tale teoria sarebbe capace di spiegare ogni manifestazione della realtà naturale in termini di un'unico campo basilare, come già presagito da Einstein, che fu il primo a parlare di "campo unificato".
Oggi gli scienziati sanno che l'attività mentale nell'uomo è riconducibile a processi chimici e fisici che avvengono a livello molecolare, atomico, e presumibilmente anche sub-atomico nel sistema nervoso, vale a dire nell'ambito di validità della meccanica quantistica, a livelli prossimi alla sfera di azione diretta del "campo unificato".
Poiché dal "campo unificato" si dispiegherebbe ogni manifestazione in natura, è ragionevole ricercare la sua relazione con la mente dell'uomo. Questo è il principale campo di ricerca della M.U.M., Maharishi University of Management (già M.I.U., Maharishi International University), Fairfield, Iowa, U.S.A., con cui collaborano o hanno collaborato prestigiosi scienziati (compresi fisici come il prof. Josephson, premio Nobel; il prof. Wigner, celebre fin dagli anni '20; il prof. Hagelin, noto per i suoi studi sulle teorie di unificazione; il prof. Sudarshan; ecc.).
La M.U.M. ritiene che la "consapevolezza" o "coscienza" sia una proprietà che emerge direttamente dal "campo unificato", ovvero dai livelli fondamentali della realtà naturale (Maharishi, 1982). Questa ipotesi audace risulta verosimile e fondata in base alle attuali conoscenze della fisica, e sembra avvalorata dai notevoli risultati pratici (oltre che teorici) ottenuti dalla M.U.M. sul funzionamento della mente e del sistema nervoso.


La coscienza come proprietà del campo unificato.

Come abbiamo visto, è ragionevole supporre che l'attività mentale sia un fenomeno quantistico ed infatti alcuni ricercatori hanno già portato delle prove a sostegno di tale tesi [per chi ha ancora dei dubbi su tale tesi, si raccomanda l'intera lettura delle note finali].
Le attuali teorie fisiche dei campi includono la proprietà fisica dell'autoriferimento (come conseguenza della caratteristica matematica di non-abelianità). Grazie ad essa il campo unificato può "percepire se stesso", ovvero le varie entità fisiche possono interagire (per esempio un elettrone che interagisce con un altro elettrone è semplicemente una perturbazione del campo unificato che "si accorge" della presenza di una perturbazione analoga).
Ebbene, l'autoriferimento può essere interpretato come il primo stadio elementare di "consapevolezza", e si può ipotizzare che il cervello umano sia strutturato in modo da "amplificare" questa proprietà.
La "consapevolezza" non sarebbe il prodotto precario e quasi accidentale di un meccanismo biologico complesso (sistema nervoso e cervello), ma sarebbe una proprietà fisica fondamentale ed universale (presente a livello latente e primordiale nel "campo unificato"). Il cervello avrebbe invece la funzione di "evidenziare" ed "elaborare" questa straordinaria proprietà, così come un laser evidenzia alcune proprietà latenti della luce che normalmente non vengono rivelate.
Le onde cerebrali sarebbero pertanto un raro esempio di effetto quantistico che si manifesta alle scale dei fenomeni ordinari invece che a livello sub-atomico. Esse costituirebbero il residuo macroscopico di una funzione d'onda, ovvero una autentica macro-funzione d'onda (le funzioni d'onda sono le entità basilari della meccanica quantistica, che indicano la distribuzione spazio-temporale dei campi quantistici, e normalmente a scale superiori a quella atomica non sono più rivelabili ma appaiono condensate o come "materia" o come "forze").
In fisica sono noti alcuni fenomeni straordinari che manifestano proprietà quantistiche a livello visibile. Per esempio nei "superconduttori" o nei "superfluidi" la resistenza elettrica e la viscosità risultano uguali a zero, per cui non vi è alcuna dissipazione di energia (l'entropia non aumenta). Un superfluido messo in movimento (per esempio scuotendolo) non si fermerà più.
In realtà anche la propagazione della luce è un fenomeno quantistico, descritto da una funzione d'onda di natura elettromagnetica (non a caso per l'esperienza comune la luce risulta un esempio evidente di energia "intangibile", benché certamente fisica e reale).
Tuttavia la luce ordinaria non evidenzia interamente le proprietà quantistiche, poiché essa è luce "incoerente": le oscillazioni della sua funzione d'onda sono "sfasate", cioè disordinate, e tendono in massima parte ad auto-annullarsi. Il laser invece è una sorgente di luce "coerente", le cui oscillazioni risultano "in fase" e permettono di rivelare le eccezionali proprietà dei campi elettromagnetici oscillanti (potenza, precisione, stabilità, eccetera).
La possibile analogia con il cervello umano è evidente: se si potessero rendere "coerenti" le onde cerebrali si potrebbero rivelare, nel funzionamento della mente, aspetti superiori del tutto naturali ma normalmente inespressi.


La coerenza cerebrale generata dalle tecniche di MT e MT-Siddhi.

La M.U.M. ha condotto numerose ricerche su alcune "tecniche mentali" che permettono di aumentare la "coerenza" delle onde cerebrali in modo semplice ed efficace per mezzo di un approccio soggettivo ma sistematico, come dimostrato da centinaia di ricerche scientifiche condotte da varie Università in tutto il mondo (1).
Tali tecniche, che derivano da antiche tradizioni di antichi maestri ed esperti di Yoga dell'Himalaya, sono state accuratamente selezionate per adempiere allo scopo. La loro metodologia merita di essere considerata "scientifica" per esattezza e riproducibilità, sebbene siano nate in un ambito estraneo alla scienza occidentale ed abbiano ereditato molti aspetti dalla loro tradizione originaria (come ad esempio la terminologia).
Si tratta delle tecniche di meditazione trascendentale o MT, in inglese TM (1957); e di MT-Siddhi (1976), così come sono state insegnate da Maharishi Mahesh Yogi, che dopo essersi laureato in fisica trascorse molti anni sull'Himalaya, dedito a profonde ricerche nel campo della consapevolezza (in inglese: transcendental meditation o tm). Ovviamente la pratica di tali tecniche è indipendente da ogni possibile implicazione mistica o religiosa e permette semplicemente di portare l'attenzione della mente ai livelli in cui si suppone operi direttamente il campo unificato.
La coerenza cerebrale indotta da queste semplici tecniche permette un funzionamento più ordinato e naturale della mente e del sistema nervoso: per esempio producono un aumento dell'intelligenza ed una forte riduzione di "stress" e tensioni dannose (1).


Perché la MT agisce a livello quantistico.

La M.U.M. afferma che le tecniche di MT e MT-Siddhi permettono alla mente di accedere ai livelli in cui il campo unificato opera direttamente, ovvero alla sfera da cui nasce ogni entità fisica ed ogni manifestazione dell'universo.
Questa notevole affermazione viene giustificata osservando che la coscienza deve essere considerata una qualità del campo unificato, per cui risulta perfettamente naturale che la mente possa accedere all'ambito quantistico ed acquisirne le qualità superiori di ordine e potenza. Questo è possibile se il sistema nervoso (che in ultima analisi è un sistema chimico-fisico, per quanto complesso e raffinato) raggiunge lo stato quantistico di "minima eccitazione", come viene permesso dalle tecniche di MT ed MT-Siddhi.
Qualcuno potrebbe dubitare del fatto che la coerenza cerebrale osservata sia veramente prodotta dal campo unificato e potrebbe supporre che essa sia causata invece da "banali" fenomeni psico-fisiologici, secondari rispetto alla fisica fondamentale.
Ebbene, sono possibili varie risposte a tale obiezione. Anzitutto le analogie riscontrate con i fenomeni quantistici sono notevoli, per cui è lecito supporre che le tecniche in questione inducano realmente un macro-stato quantistico nel cervello dei praticanti: costoro riferiscono di provare a livello soggettivo le "qualità" di universalità, ordine perfetto, assenza di contenuti, illimitatezza ed invarianza nel tempo che oggettivamente si attribuiscono al "vuoto quantistico". Così come ogni campo o particella in natura è uno stato eccitato del vuoto quantistico, analogamente ogni pensiero nel campo di coscienza di ogni individuo può essere considerato come un'eccitazione dello stato di "pura coscienza", cioè di quello stato assoluto sperimentato durante le tecniche in questione. Tutto ciò è rimasto lungamente estraneo alla neuro-fisiologia poiché questa generalmente studia i convenzionali stati di coscienza, contraddistinti da un alto disordine: per analogia, le semplici leggi dell'emissione elettromagnetica da parte di un atomo di idrogeno non potrebbero essere mai ricavate studiando l'emissione luminosa di un sistema di molecole complesse ad alta temperatura.
Vi è infine una prova definitiva a favore dell'audace ipotesi in esame: se il campo unificato è realmente responsabile di questi fenomeni, si dovrebbe assistere ad un altro fenomeno straordinario: un "Effetto di campo della coscienza", ovvero una propagazione della coerenza nell'ambiente circostante. In pratica l'aumento di coerenza dovrebbe estendersi ad altre persone, rendendo più naturale ed ordinato il funzionamento della loro mente. Se ciò avvenisse, decadrebbe ogni possibile obiezione sull'ipotesi proposta, poiché un fenomeno del genere sarebbe del tutto inspiegabile nei tradizionali termini neuro-fisiologici.


Effetto di campo della coscienza: l'Effetto Maharishi.

Il fenomeno in questione, detto "Effetto Maharishi", è già stato osservato e verificato più volte (2) (naturalmente si tratta solo di un effetto fisico, ovvero di un'induzione di coerenza che prescinde dai contenuti del pensiero e non produce "forzature" sulla volontà altrui). Molte persone si chiedono se un'influenza di questo tipo sia veramente possibile, ed anche per molti scienziati si tratta di un argomento "tabù". Infatti, a causa dei nostri pregiudizi, esitiamo ad ammettere che anche la mente deve essere soggetta alle leggi naturali; ma questa è una verità che occorre riconoscere, se non si vuole ricadere nella metafisica (così l'accusa che generalmente viene rivolta agli scienziati della MIU [oggi MUM] viene facilmente capovolta!).
In realtà nell'Effetto Maharishi non avviene nulla di più strano di quanto avviene in una normale calamita, che crea un campo magnetico al suo esterno in virtù del suo ordine microscopico interno (anche se in realtà l'Effetto Maharishi è paragonabile a ben più raffinati effetti quantistici).
Noi viviamo costantemente immersi in un "calderone" di campi fisici, come il campo gravitazionale, il campo magnetico terrestre, i campi elettromagnetici prodotti dalle varie emittenti radio-televisive o dai telefonini cellulari. La fisica moderna ha dimostrato che perfino la materia è una condensazione di campi quantistici. Perché mai una struttura fisica come il sistema nervoso dovrebbe rimanere estranea alle normali interazioni tra i diversi campi naturali? Negare questa possibilità significa assumere un atteggiamento chiuso, dogmatico e, in sostanza, antiscientifico.
L'Effetto Maharishi è paragonabile ad un importante effetto quantistico, il "diamagnetismo perfetto" (Effetto Meissner, 1957), che all'interno di un superconduttore annulla l'influenza dei campi magnetici esterni. Infatti l'Effetto Maharishi non "trasmette" propriamente delle influenze, ma piuttosto "elimina" le influenze negative sulle onde cerebrali (disordine prodotto da stress o altro), permettendo così il ripristino del funzionamento naturale della mente, ovvero di un'alta coerenza cerebrale (qualità intrinseca originaria del campo di coscienza).
Occorre precisare che i tipi di interazione fisica attualmente conosciuti (elettromagnetico, gravitazionale, nucleare forte e debole) non sono in grado di spiegare questo fenomeno (che pure è stato più volte osservato) ed è per questo che è necessario rivolgersi a livelli più profondi ed unificati delle leggi naturali, ovvero al "campo unificato" ricercato dalle teorie contemporanee di unificazione.
Pertanto il campo fisico responsabile dell'Effetto Maharishi sarebbe il campo unificato stesso, non sotto un aspetto particolare (campo elettromagnetico o gravitazionale o altro), ma nel suo aspetto fondamentale, anteriore alla differenziazione nei diversi tipi di campo (Hagelin, 1986). L'Effetto Maharishi creerebbe piccole sollecitazioni nella struttura stessa dello spazio-tempo (3), che normalmente è descritta dalla teoria della relatività generale (Einstein, 1916).
Va sottolineato che una straordinaria conferma della possibile influenza della consapevolezza umana su dispositivi fisici (REG, Random Event Generators) è già stata ottenuta presso la Princeton University nell'ambito del Progetto PEAR e del Progetto Noosphere . Inoltre negli anni '70 gli scienziati Targ e Puthoff avevano già dimostrato l'esistenza di influenze reciproche tra persone distante (ad es. Nature 18/10/1974) ed in seguito i neurofisiologi Greenberg-Zylderbaum e Ramos avevano evidenziato influenze reciproche negli elettroencefalogrammi di persone in sintonia emozionale tra di loro, nel corso di ricerche del tutto diverse e indipendenti dagli studi condotti sulla MT e sull'Effetto Maharishi.


Le verifiche dell'Effetto Maharishi.

La scienza ha un carattere sperimentale e richiede una conferma concreta di ogni ipotesi o teoria: anche l'esistenza dell'Effetto di campo della coscienza deve essere sottoposta a verifica.
Ebbene, esistono già numerosi risultati a riguardo. I primi indizi sull'esistenza dell'effetto si ebbero negli anni '70, negli Stati Uniti, quando i dati dell'FBI evidenziarono una notevole riduzione dell'indice di criminalità in alcune città in cui almeno l'uno per cento degli abitanti praticava la MT, mentre la tendenza nazionale era di un netto aumento (4).
In seguito molte ricerche hanno confermato che nelle comunità (città, regioni, Stati) in cui almeno l'1% della popolazione pratica la MT, si ottiene un netto miglioramento dei principali indici sociologici: ad esempio minor numero di episodi criminali, di incidenti, di malattie, e molte altre conseguenze positive (5). Si tratta di effetti statistici molto significativi, non imputabili alle normali fluttuazioni casuali: l'Effetto Maharishi risulta addirittura uno degli effetti sociologici più confermati e verificati.
Queste conseguenze sociologiche sono imputabili ad una riduzione del livello generale di stress, dovuta all'induzione di coerenza. L'effetto presenta una stretta analogia con vari fenomeni chimici o fisici (frequenti per esempio nel magnetismo), in cui una piccola frazione di elementi ordinati in un sistema disordinato riescono ad aumentare considerevolmente il grado di ordine collettivo del sistema. Alla M.U.M. si parla di una autentica "transizione di fase sociologica" indotta dall'Effetto Maharishi.
Negli ultimi anni è stato dimostrato che il potente programma di MT-Siddhi permette di ottenere l'Effetto Maharishi con un numero ridottissimo di persone, pari alla radice quadrata dell'1% della popolazione. Evidentemente questo è dovuto ad un aumento della coincidenza di fase tra i vari partecipanti al programma: grazie al principio dell'interferenza costruttiva, l'effetto risulta proporzionale non al numero dei partecipanti, ma al suo quadrato, e ciò permette la riduzione del numero dei partecipanti alla radice quadrata (3).
Alla fine del 1983 fu creato per la prima volta un Effetto Maharishi "Globale", cioè di portata mondiale, grazie ad un'assemblea di 7000 "esperti" che per tre settimane praticarono in gruppo il programma di MT-Siddhi (7000 era circa la radice quadrata dell'1% dell'intera popolazione mondiale). I risultati furono analoghi a quelli ottenuti in precedenza a livello locale, ma risultarono estesi a tutto il mondo. Si ebbe anche un forte rialzo simultaneo di tutti i mercati azionari (evento insolito), a testimonianza della vitalità diffusa dall'effetto (6).
I numerosi esperimenti condotti in seguito, sia a livello locale che mondiale, hanno regolarmente fatto registrare risultati sociologici positivi. L'Effetto Maharishi ha perfino prodotto forti attenuazioni della conflittualità in regioni afflitte da guerre (7).
Ovviamente i risultati sono stati analizzati con i sofisticati metodi statistici normalmente utilizzati negli studi sociologici ed in varie scienze (fisica compresa). Sull'Effetto Maharishi sono stati pubblicati vari articoli su riviste accademiche di sociologia e scienze politiche (8), che si uniscono ai numerosi articoli pubblicati da riviste di medicina e psicologia sulla MT e sulle MT-Siddhi (1).
Sulla base di questi straordinari risultati appare opportuno stabilire al più presto in ogni Nazione un "gruppo di coerenza" che permetta rapidi progressi nella soluzione dei vari problemi sociali, politici ed economici.


Fabrizio Coppola


Il titolo originario di questo articolo (1993) è:
La "consapevolezza": una proprietà del "campo unificato".
Nonostante i risultati sperimentali che porta a sostegno, esso è stato fortemente criticato ed osteggiato in campo accademico, evidentemente a causa di vari pregiudizi ancora radicati nella mentalità di molti scienziati.


Note.
1. Uno dei primi articoli uscì su Science n.167, 1970, pag.1751 (Wallace, Physiological effects of Trascendental Meditation); il primo articolo in Italiano uscì su Le Scienze n.45, 1972, pag.70 (Wallace, Benson, Fisiologia della meditazione). Da allora sono stati pubblicati innumerevoli articoli su riviste specialistiche; ad esempio: International Journal of Neuroscience, 14, 1981, 147; British Journal of Psychology, 73, 1982, 57; Journal of Mind and Behavior, 8, 1987, 67; Psychosomatic Medicine, 49, 1987, 493; Journal of Clinical Psychology, 45, 1989, 957; Journal of Social Behavior and Personality, 6, 1991, 957; e moltissimi altri. Link in inglese: Scientific research on transcendental meditation (riassunto); Bibliografia completa (link al sito MUM, già MIU).
2. Sull'Effetto Maharishi esistono decine di ricerche scientifiche, a partire dal 1976 (ad esempio v. punti 4, 5, 6, 7, 8)
3. Hagelin, in Maharishi's Programme to Create World Peace, Maharishi Vedic University, Vlodrop, Olanda, 1987, 18-20
4. Borland, Landrith, Collected Papers vol.1, Maharishi European Research University, Rheinweiler, Germania, 1976, 639; Dillbeck, Landrith, Journal of Crime and Justice, 4, 1981, 25
5. ad es.: Dillbeck, Banus, Polanzi, Landrith, Journal of Mind and Behavior, 9, 1988, 475
6. L'esperimento fu condotto nello Iowa, USA, dal 17/12/1983 al 6/1/1984; è descritto nel seguente l'articolo: Orme-Johnson, Cavanaugh, Alexander, Gelderloos, Dillbeck, Lanford, Abou Nader, The influence of the Maharishi Technology of the Unified Field on world events and global social indicators, pubblicato congiuntamente nel 1984 dalla Maharishi International University, Fairfield, Iowa, USA, e dal prestigioso Massachussets Institute of Technology, Cambridge, Massachussets, USA, Department of Nutrition and Food Science.
7. Ad esempio sono stati condotti con successo degli esperimenti in Libano ed Israele: Orme-Johnson, Alexander, Davies, Chandler, Larimore, Journal of Conflict Resolution, 32, 1988, 776
8. Oltre agli articoli citati ai punti 4, 5, 7: Dissertation Abstact International, 49(8), 2381; Social Science Perspectives Journal, 2(4), 1988, 80; ed altri.

Collegamenti al sito MUM (già MIU):
Bibliografia completa delle ricerche sulla MT
Ricerche scientifiche sull'Effetto Maharishi

Per informazioni sulla Meditazione Trascendentale di Maharishi Mahesh Yogi:
www.meditazione.com ; www.Maharishi.it ; www.tm.org (con tanto di presentazione audio/video in inglese).

L'unica tecnica alternativa che ottiene gli stessi risultati della MT è la
Tecnica Naturale Anti-stress.

Chi desidera ulteriori dettagli sulle ragioni per cui il pensiero cosciente può essere considerato un fenomeno quantistico, può continuare la lettura di questa pagina (si raccomanda una lettura completa).

Inoltre si consiglia vivamente la lettura dell'articolo:
"Le scoperte della fisica quantistica".

Si segnalano alcuni articoli specialistici a favore dell'ipotesi che la consapevolezza sia una proprietà elementare già latente nei campi fisici fondamentali (invece che un aspetto dovuto esclusivamente alla complessità degli organismi biologici):

- Domash, Is pure consciousness a macroscopic quantum state in the brain?, Maharishi European Research University, Seelisberg, Svizzera (1975);
- Hagelin, Is consciousness the unified field? A field theorist's perspective, Modern Science and Vedic Science 1 (1987), rivista ufficiale della Maharishi University, Fairfield, Iowa, USA;
- Hagelin, Restructuring Physics from its foundation, Fermilab Library (1990);

Poiché essi sono di difficile reperibilità, aggiungiamo alcuni articoli particolarmente significativi e facilmente reperibili in ambienti scientifici:

- Walker; Mathematical Biosciences 7 (1970).
- Stuart, Takahashi, Unezawa; Foundations of Physics 9 (1979);
- Stapp; Foundations of Physics 12 (1982);
- Stapp; Foundations of Physics 15 (1985);

Possiamo segnalare anche alcuni articoli sull'influenza decisiva di alcuni effetti quantistici sull'attività mentale:

- Beischer; Annals of the New York Academy of Science 188 (1971);
- Cope; Physiological Chemistry and Physics 6 (1974);
- Little; Mathematical Biosciences 19 (1974);
- Del Giudice, Doglia, Milani, Vitiello; Nuclear Physics B 251 (1985).

Per essere compresa, la questione va collocata nella moderna concezione della fisica, basata sulla dinamicità dei campi fisici elementari, dei quali la materia è solo un sottoprodotto che si manifesta come una struttura stabile dotata delle ben note proprietà meccaniche. Pertanto la vecchia e rigida sequenza logica:

1) Materia inanimata - che dà origine a:
2) Materia organica - che a sua volta dà origine a:
3) Vita - che a sua volta dà origine a:
4) Consapevolezza e mente degli organismi biologici complessi;

viene modificata poiché il livello 1 deve essere ricondotto ad un ulteriore livello:

0) Campi fisici fondamentali;

che è quello veramente basilare e che può agire direttamente anche sui livelli 2, 3 e 4. Per esempio, nel citato lavoro di Walker (1970) si evidenzia in che modo le decisioni consapevoli prese da un uomo o da un animale siano riconducibili ad effetti puramente quantistici che avvengono nelle sinapsi neuronali.

La perplessità di alcuni biologi, medici o psicologi in merito a questi argomenti d'avanguardia si può spiegare con la loro scarsa familiarità con la visione fornita dalla fisica contemporanea. A loro volta alcuni fisici possono rimanere perplessi poiché non sono abituati a considerare la "consapevolezza" come un tema di loro pertinenza.

Una ricerca notevolissima che unisce diversi risultati ottenuti dalla psicologia sperimentale, dalla neurologia, dalla psichiatria, dalla fisica e da altre scienze in una sintesi davvero notevole, è quella di Volkmar Weiss, il quale evidenzia che le onde cerebrali nelle analisi EEG mostrano una serie di "armoniche" che conducono ad un modello quantizzato del cervello, come se il cervello stesso fosse un grande dispositivo quantistico (Biological Cybernetics n.68, 1992; www.volkmar-weiss.de/publ10-e.html )

Fonte www.ipotesi.net/ipotesi/premessa.htm

E' evidente che l'uomo non è solo materia,ma molto,molto di piu.

orso in piedi
 
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view post Posted on 11/3/2021, 13:15

Guida Spirituale

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E se estendessimo i concetti sopra elencati all'universo?

Perché il cervello umano somiglia all'Universo?
Gli ordini di grandezza dell'Universo e quelli del cervello sono enormemente diversi ma le connessioni si evolvono con principi fisici molto simili.


Il paragone cervello e Universo può sembrare azzardato dato che la rete delle galassie e quella delle cellule neuronali nel cervello umano hanno una differenza di scala superiore a 27 ordini di grandezza. Eppure, una recente ricerca italiana condotta dall'astrofisico dell'Università di Bologna Franco Vazza e il neurochirurgo dell'Università di Verona Alberto Feletti, pubblicata su Frontiers of Physics, ha mostrato che le due reti sono più simili di quanto si pensi.

I due studiosi italiani hanno messo a confronto la rete cosmica delle galassie con la rete dei neuroni della corteccia cerebrale, concludendo che processi fisici completamente diversi possono formare strutture con livelli di complessità e di auto-organizzazione incredibilmente simili.

L'ACQUA NEL CERVELLO E L'ENERGIA OSCURA. Il cervello umano funziona grazie a una rete di 69 miliardi di neuroni. L'universo osservabile conta su una rete cosmica di 100 miliardi di galassie. Al netto di questa differenza numerica, la distribuzione della materia segue princìpi fisici simili: in entrambi i sistemi, solo il 30% delle masse è composto da galassie e neuroni. E in ambo i sistemi, galassie e neuroni si dispongono in lunghi filamenti o nodi tra i filamenti.

Infine, all'interno di entrambi i sistemi, il 70% della distribuzione di massa o energia è fatta da componenti che giocano un ruolo apparentemente passivo: l'acqua nel cervello e l'energia oscura nell'universo osservabile. «Probabilmente», dice Franco Vazza, astrofisico all'Università di Bologna e coautore della ricerca, «la connettività all'interno delle due reti si evolve seguendo principi fisici simili».

fonte www.focus.it/scienza/scienze/il-ce...ia-all-universo

Discorso assurdo?Forse si,forse no.

orso in piedi
 
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