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Letture per accrescere se stessi...

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view post Posted on 30/6/2014, 09:28

Guida Spirituale

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E se il tempo non esistesse affatto?

E se il tempo non esistesse affatto?
Traduco e sintetizzo nel seguito un lungo articolo apparso di recente su Wakingtimes.com, ad opera di Brandon West, creatore di Project Global Awakening: “un sito dedicato alla ricerca di varie discipline spirituali e scientifiche e alla loro applicazione per la tua conoscenza e per aiutarti a vivere una vita ispirata e cambiare il mondo” (c.b.)

E se tutto accadesse simultaneamente? E se il tempo non esistesse affatto? Ho visto di recente una descrizione dell’universo, come percepito in fisica. Per citare William Brown (da non confondersi con il William Brown che lavora per il Resonance Project):
“Ciò che la scienza ha scoperto esplorando i livelli profondi della realtà, è che il nostro universo è strutturato in strati di creazione. Strati di creazione, dal livello classico e diverso, in superficie, delle percezioni quotidiane, ai livelli più profondi: le molecole, gli atomi, i nuclei, le particelle subatomiche, i mondi nei mondi.”
In sintesi Brown descrive questi livelli in questo modo:
“Il livello di superficie della realtà sensoriale è tipicamente chiamato “mondo classico”. Al di sotto di questo mondo classico, c’è il mondo delle molecole, gli atomi, ovvero il regno dei meccanismi quantici. Poi c’è il nucleo atomico e le particelle subatomiche che è il mondo della teoria del campo quantico, la meccanica quantistica relativista. Ed infine ecco emergere la teoria del campo unificato …” (William Brown: The Light Body)
Dunque tutto ciò ci porta ad una domanda cruciale…
Cosa è il Tempo?
Un collega di Einstein, il fisico John Archibald Wheeler, sviluppò una delle prime equazioni di gravità quantica nei primi giorni della unificazione della Teoria Quantica e della Relatività. Sebbene funzioni, questa equazione non incorpora il tempo come parametro fisico e i fisici trovano che questo sia inquietante…
“Quando venne quantizzata per la prima volta la Relatività Generale (diventando una teoria della gravità quantica) negli anni ’60 ad opera di John Wheeler, il risultato prediceva uno stato statico dell’universo , ovvero – non c’è alternativa – l’assenza del tempo. Questa particolare soluzione alla quantizzazione della Relatività Generale è nota come l’equazione di Wheeler-DeWitt. Il risultato sembro’ essere paradossale: come puo’ l’universo essere statico ed immutabile, quando tutta la nostra esperienza è di cambiamento?” – William Brown da The Resonance Project Foundation

Questa è proprio la questione che andiamo qui ad analizzare in questo articolo, dandole forse una risposta. È interessante notare che le equazioni che sono generalmente accettate dall’establishment scientifico, suggeriscono sia che il tempo è una illusione, che l’universo sia di fatto statico. Ovviamente queste idee furono considerate fallaci perchè non sostenevano i fatti, ovvero ciò che è chiaramente osservabile nell’universo. Ogni giorno vediamo il cambiamento e possiamo misurare il tempo, quindi deve essere vero. E se potessimo cambiare la nostra percezione dell’universo e risolvere questo conflitto? E se il tempo non ci fosse proprio nell’universo ed esso sia solo il risultato di un cambio di prospettiva all’interno di un universo statico, che in qualche modo non mostra un moto né un universo in cambiamento? Per indagare meglio questa idea dobbiamo scoprire cosa sia veramente il moto.
Ma le cose si muovono veramente?
Nassim Haramein ha detto che ciò che percepiamo come moto è in realtà dovuto al fatto che la realtà a livello quantico lampeggia ad alta frequenza dentro e fuori l’esistenza e che la creazione, in effetti, appare e scompare oscillando tra la forma e la sua assenza, e questo innumerevoli volte ogni secondo, dando cosi la sembianza del moto. Quindi, tecnicamente, le cose non si muovono affatto in questo universo, ma appaiono e scompaiono in schemi leggermente diversi, che fanno apparire tutto ciò come moto. Non è il campo unificato a lampeggiare, ma solo quella che noi percepiamo come materia solida, ovvero le particelle, i nuclei, le particelle sub-atomiche ed il mondo materiale. In un certo modo, potrebbe essere tecnicamente più accurato chiamare ciò che facciamo ogni giorno…”micro teletrasporto”.
Quando entriamo in un negozio e guidiamo la macchina, in realtà stiamo “teleportando” in minime quantità, assurdamente piccole, ma ad una frequenza estremamente alta, per dare la sembianza del moto. Tuttavia questo moto accade solo “percettivamente” sui livelli energetici più bassi della creazione, ovvero il mondo materiale o il mondo classico in cui esistiamo per la maggioranza del tempo, e potenzialmente il livello atomico-molecolare della realtà. Quindi al livello teorico e quantico della realtà… non c’è moto, ma un lampeggio dentro e fuori dall’ esistenza di creazione; dal punto di vista del nostro livello, ciò appare come un moto fluido. Proprio come le persone nel video della tv che non stanno effettivamente muovendosi, ma sono i piccoli pixel che lampeggiano in reciproco coordinamento e la cosa fa sembrare che ci sia del moto.
Il fluire del Campo Unificato
Se percepite l’universo dal livello del campo unificato, immaginate che il campo unificato comprenda tutto, tutta la creazione, che tutto il passato e futuro siano codificati olograficamente dentro il campo unificato; tutto li esiste simultaneamente, inscritto nella struttura del vuoto. In altre parole, la creazione è sorta da questo campo unificato nella forma di particelle subatomiche, particelle, atomi ed elettroni, nuclei – che non sono che forme di energia condensata – energia senza forma condensata in una forma, mentre l’universo lampeggia dentro e fuori dall’esistenza. Ma NULLA È SOLIDO.
Per citare ancora Einstein:
“Quel che abbiamo chiamato materia è energia, Ia cui vibrazione è stata cosi abbassata da essere percepibile ai sensi. Non c’è materia.”
E queste manifestazioni di energia collaborano fra loro, guidate da una forza invisibile all’interno della creazione stessa, per formare cose più grandi che danno così l’idea di essere vere e totalmente solide, ma ora sappiamo che non è vero. Immaginate che tutto esista simultaneamente. Immaginate che tutte le versioni dell’albero li fuori dalla finestra, in questo momento presente, dal momento della sua nascita a quello del suo apparente futuro, fino alla morte dell’albero stesso, siano codificate nello spazio e tempo, olograficamente presenti nel campo unificato
Quindi nulla in realtà mai appare e scompare, si muove o persino cambia, è solo la nostra percezione della realtà a questo livello che dà la sembianza del cambiamento.

In altre parole, tutta la realtà, tutto il tempo, tutto il moto, sono un semplice risultato della coscienza in movimento.
Se le dinamiche del fluido della teoria del “Black Whole” (“il tutto nero”) di Nassim sono corrette e se tali dinamiche sono in effetti l’origine della coscienza, allora questo è il fondamento della creazione e quindi scopriamo che il fondamento della creazione è un collasso senza forma in sé stesso ed una corrispettiva creazione. Di fatto non c’è moto nel mondo fisico, la fisica quantistica ce lo ha dimostrato quando ha scoperto che la realtà è un lampeggiare fuori e dentro l’esistenza. Ci sono solo immagini olografiche che cambiano, quando la coscienza si espande e si contrae in se stessa. E se il flusso del campo unificato all’interno dell’universo fosse esso stesso il meccanismo che fa sì che la realtà lampeggi dentro e fuori l’esistenza e che determini altresì il flusso del tempo? Tutta la creazione e tutta l’attività della creazione, sono il risultato della coscienza che interagisce al suo interno con sé stessa, creando coscienza, ed è solo perché noi tutti condividiamo un comune consenso della realtà (nella maggior parte dei casi) che sorge il tempo sul pianeta.

Informazione codificata olograficamente
Può darsi abbiate visto immagini olografiche di una galassia o qualche altra immagine stampata su un foglio di plastica o una cartolina. Questa sembra essere statica, ma se spostate la vostra prospettiva, per esempio ruotando o muovendo la cartolina, sembra che la galassia ruoti. Ma nulla è cambiato nell’immagine. Tutte le informazioni sono rimaste li, codificate nella cartolina sin dall’inizio. Solo perché avete cambiato prospettiva, l’immagine apparentemente sembrava muoversi. E se fosse cosi che funziona la realtà? E se il moto e il tempo apparente che sperimentiamo siano solo il risultato della nostra prospettiva sulla creazione, determinata dal nostro livello di coscienza? Il campo unificato è la struttura vuota che teoricamente si espande e collassa secondo le dinamiche del “black whole” (il “tutto nero”, ) di Nassim Haramein, ma tecnicamente non si sta muovendo. E null’altro in realtà si muove perchè tutto è fisso, cristallizzato e olograficamente codificato nella struttura vuota; il che significa che tutto è presente non-localmente ovunque e tutto accade simultaneamente.
Il Tempo è relativo
Il Tempo sarebbe percepito in modo diverso su Marte, rispetto alla Terra, perchè la lunghezza dei suoi giorni è diversa, a causa della rotazione del suo “black whole” (ovvero le dinamche del campo unificato che producono e sono prodotte dalla coscienza). Il tempo non è un fenomeno che sorge in sé e per sé nell’universo. Potenzialmente non esiste il tempo come tale. Quel che chiamiamo tempo è una divisione arbitraria dei cicli di cui facciamo esperienza, basandoci sul parametro ciclico del cambiamento, di cui facciamo esperienza in questo livello della realtà. In altre parole… il tempo è una pura percezione. Se fossimo in un vuoto non ci sarebbe il tempo, perché non solo non ci sarebbero i cicli per misurarlo, ma non ci sarebbero oggetti con cui determinare il moto, quindi saremmo in una immobilità perpetua e senza tempo.
Nella sua serie di lezioni dal titolo Living Beyond Miracle (Vivere oltre i Miracoli), Wayne Dyer racconta la storia di un gruppo di minatori che hanno visto collassare su di loro la miniera, in Germania, e sono per questo rimasti intrappolati per un certo periodo di tempo. Senza luce naturale, senza poter giudicare i cicli dell’universo e quindi senza un parametro di riferimento per la loro percezione. Erano in totale 7 uomini, intrappolati sottoterra, e solo uno di loro aveva l’orologio. Costui non volle che le cose scappassero di mano mentre si trovavano in quello stato, intrappolati sottoterra, e cercò di alleggerire la paura e la preoccupazione dei suoi amici: disse che era passata 1 ora, ogni volta che ne passavano in realtà 2. Dato che nessuno aveva un orologio per convalidare il tutto, gli altri non furono in grado di notare la differenza.
Alla fine dei 7 giorni furono salvati e tutti sopravvissero, ad eccezione dell’uomo con l’orologio. Si era assunto l’onere di dire che era passata 1 ora mentre in realtà ne erano passate 2: aveva rallentato il tempo per tutti gli altri ed aveva fatto sì che gli altri cambiassero il loro “accordo” sul tempo, così che potessero percepire di essere bloccati sotto terra per la metà del tempo effettivo in cui essi lo furono. “Fece in modo di cambiare l’accordo collettivo su ciò che costituiva il tempo e le persone sono “invecchiate” di conseguenza… ma lui non potè ingannarsi perché aveva un orologio.”
tao
Un universo statico
“Il Tao non agisce tuittavia è la radice di tutta l’azione.
Il Tao non si muove e tuttavia è la fonte di tutta la creazione.”
Lao Tzu

Abbiamo stabilito che la creazione non si muove e quindi sembra che anche questo campo unificato non si muova. Lo sappiamo perché abbiamo trovato che lo spazio che circonda la Terra, che un tempo si pensava emettesse un fruscio passandoci accanto, come fa l’aria quando passa vicino ad un oggetto in un tunnel ventoso, ora si dimostra essere completamente statico. Non ci lanciamo nello spazio, come pensavamo e lo spazio stesso si espande e si contrae e qui non si muove a priori, ma da solo la sembianza del moto. Poiché il campo unificato che è coscienza, si espande e si contrae e poichè siamo quella coscienza incarnata in un livello di realtà leggermente più denso, ovvero nel “mondo classico”, abbiamo posti in prima fila per il cambiamento apparente, il moto, il tempo e la realtà. Ma questo, come affermano tutte le tradizioni antiche, è solo perché siamo coscienza universale che si è condensata in questo livello di realtà per fare l’esperienza del mondo che cambia, del mondo delle cose. Della vita, della morte, della nascita, della rinascita e del tempo lineare.
L’unico problema è che ci siamo attaccati a questo mondo e siamo intrappolati in un movimento energetico (una turbolenza emotiva) dato che le cose muoiono e cambiano in apparenza, e sono transitorie. Tornando ad Albert Einstein:
“Tutto è energia, che è tutto quel che c’è. Accordati alla frequenza della realtà che vuoi e non potrai che ottenere quella realtà. Non c’è un altro modo che questo. Questa non è filosofia, ma fisica.”

fonte http://terrarealtime.blogspot.it/2014/06/e...se-affatto.html

Fonte originale:http://www.wakingtimes.com/2014/04/21/unified-field-illusion-time-understanding-source-creation/
Traduzione e sintesi di Cristina Bassi

da Altrogiornale.org

orso in piedi
 
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view post Posted on 2/7/2014, 18:26

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“Le implicazioni scientifiche e spirituali delle abilità psichiche; influenza mentale a distanza sui sistemi viventi (Distant Mental Influence of Living Systems-DMILS)”

Dall'alba della storia certi individui sono stati riconosciuti come possessori di speciali doni di guarigione. I Faraoni dell'antico Egitto consideravano i guaritori come consulenti molto importanti e riveriti. E sono stati i guaritori che hanno effettivamente fondato le più grandi religioni del mondo: Gautama Buddha, Gesù di Nazareth, il profeta Maometto, erano tutti guaritori dotati. I primi cristiani erano inizialmente una comunità di guarigione. Anche secoli prima di Gesù, i profeti ebraici Elia, Elisha e Isaia erano guaritori affermati; Mosè ha detto di aver guarito tanti Israeliani dai morsi di serpente.

Gli "uomini medicina" e gli sciamani guaritori dell'Africa, Asia e anche delle Americhe hanno avuto le posizioni più elevate a livello sociale nelle loro tribù. In opposizione, la progressione del pensiero occidentale ha ignorato in gran parte la vasta gamma di processi di guarigione da mente a mente che ha funzionato in altre culture antiche. Anche se facciamo sfoggio di tante teorie umanitarie e razionali , abbiamo ancora molto da imparare per quello che riguarda il ruolo della consapevolezza nella guarigione.

Solo adesso stiamo realizzando che potere di guarigione ha la mente tramite l'uso di metodi scientifici. Negli ultimi anni, un certo numero di esperimenti di avanguardia hanno esplorato il ruolo che la consapevolezza di una persona può avere sulla salute di un'altra persona. Nella libro "Ricerca sulla guarigione (Healing research, 1993) lo psicologo Dott. Daniel Benor ha fatto oltre 150 studi controllati in tutto il mondo. Lui ha rivisto gli esperimenti psichici, mentali e di guarigione spirituale fatti su una varietà di organismi viventi: enzimi, colture delle cellule, batteri, lieviti, piante, animali ed esseri umani.

Una ricerca che dura da più di trent'anni dimostra chiaramente che i pensieri di una persona possono influire sulle funzioni psicologiche di un'altra persona che si trova a distanza dalla prima. Non si riesce a capire ancora il meccanismo causale, ma i risultati sono indiscutibili, e hanno ovvie implicazioni per le nostre capacità che facilitano la guarigione di altre persone. Questa guarigione, svolta in laboratorio o in ambiente clinico è considerata come "Non-locale", perché l'efficacia della guarigione o dell'influenza mentale nondipende dalla distanza spazio-temporale. [/size]
E' ovvio l'effetto calmante che una madre ottiene cullando il proprio figlio disagiato, anche se lei non è effettivamente consapevole degli effetti calmanti contenuti nelle sue intenzioni. Come facciamo a sapere che i nostri pensieri influiscono sulle altre persone? Esiste adesso un significante sostegno da parte della ricerca che dimostra come le intenzioni focalizzate di una persona possono direttamente influire sui processi psicologici di qualcuno che si trova a distanza.

"Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te" prende un nuovo senso quando si realizza che siamo tutti veramente collegati, cosiccome i seguenti studi di ricerca lo dimostrano. Esperimenti interessanti nel campo dell'"Influenza mentale a distanza sui sistemi viventi" (DMILS) sono stati fatti dallo psicologo William Braud all'Istituto Traspersonale di Psicologia di Palo Alto California, e dall'antropologo Marilyn Schlitz, Direttore della ricerca per l'Istituto di Scienze Noetiche (11).

Loro hanno dimostrato ripetutamente come una persona che assiste completamente da lontano (agendo da trasmittente) un altro individuo (la cui attività psicologica è monitorata) può influire sulle risposte galvaniche autonome dell'epidermide della persona che riceve. In quattro esperimenti separati che comprendono 78 sessioni, una persona seduta davanti ad un monitor tv (con circuito chiuso) e concentrata sull'immagine di un partecipante lontano, è stata capace di influire in modo significativo sulle risposte elettro-dermiche (GSR) della persona lontana. In questi casi, nessuna tecnica di focalizzazione consapevole e intenzionale o di immaginazione mentale è stata usata dalla persona trasmittente. Lui o lei hanno semplicemente "fissato" l'immagine video sullo schermo durante le prove di 30 secondi, che raramente sono state intervallate da sequenze di controllo.

In questi studi, Braud e Schlitz hanno scoperto qualcosa ancora più interessante di questo effetto telepaticamente indotto sul nostro sistema inconscio. Loro hanno scoperto che le immagini mostrate sullo schermo video delle persone più ansiose e introverse hanno avuto la più alta magnitudine di risposta elettro-dermica inconscia. In altre parole, le persone più introverse e timide hanno reagito con uno "stress" più significativo (mentre la loro immagine veniva guardata sul video) che le persone socievoli ed estroverse. Gli introversi tranquilli possono avere, o aver sviluppato, una sensitività di consapevolezza, della quale altre persone sono molto meno consapevoli. Questo esperimento da una conferma scientifica ad una semplice esperienza umana: quella di sentirsi "osservati", girarsi e rendersi conto che qualcuno, effettivamente, ti sta osservando.

Siamo tutti familiarizzati con l'idea della premonizione, nella quale una persona ha un'apprensione intuitiva di qualcosa che sta per accadere nel futuro, solitamente qualcosa di "Negativo"! Una persona può avere avuto un'esperienza di "presentimento", laddove questa persona ha una sensazione interiore di sconvolgimento emotivo (che si riflette anche a livello fisico -Ndt) collegata a qualcosa di "strano" che sta per accadere. Un classico esempio sarebbe quello di una persona che si ferma bruscamente nel suo cammino perché si sente "inquieto", e questo un attimo prima che un vaso di fiori cadesse da una finestra sopra, e invece di colpirlo alla testa gli cade ai piedi. Questo, sicuramente, sarebbe un presentimento utile.

Nel laboratorio, abbiamo appurato che mostrando ad una persona, una foto contenete immagini spaventose, le produce un significativo cambiamento psicologico. La sua pressione sanguigna, il ritmo cardiaco e la reazione di resistenza epidermica cambiano. Questa reazione di "combatto-o-volo" è chiamata "risposta orientativa". Il ricercatore Dean Radin dell'Istituto Boundary a Los Altos, California, ha dimostrato con la sua ricerca che questa "risposta orientativa" può essere osservata nella reazione psicologica della persona, essendo già presente qualche secondo prima che la foto spaventosa venga mostrata.

Se le facoltà extra sensoriali (ESP) fossero un fenomeno elettromagnetico, questo potrebbe essere descritto come un'onda avanzata (che precede il tutto – Ndt). Negli esperimenti double-blind (doppio cieco) eseguiti con estrema attenzione, Radin ha dimostrato che appena prima di osservare scene di violenza o sessualità, il corpo di una persona reagisce apparentemente per difendersi contro l'insulto o la sorpresa imminente, che dovrebbe arrivare.

Tuttavia, tali reazioni anticipate di forte scossa non hanno preceduto solitamente l'osservazione di un'immagine di un cestino o di un giardino in fiore. Naturalmente, il timore è molto più facile da misurare fisiologicamente che lo stato di beatitudine. Qui, sembra, che la percezione fisica diretta dell'immagine scioccante, causi in una persona una reazione unica, che precede di 5 secondi il reale accadimento. Il nostro futuro sta effettivamente influendo sul nostro passato. Questi intriganti esperimenti sono descritti nel libro completo di Radin "L'Universo Cosciente"(12).[/size]

Materiale tradotto da Florentina Zamfirescu Richeldi per gentile concessione di Russell Targ

Fonte: www.coscienza.org/

Da www.altrogiornale.org/news.php?extend.1159

orso in piedi
 
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view post Posted on 9/7/2014, 10:48

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Parliamo ancora sul concetto di "Tempo"

È necessario che il tempo sia la quarta dimensione dello spazio?
di Corrado Ruscica

Nel loro recente articolo, Amrit Sorli e Davide Fiscaletti tentano di spiegare come non sia necessario considerare il tempo nel contesto dello spaziotempo quadridimensionale, bensì come una entità fisica distinta e separata dallo spazio.

Prima di Einstein e poi dell'invenzione della fisica moderna, molti filosofi hanno discusso a lungo sulla natura del tempo. Più di un secolo dopo Einstein, oggi sappiamo che l'idea base è quella secondo cui il tempo costituisce una sorta di quarta dimensione dello spazio, una struttura che viene rappresentata matematicamente dal cosiddetto spaziotempo quadridimensionale di Minkowski.

Nonostante ciò, alcuni teorici come Amrit Sorli e Davide Fiscaletti, fondatori del Space Life Institute in Slovenia, suggeriscono che il tempo esiste indipendentemente dallo spazio. Nel loro ultimo articolo, i due scienziati dimostrano come due fenomeni della relatività speciale, la dilatazione dei tempi e la contrazione delle lunghezze, possano essere meglio descritti nel contesto di una struttura tridimensionale dello spazio in cui il tempo è una quantità che viene utilizzata per misurare semplicemente una variazione, ad esempio il moto del fotone, in questo spazio 3D.

Questa idea, che è in accordo con la visione del tempo di Gödel, implica che il tempo non rappresenta più una dimensione fisica dello spazio attraverso il quale si potrebbe addirittura viaggiare nel passato o nel futuro.

Altri ricercatori hanno comunque studiato la possibilità di eliminare il concetto dello spaziotempo in modo da considerare sia lo spazio che il tempo come due entità separate. Anche se questa idea viene meglio espressa se viene introdotto il concetto di etere, cioè un mezzo fisico che permea tutto lo spazio, Sorli e Fiscaletti ritengono invece che questa idea possa essere meglio rappresentata e descritta in termini di un vuoto quantistico tridimensionale. In altre parole, anziché considerare lo spazio come un mezzo che trasporta la luce, la propagazione della radiazione viene regolata, per così dire, dalle proprietà elettromagnetiche, cioè la permeabilità e la permittività, del vuoto quantistico.

"Stiamo sviluppando un modello matematico in cui la gravità è il risultato della diminuzione della densità di energia del vuoto quantistico tridimensionale causata dalla presenza di un oggetto di massa stellare o materiale" spiega Sorli. "La massa inerziale e quella gravitazionale hanno la stessa origine, cioè la variazione della densità di energia del vuoto quantistico. Inoltre questo modello permette di derivare esattamente la precessione del perielio di Mercurio, una conseguenza della relatività generale" conclude Sorli
fonte http://astronomicamentis.blogosfere.it/201...llo-spazio.html

Il tempo misurato con orologi è una quantità matematica

Ing. Amrit Srecko Sorli
Space Life Institute

.. Questa visione del tempo prevede che l’universo non esiste nel tempo, al contrario il tempo esiste nell’universo come una quantità matematica dei cambiamenti. I viaggi nel tempo non sono possibili, uno può viaggiare solo nello spazio e il tempo è l’ordine numerico del suo viaggio.

Nell’universo passato, presente e il futuro esistono solo come realtà matematiche, l’universo e’ atemporale. Gli esseri umani “vivono nel tempo” perchè la nostra esperienza della vita scorre nel tempo psicologico “passato – presente - futuro”.

Il tempo psicologico e’ risultato della dinamica neuronale del nostro cervello. Nell’esperienza umana l’universo e la nostra vita cambiano sempre nel momento presente. Questo momento presente e’ l’eternità stessa, per questo l’essenza della vita, dell'universo intero possiamo scoprirla solo nel momento presente.

L’universo atemporale richiede la logica trivalente. Una cosa può essere A (materia), B (energia) o anche C (l’universo matematico). Il tempo appartiene all’universo matematico. Anche la consapevolezza richiede la logica trivalente perchè non e’ l’energia o la materia nei termini a noi conosciuti.

La schema strutturale dell’universo atemporale

la consapevolezza
l'universo matematico
lo spazio tridimensionale originato dal vuoto quantistico tridimensionale
l’energia elettromagnetica
la materia


La consapevolezza ha un ruolo importante nell’evoluzione dell'universo e della vita. Tramite l’universo matematico sono regolati i movimenti e il comportamento delle particelle subatomiche. Nell’universo atemporale i cambiamenti non sono accidentali, anche le mutazioni genetiche non sono accidentali, ma sono regolate della consapevolezza stessa. L’evoluzione dell' universo e della vita tende verso la scoperta della consapevolezza. La vita sulla Terra e’ solo la parte di un processo universale. Con grande probabilità non siamo l’unica civiltà nell’universo, ma sicuramente siamo una delle più distruttive perchè il nostro funzionamento e’ ancora legato agli istinti animalistici di sopravvivenza. Perciò esiste emergenza dello sviluppo di ogni individuo nella nostra società verso la scoperta della consapevolezza.


La consapevolezza funziona nell’essere umano come sua capacità di essere consapevole di quello che accade nel momento presente al livello di pensieri, emozioni ed livello corporeo. Quando assumiamo la piena responsabilità per il nostro “stato d’anima”, ci avviciniamo alla consapevolezza e cambiamo i nostri comportamenti verso noi stessi, verso gli altri e verso il mondo intero. Questo “approccio consapevole” di ogni individuo è il fondamento di una società costruttiva, che vive in piena armonia con la natura e con l’universo intero.

fonte www.altrogiornale.org/news.php?extend.8462

La cooperazione tra un fisico italiano e un ingegnere sloveno introduce un perfezionamento nella relatività speciale di Einstein, scioglie un equivoco e dischiude nuove prospettive (con qualche sogno infranto)...

di Mauro Ferri

Il fisico italiano Davide Fiscaletti e l'ingegnere sloveno Amrit Sorli hanno pubblicato in questi anni quattro articoli sulla relatività speciale nella rivista americana “Physics Essays”, edita dall’American Institute of Physics. Il risultato della loro ricerca sorprende per la semplicità intuitiva della soluzione: il tempo che noi misuriamo con gli orologi non è altro che una sequenza numerica di cambiamenti, un ordine numerico, una quantità matematica. In altre parole, non esiste come dimensione fisica.

Nella sua introduzione all'incontro con Julian Barbour del 22 gennaio scorso, Giulio Giorello ha suggerito una suggestiva analogia, che aiuta a comprendere il senso dell'illusione della realtà: ha parlato delle luci che decorano strade e piazze durante le fiere di paese, o nel periodo natalizio. Quelle in movimento, in cui si vede un lampo di luce che corre lungo una parete. Ogni lampadina del percorso si accende al momento opportuno, poi si spegne. Ciascuna emette la sua luce, ma l'osservatore ha l'impressione di vedere una sola luce, con entità propria, che si muove.

È questa semplice analogia che può ricondurci a comprendere il senso degli “Adesso” di Barbour e dei “Quanti di spazio” di Fiscaletti e Sorli, se davvero sono concetti tra loro assimilabili. Ma andiamo per ordine.

..Possibile che non esista? “Quello è il tempo psicologico”, sostengono Fiscaletti e Sorli, cioè “la realtà psicologica attraverso la quale noi sperimentiamo il cambiamento,” e ricordano che dell’argomento avevano già parlato Albert Einstein e il matematico e logico austriaco Kurt Gödel nella seconda metà del secolo scorso.

..
Nella fisica Newtoniana, nonché nella meccanica quantistica standard, il tempo è postulato come una grandezza fisica speciale e assume il ruolo di variabile indipendente dell'evoluzione fisica. E nella sua teoria della relatività speciale, Einstein descrisse i fenomeni elettromagnetici mediante il formalismo dello spazio-tempo quadridimensionale creato dal matematico tedesco Hermann Minkowski.

La quarta dimensione temporale viene rappresentata dalla relazione ict, cioè i moltiplicato per c e poi per t. La prima lettera rappresenta l’unità immaginaria, vale a dire qualunque cosa, la più semplice possibile, un fotone, per esempio; t è il tempo e c la velocità della luce.

Secondo Fiscaletti e Sorli questo formalismo mostra che il background dei fenomeni fisici è in realtà uno spazio atemporale. Questo perché il simbolo t rappresenta la sequenza numerica del moto di un fotone nello spazio, e la relazione ict non descrive una quarta dimensione fisica, ma solo il processo di cambiamento che avviene nello spazio a tre dimensioni.

Per meglio comprendere il senso profondo di questa spiegazione occorre sapere che Fiscaletti e Sorli intendono l’universo non solo come atemporale, ma anche infinito e soprattutto formato da entità di base (i mattoni dell’universo) che si chiamano ‘quanti di spazio’, corpuscoli infinitesimali che riempiono e permeano l’intero universo.

Essi sono indivisibili (veri atomi, come li intuirono alcuni antichi filosofi, e il termine sarebbe appropriato, se non fosse stato arbitrariamente utilizzato per definire oggetti che, certo, atomi non sono) e hanno la dimesione più piccola che si possa concepire in fisica, che è dell’ordine di 10 elevato alla -35 metri, una misura calcolata da Max Planck, il fisico tedesco che per primo formulò la teoria della meccanica quantistica alla fine dell’800.

Quindi, il fotone che percorre una certa distanza lo fa attraversando un certo numero di quanti di spazio, ovvero di “distanze di Plank”, e siccome lo fa alla velocità massima possibile (c = velocità della luce), lo percorre nel cosiddetto “tempo di Plank” (cioè 10 elevato alla -44 secondi).

Ne consegue che ciascuna distanza di Planck corrisponde esattamente a un tempo di Planck, i quali alla fine non sono altro che sequenze numeriche (e quindi matematiche) del moto del fotone. Ecco che la visione del tempo proposta da Fiscaletti e Sorli risolve quell’equivoca interpretazione della relatività speciale: onde elettromagnetiche, particelle e oggetti massivi si muovono esclusivamente nello spazio, e al tempo non rimane altro che essere un ordine numerico del loro movimento.

Secondo i due studiosi, troppi scienziati, ancora oggi, sono vittime dello stesso inganno della percezione psicologica del tempo e continuano a idealizzarlo, a ritenerlo assoluto. Ma il fatto è che noi non misuriamo mai veramente questo tempo assoluto, perché il tempo assoluto non appare nei laboratori di misura: noi, piuttosto, misuriamo la frequenza, la velocità e la sequenza numerica del cambiamento della materia.

Ciò che si rivela negli esperimenti come effettivamente ‘esistente’ è il moto di un sistema e… il parallelo ritmo di marcia di un orologio. Già, gli orologi. Diciamo che misurano il tempo. In realtà noi usiamo gli orologi per misurare questo ordine numerico. Il fatto è che anche gli orologi si muovono nello spazio; essi sono sincronizzati con i movimenti universali: una volta lo erano con i moti della luna e del sole, oggi usiamo quelli di tutti gli astri che riusciamo a vedere, le effemeridi, e quelli più precisi sono sincronizzati con i movimenti atomici, ma sono solo sistemi di riferimento per misurare tutti gli altri cambiamenti.

“Dobbiamo prendere atto” concludono Fiscaletti e Sorli “che lo spazio-tempo non è l’arena fondamentale dell’universo; questa invece è un background tridimensionale quantistico costituito da entità fondamentali del volume di Planck”. Ma poi aggiungono, con una sentenza che un po’ ci lascia l’amaro in bocca, che non esiste nessun passato o futuro fisico e che, oltre a tutto, i viaggi nel tempo non sono possibili, anche se scienziati del calibro di Stephen Hawking e Sean Carroll sostengono il contrario, o almeno ne ammettono la possibilità. Per Fiscaletti e Sorli l’uomo può viaggiare soltanto nello spazio, nel tempo può farlo soltanto con l’immaginazione. È chiaro che il concetto di tempo come sequenza numerica di cambiamenti introduce nuove prospettive sulla vera natura dell’universo nel suo insieme e stimola idee affascinanti per gli sviluppi nelle applicazioni pratiche che sempre le speculazioni scientifiche hanno prodotto. Affascinanti, anche se distruggono i sogni dei viaggi nel tempo. Ma i sogni, si sa, trascendono le leggi della fisica e nessuna equazione ce li potrà mai sottrarre.

fonte www.altrogiornale.org/news.php?extend.8297

orso in piedi
 
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view post Posted on 28/7/2014, 10:59

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QUANTISTICA – ECCO PERCHÈ L’ANIMA ESISTE, LA SPIEGAZIONE DI UN FISICO

Esiste l’anima? Fino a qualche decennio fa, questa domanda era lecita solo nell’ambito di una riflessione teologica. Oggi, invece, entra a pieno diritto nelle domande fondamentali della fisica teorica. Henry P. Stapp, fisico teorico presso la University of California-Berkeley, non vuole dimostrare l’esistenza dell’anima, ma che essa si inserisce all’interno delle leggi della fisica.

Quando parliamo di anima, siamo nel campo della metafisica o della fisica?

Prima dell’avvento della “fisica quantistica”, tutto ciò che travalicava i confini del visibile, era tema di ricerca della metafisica, ovvero quella disciplina che indaga sulle cose “al di là” della fisica. Oggi, invece, all’indomani della scoperta del bizzarro mondo dei quanti, ciò che non è visibile e che non è determinabile è diventato oggetto di studio della fisica. Più recentemente, alcuni studiosi hanno cominciato a inquadrare pionieristicamente questioni come la coscienza umana, l’immortalità dell’anima e la vita dopo la morte, come oggetti di studio all’interno della fisica teorica.

Tra questi c’è Henry P. Stapp, fisico teorico presso la University of California-Berkeley che ha lavorato con alcuni padri fondatori della meccanica quantistica, secondo il quale avere fede nell’anima non è ascientifico. Con la parola “anima”, lo scienziato si riferisce ad una dimensione della persona umana indipendente dal cervello o dal resto del corpo che può sopravvivere alla morte. “I forti dubbi circa la sopravvivenza della personalità oltre la morte, basate esclusivamente con la convinzione che sia incompatibile con le leggi della fisica, sono infondati”, scrive Stapp nell’articolo “Compatibility of Contemporary Physical Theory With Personality Survival” http://www-physics.lbl.gov/~stapp/Compatibility.pdf . Stapp ha collaborato alla stesura dell’Interpretazione di Copenaghen della meccanica quantistica, l’interpretazione della meccanica quantistica maggiormente condivisa fra gli studiosi. Essa si ispira fondamentalmente ai lavori svolti nella capitale danese da Niels Bohr e da Werner Karl Heisenberg attorno al 1927, ricevendo una formulazione meglio definita a partire dagli anni cinquanta.

Stapp spiega che i fondatori della teoria quantistica sostanzialmente hanno costretto gli scienziati a dividere il mondo in due parti: al di sopra del taglio, vi è la matematica classica con la quale è possibile descrivere i processi fisici empiricamente osservati; sotto il taglio, vi è la matematica quantistica che descrive un regno completamente al di fuori del determinismo fisico.

“In generale, si è compreso che lo stato evoluto del sistema sotto il taglio non può essere abbinato a nessuna descrizione classica delle proprietà visibili all’osservatore”, scrive Stapp. Dunque, come fanno gli scienziati ad osservare l’invisibile? Scelgono particolari proprietà del sistema quantistico, sviluppando un modello per vedere i suoi effetti sui processi fisici “sopra il taglio”. La chiave è la scelta dello sperimentatore. Il problema è che quando si lavora su un sistema quantistico, la scelta dell’osservatore ha dimostrato di influenzare l’andamento, con effetti visibili nel sistema al di sopra del taglio.

Stapp cita l’analogia pensata da Bohr per spiegare la curiosa interazione tra lo scienziato e i risultati del suo esperimento: “È come un cieco con un bastone: quando il bastone viene tenuto debolmente, il confine tra la persona e il mondo corrisponde al divario tra la mano e il bastone; ma se il bastone viene tenuto saldamente, esso diviene parte del soggetto: la persona sente che egli stesso può estendersi fino alla punta del bastone”. Dunque, il mondo fisico e il mondo mentale sono collegati in modo dinamico. La spiegazione quantistica su come la mente e il cervello possono essere separati, ma collegati con le leggi della fisica, “è una rivelazione benvenuta”, scrive Stapp. Essa risolve un problema che ha afflitto la scienza e la filosofia per secoli, con la scienza che vedeva la necessità di equiparare la mente con il cervello, e la filosofia-teologia, incaricatasi di considerare la mente come qualcosa di indipendente dal cervello.

La Teoria fisica classica può solo eludere il problema, e i fisici classici possono solo lavorare per etichettare questa intuizione come un prodotto della confusione umana. La scienza, continua Stapp, dovrebbe invece riconoscere gli effetti della coscienza come un problema fisico. Inoltre, tale prospettiva, secondo Stapp è indispensabile a conservare la moralità umana, spiegando alle persone di essere qualcosa di più che semplici macchine fatte di sangue e carne. In un altro articolo, intitolato “Attention, Intention, and Will in Quantum Physics”, http://www-physics.lbl.gov/~stapp/jcs.txt Stapp scriveva:

“È opinione ormai ampiamente diffusa nelle persone la visione scientifica secondo la quale ogni essere umano è fondamentalmente un robot meccanico, prospettiva che rischia di avere un impatto significativo e corrosivo sul tessuto morale della società”.

Fonte: ilnavigatorecurioso.it
da http://altrogiornale.org/quantistica-anima-esiste/

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view post Posted on 16/8/2014, 11:00

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Cogitalità – tutto quello che c’è! (film completo, sott. italiano)

Video

crediti: Ivomir, traduzione di Enrica Fiorini

(online.cogitalnost)

“..Jung crede che il processo continui attraverso tutta la vita. Ma ad una certo livello di maturità, l’individuo è pronto per procedere al prossimo gradino di sviluppo: la trascendenza. Lì i limiti individuali diventano più ampi. Il personale e l’individuale si uniscono con universalità e raggiungono l’unicità con l’umanità, la razza umana e lo spazio. Questo fa parte dell’universalità. Gli uomini iniziano ad essere parte del tutto con i quali esso si è fuso. In conclusione possiamo dire che per trasformare il nulla esistente in qualche cosa, il nulla debba essere materializzato e reso oggettivo.
Perchè succeda questo, abbiamo bisogno di movimento da una direzione all’altra, interazione con la cogitalità.

Le conseguenze di ciò risultano nella perdita di informazioni e la creazione di oggetti energetici (onde) interagenti tra di loro da una parte e con cogitvità dall’altra parte, da cui sono stati evocati. Queste informazioni formano immagini di interferenza registrate come oggetti olografici. In questa via, il mondo materiale illusorio esiste, in tre dimensioni e stirato. Comunque le informazioni complete in esso sembrano essere inaccessibilità per la sensibilità dell’ologramma composto di particelle che non hanno perso informazioni. Le informazioni comunque non spariscono. Sono li, nel mondo del vuoto esistente in cui noi siamo immersi. Le particelle cogitative si muovono. – Ivomir ..”
http://books.google.it/books?id=YcSHLIkSWh...itality&f=false

da http://altrogiornale.org/cogitalita/

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view post Posted on 27/8/2014, 10:02

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Non facciamoci tagliare la testa: ci stanno provando in tutti i modi

E’ partita la carica dell’Odio. Rispondiamo con la Compassione e la Consapevolezza

I giornali ed i media grondano in queste ore di odio, di rabbia, di paura. E tantissima gente ne viene influenzata. I tagliagole islamici, le stragi, le ragazze vendute schiave al mercato, i martiri occidentali, l’epidemia mortale africana, la crisi economica… la necessità di fermare “con ogni mezzo” il delirante califfato islamico, anche con nuovi interventi militari, la paura per la loro presenza minacciosa in tutte le città occidentali, la marea umana “estranea” che arriva dal Mediterraneo, in mezzo a tragedie infinite.

Ce l’hanno fatta a sollevare un vortice di odio e di morte. Era questo che volevano i poteri anticoscienza, e questo avevamo purtroppo previsto e documentato da anni. Volevano coinvolgerci tutti in un abbassamento generalizzato dei sentimenti, in una atmosfera anti-amore che deprimesse il livello delle coscienze. Che le tenesse soggiogate dalle paure e dalle rabbie. Dalle paure della crisi economica, dei tagliagole islamici, degli immigrati, delle epidemie che vengono dai “neri”. E dalle rabbie per i cattivi, per i corrotti, per gli islamici, per gli stessi poteri oscuri che tramano alla luce del sole, dandocene anche le prove in continuazione… Cibo per il nostro odio. Tutto questo per frenare il grande risveglio di consapevolezza e di coscienza che riguarda una parte importante, anche se chiaramente ancora minoritaria, dell’Umanità.

Come risponderemo? Ci lasceremo coinvolgere da questa onda di sentimenti bassi ed antiumani? Oppure troveremo in noi le forze di consapevolezza e di amore per reagire? Per mantenere la nostra visione calma, positiva e amorosa. Come presupposto per proseguire la sana evoluzione delle coscienze umane? Certamente questa è l’epoca nella quale per la prima volta tantissime persone stanno maturando una nuova consapevolezza, si stanno risvegliando, come mai nella Storia. Di questo abbiamo scritto a parlato tante volte.

Ma è anche vero che la maggioranza dell’umanità è ancora avvolta da un profondo sonno della coscienza, indotto e rafforzato dal materialismo, dal consumismo, dall’ignoranza, da forme pensiero egoistiche e ondate di sentimenti antiumani. Sulla manipolazione di questa maggioranza contano i poteri anticoscienza per continuare a dominare quasi tutti i governi e le grandi organizzazioni finanziarie, mediatiche, culturali e religiose. Per cercare di frenare, bloccare e invertire la grande onda di risveglio che ormai comprende grandi numeri di persone. E che prima o poi metterà seriamente a rischio le posizioni di potere politico, economico, finanziario, militare e religioso dei vecchissimi gruppi di potere predatorio che dominano il mondo. Per non farsi coinvolgere dall’onda di cattivi sentimenti occorre grande consapevolezza e un particolare sforzo per mantenere puro ed amoroso il proprio cuore. Occorre ricordarsi di alcuni elementi fondamentali:

il motivo per il quale il Mondo Spirituale consente alle forze anticoscienza di operare contro l’Umanità è solamente quello di mettere alla prova le nostre forze positive di pensiero, di amore e di fattività volta a bene di tutti; il Male compiuto anche con efferratezza da queste forze viene motivato da sete di potere, da un egoismo fortemente predatorio, ma viene consentito solamente per risvegliarci, ponendoci di fronte alle inaccettabili ed evidenti conseguenze del nostro sonno, del nostro materialismo, del nostro egoismo individuale e collettivo;

quello che è in gioco in queste ondate di violenza, di rabbia, di paura e di odio, non sono territori, banche, denari, governi… ma soprattutto le nostre coscienze; farci trascinare in sentimenti bassi fa il gioco proprio di chi sta scatenando queste operazioni;

non ci sono “cattivi” in quanto tali, ma solo esseri inconsapevoli del fatto che il male che fanno non è un bene. Persino John il tagliagole, archetipo odierno della peggiore disumanità, è un poveretto che “non sa quello che fa”. Imbottito di odio da cattivi maestri islamici e contemporaneamente cresciuto in una società occidentale priva di spinte ideali positive, attenta soprattutto allo sfruttamento ed alla predazione;

così come non sono “cattivi” in quanto tali i potenti che si prestano alle strategie oscure. Poveretti… nel loro delirio di onnipotenza nemmeno loro sanno quanto il male che fanno contro l’umanità si ritorce anche contro loro stessi, ora e nel futuro. Anche loro vittime di grandi forze anticoscienza;

occorre grande compassione per vittime e carnefici… occorre rendersi conto che non ci sono vincitori nel tragico teatro scatenato dalle forze oscure. Ma solo vittime da compatire. E soprattutto vittime sono le coscienze che perdono di vista il senso profondo delle vicende umane e si fanno coinvolgere in un vortice di sentimenti bassi, di paura, odio, rabbia, disprezzo, separazione…occorre rendersi conto del fatto che l’unico modo per uscire vincitori da queste vicende è quello di rafforzare ulteriormente il proprio amore per l’Umanità, per tutta l’Umanità.

Ed operare per diffondere ancora più consapevolezza. E modelli di comportamento conseguenti; consapevolezza di come funzionano le vicende umane, del senso profondo della nostra esperienza sulla Terra, che è solo quello di sviluppare operativamente consapevoli e fattive forze d’Amore, capaci di trasformare noi stessi in positivo, ed un giorno – quando saremo un numero sufficiente di risvegliati – la nostra bella rete umana; e giorno per giorno coltivare e diffondere la conoscenza di quello che accade, proprio per non lasciarsi coinvolgere e guidare da altri. E’ importante sapere che non ci sono “parti” le une contro le altre. Ma che tutto questo è un gioco provocato ad arte. Per separarci l’uno dall’altro, dopo aver separato, tagliato qualcosa nella nostra interiorità. Occorre rendersi conto di queste manovre contro di noi, per non prestarsi al gioco della separazione. In modo da non entrare in una delle parti contro l’altra. E’ importante sapere e diffondere in questa fase che:

1. il conflitto islam-occidente è stato creato ad arte, in entrambi i fronti, dalle stesse forze oscure, attraverso i propri terminali politici, militari, finanziari, di servizi segreti, di logge massoniche ed ordini religiosi deviati; ( su questo vedi i nostri numerosi articoli precedenti, nella sezione “politica” del nostro sito)

2. quel poveretto di John il tagliagole non sa di essere manovrato dagli stessi che manovrano Obama e gli altri leaders contro le coscienze di tutti;

3. nella decapitazione sparata su tutti i media per suscitare fortissime reazioni in tutto il mondo hanno messo una serie di elementi di base simbolici inquietanti: John è il terrore non solo in Medio Oriente, ma soprattutto per gli occidentali, perché inglese, cresciuto con i nostri figli nel cortile di casa; uno come lui potrebbe essere ditero l’angolo sotto casa nostra… pronto a decapitarci; è cattivo e vestito di nero; la sua povera vittima James Foley è chiaramente un bravo ragazzo, ma è anche un bravo ragazzo cresciuto dai gesuiti, un vero e proprio martire gesuita… un “martire cristiano dei diavoli islamici”…

4. Il taglio della testa è un archetipo terrorizzante e denso di significati consci ed inconsci, di messaggi aperti, Decollazione-di-Giovanni-Battistapiccolatrasversali e subliminali, fin dai tempi della decapitazione del Battista… Le forze oscure anticoscienza che organizzano questi scenari vogliono che l’agitarsi delle passioni, dei risentimenti, delle paure, dei falsi ideali crei un taglio, una separazione netta tra la nostra testa e il nostro cuore, per manovrarci meglio. Loro vogliono uno scenario nel quale più persone possibile pensino in un modo “senza cuore”, condizionato piuttosto da sentimenti e forme pensiero negative indotte dall’esterno. Quando il risveglio delle coscienze passa invece proprio per un intimo e forte collegamento tra cuore e testa, tra amore e pensieri, per produrre azioni che siano chiaramente a vantaggio di tutta la società umana;

5. i morti ed i rapiti occidentali, oltre alle stragi di cristiani, di yazidi, di sciiti, stanno rapidamente portando all’intervento militare occidentale, anche di terra, in Siria ed Iraq… Chiaramente fatti apposta per portare proprio a questo risultato. Certo non era nell’interesse del Califfato (ammesso che esista) attirarsi un intervento NATO capace di distruggerlo. Bastava occupare le città senza fare stragi, senza catturare ostaggi e senza tagliare gole… e nessuno li avrebbe attaccati; islamici radicali e fanatici sì, ma proprio stupidi no… A meno di non ricevere ordini dai soliti poteri che li armano, finanziano e proteggono. Gli stessi che ora li attaccheranno;

6. oltre ai disastri prodotti dal califfato siro-iracheno, ora anche Tripoli è caduta nelle mani di un analogo Califfato libico: gli stessi sanguinari tagliagole a due passi dalla Sicilia. L’intervento della NATO contro Gheddafi ha devastato la Libia proprio per costruire questo fortissimo elemento di pressione contro di noi, per tenerci interiormente destabilizzati e pronti ad essere manovrati… interiormente disposti a qualsiasi guerra ed a qualsiasi ulteriore perdita di sovranità e di libertà;

7.dalle stesse coste meridionali del Mediterraneo arrivano ondate di immigrati presentati come “portatori” di ulteriore povertà, di “malattie” terrorizzanti, di “infiltrati terroristi”… Ad aumentare una immigrazione clandestina che negli ultimi decenni è stata in ogni modo favorita dalle forze oscure che dominano i governi europei. Prima facilitando le crisi in quei paesi, aumentandone l’instabilità, e poi attivando degli enormi canali di emigrazione di disperati verso i nostri territori materialmente ricchi. Canali affidati trenta anni fa alle mafie ed accuratamente protetti perché portassero entro i nostri confini un elemento di squilibrio attuale e potenziale di facilissima utilizzazione da parte dei poteri anticoscienza; e per essere un valido strumento doveva essere una immigrazione disordinata, piena di morti e di drammi, in modo da sollecitare da una parte le nostre peggiori forze interiori a respingere e odiare il fenomeno, e dall’altra a spingere le nostre migliori coscienze a volerlo accogliere comunque per ovvi motivi umanitari. Facendoci dimenticare, con le tragedie emergenziali dei barconi e delle migliaia di annegati, che il modo migliore per intervenire era aiutare queste persone nei loro paesi… Invece di organizzare da loro guerre, conflitti, epidemie, sfruttamento e finte “primavere” arabe o africane.

La grave crisi provocata tra Islam e Occidente è costellata di forme pensiero contro le nostre coscienze, portatrici di sentimenti che devastano la nostra psiche e la schiavizzano al concetto di emergenza. La rendono piena di paure, di rabbie, di disperazione, capace di affidarsi ai poteri finti buoni che da migliaia di anni prosperano sulla nostra ossequienza e sulle nostre paure. Come risponderemo? Ci lasceremo coinvolgere da questa onda di sentimenti bassi ed antiumani?

No. Non facciamoci tagliare la testa, non facciamoci avvelenare il cuore.

Teniamoli saldamente uniti. Per farlo occorre cercare di conoscere bene quello che accade, al di là delle menzogne dei media, e di mantenere il proprio cuore lontano dall’odio, dalla rabbia e dalla paura. Esercitando una matura compassione per tutti gli attori di queste vicende, segnalandone con indignazione, ma senza risentimento, i gravi comportamenti. Per sapere meglio come non si fa, come mantenersi liberi, come non bisogna fidarsi delle organizzazioni del potere e di quello che dicono, ma solo di quello che dice la nostra libera interiorità. Ce la possiamo fare, se manterremo la testa attaccata al cuore.

di Fausto Carotenuto

fonte http://altrogiornale.org/non-facciamoci-tagliare-la-testa/

Non posso che concordare!

orso in piedi
 
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view post Posted on 25/9/2014, 09:45

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Il tempo non esiste – le ipotesi di Fiscaletti e Sorli sulla natura del tempo nell’Universo

Fu il matematico Kurt Gödel nel 1949, ad affermare come: “In ogni universo descritto dalla teoria della relatività, il tempo non può esistere”. Recenti ricerche sul tempo condotte dal fisico italiano Davide Fiscaletti e dallo scienziato sloveno Amrit Sorli suggeriscono che l’universo non ha luogo in un tempo inteso come una dimensione fisica avente un’esistenza primaria ma, al contrario, il tempo esiste solo come una sequenza, un’ordine numerico di eventi, di cambiamenti materiali. Nell’universo cioè, il tempo è solo una grandezza matematica.

Alessandro Silva

Tempo e Universo

I cambiamenti dell’universo sono caratterizzati da un preciso ordine numerico. Il cambiamento “n” è seguito dal cambiamento “n+1”, a sua volta seguito dal cambiamento “n+2” e così via. Il tempo misurabile con gli orologi è dunque una grandezza che si manifesta come una sequenza di cambiamenti del tipo: n, n+1, n+2 e così via. Il più breve intervallo di tempo misurabile è il tempo di Planck, mentre l’unità più grande è l’anno. Gli orologi sono sistemi di riferimento che misurano la velocità di tutti i cambiamenti che hanno luogo nell’universo. Considerando il tempo come una grandezza matematica del cambiamento universale, l’universo non si modifica nel tempo ma, al contrario, è il tempo a scorrere nell’universo come ordine numerico del suo cambiamento.

L’universo di Gödel senza tempo

Nel 1949 il grande logico Kurt Gödel costruì i primi modelli matematici dell’universo in cui si ipotizza la possibilità di compiere viaggi nel passato. In ogni modello di universo in una struttura spazio-temporale, ogni fenomeno è descritto da quattro coordinate, tre delle quali rappresentano un punto dello spazio, e la quarta un preciso momento temporale: intuitivamente, ciascun punto dello spazio-tempo rappresenta quindi un evento, un fatto accaduto in un preciso luogo in un preciso istante. Il movimento di un oggetto puntiforme è quindi descritto da una curva, con coordinata temporale crescente.

Kurt Gödel è noto per i suoi teoremi, in particolare quelli di incompletezza e di indecidibilità. Nessuna teoria matematica sarebbe completa, in altre parole avrebbe al suo interno gli elementi per decidere se la sua formalizzazione sia sempre vera. Gödel analizzò l’equazione della formula dell’universo in espansione, basata su quella che lo stesso Albert Einstein chiamò linea temporale, accorgendosi che, viaggiando lungo la linea del tempo nel futuro, a un certo punto del viaggio, ci si ritrova nel passato: il punto di partenza, cioè, precede o coincide con quello di arrivo.

Gödel si accorse che l’equazione della linea temporale con la quale è costruita la teoria dell’universo permette di viaggiare nel tempo e non solo di andare avanti e indietro, ma anche che, continuando ad andare avanti si torna indietro, ovvero la via del tempo all’infinito non è semplicemente una curva ma è circolare. Gödel concluse dunque di come fosse irrealistica una visione del tempo e di come essa dipenda dal modo umano di percepire i cambiamenti. Le ricerche compiute da Fiscaletti e Sorli integrano e modificano quanto esposto nel secolo scorso da Godel. Fiscaletti e i suoi collaboratori negano l’esistenza di un universo come dimensione fisica che può essere sottoposta a cambiamento dallo scorrere del tempo, ma non confermano la visione di Godel sulla “scomparsa del concetto di tempo”: il tempo esiste come pura sequenza matematica di cambiamenti misurabili da un orologio.

Il tempo come una grandezza matematica e l’universo computabile

Da tempo ci si pone la domanda se l’universo abbia un ordine intrinseco oppure sia il modo di percepire l’universo che hanno gli essere umani ad attribuirgli un ordine. Tali questioni sono state lungamente dibattute, principalmente in ambito filosofico e poi fisico. Galileo, nel 1623, scriveva che non si può comprendere l’universo se prima non si impara la lingua nella quale l’universo è scritto, cioè la matematica. Con le conoscenze attuali, si può aggiungere che, se l’universo è davvero basato sulla matematica, allora presenta la qualità di essere computabile, quindi di poter simulare attraverso una macchina, quale un computer, ogni processo naturale e fisico. Mentre nel modello “classico” dell’universo, gli eventi sono casuali e si succedono in un tempo lineare come una dimensione fisica, nel modello di universo “computabile” gli eventi sono deterministici e non richiedono il tempo come dimensione fisica ma possono anche svolgersi in una dimensione dove il tempo non è che una quantità matematica, vale a dire una semplice sequenza di eventi.
Il programma per un elaboratore deterministico dove il tempo è una sequenza numerica di eventi rimane ancora sconosciuto, tuttavia, Fiscaletti e i suoi collaboratori tentano di darne una spiegazione a partire dalla “Ipotesi della realtà esterna” (ERH), secondo la quale esiste una realtà fisica esterna completamente indipendente a quella che noi esseri umani percepiamo. Nella fisica del 20° secolo l’essere umano, in qualità di osservatore, è diventato una parte fondamentale di ogni esperimento. In ciascun esperimento l’osservatore diviene consapevole dell’esistenza di un fenomeno fisico misurabile attraverso un dato modello matematico che descrive il fenomeno stesso. Egli è cioè un “osservatore cosciente”. Quindi, mentre la sola mente umana ha la capacità di percepire e memorizzare gli elementi dell’universo computabile, un osservatore cosciente ha la capacità di osservare e di venire a conoscenza dei fenomeni fisici che accadono nell’universo e dei modelli che li descrivono. In questa ottica Fiscaletti e Sorli distinguono tra coscienza, universo computabile, e universo fisico. L’universo computabile è considerato come un “universo matematico” (ossia un insieme di entità astratte interconnesse assimilabile alla realtà fisica esterna citata prima) che governa un universo fisico.

L’universo computabile e quello fisico sono dunque due entità diverse delle quali un osservatore cosciente è a conoscenza. La coscienza e l’universo matematico sono dunque entità non-fisiche che sono presenti in ogni universo osservabile e non osservabile.


Esperienza temporale ed esperienza senza tempo
Il tempo psicologico basato sulla distinzione “passato-presente-futuro”, ossia l’esperienza dei cambiamenti in atto, uno dopo l’altro, in un tempo che scorre lineare, ha la sua base fisica nell’attività neuronale del cervello. In questa prospettiva, l’esperienza umana dell’universo si verifica nel contesto psicologico del “passato-presente-futuro” attraverso il quale l’uomo stesso sperimenta il mondo. Un osservatore inconscio non è a conoscenza del tempo psicologico interiore, per cui non farà distinzione tra tempo psicologico e tempo matematico e il suo modo di intendere l’universo avverrà attraverso un tempo psicologico lineare, sebbene questo tempo lineare non esista.

Un’esperienza temporale si comporrà, in successione, dei seguenti elementi:

1) sequenza numerica del cambiamento (tempo matematico),
2) percezione sensoriale,
3) elaborazione di un tempo psicologico lineare,
4) misura di questo tempo.

Un osservatore cosciente è consapevole del tempo psicologico ed è in grado di distinguerlo dal tempo matematico. Questo tipo di osservatore è in grado di misurare il tempo matematico senza interferenze di tempo psicologico, per cui, un’esperienza priva di tempo psicologico si comporrà di:

1) sequenza numerica del cambiamento (tempo matematico),
2) percezione sensoriale,
3) misura.

L’esperienza che un osservatore cosciente ha della realtà è senza tempo. Un osservatore consapevole, infatti, distingue chiaramente tra la realtà fisica e i modelli matematici che descrivono questa realtà. Un osservatore cosciente è consapevole del fatto che il concetto di spazio-tempo (ossia la struttura quadridimensionale dell’universo) è prima di tutto un modello matematico e non una realtà fisica. Il tempo non è la quarta dimensione dello spazio ma solo una componente matematica della quarta dimensione. Per un osservatore cosciente che è svincolato dai limiti del tempo psicologico, l’organismo umano è un canale di informazione biologica attraverso il quale si può entrare a conoscenza dell’universo fisico.

Lo stesso osservatore cosciente è “presente” nell’universo fisico. In contrasto con oggetti materiali che possono muoversi nello spazio universale, un osservatore cosciente non è in movimento e non cambia. Mentre l’organismo umano può muoversi nello spazio universale, un osservatore cosciente resterà a riposo. In questa prospettiva, un osservatore cosciente può essere interpretato come un “riferimento non-fisico stazionario” dell’universo. Anche la coscienza ha la capacità di osservare e di divenire consapevole. Questo stato di coscienza critica si chiama “consapevolezza intrinseca”. Per affinare la consapevolezza del tempo psicologico interiore e poterlo così escludere dallo spazio-tempo, un osservatore profondamente cosciente dovrebbe entrare in questo stato di “coscienza intrinseca”.

Il tempo è paradossale
Fiscaletti e Sorli concludono affermando che l’esperienza che ogni essere umano ha dei cambiamenti lungo la linea “passato-presente-futuro” del tempo è il risultato delle esperienze vissute nel quadro del tempo psicologico. Per un osservatore cosciente e consapevole il tempo psicologico non influisce sul tempo dell’universo e dunque quest’ultimo può essere interpretato per ciò che realmente è, privo di esistenza. L’intuizione di Gödel sulla non realtà del tempo come dimensione fisica in cui hanno luogo i cambiamenti trova la sua traduzione nel fatto che il tempo misurato dagli orologi è esclusivamente una quantità matematica. Il concetto di tempo può quindi essere considerato paradossale: non ha un’esistenza fisica, tuttavia, esiste solo come una grandezza matematica che può essere misurata dagli orologi.

Fonte http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/...ll-universo.php

da http://altrogiornale.org/non-esiste-ipotes...a-nelluniverso/

Se cosi fosse,le implicazioni sarebbero di enorme portata.

orso in piedi
 
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view post Posted on 26/9/2014, 11:07

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Oltre il pianeta Mente: alla conquista dello spazio-consapevolezza

La nostra esperienza mentale del mondo è incompleta e necessita di essere integrata da un’esperienza consapevole in cui diventiamo pienamente coscienti del fatto che la nostra mente agisce come un “prisma” che devia le informazioni che percepiamo. La consapevolezza è la “direttrice naturale della mente”, che la guida verso invenzioni che sono favorevoli alla natura e all’uomo. La mente senza la consapevolezza è come una lanterna senza l’olio. La convinzione che la mente sia di per sé intelligente è erronea. Se l’uomo non è in contatto con la consapevolezza può arrivare a creare armi di distruzione di massa che possono ucciderlo. Se si vuole porre fine alla violenza e alle guerre che devastano il nostro pianeta, il passo fondamentale da attuare è quello di mettere insieme ragione e consapevolezza.

La scoperta della consapevolezza permetterà all’uomo di unire i lati materiale e spirituale del mondo e di sviluppare le tecnologie più appropriate.

L’uomo è, fondamentalmente, un essere costituito da tre elementi: corpo, mente, e consapevolezza, che possiamo chiamare anche l’“essenza”.

Più una persona è connessa con la consapevolezza, più forte è la sua coscienza personale, il suo sentimento del bene, la sua intelligenza emozionale, la salute corpo-mente. L’uomo consapevole ha un senso di responsabilità altamente sviluppato e non è incline alla manipolazione. L’esperienza consapevole costituisce l’unica strada che può consentirci di uscire dalla situazione di crisi in cui ci troviamo oggi. Una società di “individui consapevoli” non sarà né comunista né capitalista, ma piuttosto una società che funzionerà ai massimi livelli con leggi minime. Più debole è la consapevolezza, più leggi e regole sono necessarie; più forte è la consapevolezza, meno leggi sono necessarie e più libertà ci sarà. L’uomo consapevole non è religioso nel senso di avere una credenza in certi dogmi religiosi, bensì conosce ed è consapevole del fatto che Dio e l’universo sono uno e lo stesso. Egli non ottiene profitto a spese di una contaminazione della natura; il suo motto nell’economia è: “Ogni profitto che provoca un inquinamento della natura è in realtà una perdita”.

Le basi fisiche della consapevolezza

Le ricerche di Penrose e Hameroff considerano la consapevolezza come risultato della forza di gravità quantistica che agisce sulla massa dei neuroni cerebrali; in altre parole, la consapevolezza non è solo il risultato dei processi biochimici del cervello ma è profondamente correlata allo spazio cosmico. L’autore di questo articolo è andato un passo avanti sviluppando, assieme allo scienziato sloveno Amrit Sorli, il seguente modello della consapevolezza: la consapevolezza è la vibrazione fondamentale dei quanti di spazio, i mattoni elementari che costituiscono lo spazio universale. I quanti di spazio sono molto piccoli (hanno una grandezza dell’ordine del volume di Planck) e modificano la propria carica elettrica da positiva a negativa nel tempo di Planck. Questa frequenza fondamentale dei quanti di spazio è la consapevolezza. Questo modello è consistente con l’esperienza di molti, in particolare dei monaci Buddisti, i quali praticano l’osservazione della mente da molti anni. La loro esperienza è che la consapevolezza è uno spazio vuoto in cui esiste ogni cosa. Tutti i fenomeni nell’universo hanno luogo al suo interno, essendo questa il mezzo di energia in cui galassie, sistemi solari, e pianeti esistono. Alan Wallace, uno dei maggiori esperti nel campo della ricerca interdisciplinare del Buddismo e della fisica teorica sostiene che ci sia un parallelismo tra il concetto di spazio vuoto nella scienza occidentale e la visione (buddista) del vero vuoto, chiamato anche consapevolezza primordiale.

La consapevolezza primordiale viene realizzata nell’uomo come la capacità di essere consapevoli dei processi di pensiero e delle emozioni presenti ad ogni dato momento, il respirare, i movimenti del corpo, ecc… La consapevolezza è la proprietà fondamentale dello spazio e funziona allo stesso modo in tutte le persone, indipendentemente dalla religione, dall’affiliazione politica e dal colore della pelle. Essa mostra chiaramente che le diverse visioni del mondo sono semplicemente il risultato di differenti menti (cattolica, musulmana, hindu, buddista, ecc…) mentre il mondo è e rimane uno. Lo sviluppo della consapevolezza nell’intera popolazione umana sulla Terra consentirà lo sviluppo di una “società planetaria” dove le differenze religiose e culturali diventeranno di secondaria importanza, mentre il significato primario sarà dato al fatto che siamo tutti abitanti dello stesso pianeta. La consapevolezza ci permetterà anche di comprendere che la nostra sopravvivenza sul pianeta richiede una vita in armonia con la natura. Essa è un canale d’informazione diretto. Per suo tramite due particelle comunicano istantaneamente in tempo reale. Anche gli esseri umani riescono a comunicare direttamente senza che la mente interferisca. In particolare, l’idea che la consapevolezza possa essere l’elemento che trasmette l’informazione getta nuova luce sull’esperimento di “Einstein-Podolski-Rosen” (EPR), in cui due particelle atomiche o subatomiche, prima unite e poi separate e portate a grandi distanze l’una dall’altra, possono “comunicare” tra di loro istantaneamente.

La connessione istantanea tra due particelle quantistiche anche quando sono a grande distanza è un effetto dello spazio fisico atemporale (in cui il tempo esiste solo come ordine numerico del movimento irreversibile della materia). E’ lo spazio fisico atemporale che trasmette l’informazione tra le due particelle: in un esperimento EPR (e più in generale in un processo atomico o subatomico) lo spazio fisico atemporale assume lo stato speciale rappresentato dal potenziale quantico (il termine che, nella versione di Bohm della meccanica quantistica, consente di spiegare la nonlocalità dei fenomeni quantistici) e questo produce una comunicazione istantanea tra quelle particelle. Affinché un’informazione venga trasmessa da una particella quantistica A ad una particella quantistica B non è necessario alcun tempo: questa informazione non ha velocità. La ricerca dell’autore prevede che lo spazio fisico atemporale – l’entità che trasmette l’informazione tra due particelle quantistiche in un esperimento EPR – è composto da quanti di spazio che hanno grandezza dell’ordine della lunghezza di Planck e vibrano alla “frequenza fondamentale”. La consapevolezza in quanto “frequenza fondamentale di vibrazione” dei quanti di spazio può essere considerata la vera entità elementare che trasmette l’informazione tra due particelle quantistiche, che spiega la nonlocalità dei fenomeni quantistici. Mediante questa interpretazione della consapevolezza, l’esperimento EPR può essere appunto spiegato come un “canale d’informazione diretto” (di frequenze di quanti di spazio) che trasmette l’informazione istantaneamente.

La comunicazione consapevole

La mente appartiene al cervello, la consapevolezza appartiene allo spazio cosmico. E’ la stessa consapevolezza che osserva la mente di una persona in America e la mente di una persona in Europa. Essa come canale d’informazione diretto apre la possibilità per una “comunicazione consapevole”. Due o più persone appartenenti a culture e religioni diverse possono comunicare direttamente senza l’interferenza della mente. La comunicazione dell’uomo ha due direzioni: esteriore (comunicazione con gli altri) ed interiore (comunicazione con noi stessi). La qualità della comunicazione esteriore dipende dalla qualità di quella interiore. Più chiara è la comunicazione con noi stessi, più chiara è la comunicazione con gli altri. Possiamo comunicare con noi stessi e con gli altri sia attraverso la mente sia attraverso la consapevolezza. Quando comunichiamo attraverso la mente, l’esperienza di una relazione con un’altra persona viene prima elaborata dalla mente e poi vissuta. Questa elaborazione contiene diversi concetti ed emozioni propri delle persone coinvolte nella situazione. Quando l’elaborazione mentale di due persone è molto diversa, anche la loro esperienza della situazione é diversa. La consapevolezza ha la capacità di osservare e di farci diventare consci delle modalità con le quali la mente elabora le informazioni del mondo che sono entrate nei sensi.

La comunicazione consapevole è diretta, sintetica e libera da emozioni. Un individuo vive una determinata situazione con un altro individuo direttamente, senza elaborazione mentale. Basandosi soltanto sulla comunicazione della mente è difficile trovare soluzioni nelle situazioni di conflitto. Non c’è nessun terreno che potrebbe aiutare a vivere una data situazione in modo simile. Comunicando mediante la mente la persona A e la persona B saranno sempre lontane l’una dall’altra. La comunicazione consapevole costituisce invece un terreno comune. Due persone si capiscono l’un altra senza la necessità di parlare in quanto si incontrano ad un livello più profondo, comunicano a un livello che è oltre la mente. Nella comunicazione consapevole l’interpretazione della mente non influenza l’esperienza. In questo tipo di comunicazione, due persone A e B sperimentano una determinata situazione in modo simile, non ci sono incomprensioni. Si vive la situazione in modo pulito, oltre i pregiudizi o i condizionamenti culturali. La consapevolezza è “un canale d’informazione diretto”. Con lo sviluppo della comunicazione consapevole è facile trovare soluzione al livello della mente nelle diverse aree della vita umana: nella famiglia, negli affari, nella politica. La persona A e la persona B diventano entrambe consapevoli della loro “diversità mentale”. Esse riconoscono la comunicazione della mente come elemento secondario e la comunicazione consapevole come elemento primario. E’ facile trovare soluzioni al “livello mentale”. In armonia con l’evoluzione dell’universo.

La ricerca del mio gruppo considera l’universo come un sistema in auto-rinnovamento, senza un inizio né una fine. L’evoluzione della vita, della civilizzazione umana e della consapevolezza dell’uomo sono parti integranti dell’evoluzione dell’universo. In tutto l’universo la materia ha tendenza a svilupparsi nella vita e poi nelle specie consapevoli. L’evoluzione dell’uomo oltre la mente verso la consapevolezza è la parte consistente, la continuazione dell’evoluzione dell’universo. Considerando il sistema universo, si possono prendere in esame i suoi seguenti sottosistemi: il sistema solare è un sottosistema 1, la Terra è un sottosistema 2, la natura della Terra è un sottosistema 3, la società è un sottosistema 4, l’uomo è un sottosistema 5. Come sottosistemi, 1, 2 e 3 sono in armonia con l’evoluzione dell’universo; ne deriva allora che anche i sottosistemi 4 e 5 devono entrare in armonia con l’evoluzione dell’universo. L’uomo per entrare in armonia con gli altri sistemi deve scoprire la consapevolezza. Per smettere di fare la guerra e creare una società senza tensioni sociali, in armonia con la natura, la specie umana deve crescere oltre tutte le identificazioni della mente. Rimanendo immersi nella mente rischiamo l’auto-distruzione. La storia ed il momento attuale confermano che la mente umana non è in grado di portare pace e giustizia sociale. La mente umana non è in grado di comprendere appieno la vera posizione dell’uomo nell’universo. La consapevolezza è la vibrazione fondamentale dello spazio universale e pervade tutto l’universo. Lo spazio cosmico non finisce dove comincia il nostro corpo, si estende anche al suo interno. Guardando all’interno (meditando) scopriamo dentro di noi questa vibrazione dello spazio che porta pace e serenità. Una persona consapevole può solo creare cose che proteggono la vita.

La comunicazione consapevole come forza d’integrazione

Lo sviluppo della comunicazione consapevole in qualsiasi gruppo di persone (in una coppia, in una famiglia, in un team di uomini d’affari, in un team di ricercatori, in un partito politico, ecc…) rappresenta la più importante forza d’integrazione: le divergenze tra le persone diventano secondarie mentre l’obiettivo del gruppo diventa primario. L’energia di ogni persona viene canalizzata nella stessa direzione e questo crea molta energia nel gruppo. L’individuo non viene messo da parte in nome del gruppo, le sue qualità personali vengono realizzate nel processo di realizzazione dell’obiettivo comune. La comunicazione consapevole va oltre le convenzioni personali, le divisioni sociali, religiose e nazionalistiche; ci permette di trovare soluzioni nei momenti difficili e di vivere in pace ed in armonia.

La meditazione: l’unica via verso la pace

Nella meditazione tu puoi ripercorrere all’indietro l’evoluzione della vita che esiste come memoria in una mente globalmente inconsapevole. E’ lì che scoprirai la tua aggressione animalesca e la tua paura di essere attaccato. Sul nostro pianeta l’uomo si sta ancora comportando come un animale nella giungla in quanto agisce sulla base di una mente inconsapevole. Il caos in cui stiamo vivendo in questo pianeta è il risultato della proiezione inconsapevole dei pensieri nella nostra vita. Tutto quello che esiste è stato prima elaborato dalla mente e poi vissuto nella vita. Noi sperimentiamo la vita attraverso la mente e non siamo consapevoli di quanto tale mente inconsapevole influenzi la nostra esperienza e determini la nostra situazione di vita. La meditazione è l’unico modo per andare oltre il passato, per trovare uno spirito di armonia con la natura e con gli altri esseri umani.

Accettando la meditazione come un “metodo di ricerca individuale”, la scienza avrà un utile strumento per superare le barriere religiose e culturali che stanno dividendo la civiltà umana attuale. Abbiamo bisogno di un’educazione scientifica a livello planetario che possa includere la meditazione come sua parte consistente. Una tale educazione permetterà agli individui di crescere liberi da ogni estremismo religioso e culturale, instradati verso il sunyata, cioè lo spazio atemporale, che è l’identità cosmica dell’uomo, la sua “vera faccia”. La meditazione porta quella trasformazione interiore che è l’unica via verso la pace e l’armonia. Lama Geshe Gedun Tharchin dice sull’argomento: “In definitiva, per stabilire la pace e la sicurezza sul nostro pianeta bisogna basarsi su una trasformazione interiore nelle vite degli individui. Come afferma la costituzione dell’UNESCO “Poiché le guerre sono entrate nelle menti degli uomini, è nelle menti degli uomini che le difese della pace devono essere costruite. Un senso di responsabilità, cercare di sviluppare il nostro potenziale per creare un’azione positiva nella società è l’arricchimento personale e l’inizio di una più ampia trasformazione del pianeta”.

Davide Fiscaletti

Tratto da Scienza e Conoscenza n. 26.

Da http://altrogiornale.org/mente-spazio-consapevolezza/

Un piccolo pensiero:qual'e lo scopo della vita?CREARE!
Ognuno di noi vive l'esperienza della vita non con lo scopo di rendere gloria al Creato,ma di partecipare egli stesso alla Creazione.

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Medicina e Mantra

Il Cromopuntore di “Luce Cosciente”

“Esiste una sola malattia: l’incoscienza”
(Satprem)

E’ innegabile che la medicina moderna abbia fatto negli ultimi 100 anni progressi notevoli. La tecnologia ha dato un grosso apporto, soprattutto in ambito diagnostico. La medicina e la chirurgia d’urgenza hanno contribuito a salvare milioni di vite, sicuramente impresa impossibile fino al secolo scorso.

Eppure mai come oggi l’umanità è sembrata così malata, le corsie d’ospedale sono stracolme, le persone diventano malati cronici a vita, dipendenti da farmaci che non sono in grado di guarirli.

È ormai opinione comune che nella medicina e nei medici ci sia qualcosa di storto. Una minoranza della popolazione comincia a svegliarsi e si informa autonomamente grazie alla rete, ma il grosso della popolazione sembra essere caduta sotto l’effetto di una ipnosi collettiva.

Un fatto è certo, che la medicina odierna si basa su concetti scientifici ampiamente superati e sembra cieca nel non voler considerare le nuove acquisizioni che si sono realizzate nell’ambito della fisica quantistica. Il modello scientifico su cui si basa è obsoleto. Le sue radici risalgono a Cartesio che vedeva l’uomo diviso in due parti distinte: res cogitans e res extensa, cioè mente e corpo, spirito e materia. Nessuna delle due parti poteva influire sull’altra, il corpo biologico era considerato come una perfetta macchina e la malattia era vista come una rottura accidentale di una delle due componenti.

Questo modello dell’essere umano è oggi in difficoltà. Per quanto sia stato utile alla scienza dei tempi andati, oggi può essere sostenuto soltanto dall’inflessibilità più rigida e dogmatica. La medicina moderna non tiene conto dell’organizzazione unitaria delle informazioni che compongono l’essere umano. Ogni componente del corpo sembra essere non in relazione con le altre. Tutti gli aspetti emozionali e mentali non vengono minimamente presi in considerazione come fattori determinanti per l’insorgenza delle malattie. I malati in questo modo vengono completamente deresponsabilizzati e l’insorgenza di una patologia viene vissuta dalle persone come un fastidioso e inevitabile accadimento determinatosi accidentalmente o pervia di avverso destino trasmessoci geneticamente dai nostri genitori. La drammaticità di questo modello è sotto gli occhi di tutti.

Le multinazionali del farmaco hanno ormai preso il sopravvento e dettano le regole. La ricerca scientifica nel campo della medicina è completamente nelle loro mani, viene da loro manipolata, ed i medici succubi ed ignoranti, quando non in malafede, sono comunque diventati compiacenti e non in grado di ribellarsi a questo stato di cose.

L’interesse principale delle case farmaceutiche è il business e non certo la salute dei malati.

A conferma di questa situazione basti solo menzionare che negli Stati Uniti, il paese più rappresentativo ed estremo di questo modello, dove le cause di morte nella popolazione per malattie iatrogene (malattie determinate da errori medici o da complicanze da farmaci), sono al terzo posto, solo dopo le malattie cardiovascolari e malattie tumorali. Fortunatamente, anche se questo modello è ancora imperante nella società occidentale, una nuova visione della medicina si sta faticosamente affermando tra la popolazione più consapevole. Nota inizialmente con il nome improprio di medicina alternativa, ha assunto nel corso degli anni varie denominazioni.

Trovo personalmente che il nome di medicina olistica, ossia l’arte e la scienza di curare l’essere umano come unità di corpo, mente e spirito, sia la più appropriata. La visione della medicina olistica tiene conto dell’organizzazione unitaria delle informazioni che compongono l’essere umano; tiene conto del vissuto emotivo, dei conflitti psicologici e non per ultimo dell’essere umano come entità dotata di coscienza, capacità di scelta e capacità di trasformazione. Ed è proprio l’acquisizione del concetto di coscienza che è venuto a mancare alla medicina moderna.

Non si è inoltre adeguata alle importanti scoperte della fisica quantistica, rimanendo ferma a insufficienti concetti della fisica newtoniana. Infatti sono proprio gli studi della fisica quantistica che ci dicono che è la coscienza che determina la realtà.

La natura ondulatoria o corpuscolare degli elettroni fatti passare attraverso una fessura, durante gli esperimenti di fisica, dipendono dall’aspettativa dell’osservatore, cioè della coscienza.

Un’altra acquisizione della fisica quantistica, di cui la medicina si è completamente disinteressata è il concetto dell’interscambiabilità materia – energia, come si evince dalla famosa formula di Einstein:

E=MC²

Tutto l’universo è energia che vibra a diverse frequenze, comprese le nostre cellule. Ogni cellula nel nostro corpo ha una determinata vibrazione. Il modo di vibrare, cioè la frequenza di vibrazione ne determina la caratteristiche.

A supporto di questa tesi riporto l’esperimento incredibile dello scienziato russo dr Pjotr Garajev. Durante l’esperimento il team dello scienziato sottopose a irradiamento con luce laser un embrione di rana, poi con complesso procedimento di luce riflessa sottopose a irradiamento un embrione di salamandra con la luce cha aveva in precedenza irradiato l’embrione di rana. Il risultato fu stupefacente perché dall’embrione di salamandra si sviluppò una rana.

Appare inconfutabile che furono le informazioni ricevute dalla luce laser a determinare l’inatteso sviluppo dell’embrione.

Recenti studi hanno dimostrato che i recettori di membrana delle cellule (proteine) funzionano come antenne molecolari sintonizzate sui segnali ambientali, in grado quindi di decodificare informazioni luminose, sonore, e frequenze radio.

I segnali ricevuti dai recettori di membrana viaggiano fino al nucleo cellulare. Nel nucleo i filamenti di DNA sono avvolti da una guaina proteica che funge da barriera protettiva di modo che le informazioni contenute nei geni possono essere lette solo quando un tratto di guaina viene aperta. Naturalmente sono i segnali provenienti dai recettori di membrana a far aprire un tratto di guaina piuttosto che un altro.

Appare evidente che il corretto funzionamento di una cellula rispetto al resto del corpo dipende dalle informazioni ricevute.

In parole povere la famosa caccia ai geni cattivi che determinano o ci predispongono alle malattie, che tanto va di moda negli ultimi tempi, non ha molto senso se si pensa che l’espressione dei geni dipende dalle informazioni che la cellula riceve. Letta in quest’ottica la malattia può essere vista come una perdita di equilibrio del sistema (corpo) dovuta ad una scorretta informazione. Il corpo è un sistema in omeostasi tra informazioni che arrivano dell’interno, i nostri pensieri nostre emozioni, e le informazioni che arrivano dall’ambiente esterno.

In buona sostanza il nostro benessere dipende da come viviamo, cioè da come ci alimentiamo, ma soprattutto da come pensiamo. Ma come pensiamo è espressione del nostro stato di coscienza.

Il corpo non è mai malato o sano di propria iniziativa perché in lui si esprimono semplicemente le informazioni della coscienza. Ed è nella non considerazione di questo piccolo dettaglio il vero errore commesso dalla medicina odierna, che si occupa quasi esclusivamente dei sintomi trascurandone le cause.

Qualunque cosa avvenga nel corpo è sempre l’espressione di una informazione corrispondente.

La Medicina Olistica

La medicina olistica tiene conto dell’unità dell’essere umano nella sue espressioni di corpo, mente, e spirito. Essa si occupa di ripristinare l’armonia perduta nel corpo, non con interventi soppressivi dei sintomi che non fanno altro che nascondere il problema, ma con interventi che mirano e riportare in esso la corretta informazione. Non rinnega completamente le acquisizioni della medicina ufficiale ma le integra in un sistema più vasto di conoscenze, eliminandone le distorsioni e gli abusi.

L’omeopatia, l’omotossicologia, l’agopuntura, la kinesiologia, la floriterapia, l’auricoloterapia, la psicoterapia sono tra le discipline di cui si avvale.

Ma esistono altre conoscenze ancora meno conosciute che si prestano benissimo allo scopo.

La Scienza dei Mantra

Esiste una antichissima scienza che risale ai tempi dell’India vedica che usa i mantra o mantram. Essi sono potenti e brevi formule sonore spirituali che se ripetute in continuazione hanno la capacità di trasformare la coscienza.

Le emozioni, i pensieri e le parole hanno una loro frequenza vibrazionale, cioè generano lunghezze d’onda di varia velocità e durata che vengono trasmesse nel corpo e nelle cellule grazie al campo magnetico presente in essi, ed in grado di attivare quelle antenne di membrana di cui ho precedentemente parlato.

Ricordo anche come lo scienziato russo Pjotr Garajev sia riuscito attraverso le informazioni contenute in una luce laser a modificare l’espressione genica contenuta in un embrione. Tutto questo spiega come le vibrazioni sonore o luminose agiscano nel profondo a livello cellulare e del DNA.

Altri studi scientifici hanno dimostrato che certe onde sonore hanno la capacità di accelerare il processo di guarigione delle cellule nelle ferite del corpo. Naturalmente ogni mantra ha una sua specifica frequenza vibrazionale e di conseguenza una specifica funzione.

A questo punto desidero parlarvi di un mantra specifico, il mantra delle cellule. Ma prima di parlare di questo mantra è necessario introdurre seppur brevemente, data la vastità e la complessità dell’argomento, due personaggi che hanno approfondito e lavorato in modo ampio e profondo sul fenomeno della coscienza umana e divina: Sri Aurobindo e Mere

Sri Aurobindo, Mère il Mantra delle Cellule

Si tratta di due persone di alta statura spirituale vissuti nella prima metà dell’ultimo secolo trascorso. Sri Aurobindo e Mère.

Secondo Sri Aurobindo l’uomo è un essere di transizione. L’evoluzione è un continuo dispiegarsi della coscienza. Dalla materia inerte e incosciente si è man mano sviluppata la vita, dapprima con il mondo vegetale e le due prime sensazioni primordiali, per poi affiorare sempre di più nel mondo animale con lo sviluppo delle emozioni. La mente comparsa nell’uomo è soltanto un termine intermedio della coscienza. La mente sarà superata e trascesa da un piano superiore di coscienza che Sri Aurobindo chiama coscienza Supermentale.

La grandezza di Sri Aurobindo è stata quella di toccare e realizzare questo piano di coscienza, che sarà il prossimo passaggio evolutivo del dispiegarsi della coscienza.

Egli ci dice che una delle caratteristiche di questo piano di coscienza è quella di essere incompatibile con qualsiasi tipo di distorsione, perché semplicemente in quello stato dell’essere la menzogna non ha possibilità di esistere. Per “menzogna” egli intende qualsiasi distorsione della manifestazione che non sia in accordo con la sua vera natura e funzionalità reale. Funzione e forma sono due facce della stessa medaglia.

Infatti egli chiama questo piano di coscienza anche “Coscienza di Verità”.

Mère, sua compagna spirituale, continuò il lavoro dopo la sua dipartita, calandolo fino al livello della coscienza delle cellule.

Mi rendo conto che spiegare in poche righe quanto loro hanno realizzato è impresa impossibile.

Mère nel corso dell’immane lavoro che stava svolgendo trovò un mantra che aveva la capacità di facilitare e accelerare lo sforzo che stava compiendo.

La vibrazione di questo mantra: OM NAMO BHAGAVATE’, aveva le stesse caratteristiche vibratorie dello stato di “Coscienza di Verità”. Le vibrazioni di questo mantra facevano risuonare le cellule del corpo con le stessa vibrazione della coscienza Supermentale, lo stato di “Coscienza di Verità”.

Dice Mère di questo mantra: “per il momento fra tutte le formule mantriche quella che agisce più direttamente su questo corpo, prendendo tutte le cellule e producendo immediatamente una vibrazione è il mantra sanscrito OM NAMO BHAGAVATE’ […] tutte le cellule venivano prese da un’intensità di aspirazione, e ha un tale potere di trasformazione!”

E ancora: “il japa (ripetizione del mantra delle cellule) serve a mettere a posto il subconscio, l’inconscio, la materia e la cellule del corpo, tutto quanto, richiede un certo tempo, certo, ma finisce per avere un effetto proprio grazie alla ripetizione. Il japa riempie il corpo di coscienza,”

La malattia come “menzogna” e il Cronopuntore di Luce Cosciente

Abbiamo visto come il corpo sia l’espressione della coscienza e quindi anche espressione di tutti i processi e i mutamenti che avvengono nella coscienza. Qualunque cosa avvenga nel corpo è la realizzazione di un’informazione corrispondente, ovvero condensazione di una immagine corrispondente di un’idea.

Stranamente la medicina odierna non prende in considerazione il fatto che le informazioni erronee possano essere causa di malattie.

Malattia significa dunque mancanza di armonia, ovvero un disallineamento tra quello che si è veramente e quello che si pensa di essere, un qualcosa che va in conflitto, uno stato di non verità.

Ho parlato anche del mantra delle cellule e di come abbia una stretta risonanza con lo stato di “Coscienza di Verità” e di come questa vibrazione sia incompatibile con qualsiasi stato di “non verità”, come lo è la malattia.

Mère decise di consegnare il suo mantra all’umanità, consentendo a Satprem, un suo allievo, di registrarlo direttamente dalla sua voce, per far sì che l’uso di questo mantra risvegliasse nel corpo la “Coscienza di Verità”.

Dopo aver conosciuto questo mantra si è pian piano insinuata in me l’idea di poterlo utilizzare per scopi terapeutici. Il ragionamento era che se uno degli effetti del mantra è quello di mettere a posto l’inconscio, il subconscio, la materia e la cellule, trovare il modo per poterlo utilizzare con le persone malate poteva essere interessante.

Questa modalità è stata da me trovata insieme e grazie alla collaborazione di un ingegnere. Questa persona di origine italiana, che vive ad Auroville (India) aveva già costruito un apparecchio che utilizzava la registrazione della voce di Mère che ripeteva il mantra; attraverso questo apparecchio era possibile veicolare la voce attraverso dei led luminosi, per poi essere diffusa nell’ambiente come luce.

CromopuntoreMi feci cosi costruire un apparecchio modificato, con delle uscite che potevano essere collegate con dei cavi a fibre audio-ottiche, in modo che questi potevano essere utilizzati a mo’ di aghi per agopuntura. L’idea era quella di poter portare l’informazione del mantra nei punti di agopuntura, punti di accesso ai canali energetici del corpo(meridiani), che sono dei conduttori elettromagnetici che convogliano le informazioni in tutte le parti del corpo. In questo modo potevo portare l’informazione in specifiche parti del corpo che necessitavano di essere trattate.

agopuntura - meridiani

Ho utilizzato questa tecnica nel corso degli ultimi anni con risultati davvero interessanti. Ho trattato diverse patologie con esito positivo e la cosa davvero sorprendente è che in alcuni casi il trattamento ha indotto esperienze di coscienza fuori dall’ordinario.

Mi auguro che in un prossimo futuro la validità di questa metodica possa essere confermata e supportata da studi scientifici.

Desidero concludere questo articolo riportando un breve brano, tratto dal libro “Sri Aurobindo, l’avventura della coscienza” di Satprem:

“Quando avremo fatto dieci o cento volte la stessa esperienza ( che a seconda dello stato di coscienza in cui ci troviamo, può andare da un semplice raffreddore o da una banale caduta all’incidente più grave), saremo certi che ne’ il povero corpo, ne’ il cosiddetto caso c’entrano niente e che il rimedio non dipende da soluzioni esterne, ma dall’essere in una stato di verità e di ordine interiore, in una parola: dalla coscienza”

Esiste una sola malattia: l’incoscienza.

Marcello Pestilli

fonte www.altrogiornale.org/medicina-e-mantra/

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Elettrofotoni – Indagini scientifiche sulla coscienza

Partendo dalla “Macchina Kirlian”, egli ha sviluppato una serie di apparecchi tecnologici chiamati Electrophotonics, che consentono con il computer di elaborare in tempo reale le emissioni di elettrofotoni dell’organismo vivente e anche quello di chi ha lasciato il corpo

All’interessante convegno Il cerchio della Vita, che si è tenuto a Roma dal 3 al 5 ottobre scorso, organizzato da Progetto Idea sull’incontro tra scienza e spiritualità (un binomio sempre più frequentemente affrontato anche nelle nostre inchieste), abbiamo incontrato Konstantin Korotkov, un ricercatore universitario russo. Durante la sua relazione, dal titolo Prove fisiche della coscienza, egli ha illustrato le sue apparecchiature tecnologiche, utilizzate per misurare i campi elettromagnetici dovuti all’azione della coscienza, la loro alterazione di fronte a sollecitazioni interiori o esteriori, le macchine per equilibrare gli ambienti e quelle per curare le persone normalizzando le frequenze corporee. Ma il fenomeno più interessante sono state le sue indagini dell’emissione di energia nei quattro giorni successivi alla morte da parte dei cadaveri, a dimostrazione che l’energia vitale lascia gradualmente il corpo fisico inanimato.

Il professor Korotkov, che insegna e fa ricerca presso l’Istituto di Ricerca della Cultura Fisica e dello Sport di San Pietroburgo, sperimenta e studia il mondo dello spirito da una prospettiva scientifica, con finanziamenti pubblici. Le sue ricerche sono state fatte su migliaia di casi in tutto il mondo. “La nostra coscienza ha energia”, afferma. “Essa non prende forma dal vuoto perfetto o dai raggi cosmici; questo processo è l’utilizzo delle risorse interiori del corpo sotto l’influsso di forti impulsi volontari, è il processo in cui il corpo è subordinato alla coscienza e in un singolo impulso manifesta con forza le riserve nascoste”.

Partendo dalla “Macchina Kirlian”, egli ha sviluppato una serie di apparecchi tecnologici chiamati Electrophotonics, che consentono con il computer di elaborare in tempo reale le emissioni di elettrofotoni dell’organismo vivente e non.

L’effetto Kirlian
L’effetto Kirlian è un particolare effetto ottico-fotografico caratterizzato dalla presenza di un alone luminoso attorno a un oggetto osservato e/o fotografato, ottenuto applicando una tensione elettrica di valore elevato (ovvero di decine di Kilovolt) all’oggetto stesso, quindi impressionato su una pellicola fotografica; nella fisica classica e nell’elettrotecnica, questo fenomeno viene comunemente attribuito ed associato al noto effetto corona, e cioè la ionizzazione dei gas in presenza di elevato campo elettrico, che genera a sua volta delle visibili sfumature colorate e luminose attorno all’oggetto osservato.

Tale effetto fu scoperto nel 1939 dal russo Semyon Davidovich Kirlian, un riparatore di macchine fotografiche e di apparecchiature elettriche presso l’ospedale della città. Pare che, durante la riparazione di un generatore ad alta tensione fu investito da una scarica elettrica ad alta tensione elettrica (alternata ad alta frequenza), ma di bassa intensità (circa 0.1 A., quindi non dannoso), sufficiente a dare luogo a dei piccoli aloni luminosi che brillavano dalle sue dita e dagli elettrodi stessi del generatore. Nei successivi studi e nelle ricerche, Kirlian coinvolse anche la moglie, Valentina Khrisanovna Kirliana. I due coniugi continuarono a fotografare parti di esseri viventi, sia animali che vegetali, morti o vivi, sempre attraverso un apparecchio fotografico sotto elevato campo elettrico da lui stesso costruito e sempre più perfezionato, chiamato successivamente “Camera Kirlian” (alcune volte anche Kirliangrafia), ottenendo lo stesso risultato positivo.

Korotkov parte dal concetto che Dio è Luce e di conseguenza la Luce è spirito ed essendo la persona composta da corpo, mente ed anima può essere applicata ad essa la formula della relatività di Einstein: e=me², in quanto la massa è energia condensata e l’anima equivale all’energia. La base della vita sono la luce, l’aria e l’acqua e questa tripartizione si ritrova perfettamente anche nel corpo umano dove la luce equivale all’anima, la mente all’aria e l’acqua al corpo, in pratica i tre stadi solido, liquido e gassoso si replicano in tutta la creazione, essendo forme energetiche di una stessa matrice.

Oltre a misurare l’emissione di elettrofotoni dalle dita per ricostruire il campo elettromagnetico di tutto il corpo e diagnosticare le eventuali malattia degli organi, il professor Korotkov con le sue apparecchiature può misurare le energie ambientali e stabilire il livello “patologico” esistente in esso. La corrispondenza delle sue diagnosi rispetto ad altri protocolli medici attualmente in uso è dell’80%, anzi, con le sue macchine riesce a fare anche prevenzione là dove gli accertamenti diagnostici strumentali attuali ancora non riescono a scoprire il danno dell’organo che poi sarà colpito da malfunzionamento. Le basi per la formulazione delle sue diagnosi mediche provengono dalla medicina allopatica occidentale, da quella Ayurvedica e dalla Medicina Tradizionale Cinese. Korotkov è la dimostrazione vivente che si può fare scienza avendo delle convinzioni spirituali e conoscendo bene tutte le leggi esoteriche che effettivamente descrivono il mondo visibile ed invisibile in modo corretto, anzi lui ha dato la dimostrazione scientifica per la esattezza di moltissimo concetti spirituali.

Con il suo gruppo di ricerca e con le sue apparecchiature ha misurato in tutto il mondo i campi energetici che si formano nella stanza durante un trattamento effettuato da un guaritore, indipendentemente dalle tecniche che questi adoperavano per curare i mali dei loro assistiti. Ha misurato l’energia agli interni e agli esterni dei crop circles, l’effetto dei suoni sull’acqua, della musica sul corpo umano, gli scambi energetici tra le persone durante gli incontri e i diversi stati d’animo manifestati durante le conversazioni, ha dimostrato l’esistenza di “vampiri energetici” che assorbono energia dalle persone; ha portato avanti numerose ricerche anche nel campo del paranormale per stabilire i meccanismi di trasmissione energetica nella telepatia, telecinesi. I diversi livelli di rilascio d’energia dopo la morte causata da incidenti, morte naturale o per causa di malattie di lunga durata, il contatto con “spiriti” – “fantasmi”.

Per chi fosse interessato a conoscere tutte le ricerche scientifiche fatte per dimostrare l’esistenza del mondo spirituale, gli effetti della coscienza in natura e le dinamiche della trasmissione dell’energia tra gli individui o oggetti inanimati, può trovare tante conoscenze ed informazioni nei vari libri pubblicati in Italia. Tutte le spiegazioni spirituali, esoteriche e tecniche dei fenomeni presi in esame si basano su verifiche fatte con l’utilizzo di tecnologie ed apparecchi acquistabili in commercio, su esperimenti ripetibili e di conseguenza le sue affermazioni sono di natura scientifica. Il prof. Konstantin Korotkov tutti gli anni organizza un convegno ad inizio luglio a San Pietroburgo dove ricercatori di fama mondiale si confrontano sulle scienze di confine.

Raffaele Cavaliere

Per saperne di più:
Kostantin Korothov: L’energia della coscienza, Verdechiaro Ed., 2012.
Video in inglese (con traduzione): forumbenessere.it

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view post Posted on 6/5/2015, 15:22

Guida Spirituale

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Effetti Elettromagnetici sulla Coscienza

Sono convinto che siamo nel mezzo di un processo che riguarda la ristrutturazione delle nostre reti neurali e che il catalizzatore di questo processo è l’alta attività solare-geomagnetica, le cui conseguenze sono temute da molti oggi. Tutti i fatti e le scoperte arrivano alla innegabile conclusione che questa evoluzione, per la prima volta nella storia umana, abiliterà gli esseri umani ad usare l’enorme potenziale dei nostri cervelli.

David Samuel dell’Istituto Weizmann di Israele ha stimato che la gamma di base dell’attività cerebrale è guidata da 100.000 a 1 miliardo di diverse reazioni chimiche ogni minuto. Il cervello medio umano contiene un minimo di 10 miliardi di neuroni individuali o cellule nervose, una immagine ancor più sorprendente quando ci soffermiamo a pensare che ogni neurone può interagire con molti altri neuroni. Nel 1974 i neurofisiologi hanno scoperto che 10^800 interconnessioni giocano a questo scopo. La grandezza di questa capacità è paragonabile ai seguenti fatti cosmici: dato che l’atomo è la più piccola unità nell’universo e l’universo stesso la più grande, si stima che l’universo contenga un totale di 10^800 atomi. In altre parole, il numero di interazioni nel cervello umano eccede il numero di atomi nell’universo.

Il fisico dell’Università di Mosca, Pyotra Anokin pensa che la stima suddetta di possibili interazioni nel cervello umano sia bassa. Secondo i suoi calcoli, il numero potenziale di strutture che il cervello umano può creare è così grande che scriverle significherebbe tracciare una linea lunga circa 6.5 milioni di miglia. Quindi chiaramente non abbiamo nemmeno iniziato ad attingere al grandioso potenziale dei nostri cervelli, una situazione che può essere descritta dall’uso di un’area grande quanto una particella di polvere in un’albergo di 500 stanze. Allora ci chiediamo se usando i nostri cervelli con più efficienza, potremo trovare una risposta adeguata agli eventi del 2012. Prima di tutto, dobbiamo capire che cervello e mente sono due cose diverse. La mente può influenzare l’attività del cervello e i processi vegetativi tramite suggestioni molto insolite, l’esempio più impressionante è quello dei maestri Buddisti che tramite la meditazione riescono a mettere il cervello in uno stato che elimina il dolore e che può anche fermare il battito cardiaco. A parte questo, quello che importa ora è che i nostri cervelli sono sempre attivi, sia che siamo svegli, nel sonno, calmi o agitati e cercano sempre intensità, nuove esperienze e connessioni di lungo termine. Quando il cervello umano è esposto a nuove impressioni e a stimoli mentali ed emozionali, si creano nuove sinapsi (interfacce tra neuroni). In altre parole, il cervello umano fluttua in una specie di armonia estatica finchè riceve il giusto tipo di stimolo. Questo è in linea col principio elettrochimico del tutto o niente, che forma le basi per la comunicazione elettrochimica tra neuroni e nel nostro contesto per l’interazione tra le regioni finora inutilizzate del cervello. Se non fosse così, non avrebbe senso per noi esseri umani, essere dotati di un cervello dal potenziale non pienamente sfruttato. Infatti, sembra che questo miracoloso organo stesse aspettando il 2012 per provare infine ciò di cui è capace.

Oltre al processamente elettrochimico di informazione, il nostro cervello si impegna in altri processi, che formano le basi del nostro subconscio. Secondo il fisico Americano Evan Harris Walker, la mente e la coscienza umana non sono quantità misurabili empiricamente. Walker credeva che la coscienza non fosse un processo chimico o simile, ma fosse attribuibile a processi di tunneling quantomeccanico, una teoria che è consistente con la visione di un numero crescente di fisici quantistici e scienziati del cervello. Walker ha anche mostrato in modo convincente, che le sinapsi del cervello esibiscono fenomeni quanto-meccanici, dei quali abbiamo dei modelli grazie a David Bohm e Basil Hilely. Questi autori riportano strabilianti similarità tra il potenziale quantistico e le connessioni neurologiche nel cervello.
Queste connessioni sono ben lontane dall’ordine, dato che e’ il caos alla base dei processi cerebrali. Questo caos, che comprende un vortice di diffuse attività stimolanti, è il precursore di un equilibrio coerente ad alti livelli. I ricercatori della creatività hanno osservato un fenomeno simile in cui la mente creativa inizialmente processa concetti totalmente caotici e persino contraddittori che infine si traducono nell’inizio dell’ordine e della stabilità negli ultimi stadi del processo. Quindi, contrariamente alla legge dell’entropia, l’evoluzione si muove verso la negentropia, un processo che è allo stesso tempo fattibile, utile e logico dato che permette all’evoluzione di svilupparsi in un “sistema aperto”, per permettere al cervello di assorbire nuova informazione e adattarsi in modi altamente complessi.

Questo ha spinto Ilya Prigogine ad osservare che ogni sistema organizzato si sposta dinamicamente tra uno stato di entropia e uno di negentropia, come tra ordine e caos. Inoltre, Prigogine dice che maggiore è l’instabilità potenziale del sistema e più rapidamente si adatta e cambia. Questo principio veste il cervello come un guanto.
Ma allora dove siede la mente, questo luogo misterioso dell’autoconsapevolezza che amalgama intuizione, senso comune, emozioni e intelletto? Al momento lascerò ai neurologi questo compito, anche se avrò altro da dire su questo più avanti. Prima vorrei discutere il processo mentale e psicologico della scoperta di sè. Il sistema mente-cervello si è evoluto in una serie di matrici successive. La prima matrice di alto ordine in cui ci muoviamo è senza dubbio la fonte di tutta la vita. Secondo Prigogine, per il cervello infantile una transizione ad una nuova matrice armonica necessita la costante esposizione a nuove risorse che permettono lo sviluppo di potenziale, sicurezza di sè e competenze. Queste matrici, che sono estremamente concrete, in via preliminare, divengono più astratte nel tempo a furia della loro esposizione alla realtà percepibile, evolvento infine nella matrice del pensiero puramente creativo. Ogni transizione ad una nuova matrice è associata ad esperienza sconosciuta e imprevedibile che forma le basi per l’aumento di intelligenza. Secondo Timothy Leary, ognuno di noi eredita un progetto precodificato di futuri organismi che differiscono considerevolmente dalla razza umana corrente e da molte forme di esistenza umana. Sulla stessa linea, Michael Hutchison ha profetizzato che il cervello ha appreso di sè molto più nel passato decennio che in tutta la storia e che di conseguenza l’intelligenza umana evolverà in balzi quantici.

Anche se abbiamo già toccato i punti essenziali riguardanti gli effetti dei campi di forza naturali ed artificiali sul cervello, dovremmo notare che fenomeni come i ritmi corporei controllati dalla ghiandola pituitaria possono essere influenzati dai campi elettromagnetici, che possono avere un impatto significativo sull’umore, sugli schemi di attività e il ritmo circadiano. Quindi dobbiamo ancora scoprire molto in questo dominio. Alcuni anni fa ho fatto parte di un gruppo di ricerca che ha misurato le onde cerebrali di soggetti a intervalli regolari con EEG. Abbiamo scoperto che specifici campi elettromagnetici agivano sporadicamente sui loro cervelli, senza che ne fossero consapevoli. Una delle nostre scoperte più sorprendenti è stata che le onde cerebrali dei soggetti potevano essere alterate esponendone il cervello a onde elettromagnetiche e se questo non era abbastanza, abbiamo anche scoperto che potevamo persino controllare le loro onde cerebrali con questi campi. Per esempio la frequenza EEG di un soggetto con una frequenza di base predominante di 10 hertz, poteva essere aumentata a 12 hertz ogni volta che lo esponevamo ad un campo elettromagnetico esogeno di 10 hertz, quindi elevato a 12 hertz. Da questo abbiamo concluso che i ritmi endogeni sono governati dalle loro controparti esogene. Questi esperimenti mi hanno convinto oltre ogni ombra di dubbio che le cellule umane e i campi elettromagnetici interagiscono davvero e questa può essere una delle principali ragioni per cui ho deciso di scrivere questo libro. Queste scoperte mi hanno anche aperto gli occhi a processi di importanza fondamentale per la mia ricerca, ora avevo prove incontrovertibili ed empiriche che i campi elettromagnetici hanno un impatto diretto sull’attività cerebrale.

Poco tempo dopo ho scoperto un altro fenomeno che non potevo togliermi dalla mente: specifici campi di forza e livelli di intensità, inducono percezioni che altrimenti sono inducibili solo tramite sostanze psicoattive. Un normale campo geomagnetico ci permette di mantenere un normale stato di veglia, incluso il senso del tempo, mentre un campo geomagnetico molto anormale o l’assenza di un campo geomagnetico provoca stati mentali anormali e un’alterazione del nostro senso del tempo. In altre parole l’effetto dei disturbi geomagnetici è molto simile a quello dato da sostanze allocinogene. Per quanto suoni strano, posso assicurare che è così. Stati mentali alterati sono provocati da processi neurochimici e dalla produzione di sostanze psicoattive, allucinogeni endogeni. Le anomalie mentali provate dai soggetti in test negli esperimenti suddetti, sono state indotte da una produzione in “surplus” di tali sostanze dopo la privazione da o l’esposizione a campi geomagnetici molto deboli. Quindi in certe condizioni il cervello ha la capacità di produrre le cosiddette sostanze illegali. In altre parole, un fenomeno che in circostanze “normali” può essere solo indotto tramite meditazione o simile attività, può anche essere stimolato dai campi elettromagnetici esogeni.
Con questo ci chiediamo: cosa avviene esattamente durante tali eventi? Questo fenomeno è benefico o può essere dannoso o persino portare a dipendenza? Il fatto è che il cervello ha la capacità di produrre una sostanza chimica per ogni emozione che proviamo, un fenomeno che forma il soggetto di Molecules of Emotion: The Science Behind Mind-Body Medicine del Dr.Candace Pert, Professore di Biochimica alla John Hopkins University, le cui osservazioni in merito possono essere così riassunte: l’espansione della coscienza è provocata da una famiglia specifica di molecole. La differenza basilare tra i nostri stati di coscienza giornalieri e notturni si trova nel livello di coscienza. Mentre dormiamo, siamo inconsapevoli della nostra esistenza e non ricordiamo la nostra vita da svegli, mentre accade l’inverso quando siamo svegli. In altre parole, essere addormentati cade nella sfera dell’incoscienza ed essere svegli appartiene al dominio della coscienza. A parte questa dicotomia, esiste un altro livello di coscienza detto illuminazione o satori, di cui discuto sotto. Specifiche sostanze conosciute come neurotrasmettitori sono responsabili per queste tre fasi.

Uno dei neurotrasmettitori fondamentali è la serotonina, che ci tiene in stato di veglia ed è quindi responsabile del nostro senso del tempo. Quando siamo sotto l’influenza della serotonina, un effetto incrementabile persino da un solo abbraccio, ci sentiamo rilassati e felici. L’acuta deficienza di serotonina può provocare effetti negativi che vanno dall’estrema malinconia alla depressione maniacale. Livelli molto elevati di serotonina inducono invece da euforia ad estasi. Quindi la serotonina controlla il nostro umore. Esiste poca differenza tra la struttura chimica della serotonina e quella della “psilocibina”, che si trova in un fungo usato da alcuni popoli in certi rituali. Per esempio i Maya chiamavano la psilocibina “fungo dei Maya” e i Dervisci la chiamavano “fungo Sufi”. La pianta era descritta da alcuni come frutto della conoscenza del bene e del male, un appellativo non diverso da quello della Genesi per il frutto dell’albero della conoscenza.
La LSD, forma sintetica della psilocibina, è una sostanza psicoattiva inizialmente prodotta dal chimico Albert Hofmann nel 1938, mentre faceva ricerche sull’ergot che viene dalla segale cornuta. Hofmann scopre gli effetti allucinogeni della LSD, quando assorbì inavvertitamente la sostanza tramite la pelle. Quindi ripeté l’esperienza assumendo 250 microgrammi di LSD, che era per lui la minima dose per un allucinogeno a confronto della mescalina, il più forte allucinogeno conosciuto in quel tempo, in realtà si rivelò 5 volte superiore come effetto.

Oltre al suddetto stato di sonno (correlato all’incoscienza) e allo stato di veglia (correlato alla coscienza), esiste lo stato di illuminazione o ipercoscienza.
Le sostanze neurochimiche conosciute come triptamine sono responsabili dei tre stati. Il cervello umano ha la capacità di convertire ogni triptamina in un’altra. Come la serotonina ci porta tra stato di veglia e di sonno, esiste un altro neurotrasmettitore conosciuto come melatonina (prima correlato alla ghiandola pituitaria), responsabile del nostro stato di “coscienza” nel sonno. La serotonina è convertita in melatonina in diretta proporzione al nostro livello di sonnolenza, finchè non ci addormentiamo. Le scoperte delle ricerche sul sonno, sulla coscienza e sulla neurochimica hanno mostrato che viene prodotto un altro neurotrasmettitore conosciuto come Dimetiltriptamina (DMT) nel cervello sia nello stato di sonno profondo che di ipercoscienza, quindi il DMT è una delle droghe psicoattive più potenti di tutte.
Sfortunatamente noi dormiamo durante l’effetto di questa droga legale nello stato di ipercoscienza e non ne siamo consapevoli. In altre parole, anche se sperimentiamo questo stato, ne siamo incosci e non lo ricordiamo. Sia la psilocibina che il neurotrasmettitore DMT sono membri della stessa famiglia chimica. Se potessimo sperimentare direttamente questo stato di coscienza elevato, potremmo percepire le sue capacità di espansione della coscienza. Sfortunatamente questo è fuori dal reame delle possibilità per i mortali normali e raggiungibile solo da maestri spirituali quando raggiungono lo stato di illuminazione.

Solo uno stato mentale in cui sentiamo di essere “in armonia” con tutte le cose, ci permetterà di ascendere a questo livello di puro essere. In questo stato l’ego si ritira nel reame cosmico, dove diventa una sola cosa con tutto. Mentre dormiamo siamo dissociati dal nostro ego e non ricordiamo la sua manifestazione diurna nella nostra coscienza. Questo è anche il motivo per cui durante le fasi di sonno, possiamo raggiungere uno stato simile all’illuminazione, libero dall’ego o dall’eccesso di narcisismo che ci appesantisce nelle ore di veglia. E’ stato provato scientificamente che in certi giorni mentre siamo svegli, i disturbi solari-geomagnetici spingono il nostro cervello a produrre sostanze psicoattive che espandono la coscienza, provocando allucinazioni la cui incidenza è superiore nei periodi dove prevalgono specifiche condizioni geomagnetiche. La definizione medica di allucinazione è senso ingannevole di percezione in assenza di stimoli esterni. Questo può comprendere esperienze come vedere oggetti che non esistono o sentire voci in assenza di altri che parlano. La caratteristica principale delle allucinazioni (che possono influenzare tutti i sensi) è che sono totalmente reali per chi le vive, che non può distinguere tra realtà e allucinazione, esperienza diversa dal sogno diurno.
Gli eventi che il cosmo riserva per noi nel 2012 possono essere paragonati all’effetto del ricevere un bicchiere di succo in cui qualcuno ha messo della LSD senza che lo sapessimo. Tali stati alterati di coscienza improvvisi sono sicuramente avvenuti in passato nella storia umana. Per esempio, improvvise crisi di isteria provocate da allucinazioni avvenivano regolarmente nel Medio Evo. Le persone colpite non sapevano che il pane che avevano mangiato conteneva ergot, il cui ingrediente attivo è stato usato da Albert Hofmann per produrre LSD anni dopo. Dato che gli effetti allucinogeni del pane contenente ergot erano sconosciuti a quei tempi, le vittime potevano solo concludere di essere ammalate.

L’analogia con questa evoluzione storica e quello che ci aspetta attorno al 2012, con l’arrivo predetto di forti tempeste solari, è chiara, penso. Questo perchè disturbi di campi di forza provocheranno molto facilmente non solo stati mentali disturbanti, ma anche molto piacevoli. Anche se avete dubbi sul termine “illuminazione”, dovreste iniziare a meditare molto presto per essere ricettivi a questi stati. Questi cambiamenti dentro di noi sono in cantiere e non ci sono dubbi, quindi sarete avvantaggiati se iniziate ora a prepararvi. Questi stati mentali, che possiamo definire interventi cosmici, avranno impatto diretto sulle nostre vite in molti modi. Il tempo sembrerà rallentare. L’attività solare-geomagnetica sarà associata ad un aumento di stati mentali alterati. Sperimenteremo nervosismo, aggressività, depressione ed euforia. Sembrerebbe che il processo che ci permette di trovare il percorso della conoscenza stia avvenendo tramite una correzione cosmica. Sperimenteremo fenomeni che influenzano campi geomagnetici e simili e una espansione della nosrta coscienza legata alla nostra storia personale e al nostro stato mentale.
Tra il 1983 e il 2002, il ricercatore di neuroscienze cognitive Michael Persinger ha pubblicato i risultati di 240 indagini e quasi tutte riguardavano le percezioni di espansione della coscienza indotte dai campi magnetici.

Queste indagini sono state così condotte: è stato chiesto ad una serie di soggetti seduti al buio, in una stanza isolata acusticamente, di mettere un casco da moto connesso a solenoidi che emettevano campi elettromagnetici molto deboli nel loro cervello, equivalenti a circa 1/20 del campo geomagnetico.
Il Dr.Persinger, che ha anche condotto una ricerca per la NASA, ha detto in una intervista che questi esperimenti gli hanno permesso di usare il cervello come amplificatore e di riprodurre schemi d’onda precedentemente registrati tramite EEG. Questi campi hanno esercitato un effetto estremamente insolito. Secondo il giornale Tedesco Die Zeit, “molti di questi soggetti hanno percepito una strana “presenza” con l’elmetto del Dr.Persinger, come se ci fosse stato qualcun altro nella stanza con loro.”
Inoltre, alcuni dei soggetti erano assolutamente convinti di aver percepito esseri angelici o presenze divine, mentre altri erano rimasti terrorizzati.
A parte i suddetti effetti provati dei campi magnetici, questi risultati mostrano che le persone rimangono bloccate nel loro vecchio modo di pensare o si aprono ad uno nuovo, a seconda delle loro predisposizioni o campo energetico. Una persona può percepire una presenza inspiegabile, un’altra può percepirla come parte della propria coscienza e un’altra può iniziare un dialogo con la presenza misteriosa ed esserne ispirata.

Studi condotti dal Prof. Andrew Newberg hanno fatto luce sull’attività intra-meditativa del cervello, studiando otto monaci Tibetani e otto suore Francescane in meditazione. I soggetti hanno praticato la loro solita meditazione il più possibile durante gli esperimenti. A questo scopo e per evitare che si distraessero, quando un soggetto sentiva di essere nello stato meditativo, lo segnalava tirando una corda e quindi venivano loro iniettata una sostanza radioattiva. Questo perchè le particelle radioattive arrivano alle cellule più perfuse del cervello, quindi alla fine di ogni sessione, il soggetto veniva sottoposto ad una SPECT ( (Single Photon Emission Computed Tomography ), che permette la visualizzazione delle particelle radioattive. I risultati durante la meditazione hanno mostrato elevata perfusione in regioni specifiche del cervello.
La regione del cervello legata direttamente alla meditazione è il centro dei lobi parietali associato all’orientamento, che grazie al flusso continuo di informazione dagli organi di senso, crea un confine definito tra il corpo e il suo ambiente e anche il senso del tempo. Esperimenti condotti alla Ludwig Maximilians University di Monaco hanno mostrato che questa regione è suscettibile agli effetti dei campi geomagnetici.

Negli esperimenti di meditazione, Newberg ha pensato che “disattivare” questa regione del cervello può permettere ai soggetti di raggiungere un senso di unità col mondo durante la meditazione, dato che i confini tra spazio e tempo non sono più percepiti. I Buddisti lo definiscono nirvana, dissoluzione nel nulla. Le suore invece lo definiscono, diventare uno con Dio. Sembra quindi che questo stato sia caratterizzato da una fusione consciamente percepita con l’iperspazio, una dimensione superiore la cui esistenza è stata dimostrata da Max Planck.
In ogni caso, quando i soggetti erano in stato meditativo, i confini tra il sè e il mondo erano dissolti, un fenomeno che spesso viene descritto come “essere uno con tutto ciò che esiste”. Secondo il Prof. Newberg, quando una persona si spinge lontano abbastanza, il sè sparisce completamente e sperimenta un senso di unità, di sconfinatezza infinita. In altre parole, pensa che l’esperienza mistica sia una realtà biologica scientificamente percepibile e che gli esseri umani sono esseri mistici per natura con una capacità innata di trascendere il sè.

Sfortunatamente Newberg usa i suoi risultati per ridurre la religione ai suoi aspetti mistici, meditazione e preghiera. Certamente per molte persone religiose, la loro religione è più che la promessa o la credenza che un potere superiore determini il loro destino. Questa visione di Newberg è stata molto criticata, per esempio dal filosofo e neuroscienziato cognitivo Detlef Linke, che nel suo libro Religion als Risiko. Geist, Glaube und Gehirn (“Religion as a Risk. Mind, Faith and Brain”) scrive: “anche se i neuroteologi riescono a riconciliare la scienza e la religione dopo molti anni di inimicizia tra queste due entità e nei prossimi anni faranno ulteriore luce sui processi biologici della fede, le loro scoperte non spiegano il fenomeno della religione. Anche se è vero che l’uomo è un animale che si lascerebbe andare alla religione piuttosto che a pensare razionalmente e logicamente, una cosa è certa: i neuroteologi non saranno mai capaci di provare l’esistenza di Dio, dato che se Dio esiste, Lui si trova ovunque e non nel cervello”. Inoltre il neurologo Vilayanur Ramachandran, Direttore del Centro per il Cervello e la Cognizione e Professore di Psicologia al Dipartimento di Neuroscienze dell’Università della California, a San Diego, ha identificato una regione del cervello che chiama modulo di Dio e pensa che sia strettamente legata ai pensieri spirituali.

Forse questa digressione ha cambiato il vostro pensiero riguardo il termine instabilità. E’ certamente vero che l’attività solare-geomagnetica può indurre instabilità nei sistemi biologici e in particolare nel cervello umano che è altamente suscettibile ai campi elettromagnetici e magnetici. Però questo non significa che dovremmo temere l’instabilità. Dobbiamo tenere in mente che un elemento esistente in una situazione instabile dev’essere usato prima che possa dar vita a qualcosa di nuovo.
Inoltre, i cosiddetti pazienti senza speranza sono stati trattati con successo usando gli effetti dei campi solari-geomagnetici sulla mente, sulla percezione e sulla coscienza. Questa terapia a megaonde, come viene chiamata, consiste nell’amministrazione di campi elettromagnetici identici a quelli in natura. Questa terapia ha raggiunto grandi successi grazie al fatto che per la prima volta i pazienti capivano la causa del loro disordine. Quindi questa terapia è legata ad un processo catalizzato della coscienza e non riguarda procedure mediche meccanicistiche.
Come per gli esperimenti con l’elmetto da moto, lo stimolo elettromagnetico viene somministrato sulla testa del paziente per permettere alle onde di penetrare a fondo nel cervello. Viceversa, è stato osservato che i campi elettromagnetici esogeni provocano sintomi psicosomatici.

D’altra parte, soggetti sani esposti alle stesse frequenze terapeutiche riportano sempre stati alterati di coscienza e questo indica che improvvisamente e inspiegabilmente e gioiosamente vedono le “cose del mondo” in un contesto più ampio. Potreste chiedervi se tali esperienze siano dovute a illusioni, in altre parole, pseudo-esperienze soggettive provocate da campi elettromagnetici. La risposta a queste domande possiamo trovarla nell’oggettività delle esperienze indotte da fenomeni esterni. Quando queste domande sono considerate alla luce dei successi terapeutici ottenuti con questi pazienti estremamente malati, è corretto dire che il fine giustifica i mezzi in tali casi, in ogni caso difficili da valutare. Inoltre possiamo considerare le espansioni di coscienza tramite campi di forza come un allenamento buono per tutti gli stati mentali che ci attendono nel 2012, per i quali non sono disponibili classificazioni.
Queste riflessioni servono anche per ricordarci che comunicheremo con fenomeni cosmici nel prossimo futuro. Cosa comporta da un punto di vista biologico?
Da tre decenni a oggi ho studiato gli effetti dei campi elettromagnetici sui sistemi biologici. Le mie indagini iniziali, che sono iniziate nel 1980, mi hanno portato ad una teoria che poi ho confermato, che le nostre cellule comunicano tra loro tramite campi elettromagnetici endogeni che regolano questi dialoghi cellulari essenziali. La mia ricerca su semplici sistemi cellulari rivelavano chiaramente che somministrate specifici campi elettromagnetici alle cellule in vitro, aveva un effetto di controllo su di esse.
La mia ricerca ha anche dimostrato che i sistemi cellulari stabili che sono deliberatamente desincronizzati, possono essere riportati al loro stato naturale amministrando i campi elettromagnetici rilevanti. Ho ripetuto questi esperimenti molte volte e li ho confermati con analisi statistica.

Dovremmo notare comunque, che questo tipo di effetto non cade nello scopo dello “stato dell’arte”, in altre parole non era incluso nei college. La natura genuina di queste scoperte mi ha spinto ad un brevetto Tedesco per questo processo terapeutico nel 1982 e ad un brevetto Europeo nell’anno seguente, per il quale sono stato premiato nel 1986. Per me questi brevetti hanno confermato il fatto che la mia scoperta rappresentava un avanzamento scientifico genuino, principalmente attribuibile al mio insolito percorso come visionario, scienziato e specialista nel campo della ricerca sulle frequenze. Queste attività mi hanno dato diretto accesso alle istituzioni accademiche primarie in questo campo. Inoltre, durante la mia attività di manager di ricerca per il Ministero della Ricerca e Tecnologia Tedesco, ho avuto l’opportunità di formare un team interdisciplinare. I nostri risultati, che sono stati presentati al simposio internazionale, hanno solidificato la mia conoscenza della materia che forma la base del presente libro. I risultati più importanti dal mio punto di vista sono stati quelli ottenuti nei nostri esperimenti con soggetti completamente asintomatici (sani). In questi esperimenti abbiamo scoperto che i campi elettromagnetici usati sui soggetti erano consistenti con le frequenze di risonanza del DNA umano e della terra. Le frequenze specifiche in gioco erano una frequenza portante di 150 Mhz, l’equivalente di un’onda lunga 6.5 piedi, con una frequenza di 8 Hz modulata su di essa.

Si è scoperto nel 2002 che questa è anche la lunghezza di una molecola di DNA distesa. I nostri test hanno portato all’effetto suddetto solo quando questa frequenza di risonanza del DNA di 150 Mhz è stata usata e quando altre frequenza sono state modulate su questa portante, che troviamo anche in natura. Quando gli esseri umani sono esposti a campi elettromagnetici innaturali, i risultati sono sconvolgenti. La mia ricerca sui brevetti ha portato almeno ad alcune invenzioni brevettate intese per una applicazione come armamento. Questa ricerca mi ha portato alla conclusione che certi campi di forza provocano panico e ansia negli esseri umani.
Se pensate che parli di una teoria cospirativa, forse un incidente riportato dai media può farvi riflettere. Dei senza tetto nel distretto finanziario di Londra, hanno riportato rigidità al petto e ansia quando esposti a certi campi elettromagnetici. Questi effetti li hanno spinti ad andarsene.
Cito questo solo per non dare l’impressione che i campi elettromagnetici siano inerentemente benefici. La natura degli effetti di tali campi è determinata dalla loro frequenza e intensità. Tutte le misurazioni delle onde cerebrali (EEG) sui soggetti in test negli esperimenti suddetti, sono state realizzate in stato di rilassamento, mentre erano sdraiati con gli occhi chiusi. Antenne nascoste sotto il cuscino, che emettevano precisi campi elettromagnetici, erano posizionate sotto le loro teste. I sensori per le onde cerebrali registravano durante gli esperimenti. Appena le antenne emettevano campi elettromagnetici, gli elettrodi sulla testa dei soggetti trasmettevano segnali alla fonte di registrazione in modo che il cervello del soggetto (neuroni) emettesse segnali indotti dai campi elettromagnetici che non sarebbero stati emessi in assenza di quei campi.

I nostri soggetti esibivano attività alfa indotta da campo, eccedente alla norma di molte volte, cosa che ci ha impressionati, dato che le onde alfa indicano normalmente uno stato semi-sonnolente. Per esempio, le onde alfa predominano quando, cadendo nel sonno, passiamo in tale stato e inversamente, dopo il risveglio. I guaritori naturali inducono uno stato alfa nei loro pazienti prima di iniziare il trattamento stesso, ma chiaramente senza usare campi di forza esterni. I guaritori genuini riescono a indurre tali campi e a guarire i pazienti tramite la sola forza di volontà. La mia invenzione permette lo stato alfa, ritenuto il confine tra coscienza e incoscienza, per scopi terapeutici. I campi elettromagnetici nella gamma alfa (così come le frequenze di risonanza del DNA) sono somminitrati al paziente in modo da spingerlo in uno stato espanso di consapevolezza. Questo a sua volta produce effetti terapeutici che derivano dal fatto che il paziente riesce a riconoscere la causa della sua malattia, che prima ha internalizzato come trauma. Questo processo di riconoscimento viene indubbiamente rinforzato dal fatto che il paziente rimane in stato alfa finchè permane l’effetto dei campi elettromagnetici. Al punto in cui la mente conscia lavora in concerto con quella inconscia, avviene un fenomeno conosciuto come “guarigione spontanea” o “miracolosa”. In questo stato alfa, dove il paziente è libero da ansia e pensieri ossessivi, ha a disposizione tutti i suoi poteri, che non si attivano se non riconosce la causa della sua malattia.

In un esperimento, un paziente terminale con una malattia incurabile, è stato esposto ad un campo magnetico naturale simulato e ha percepito immagini traumatiche nell’occhio della sua mente. Il paziente inizialmente si è rifiutato di affrontarle, ma dopo altro trattamento ha capito come la sua vita avesse provocato la sua malattia. Questo ha attivato il processo di guarigione. Queste scoperte si applicano anche alla situazione in cui si trova ora il mondo. Guardando la corrente crisi globale come una malattia e cercando a fondo in noi stessi, riusciremo a identificare la causa di tale malattia. Questa causa è legata strettamente al nostro comportamento egoistico e non ci sorprende. Possiamo salvare il pianeta solo se riconosciamo la vera causa della sua malattia. Questo tipo di consapevolezza può essere ottenuto tramite l’uso di campi elettromagnetici indotti. Per esempio, se ogni essere umano sulla Terra fosse esposto ai campi elettromagnetici come nella terapia suddetta, prenderebbe il controllo una consapevolezza collettiva e se questi campi elettromagnetici stessero già agendo sulla razza umana? Se le persone non ne fossero consapevoli, la loro prima reazione sarebbe mettere in dubbio la propria salute e rivolgersi all’ospedale psichiatrico per trovare una risposta.
Tali individui crederebbero di aver perso la testa e sarebbero pieni di ansia, che blocca il nostro accesso alla coscienza superiore. Se invece entrassimo in uno stato alfa, percepiremmo le connessioni e ci sentiremmo liberati.

Molti non riconosceranno immediatamente i cambiamenti indotti dal cosmo nella loro percezione e inizialmente li riterranno prodotto della propria immaginazione. Però so per esperienza che la volontà personale di aprirsi alle percezioni intuitive, che gli psicologi chiamano “mentalità e impostazione”, è una precondizione per il successo. Finchè non abbiamo l’informazione necessaria, soffriremo invece che beneficiare dagli effetti delle “anomalie” geomagnetiche.
Nella corsa al 2012, la conoscenza è e sarà il passaggio per l’esperienza positiva. Molti capiscono che alcune delle loro idee più insolite sono arrivate in giorni di particolare attività solare-geomagnetica. Questo fenomeno è stato provato scientificamente da scienziati della NASA. Il ricercatore di neuroscienze cognitive Michael Persinger è stato il primo a scoprire che i soggetti esposti a specifici campi magnetici guadagnavano improvvisamente intuizioni spirituali estreme. Questi risultati sono più strabilianti se pensiamo che atei convinti hanno riportato esperienze religiose con l’esposizione a campi magnetici.
In base al fatto che i campi elettromagnetici possono aiutare un paziente a identificare la causa della propria malattia, è nel reame della possibilità che i campi di forza cosmici potrebbero permettere alla razza umana di arrivare ad una analoga comprensione. Dobbiamo tenere in mente che le condizioni fisiche sono già presenti per permettere ad ognuno di noi di esplorare il proprio mondo interiore per determinare cosa ci serve per lasciare il nostro pesante fardello mentale. In breve, le condizioni per una espansione della coscienza sono già presenti.

Dieter Broers

(biofisico che studia l’uso dell’elettromagnetismo per la guarigione)

da Revolution 2012 di Dieter Broers (First English language edition 2010 ©2010 Scorpio Verlag GmbH & Co. KG, Berlin • Munich Translation by Robert Nusbaum) First published in German as a hardcover edition © 2009 Scorpio Verlag GmbH & Co. KG, Berlin.
Tradotto da Richard per Altrogiornale.org

fonre http://realitysandwich.com/97809/2012_and_..._consciousness/

da http://www.altrogiornale.org/il-2012-e-gli...ulla-coscienza/

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view post Posted on 28/5/2015, 09:16

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Uomini senza io

Esistono uomini privi di ‘io’? Uomini-locusta, come li definisce Rudolf Steiner, richiamandosi all’Apocalisse di Giovanni. Un “tabu spirituale”, indubbiamente, qualcosa che si fa fatica ad accettare e persino a ipotizzare. Ma vediamo di che si tratta. Dice dunque Steiner nella conferenza del 17 Settembre 1924, rivolta ai pastori della Christengemeinschaft:

“Nella nostra epoca s’incarnano una quantità innumerevole di persone prive di io, che in realtà non sono esseri umani. Questa è una verità terribile. Le vediamo intorno a noi ma non sono incarnazioni di un io, sono inserite nell’ereditarietà fisica, ricevono un corpo eterico e un corpo astrale, sono in un certo senso interiormente equipaggiate di una coscienza arimanica. Se non le si osserva con attenzione, dall’esterno sembrano esseri umani, ma non sono esseri umani nel vero senso della parola. Questa è una verità terribile, ma è qualcosa che esiste, è una realtà[1]”.

Ma da dove proviene questa realtà, quali ne sono le cause?

Nella visione di Steiner sarebbe stata la morsa del materialismo sull’umanità a provocare la morte spirituale di circa un terzo dell’umanità, non più in grado di sviluppare una piena spiritualità. A questa condizione umana si riferisce la piaga delle cavallette dell’epoca della quinta tromba dell’Apocalisse.

“Queste cavallette avevano l’aspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d’oro e il loro aspetto era come quello degli uomini. Avevano capelli come capelli di donne e i loro denti erano come quelli dei leoni. Avevano il torace simile a corazze di ferro e il rombo delle loro ali era come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all’assalto. Avevano code come gli scorpioni e aculei. Nelle loro code c’era il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi. Il loro re era l’angelo dell’Abisso, che in ebraico si chiama Abaddon, in greco Sterminatore[2]”.

Ora, questa piaga delle cavallette sarebbe già in atto oggi dal punto di vista della coscienza umana; osservando i loro corpi astrali, questi esseri appaiono proprio come vengono descritti dall’autore dell’Apocalisse; locuste eteriche con volti umani.
Ma aggiunge Steiner: “Non si tratta necessariamente sempre di anime malvagie, possono essere semplicemente anime che pervengono sino al livello animico, ma a cui manca l’io[3]”.

Si tratta insomma di esseri umani senza l’io incarnato che, in particolare dagli anni ’90 del secolo XIX, sono sempre più frequenti. Questi uomini possiedono corpo fisico, eterico e astrale, ma mancano di io. Ora, evidentemente, il ‘vuoto’ relativo all’assenza del principio umano per eccellenza, l’io, può venir ‘riempito’ – prosegue Steiner – da entità arimaniche, da anime ‘vaganti’ o anche da anime che sono rientrate sulla terra in ritardo, anime provenienti da altri pianeti, da quelli nei quali a suo tempo tutta l’umanità ha vissuto prima del periodo atlantideo[4]. Come si presentano questi esseri e, soprattutto, quale deve essere il nostro atteggiamento nei loro confronti? In questa e altre occasioni Steiner sottolinea il fatto che queste persone – proprio per l’assenza dell’io – hanno una speciale necessità di amore e considerazione, proprio come dei bambini, in cui l’io non è ancora incarnato. Si tratta di persone che hanno una grande predominanza dell’anima, del sentire. Provano sentimenti molto pervasivi, profondi.

Possiamo dire che sono in tutto e per tutto simili ai giovani fino ai venti, ventuno anni, quando poi negli esseri umani ‘regolari’ s’incarna l’anima razionale e quindi la possibilità dell’incarnazione terrestre dell’io, mentre in loro rimane sempre la stessa natura. Sostiene dunque Steiner: “chi affermasse che non dovremmo provare partecipazione nei confronti questi uomini privi di io, privi di personale individualità, in quanto non avrebbero una successiva incarnazione, si sbaglierebbe di grosso. Va compreso, caso per caso, cosa vi sia propriamente in ciascuno di questi esseri. (…) Noi dobbiamo pertanto educare questi esseri in piena coscienza come degli esseri rimasti bambini[5]”. Soprattutto è necessario non rivelare loro la loro natura, perché questo li condurrebbe alla pazzia. Nella vita, poi, avviene di regola che tali esseri incontrino degli uomini da imitare; questi ultimi costituiscono i loro modelli ed hanno anche la responsabilità del loro bene. Bene che nella maggior parte dei casi viene tradito vistosamente; basti pensare a come le classi dominanti di regola si comportano nei confronti della massa di manovra che hanno a disposizione.

Abbiamo dunque a che fare con corpi dotati di anima che non hanno l’io e che quindi non sono soggetti al karma.

Sono pertanto esseri che ‘scompaiono’ dopo la morte fisica.

In un altro ciclo di conferenze – il GA 300c – Steiner afferma che, anche se è estremamente sgradevole parlare di queste cose perché si viene aggrediti facilmente, pur tuttavia sono reali. Infatti le persone rispondono in modo molto ostile quando si dice loro che ci sono intorno a noi degli uomini che non sono uomini. Ma, aggiunge, questi sono dei dati di fatto e non avremmo un tale declino della civiltà se non vi fossero tanti esseri intorno a noi totalmente privi di scrupoli. Esseri che non sono uomini ma demoni con sembianze umane. Questi esseri sono i peggiori nemici dell’idea della reincarnazione perché manca loro l’organo corrispondente per accogliere tale idea, visto che essi dopo la morte scompariranno effettivamente nel nulla. Alla domanda su come tutto questo sia possibile e permesso dalle entità spirituali, Steiner offre una risposta piuttosto sconcertante. Egli dice:

“Non è di per sé da escludere che nel cosmo si possa verificare un errore di calcolo. Da tempo viene stabilito quali individualità tra loro collegate debbano discendere. Ma vi sono anche concepimenti, verso i quali nessuna individualità ha voglia di scendere e di collegarsi con quella corporeità, oppure vi sono anche entità che le lasciano subito. A quel punto si presentano altri individui, che non sono tuttavia adatti. Ma è davvero ora molto frequente che vi siano in giro persone senza io, che in realtà non sono esseri umani veri e propri, che hanno in realtà solo una forma umana, esseri simili a spiriti della natura che non vengono riconosciuti come tali perché vanno in giro con sembianze umane[6]”.

Quali sono le differenze che intercorrono tra questi esseri e gli uomini dotati di io?

I primi differiscono molto dalle persone in tutto ciò che riguarda l’elemento spirituale. In particolare per taluni aspetti relativi alla memoria. Essi sono in grado di memorizzare solo le parole, ma hanno difficoltà a ricordare le frasi. “I misteri della vita – continua Steiner – non sono di semplice interpretazione. Quando un tale essere oltrepassa la soglia della morte, ritorna alla natura, da dove proviene. Il cadavere si corrompe, ma non ha luogo un regolare dissolvimento del corpo eterico e tale essere naturale ritorna alla natura[7]”.

I primi differiscono molto dalle persone in tutto ciò che riguarda l’elemento spirituale. In particolare per taluni aspetti relativi alla memoria. Essi sono in grado di memorizzare solo le parole, ma hanno difficoltà a ricordare le frasi. “I misteri della vita – continua Steiner – non sono di semplice interpretazione. Quando un tale essere oltrepassa la soglia della morte, ritorna alla natura, da dove proviene. Il cadavere si corrompe, ma non ha luogo un regolare dissolvimento del corpo eterico e tale essere naturale ritorna alla natura[7]”.

Ma come vivono, come pensano questi esseri?

Steiner ci dice che la loro attività interiore è in certo modo automatica. Essendo a disposizione l’organismo umano nella sua totalità, in determinate circostanze può anche emergere una pseudo-moralità, suscitata dagli automatismi del cervello. Ora, come mai queste rivelazioni ci colpiscono tanto? Eppure ci comunicano qualcosa che viene dato per scontato dalla maggior parte dell’umanità! Per la chiesa, ad esempio, noi siamo costituiti di corpo e anima, dunque non abbiamo un io spirituale. Per il materialista non abbiamo nessuna continuazione dopo la morte, né tanto meno karma alcuno.

Solo buio, nulla, assenza di esistenza.

Per la stragrande maggioranza delle persone che incontriamo ogni giorno, al lavoro, in discoteca, alle feste tra amici, magari in famiglia, gli uomini-locusta sono la norma. Cos’è questo io? Come lo riconosciamo? Qual’è la differenza? Forse riflettendo su queste domande possiamo cogliere l’essenza delle comunicazioni di Steiner sugli uomini senza io. Iniziamo con il chiederci davvero quanta parte della nostra vita, delle nostre azioni e dei nostri pensieri è riconducibile a un io e quanta parte all’anima. Faremo delle scoperte piuttosto inquietanti. Dalla mattina alla sera di regola gioiamo e soffriamo, in un continuo movimento pendolare dell’anima; siamo spinti nei nostri giudizi, nelle nostre parole e nelle nostre azioni da simpatia e antipatia, da desiderio e repulsione.

Gli istinti determinano la quasi totalità dei nostri gesti. Siamo al 99% manovrati dall’anima, perché allora ci stupiamo di sapere che esistono persone che sembrano come noi ma che sono mancanti di quell’individualità che noi diamo per scontata ma che di fatto usiamo così poco? Poi chiediamoci come certi esseri possono commettere i delitti più efferati – violentare o sacrificare bambini, uccidere figli o genitori – senza avere un minimo senso di orrore o di esitazione. Interroghiamoci sul sentimento di sgomento, di smarrimento, che emerge nelle zone più profonde del nostro essere quando ci troviamo di fronte al male, alla crudeltà estrema. Raffiguriamoci poi animicamente l’ostinato ateismo di chi nega a-priori ogni possibile realtà spirituale che permei il mondo visibile. Anche di fronte alle conferme più eclatanti.

Ecco, se approfondiremo queste immaginazioni, si presenterà davanti al nostro animo una contro-immagine di ciò che chiamiamo io e che in realtà è di fatto sperimentabile solo nell’attività interiore profonda.

Riferimenti:

[1] Rudolf Steiner, GA346, Apokalypse und Priesterwirken, pag.185

[2] www.verbumweb.net/it/bibbia/Apocalisse.pdf

[3] [3] Rudolf Steiner, GA346, Apokalypse und Priesterwirken, pag.186

[4] Cfr. Rudolf Steiner, La Scienza Occulta

[5] Rudolf Steiner, GA346, Apokalypse und Priesterwirken, pag.187

[6] Rudolf Steiner, Konferenzen mit den Lehrern der Freien Waldorfschule in Stuttgart 1919-1924 Heft 7 Ende März – Dezember 1923, Ausgabe 1962 03.07.1923 Seite 118a + 118b

[7] ibid.

pierocammPiero Cammerinesi: Sono un giornalista e ricercatore italiano indipendente che vive e lavora da anni negli Stati Uniti.
Già editore e pubblicista in Italia per tre decenni, ho studiato e lavorato in Italia, Germania e USA.
Ho frequentato la Scuola Orientale di Roma, approfondendo un percorso di studio del pensiero filosofico orientale antico, per laurearmi poi in Filosofia moderna, proseguendo gli studi in Germania, dove ho vissuto e insegnato.
Da sempre molto legato all’esoterismo ed alla cultura orientale ho seguito dapprima le lezioni e conferenze di Krishnamurti e gli insegnamenti di alcuni Yogin, fino all’incontro con Massimo Scaligero, che mi ha introdotto all’esoterismo occidentale. Per otto anni ho avuto lo straordinario privilegio di avere incontri settimanali personali con lui, fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1980.
Autore di articoli e saggi, ho tradotto dal tedesco libri di Rudolf Steiner, Gustav Meyrink e, più recentemente, di Judith von Halle.

Il nome “libero pensare” di questo sito intende sottolineare la mia indipendenza da qualsiasi dottrina, corrente o organizzazione esteriore, riconducendo ogni possibile ‘appartenenza’ alla Via del Pensiero di cui Massimo Scaligero è stato insuperato Maestro.

fonte www.altrogiornale.org/uomini-senza-io/

segue.....
 
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view post Posted on 28/5/2015, 09:46

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L’enigma degli uomini senza io

Il mio articolo Uomini senza io ha sollevato – come era prevedibile – un gran polverone.

Ma lo immaginavo, dato che lo stesso Steiner – parlando di questa delicata questione – aveva candidamente affermato:

“Si parla sempre molto malvolentieri di queste cose, dato che quando lo si fa si viene inevitabilmente aggrediti” (O.O.300c)

di Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine, Altrogiornale e Altrainformazione).

Uomo avvisato, dunque…

Questo secondo articolo vuole essere allora una prosecuzione del primo, con risposte ad alcuni quesiti e ulteriori approfondimenti. Consiglio, pertanto, a chi non abbia letto il primo articolo di farlo prima di procedere nella lettura di questo. Ebbene, come dicevo, dopo quel ‘pezzo’, in molti hanno preso posizione pro o contro, con interventi pubblici o lettere personali.

In estrema sintesi i punti di vista di chi è intervenuto si possono riassumere in tre posizioni:


– condanna della pubblicazione dell’articolo, in quanto si tratterebbe di verità troppo esoteriche e pericolose per persone impreparate;
– rifiuto del contenuto delle rivelazioni di Steiner secondo cui vi sarebbero intorno a noi molti esseri umani che tali non sono, mancando dell’individualità;
– accettazione del contenuto di queste considerazioni e condivisione dell’opportunità di parlarne e/o richiesta di approfondimento.

Ci sarebbe poi una quarta posizione, quella di persone che mi hanno scritto temendo – o ritenendo – di essere esse stesse “Ichlose Menschen“, esseri umani privi di ‘io’, ma questa è un’altra storia.

Ora vediamo in dettaglio le tre posizioni.

segue al link www.altrogiornale.org/lenigma-degli-uomini-senza-io/

A prima vista sembrerebbe il delirio di un uomo fuori di testa,ma indicazioni sempre piu' evidenti sembrerebbero confermare la teoria sopra descritta.

orso in piedi
 
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view post Posted on 1/8/2015, 11:03

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La mente umana dal punto di vista dell’iper-computazione superluminale

In matematica e nella scienza dei computers, una macchina di Turing accelerata è un ipotetico modello computazionale relativo alle macchine di Turing, che può eseguire infiniti passaggi di calcolo in un tempo finito. Questa macchina però non può essere realizzata fisicamente dal punto di vista del principio di indeterminazione di Heisenberg, perchè l’energia necessaria per eseguire la computazione, sarà aumentata esponenzialmente quando il passo computazionale viene accelerato e si considera che sia solo un concetto matematico e che non ci sia possibilità di realizzarla nel mondo fisico.
Tuttavia, usando le particelle superluminali invece delle particelle subluminali, inclusi i fotoni, si può mostrare che il sistema di ipercomputazione che può eseguire infiniti passaggi di calcolo in un tempo ed energia finita, può essere realizzato.

La mente umana dal punto di vista dell’iper-computazione superluminale

Esiste la possibilità teorica che la mente umana consista in fotoni evanescenti dalle proprietà stesse delle particelle dette tachioni (Georgiev, 2003), (Musha, 2005, 2009). Il prof. Dutheil ha proposto la sua ipotesi nel libro intitolato ”L’homme superlumineux” (Dutheil & Dutheil, 2006), per cui la coscienza è un campo di materia superluminale appartenente al vero universo fondamentale mostrato in figura e il nostro mondo è una proiezione olografica di esso. Dutheil ha proposto l’ipotesi sulla coscienza superluminale come di seguito:

Il cervello non è altro che un computer che trasmette informazione. La coscienza o la mente, è composta da un campo di tachioni o materia superluminale, che si trova dall’altra parte della barriera della luce in uno spaziotempo superluminale.

Se la coscienza umana consiste di particelle superluminali come ritenuto dal Prof.Dutheil, la superiorità del cervello umano rispetto ai convenzionali processori al silicio, può essere spiegata perchè eseguirebbe infiniti passaggi di cacolo in un tempo finito. Per interpretare ulteriormente questo risultato, consideriamo il suggerimento di S.Berkovich che parla del “paradigma del cloud computing” in cui viene fornita una soluzione elegante al problema dell’organizzazione della mente. In questo articolo egli definisce una situazione in cui i cervelli umani non sono computers isolati, ma utenti che condividono l’accesso a porzioni della memoria olografica dell’Universo (Berkovich, 2010). Berkovich ha proposto che la radiazione cosmica di fondo (CMB) non abbia nulla a che fare con la radiazione fossile del Big Bang.
(www.computus.org). La CBR rappresenta l'attività delle fluttuazioni dell'energia di punto zero del vuoto, che si lega alle operazioni di scrittura nella memoria olografica dell'Universo?
Invece, egli propone che la CMB sia il rumore delle operazioni di scrittura nella memoria olografica dell’Universo. Tali operazioni di scrittura olografiche richiederebbero qualche tipo di segnale di sincronismo temporale, dato che le coppie di particelle superluminali vengono create e distrutte nel vuoto in un breve e finito periodo di tempo, secondo il principio di indeterminazione, potremmo considerare logicamente queste durate come il segnale di sincronismo per tali operazioni. Da questo punto di vista, la straordinaria capacità del cervello umano come nell’enigma di Srinivasa Ramanujan (Kanigel, 1991), che inventò numerose e misteriose formule matematiche di grande valore, solo per ispirazione, può essere spiegata dalla capacità della coscienza superluminale che è superiore a quella dei sistemi convenzionali computerizzati di tipo Turing.

Tratto da Possibility of Hypercomputation from the Standpoint of
Superluminal Particles
di Takaaki Mushaa,
Advanced Science-Technology Research Organization, 3-11-7-601, Namiki, Kanazwa-ku, Yokohama 236-0005
Japan. (goodreads.com)

Intervista con James E. Beichler, Ph.D.

Nonostante si sia ritirato dalla professione di insegnante, James E.Beichler (Ph.D.), un accademico di lunga esperienza, continua ad occuparsi con la ricerca e la scrittura. “Non avevo pianificato così tanti impegni nel pensionamento, ma voglio completare tutto finchè fo le piene funzioni mentali in senso materiale”, spiega. “Dato che credo che la mia mente e la mia coscienza sopravviveranno alla morte materiale, continuerò a lavorare per molti secoli o più, ma non sarò in grado di scrivere le mie idee fra un altro decennio o due.” I campi di studio principali di Beichler sono “la storia della fisica moderna” e la “fisica della coscienza”, ma è anche molto interessato alla cosmologia, incluse materia ed energia oscura. James ha sviluppato anche una teoria fondamentale della realtà fisica detta “single (operational) field theory” o SOFT, che utilizza la geometria a 5 dimensioni dello spazio-tempo di Einstein-Kaluza come espressa nella teoria generale della relatività, modificata per includere la teoria quantistica. Pianifica inoltre di sviluppare presto un nuovo modello fisico dell’atomo. Beichler ha ottenuto il suo Ph.D. nel 1999 dalla Union Institute and University in paraphysics, una nuova branca della fisica teorica e si è occupato in precedenza di un giornale online: Yggdrasil: the Journal of Paraphysics. James ha pubblicato due libri, To Die For: The Physical Reality of Conscious Survival, che spiega a fondo la sua teoria della coscienza e della sopravvivenza in termini semplificati ed Evo; The Next Step, un romanzo fantascientifico che applica la sua ricerca teorica in una storia sulla fine dell’homo sapiens e l’emergere della sua evoluzione nell’homo paradoxus.

Recentemente ho inviato alcune domande alla sua email.
Dr.Beichler, potresti spiegarci cosa sia esattamente la parafisica?


“La parafisica è definita solitamente o sovrasemplificata, come fisica del paranormale, ma io la definisco in modo più ampio. La fisica o scienza della natura, è basata sulle osservazioni del nostro mondo materiale esteriore tramite i nostri cinque sensi normali. La fisica normalmente non include il mondo interiore della mente e della coscienza, quindi la parafisica che fondamentalmente è 1-“fisica oltre l’ordinario”, include ogni fisica della mente e della coscienza, 2-ogni fisica degli spazi iperdimensionali che esistono oltre le nostre sensazioni ordinarie e 3-la fisica di ogni realtà fisica che possiamo conoscere o “osservare” tramite un sesto senso. Metti assieme tutto questo, come ho provato a fare io e arrivi al semplice fatto che la nostra coscienza può agire in una dimensione spaziale superiore come un sesto senso, immagine che descrive brevemente la mia teoria. Quindi la parafisica è una branca della fisica teorica. Quello che chiamiamo paranormale può non essere normale, ma è certamente naturale. Dato che la fisica è la scienza della natura, allora deve includere il paranormale.”

Cosa ti ha spinto a studiare la parafisica?

“Tutti me lo chiedono, ma è sempre difficile rispondere, perchè non è stato un singolo evento a persuadermi ad approfondire questa area di studi accademici. Ho iniziato al college come fisico e non ho mai deciso di entrare nemmeno in questo campo. Dopo aver completato un master in fisica, sono passato alla storia della scienza, perchè era più interessante e mi dava una immagine più ampia della scienza intera. Dopo aver quasi completato un dottorato in storia della scienza, ho lasciato la scuola per curare mia madre. Sono sempre stato interessato al paranormale, quindi quando tornai a scuola per il dottorato, sviluppai il mio programma in parafisica. Per me era naturale. Credevo da sempre nel paranormale, anche se non sono uno psichico. Non ho mai trovato nulla nella scienza che dimostri l’impossibilità del paranormale. Studiando in una università che mi permetteva di progettare il mio dottorato in parafisica, stavo realizzando la mia via più naturale.Anche se il mio Ph.D. è in parafisica, solo ad alcuni dico che faccio ricerca in “fisica della coscienza”, un’area accademica un poco più accettabile da rigidi scienziati. Quindi ho sviluppato una teoria fisica della vita, della mente e della coscienza su cui si basa il mio lavoro in parafisica, come anche il mio lavoro in cosmologia e fisica”.

Quindi nessun evento ti ha convinto della realtà del paranormale?

“Alcuni eventi hanno rinforzato quella convinzione che già avevo. Ero a ground zero durante il disastro di Ramstein Air e ho vissuto una esperienza di pre-morte anche se non ero ferito. La mia coscienza si è offuscata mentre mi allontanavo dal disastro e qualcosa di esterno alla mia mente “parlò” attraverso di essa. Alcuni mesi dopo mi stavo dirigendo verso un volo dalla Germania, per Natale e non mi decidevo se farlo il mercoledì o giovedì. Ho prenotato per mercoledì, ma pianificavo di riuscire per il giorno prima. Quindi ho passato un mese di intense premonizioni sulla mia possibile morte nel volo verso casa. Sono arrivato a Francoforte il mercoledì, pianificando di prendere il primo volo, ma all’ultimo minuto ho cambiato idea, era il volo Pan Am 103 che esplose sopra Lockerbie in Scozia”.

Quando insegnavi, c’era molti studenti interessati alla parapsicologia, coscienza o a materie spirituali?

“Oh sì e forse questa è parte della ragione per cui sono stato forzato a ritirarmi anticipatamente dall’insegnamento. I miei interessi hanno disturbato i miei “pari” e uso questa parola solo per alcuni con cui lavoravo, ma erano così chiusi di mente che non li considero dei veri “pari” a livello accademico. Io non sono così chiuso di mente. Diversamente, i miei studenti erano così interessati nel mio lavoro che eseguivo delle presentazioni speciali sulla coscienza (a cui invitato anche altri membri della facoltà, che però non partecipavano mai), puramente come materia di scienza convenzionale. Ho anche sviluppato e insegnato dei corsi di “fisica anomala” e “fisica della coscienza”. Avevo alcuni studenti che seguivano i corsi e hanno poi studiato medicina o altre discipline, incluso almeno uno in fisica.

Per favore, dacci altri dettagli sulla reazione dei tuoi colleghi.

“Avevo supporto da pochi, incluso il responsabile della mia divisione che considerava la “fisica della coscienza” un campo legittimo della scienza. Altri stavano in silenzio e mi facevano decidere cosa fosse buona fisica, perchè ero l’unico fisico ad insegnare in quella scuola. Io ero letteralmente il dipartimento di fisica. Sfortunatamente ad alcuni non piaceva quello che facevo e dichiararono nella mia peer review annuale che la mia ricerca e le mie pubblicazioni erano solo minimamente correlate alla fisica che insegnavo. Questa frase divenne un caldo dibattito in privato e il nuovo presidente della scuola assieme ai miei oppositori, trovarono una scusa per allontanarmi”.

Vedi qualche cambiamento nell’atteggiamento della scienza mainstream verso quel campo?

“Sì, qualcuno si è aggiunto alla ricerca seria in ambito paranormale, ma pochi. Penso ci sia una grande “maggioranza silente” che non sarebbe contraria ad includere il paranormale nella scienza, ma restando passivi non si migliora la situazione. E’ buffo che la fisica moderna implichi il paranormale. Nella teoria quantistica dicono qualcosa del tipo “la coscienza fa collassare il pacchetto d’onda” per creare la nostra realtà materiale percepibile. Si sa anche che diverse parti della nostra realtà materiale sono “intrecciate”, ovvero che quanto facciamo in un dato tempo e luogo influenza immediatamente quanto avviene altrove, senza segnali o conoscenza relativa all’evento originale. Se metti assieme queste due idee, la moderna teoria quantistica implica fortemente che la coscienza può far collassare il “pacchetto d’onda” altrove nell’universo, una gran bella definizione del paranormale. Se la tua coscienza fa collassare un “pacchetto d’energia” nel mio cervello tramite l’entanglement, allora ho letto la tua mente telepaticamente. Se la mia coscienza fa collasasre un “pacchetto d’energia” attorno ad un oggetto materiale distante tramite entanglement, allora posso muovere l’oggetto solo con la mente, ovvero psicocinesi. E’ tutto possibile con la fisica quantistica normale, solo molto improbabile, quindi non capisco perchè più scienziati non salgono a bordo e accettano la realtà di queste possibilità. Molti degli eventi materiali che la fisica moderna accetta, sono molto più improbabili del paranormale e molti scienziati lo ammetteranno, ma non vogliono fare i passi finali e accettare la realtà del paranormale e della sopravvivenza, fino ad una prossima rivoluzione che cambi il paradigma.

Come si relaziona un possibile cambio di paradigma al tuo lavoro? Potresti eventualmente riassumerci il punto?

“Ho scritto e fatto relazioni per lungo tempo sullo sviluppo di una Terza Rivoluzione Scientifica. La nuova rivoluzione darà a mente e coscienza lo stesso peso della fisica e di altre scienze. Molte distinzioni tra mente e materia in senso Cartesiano delle categorie, evaporeranno. La scienza diverrà soggettiva e oggettiva invece che solo oggettiva. Per uno storico della scienza come me, i passati decenni sembrano una ripetizione dei mutamenti scientifici avvenuti nei decenni finali del 1900, prima della Seconda Rivoluzione Scientifica. Le speculazioni sulla realtà materiale hanno preso il sopravvento della fisica moderna (modello a vortice d’etere negli atomi nel 1880 e superstringhe nel 1990) allo stesso modo delle speculazioni sul paranormale e l’aldilà (spiritualità moderna nel 1880 e parapsicologia/parafisica nel 1990). I fisici hanno affrontato le “crisi” gemelle di materia e d energia oscura. La nuova scienza della “mente” (psicologia), sviluppata dopo il 1890 e i nuovi studi interdisciplinari sulla coscienza, inclusa la fisica della coscienza, hanno iniziato a svilupparsi negli anni ’90. Sì, direi che il cambiamento di paradigma sta avvenendo e che sia iniziata una nuova Rivoluzione Scientifica. Si tratta di attendere l’accettazione di un nuovo balzo teorico, prima che divenga chiaro a tutti e lavoro per questo obiettivo”.

Spesso mi sembra che parapsicologi e altri in campi relativi, reinventino la ruota. Pensi che un giorno certe cose saranno accettate come dato di fatto e si passerà a nuove ricerche?

“La scienza reinventa sempre la ruota, ecco cosa fa la scienza. Se la reinvenzione è piccola allora non cambia molto, ma se è ampia e radicale, allora avviene la rivoluzione scientifica. La scienza si reinventa costantemente, perchè si fanno nuove scoperte, nuove applicazioni di vecchie idee, che portano a nuovi fenomeni ed osservazioni di nuovi eventi, che sfidano la vecchia scienza ad espandersi. Sfortunatamente, i fenomeni paranormali e la sopravvivenza, hanno dovuto reinventarsi, perchè la scienza non li riconosce come campi rilevanti, ma vengono esclusi, quindi gli parapsicologi devono adattarsi a quanto è ritenuto rilevante da essa. Questo continua finchè non cambia il paradigma scientifico, specialmente in fisica. Persino se gli eventi nella sola fisica non stessero portando ad una rivoluzione, allora il modo in cui la fisica concepisce la vita, la mente e la coscienza, necessiterebbe di per sè almeno un corrispondente cambio di paradigma”.

Quale pensi sia il missaggio principale del tuo libro, “To Die For”?

“Il messaggio è quello di rassicurare le persone sul punto che mente e coscienza sopravvivono alla morte del corpo materiale e che la scienza presto riuscirà a verificarlo. Se come individui siamo abbastanza avanzati (come livello di coscienza), durante la vita, allora dovremmo essere consapevoli di tale sopravvivenza e continueremmo ad evolvere (apprendere) dopo la morte. La scienza dovrebbe presto essere in grado di confermare questo fatto entro un certo limite o almeno stanno emergendo teorie scientifiche valide. Il libro l’ho scritto per informare le persone della nostra esistenza continua dopo la morte del corpo, nella speranza che aiuti alcuni ad “evolvere” più facilmente al prossimo passo, dopo la morte. Il secondo messaggio è che varie religioni e discipline metafisiche hanno diffuso correttamente parte di quanto avviene, ma hanno confuso le informazioni in parte per motivi politici.

Qual’è la tua posizione riguardo le capacità parapsicologiche e la sopravvivenza dopo la morte?

“Per me la domanda è irrilevante, perchè la fonte delle facoltà parapsicologiche è la stessa che sopravvive dopo la morte materiale, il complesso mente-coscienza. Mentre siamo nel corpo materiale la nostra coscienza (tramite ciò che chiamiamo intuito) agisce come fonte del nostro sesto senso e fa da tramite tra mente-cervello e il resto dello spaziotempo del cosmo, incluse le altre coscienze. Questa è la fonte fisica delle facoltà parapsicologiche. Tuttavia, quando moriamo il complesso mente-coscienza immateriale sopravvive e la coscienza continua ad agire come tramite tra lo spaziotempo fisico e la nostra mente.”

Grazie Dr.Beichler. Hai qualcosa da comunicare in chiusura?

“Sì lasciami dire solo che il problema maggiore della parapsicologia oggi è sviluppare una teoria che spieghi come i vari fenomeni funzionino e come si relazionino. Non serve una “teoria definitiva”, ma deve almeno essere un modello guida per future ricerche. Non possiamo continuare la ricerca i parapsicologia e parafisica a meno che chi conduce la ricerca non abbia una ipotesi valida, ma meglio una teoria, perchè stiamo finendo le idee su cosa cercare negli esperimenti. Una ipotesi o teoria indicheranno aree dove la ricerca in vari fenomeni paranormali porterà a risultati più fruttuosi.”

Michael E. Tymn

fonte ascsi.org

da altrogiornale.com

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view post Posted on 9/9/2015, 10:59

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DIFFONDERE LUCE

Inusualmente rispetto al solito, vi proponiamo un video dal titolo: Diffondere Luce.
Il video è uno dei numerosi che diffondono i messaggi dei Wingmakers, argomento che abbiamo introdotto in passato, a partire dal numero 24 di Nexus New Times – nell'articolo I Wingmaker. Viaggiatori temporali dal nostro Futuro? – e qualche anno dopo anche sul nostro sito con questo articolo...http://www.nexusedizioni.it/it/CT/un-messaggio-speciale-damicizia-per-la-terra-dagli-et-2808

Vi lasciamo allora alla visione di questo video, sottotitolato in italiano, che possa esservi di isprazione.

Video

Autore "The Wingmakers"

orso in piedi
 
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