Movimento Indigeno

Nuovo ordine mondiale, Solo la consapevolezza puo salvarci

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 20/4/2017, 15:38

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:


LE QUATTRO GRANDI BANCHE DI WALL STREET E LE OTTO FAMIGLIE COLLEGATE CHE DOMINANO LA FINANZA MONDIALE.

I media russi che trasmettono informazioni in forma alternativa (rispetto ai media occidentali) si sono presi la briga di sviscerare e segnalare in modo specifico quali siano gli oligopoli finanziari anglosassoni- le quattro mega banche- che hanno il controllo della finanza mondiale, come è venuto alla luce dai risultati inquietanti di una ricerca fatta da “Russia Today”: queste sono BlackRock, State Street Corp,– FMR/Fidelity,- Vanguard Group. E’ risultato fra l’altro che, anche che la “privatizzazione globale dell’acqua” viene attuata dalle stesse megabanche di Wall Street, in concomitanza con la Banca Mondiale, fatto questo che arreca benefici nel suo insieme al nepotismo dinastico della famiglia Bush (grande famiglia di petrolieri), i cui componenti stanno cercando anche di prendere il controllo delle fonti d’acqua dell’Acuífero Guaraní in Sud America, una delle maggiori riserve d’acqua dolce del pianeta. Già nel 2012 il precedente legislatore texano Ron Paul –padre del candidato presidenziale Rand, uno dei creatori del poi rinnegato “Partito del Te”, venuto poi meno, ma che è stato anche uno dei migliori esperti fiscali degli Stati Uniti- aveva segnalato che i Rothschild possiedono le azioni delle 500 principali multinazionali riportate nella rivista Fortune che sono controllate a loro volta dalle quattro grandi banche di Wall street (“the Big Four”): la BlackRock, la State Street, FMR/Fidelity e Vanguard Group (che strana coincidenza). Adesso Lisa Karpova (LK), della Pravda.ru, è riuscita a penetrare,con la sua indagine, nei dedali della finanza globale ed ha commentato che si tratta di ” sei, otto o forse 12 famiglie , che sono quelle che veramente dominano il mondo, pur sapendo che è un mistero difficile da decifrare”.

I VERI PADRONI DEL MONDO- Le 4 banche e le 8 famiglieCOME PUO’ ESSERE POSSIBILE CHE ESISTA IN PIENO SECOLO XXI, un secolo ultra tecnologico e di trasparenza democratica (secondo gli apologeti del progresso, ben controllati anche loro) tanta opacità per arrivare a conoscere coloro i quali sono i plutocrati mega banchieri oligopolisti/oligarchici che detengono le finanze del pianeta? LK arriva alla conclusione che le otto ridotte famiglie , che sono state ampiamente citate nella letteratura, non si trovano lontane dalla realtà: Goldman Sachs, Rockefellers, Loebs Kuhn e Lehmans a New York, i Rothschild di Paris/Londra, i Warburgs di Amburgo, i Lazard di París, e Israel Moses Seifs di Roma. Vada pure avanti la polemica per cui, a mio giudizio, la lista risulta incompleta e non sono tutti quelli che vi si trovano e neppure tutti sono quelli che compaiono. LK ha ha iniziato l’”inventario delle maggiori banche del mondo” e si è accertata dell’identità dei loro principali azionisti, così come di quelli che “prendono le decisioni”. Qualcuno potrà criticare, non senza ragione, che l’inventario di LK non arriva alla sofisticazione di Andy Coghlan e Debora MacKenzie, della rivista scientifica “New Scientist”, i quali rivelano la plutocrazia bancaria e le sue reti finanziarie- l’1% che governa il mondo-, basandosi in una ricerca di tre teorici dei “sistemi complessi”, che tuttavia alla fine dei conti, i risultati della ricerca coincidono in forma sorprendente, nonostante la sua semplicità di sistema di indagine. LK ha scoperto che le sette mega banche di Wall Street che controllano le principali multinazionali (corporations) globali sono Bank of America, JP Morgan, Citigroup/Banamex, Wells Fargo, Goldman Sachs, Bank of New York Mellon e Morgan Stanley. LK ha verioficato che le megabanche del tempo passato erano controllate a loro volta dal nucleo dei “Quattro Grandi (The Big Four)”: BlackRock, State Street Corporation, FMR/Fidelity e Vanguard Group.

QUESTE SONO LE TRACCE DEI CONTROLLANTI DI CIASCUNA DELLE SETTE MEGABANCHE.
1.- Bank of America: State Street Corporation, Vanguard Group, BlackRock, FMR/Fidelity), Paulson, JPMorgan, T.Rowe, Capital World Investors, AXA, Bank of NY Mellon.
2.- JPMorgan: State Street Corp., Vanguard Group, FMR/Fidelity, BlackRock, T. Rowe, AXA, Capital World Investor, Capital Research Global Investor, Northern Trust Corp. e Bank of Mellon.
3.- Citigroup/Banamex: State Street Corporation, Vanguard Group, BlackRock, Paulson, FMR/Fidelity, Capital World Investor, JPMorgan, Northern Trust Corporation, Fairhome Capital Mgmt e Bank of NY Mellon.
4.-Wells Fargo: Berkshire Hathaway, FMR/Fidelity, State Street, Vanguard Group, Capital World Investors, BlackRock, Wellington Mgmt, AXA, T. Rowe y Davis Selected Advisers.
5.- Goldman Sachs: “I Quattro Grandi”, Wellington, Capital World Investors, AXA, Massachusetts Financial Service y T. Rowe.
6.- Morgan Stanley: ” I Quattro Grandi”, Mitsubishi UFJ, Franklin Resources, AXA, T.Rowe, Bank of NY Mellon e Jennison Associates.
7.- Bank of NY Mellon: Davis Selected, Massachusetts Financial Services, Capital Research Global Investor, Dodge, Cox, Southeatern Asset Mgmt… e “I Quattro Grandi”.

Dei Quattro Grandi che dominano le sette megabanche e che godono di sovrapposizioni ed incroci azionari, si evidenziano soltanto quelli che controllano State Street y BlackRock.
1.- State Street: Massachusetts Financial Services, Capital Research Global Investor, Barrow Hanley, GE, Putnam Investment e… “I Quattro Grandi(Loro stessi sono azionisti!).
2.-BlackRock: PNC, Barclays e CIC.

JPMorgan:COME ESEMPIO DELLE SOVRAPPOSIZIONI ED INCROCI AZIONARI, si può prendere la PNC Bank, che viene controllata da tre dei “Quattro Grandi”: BlackRock, StateStreet y FMR/Fidelity. Nel suo libro “La Guerra delle Valute”, l’autore cinese, Song Hongbing , catalogava in questo ai Rothschild come la famiglia più ricca del pianeta, con un capitale accumulato di 5 milioni di milioni di US. $. Se i Rothschild fossero un paese, avrebbero avuto quindi, il quinto posto del ranking globale dietro il PIL di 7, 3 milioni di milioni di US. $ dell’India (quarto posto), e maggiore del Giappone, di 4,8 milioni di US-$, quinto posto, prima della Germania (sesto posto), della Russia (settimo posto), del Brasile (ottavo posto) e della Francia (nono posto). Io avrei citato un articolo delle stesso Economist- anche questo di proprietà, come il Financial Times, del gruppo Pearson- tutti controllati dalla Black Rock, uno dei “Big Four”-, in cui si dimostrava quali fossero le multinazionali controllate dalla Black Rock: essendo questa la principale azionista della Apple,di ExxonMobil, di Microsoft, GE, Chevron, JP Morgan, P&G, Shell, Nestlé, senza contare la sua proprietà del 9% delle azioni di Televisa. Secondo i risultati ottenuti dalla ricerca svolta da Lisa Karpova e dalla sua equipe, i “Big Four” controllano inoltre le maggiori multinazionali anglosassoni:
Alcoa; Altria; AIG; AT&T; Boeing; Caterpillar; Coca–Cola; DuPont; GM; H–P; Home Depot; Honeywell; Intel; IBVM; Johnson&;Johnson; McDonald’s; Merck; 3M; Pfizer; United Technologies; Verizon; Wal–Mart; Time Warner; Walt Disney; Viacom; Rupert Murdoch’s News; CBS; NBC Universal. I padroni del Mondo!
Come se quanto esposto prima fosse poco, LK commenta che la Federal Reserve USA comprende 12 Banche, rappresentate da un Consiglio di sette persone, che rappresentano i “Big Four”.
In definitiva la Federal Reserve si trova sotto il controllo dei Big Four privati: BlackRock, StateStreet, FMR/Fidelity y Vanguard Group.
A mio giudizio, è molto probabile che esistano imprecisioni che sarebbero il prodotto della stesa opacità dei mega banchieri.
Nella fase della guerra geofinanziaria, quello che conta è la percezione degli analisti finanziari di Cina e Russia che sono arrivati alla determinazione dei Quattro Grandi e delle otto famiglie, tra le quali si evidenziano i banchieri schiavisti Rothschild: controllori nel loro insieme di altrettante mega banche della Federal Reserve. I padroni dell’Universo!

di Alfredo Jalife Rahme
Fonte www.alfredojalife.com/

orso in piedi
 
Top
view post Posted on 30/5/2017, 14:25

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:


L’IRAQ E I “SEMI DELLA DEMOCRAZIA” DI WASHIGTON
(Missione Oggi – n. 8 Ottobre 2005)
“Siamo in Iraq per spargervi i semi della democrazia in modo che possano germogliare e propagarsi in tutta la regione dove regna l’autoritarismo”.

(George W. Bush)

Quando George W. Bush parla di “semi della democrazia” pochi sono quelli che pensano alle sementi della Monsanto. A seguito dell’occupazione da parte degli Stati Uniti nel marzo 2003 e nonostante le elezioni all’inizio di quest’anno, il Pentagono controlla totalmente l’economia irachena. Nel maggio del 2003, Paul Bremer III era stato incaricato, col titolo di “amministratore”, di dirigere la Coalition Provisional Authority (Cpa). Ex funzionario del Dipartimento di Stato preposto alla lotta contro il terrorismo, era diventato direttore dell’ influente società di consulenza “Kissinger Associates” dell’ex segretario di Stato Henry Kissinger.


Alla testa della Cpa, Bremer si affrettò a promulgare una serie di decreti (orders) per governare l’Iraq, che all’epoca non aveva Costituzione né governo legalmente costituito. Questi decreti (in tutto 100) sono entrati in vigore nell’aprile 2004. Uno di questi stabilisce che nessun governo eletto li potrà modificare. Essi garantiscono che l’economia dell’Iraq sarà riformata sul modello economico neoliberale statunitense.


In un mese Bremer ha imposto cambiamenti economici più drastici che il Fondo monetario internazionale nel corso di tre decenni in America Latina. Joseph Stiglitz, ex economista capo della Banca Mondiale insignito del Premio Nobel ha definito le riforme di Bremer “una terapia di choc ancor più radicale di quella somministrata a suo tempo dai sovietici”. Il primo provvedimento di Bremer fu licenziare 500mila funzionari di Stato, a cominciare dai soldati, ma anche medici, infermieri, insegnanti, editori e tipografi. In seguito aprì le frontiere alle importazioni senza diritti di dogana, tasse o controlli. Due settimane dopo il suo arrivo a Bagdad, nel maggio 2003, dichiarò cinicamente che l’Iraq era “aperto agli affari”: non precisò di quali affari si trattasse, ma fu subito evidente. Prima dell’invasione l’economia non legata al petrolio era dominata da circa 200 società di Stato che fabbricavano i prodotti più svariati: cemento, carta, detersivi ecc. Nel giugno del 2003 Bremer annunziò che queste aziende sarebbero state immediatamente privatizzate perché era “essenziale per la ripresa dell’economia”. Il decreto 37 ridusse l’imposta sulle società dal 40% al 15%. Senza le entrate fiscali, lo Stato non sarebbe stato capace di assumere nessun ruolo; il decreto 39 autorizzava le società straniere a far uscire dal paese il 100% dei profitti realizzati in Iraq. Non erano tenuti a reinvestirli e non dovevano pagare tasse.




IL DECRETO 81


La Cpa definiva in maniera esplicita l’importanza legale dei 100 decreti. Non c’era alcun dubbio sul loro carattere vincolante. Sono “istruzioni o direttive obbliganti per gli iracheni, il cui non rispetto implica conseguenze penali o hanno un effetto diretto sulla maniera in cui gli iracheni sono organizzati, compreso sulle modifiche delle leggi irachene”. In altre parole, si diceva agli iracheni: “Obbedite o morite!”. La legge degli occupanti era onnipotente. Ben nascosto fra questi decreti c’era il n° 81 su “i brevetti, il disegno industriale, le informazioni segrete, i circuiti integrati e le varietà delle piante”- Nel testo figurava “la protezione delle varietà delle piante”: “È vietato agli agricoltori riutilizzare le sementi delle varietà protette menzionate all’art. 14”. Questo vuol dire chiaramente che i detentori di brevetti su certe varietà di piante, le grandi multinazionali hanno dei diritti assoluti sull’uso delle loro sementi nell’agricoltura irachena per 20 anni. Le varietà protette sono le piante geneticamente modificate (ogm) e l’agricoltore iracheno che sceglie di utilizzare queste sementi deve firmare con la società detentrice del brevetto un accordo con cui si impegna a pagare dei diritti (“tassa tecnologica” e licenza annuale). Se conserva una parte di queste sementi per riutilizzarle l’anno seguente, si espone al pagamento di una pesante multa al produttore di sementi. Gli agricoltori diventano vassalli delle multinazionali.




DISTRUZIONE DI UN INESTIMABILE TESORO IRACHENO


L’Iraq fa parte della Mesopotamia, culla della civiltà, dove la fertile valle tra il Tigri e l’Eufrate offriva condizioni ideali per la cultura dei cereali. Da circa 8mila anni prima di Cristo, gli agricoltori vi avevano sviluppato numerose varietà di sementi per quasi tutti i cereali coltivati oggi nel mondo. Avevano usato un metodo che consisteva nel conservare una parte delle sementi e riseminarle, creando così nuovi ibridi. Negli anni, gli iracheni avevano conservato campioni di queste varietà naturali in una Banca nazionale delle sementi, situata - ironia della sorte - a Abu Ghraib, città dove si trova la prigione tristemente famosa per le torture inflitte ai detenuti dai militari statunitensi nel 2004. In seguito all’occupazione e ai bombardamenti, questa inestimabile banca di sementi è scomparsa.


I consiglieri di Bremer al Pentagono avevano numerosi progetti per il futuro alimentare dell’Iraq. L’agricoltura doveva essere “modernizzata”, industrializzata. L’agricoltura familiare tradizionale doveva scomparire a vantaggio di grandi produttori di tipo americano che producono per il “mercato mondiale”. La sussistenza degli iracheni affamati era un obiettivo accessorio. Redatto in un linguaggio giuridico complicato, il decreto 81 rimetteva l’avvenire alimentare dell’Iraq nelle mani delle multinazionali. Secondo fonti di Washington, i dettagli che concernono le piante sono state redatti per il governo dalla società Monsanto, la più importante fornitrice di sementi e cereali transgenici.




LE NUOVE SEMENTI


All’inizio, poteva sembrare che solo le sementi acquistate dagli agricoltori iracheni presso le multinazionali sarebbero state oggetto del nuovo decreto. Ma la realtà era molto diversa. L’Iraq diventava un gigantesco laboratorio per lo sviluppo di alimenti sotto il controllo dei giganti delle sementi transgeniche e della chimica come Monsanto, Du-Pont e Dow Chemicas.


Prima della guerra del 2003 gli agricoltori iracheni avevano subito non solo l’embargo angloamericano sul materiale agricolo, ma anche tre anni di siccità che avevano considerevolmente danneggiato i raccolti. L’agricoltura era devastata e nel 2003 la produzione dei cereali rappresentava meno della metà di ciò che era prima della prima guerra americano-irachena del 1990. Fino al 2003 una grande parte della popolazione dipendeva dal programma “OiI for food” dell’Onu per sopravvivere.


L’Agenzia americana per lo sviluppo internazionale (Usaid) ha adottato dopo il 2003 un Programma di sviluppo e di ricostruzione dell’agricoltura in Iraq per trasformare l’agricoltura tradizionale nel nome della “modernizzazione” della produzione alimentare irachena. Washington ha rimpiazzato l’Onu nel ruolo di fornitore di cibo.


L’obbiettivo dichiarato del decreto 81 era garantire la qualità delle sementi in Iraq e facilitare l’ingresso del paese nell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc). La “qualità” era definita naturalmente dagli Usa e l’ “ingresso nell’Omc” significava che l’Iraq doveva aprire i mercati agli interessi industriali e finanziari del “club dei ricchi”.


Dopo la pubblicazione del decreto 81, l’Usaid cominciò a fornire migliaia di tonnellate di sementi americane di grano col certificato di “qualità superiore”. Esse furono distribuite quasi gratuitamente dal Ministero dell’agricoltura ai disperati coltivatori iracheni. L’Usaid si oppose all’esame delle sementi da parte di scienziati indipendenti per sapere se fossero o no ogm. Se così fosse stato, entro una o due stagioni gli agricoltori avrebbero dovuto pagare i diritti di licenza ai produttori di sementi per sopravvivere.




CHE MANGINO... PASTA!


Col programma Usaid, il Dipartimento di Stato ha creato nel nord dell’Iraq 54 siti destinati a introdurre sementi di grano migliorate.


Questo progetto di 107 milioni di dollari è stato portato avanti a nome del governo statunitense dal Texas A&M University’s International Agricolture Office. Il programma agricolo Texas A&M si definisce “capo fila mondialmente riconosciuto in materia di applicazione delle biotecnologie”, vale a dire di ogm. Queste nuove sementi si accompagnano a nuovi prodotti chimici, pesticidi, diserbanti, battericidi - tutti venduti agli iracheni da Monsanto, Cargill e Dow Chimicals.


Secondo un rapporto pubblicato dal Businnes Journal di Phoenix, “una società agroalimentare dell’Arizona distribuisce ai coltivatori iracheni sementi di grano per accrescere la produzione locale di cibo”. Questa compagnia si chiama World Wide Wheat Company (Wwwc) e, in collaborazione con tre Università, tra cui Texas A&M, “fornisce 1000 libbre (kg. 453.5) di sementi di grano destinate ai contadini iracheni del nord di Bagdad”. Secondo Seedquest, un sito internet dell’industria mondiale delle sementi, la Wwwc è leader nello sviluppo di varietà brevettate, proprio quelle varietà di ogm di cui parla il decreto 81. Secondo la Wwwc, ogni agricoltore (“cliente”) che vuole coltivare una di queste sementi “paga un diritto di licenza per ogni varietà”. L’Iraq otterrà un gigantesco laboratorio live per effettuare esperimenti di grano transgenico, di cui gli iracheni saranno le cavie. Inoltre “sei varietà di sementi di grano sono state sviluppate in vista dell’esperienza irachena: tre saranno destinate al grano che serve a fabbricare pasta e le altre tre al grano dal quale si produce una farina per il pane”. Ciò vuol dire che il 50% delle sementi sviluppate dagli Usa in Iraq dopo il 2004 è destinato all’esportazione. Infatti gli iracheni non mangiano pasta. Quindi piuttosto che produrre cibo per i 25 milioni di iracheni affamati, il decreto 81 voleva creare un’industria agroalimentare destinata all’esportazione mondiale utilizzando le sementi transgeniche. L’obbiettivo dell’Usaìd è tenere il governo iracheno fuori dalla produzione alimentare. “L’idea è di creare qui un mercato totalmente libero”, ha dichiarato Doug Pool, specialista in materia di agricoltura del Bureau dell’Usaid per la ricostruzione dell’Iraq. L’Usaid vuole “aiutare” il governo a sopprimere progressivamente gli aiuti all’agricoltura, “Le società di Stato come la Mesopotamia Seed Co. devono essere privatizzate”. Non ha precisato chi avrebbe fondi sufficienti in questo Paese indebolito dalla guerra per comprare una tale società. Soltanto i giganti dell’ agroalimentare come Monsanto o Cargill sarebbero sufficientemente ricchi per farlo.




CONTROLLANDO LE SEMENTI SI CONTROLLA IL CIBO


Per facilitare l’introduzione delle sementi transgeniche brevettate dalle multinazionali, Sawsan Ali Magid al-Sharifi, ministro iracheno dell’agricoltura, le ha distribuite a un “prezzo sovvenzionato”. Poiché gli agricoltori dipendono dalle sementi transgeniche, le nuove regole di protezione delle varietà di piante del decreto 81 li costringono a comprare ogni anno nuove sementi presso le multinazionali. Col pretesto di instaurare un economia dì mercato, si assoggettano i contadini iracheni ai giganti produttori di sementi.


In un intervista del dicembre 2004, lo stesso ministro - che ha studiato negli Stati Uniti - ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di agricoltori iracheni competitivi, perciò abbiamo deciso di sovvenzionare i pesticidi, i concimi, le sementi migliorate ecc. Abbiamo ridotto le altre sovvenzioni ma dobbiamo essere competitivi”. In altre parole i fondi concessi ai contadini iracheni impoveriti sono condizionati all’acquisto delle sementi transgeniche presso le multinazionali come Monsanto.


Nella primavera del 2004, quando il decreto 81 fu promulgato, i discepoli dell’imam sciita radicale Moqtada al Sadr protestarono contro la chiusura del loro giornale, al Hawza, da parte della polizia militare Usa. La Cpa accusava il giornale d’aver pubblicato “articoli menzogneri che potevano costituire una minaccia reale di violenze”. Essa ne menzionò per esempio uno in cui si affermava che Bremer “conduceva una politica mirante a ridurre alla fame il popolo iracheno, il quale, totalmente occupato a procurarsi il pane quotidiano, non avrebbe alcuna chance per esigere libertà politiche e individuali”.


F. William Engdahl


© Horinzons et débats


* F. William Engdahl è nato nel 1944 e cresciuto fra i pozzi di petrolio nel Texas. Ha studiato ingegneria e giurisprudenza a Princeton (NJ) i ha compiuto ricerche sulle relazioni internazionali a Stoccolma. Vive in Germania.




Le Multinazionali delle Sementi Transgeniche


Solo cinque imprese multinazionali sono padroni della totalità delle sementi transgeniche coltivat, e commercializzate al mondo: Monsanto, Syngenta (Novartis e Astra Zecal). Bayer (Aventis), Dupont (Pioneer Hi Bred) e Dow. La Monsanto detiene il 90% di questo mercato. Le sue azioni sono cadute dai 51 dollari del 1999 ai 25 attuali. I suoi prodotti hanno incontrato una forte resistenza da parte dei consumatori a causa degli alti rischi per le salute e l’ambiente, soprattutto in Europa e Giappone. Non ha potuto quasi uscire da mercati protetti che ha negli Stati Uniti, Canada e Argentina dove i produttori non possono scegliere perché hanno contratti che li sottomettono alle imprese di sementi.


Negli stessi Paesi, responsabili del 96% della produzione mondiale di ogm, le statistiche mostrano che la soia transgenica ha minore produttività e ha bisogno di una maggiore quantità di erbicidi. Il mais transgenico insetticida Bt ha ottenuto un lieve incremento di produzione (lo 0,6% negli Usa) che non compensa però il costo perché le sementi transgeniche sono più care di quelle tradizionali. Il mais e il cotone insetticida Bt hanno generato una forte resistenza alle calamità che dicono di combattere, diminuendo così i pochi vantaggi ottenuti nei primi anni e stimolando l’uso di altri prodotti chimici.


Venerdì, 25 novembre 2005

Questa è la democrazia che gli USA esportano .Vi piace?Questa è la nuova forma di totale schiavitù Andiamo verso un mondo dominato da poche multinazionali e da poche famiglie.
Dietro le belle parole e i bei propositi di questi delinquenti c'è il solo scopo del dominio assoluto sull'umanità
Potete pensare ciò che volete,ma l'ultima legge sui vacini della ministra Lorenzin, non è altro che la volontà delle grandi industrie farmaceutiche.
CHIEDO CHE LA LORENZIN SIA ACCUSATA DI ALTO TRADIMENTO CONTRO IL POPOLO ITALIANO,e non perché vuol vacillare tutti,con pene assurde ed illiberale, ma perché ad un simile rimedio non fa riscontro una profonda e veritiera ricerca su ciò che i vacini contengono,e senza nessuna legge che permetta al cittadino di poter denunciare,in caso di vacini non conformi,le industrie farmaceutiche,e nessuna legge che obblighi una chiara ed esaustiva informazione sui contenuti dei vacini che si subiscono .
Cara Lorenzini, o sei una venduta,o legiferare senza aver la minima idea di ciò che stai facendo.In entrambi i casi lè tue dimissioni dovrebbero essere dovute.
 
Top
view post Posted on 8/6/2017, 10:21

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:


LA MISTERIOSA SCOMPARSA DEI MICROCHIP IMPIANTABILI

Un’intervista con William J. Pawelec di Steven M. Greer,rilasciata nel maggio 2001, The Disclosure Project, www.disclosureproject.com

http://nexusedizioni.it/media/cache/admin_....KMPYAD0B3a.jpg

William Pawelec ha rilasciato una video-intervista al fondatore e direttore di The Disclosure Project, il Dott. Steven M. Greer, prima della celebre conferenza stampa del maggio 2001 al National Press Club di Washington, DC. Ha richiesto che venisse pubblicata solo dopo la sua morte, che è avvenuta il 22 maggio 2007. Nel dicembre 2010 The Disclosure Project ha avuto il permesso di pubblicare l’intervista. Il testo che segue è estratto dalla trascrizione dell’intervista, visibile sul sito – La Redazione

Dott. Steven Greer (SG): Mi può dire il suo nome e descrivere brevemente la sua carriera di consulente per le forze armate e il governo?
William Pawelec (WP): Certo. Mi chiamo William John Pawelec e ho 56 anni. Ho iniziato a lavorare per l’Aeronautica militare alla fine degli anni Sessanta. Ero specialista in programmazione e gestione informatica, inizialmente presso la base dell’Aeronautica di Pope, subito dopo gli studi, e in seguito in Vietnam.
Il primo avvistamento [di oggetti volanti non identificati] della mia vita è avvenuto allora, e ha risvegliato in me una nuova concezione della realtà. A tarda notte, io e una ragazza ci trovavamo nei boschi, circa 30 miglia a sud-est di Fayetteville, North Carolina, e abbiamo avuto un’esperienza insolita con un UFO a circa 90 metri di distanza. L’UFO, prima di apparire, ha letteralmente spento, come se avesse avuto un interruttore, il rumore delle rane e dei grilli e di tutti gli animali notturni. Ed è comparso 20-30 secondi dopo, passando su di noi a un’altezza di circa 60-90 metri su una rotta a soli 12-15 metri da noi, diretto da sud-est verso nord-ovest, alle 23.25 circa. Dopo la sua scomparsa, oltre il lato nordoccidentale di un laghetto vicino, il silenzio è continuato per altri 20-30 secondi, dopodiché il rumore di rane, grilli e altri animali notturni è ripreso, anche stavolta come se qualcuno avesse premuto un interruttore. Quell’evento ha avuto un forte impatto sulla mia mente, innescando in me dei dubbi su cosa stesse succedendo davvero nel mondo. Era notte fonda, il cielo era limpido, ed era impossibile che mi sbagliassi: quello non era un elicottero né un aereo tra quelli che sapevo fare parte della flotta dell’Aeronautica nel ’66.
Poi sono partito per il Vietnam. Nel mio lavoro, ero coinvolto nell’elaborazione e l’invio di dati di intelligence a Washington. Inoltre svolgevo normali mansioni informatiche, come gestione dei dati sulla manutenzione, sul personale, eccetera. In quella situazione, ci eravamo subito resi conto che avremmo potuto combattere questa guerra a un livello molto più alto e con molta più efficienza di come si richiedeva. Per tutti noi era chiaro che era una guerra politica, e non una guerra da vincere. Dopo quell’esperienza, ho lasciato le forze armate nonostante il fatto che a tutti noi informatici venisse chiesto di restare. Infatti, l’Aeronautica ci incentivava promettendoci lauree quadriennali e stipendi da ufficiale, ma nessuno di noi è rimasto.
Molti anni dopo, ho ricominciato a usare le mie conoscenze informatiche dopo la morte della mia prima moglie, nel ’77: mi è stato chiesto di contribuire all’espansione di un’azienda, che si chiamava Rusco Electronics. Alla fine degli anni Settanta, la Rusco Electronics era diventata la prima azienda al mondo nella produzione e installazione di sistemi di controllo degli accessi. Un mio amico mi aveva chiesto aiuto perché voleva lasciare il suo posto di lavoro per avviare un’azienda sua, e gli ho detto “Certo, mi piacerebbe”. Era diventato ben presto evidente che nel settore della sicurezza erano tutti rimasti all’epoca del relè, filosoficamente e tecnologicamente, e non c’erano molte persone con conoscenze informatiche. Praticamente, in breve tempo – in un anno o due – sono passato da un lavoro aziendale nell’hinterland di Denver, che all’epoca stava crescendo come un fungo, a mansioni militari, di livello nazionale, che mi sono valse la riattivazione del nulla osta sicurezza. Questo mi ha portato a svolgere molto lavoro per il Dipartimento di Stato, e alla fine, prima del 1980, ho capito che l’azienda per cui ero impiegato stava per essere tecnologicamente rimpiazzata.
Ho avviato una ditta mia, insieme ad altri due ingegneri di Denver: uno era della Hughes, che all’epoca si trovava presso la Buckley Air National Guard Base, la quale in realtà era la base primaria per la ricezione di dati satellitari per scopi di sicurezza nazionale, e l’altro veniva dalla Lockheed. Be’, oggi si chiama Lockheed Martin, ma il suo nome, ai tempi, era Martin Marietta.
Abbiamo avviato l’azienda e, nel giro di nove mesi, abbiamo sviluppato il sistema di sicurezza elettronico più potente dell’epoca. Ci gloriavamo perché i nostri sistemi avevano un ambiente grafico simile a Windows ancor prima di Macintosh: non c’era bisogno di inserire codici di comando, ma bastava premere e cliccare e spostare finestre. Avevamo molto lavoro. Gestivamo 17- 18 grossi sistemi contemporaneamente in tutto il paese. Anzi, ce n’erano cinque solo per la Federal Express, che avevamo collegato per via satellitare a una specie di centrale operativa nel loro quartier generale di Memphis dell’epoca, che veniva chiamato The Pony Farm. Siamo stati tra i primi a usare le tecnologie satellitari per creare collegamenti protetti tra una sede e l’altra. Questo ha portato a molti altri progetti, e alla fine, quando nell’84 ho lasciato la stessa ditta che avevo contribuito a creare, ho iniziato a lavorare per una di quelle società di consulenza che collaborano con il governo, un po’ come libero professionista e un po’ come dipendente, per un certo periodo.
È stato in questo periodo che, di nuovo, ho avuto l’impressione che qualcosa non quadrasse, durante questo periodo in cui sviluppavo sistemi protetti per interessi di sicurezza nazionale, oltre che sistemi per le grandi aziende. In questo mercato si richiedevano sistemi di sicurezza con lo stesso grado di complessità di una rete Web di oggi, e i sistemi partivano da mezzo milione a 25 milioni di dollari solo per l’hardware.
A lasciarmi sorpreso erano i luoghi dove venivano usati i sistemi su cui lavoravamo. In particolare, quando ero alla EG&G, ci avevano commissionato il progetto di un sistema per una base. All’epoca la cosa mi divertiva: nessuno sembrava essere al corrente che c’era [una base] in Nevada, chiamata base di Tonopah, a est-sudest della cittadina mineraria di Tonopah, e che questa base era in realtà il luogo dove tenevano gli F-117 in servizio quando divennero operativi. Non li tenevano a Groom Lake: quello era solo un luogo usato per i collaudi. Tutta l’aerobrigata era di base lì, in quel periodo. Ciò che mi preoccupava era che dovevamo prendere una decisione riguardo a ciò che stava succedendo a Tonopah. C’erano delle strutture di sicurezza sotterranee, a grande profondità. C’erano ascensori che salivano e scendevano, ascensori giganti che potevano ospitare un aereo, un po’ come gli ascensori di una portaerei, ma sulla terraferma. E scendevano molto in profondità. Le strumentazioni che si vedevano sottoterra non erano quelle per gestire un normale aereo: generatori, condizionatori d’aria, ecc. C’erano strumentazioni di tipo totalmente diverso.
Ora, una cosa che ho trovato interessante, dopo aver lasciato il progetto vari anni dopo, era che finalmente avevano annunciato l’F-117, e io mi chiedevo: che cosa faranno con Tonopah adesso? Avevano spostato [gli F-117] in fretta e furia, e se ben ricordo avevano speso 75 milioni di dollari in soli nove mesi per preparare [la base dell’Aeronautica di] Holloman per gli F-117. E non c’è niente di male in questo, ma perché affrettarsi a portarli via da Tonopah, attivando come base permanente, e non solo a scopo di test, alcune delle strutture sotterranee? Avevano bisogno di spostare aerei, equipaggi e personale a Holloman e prepararsi in fretta e furia per un nuovo progetto da svolgere lì. Ma niente faceva presumere a noi, o al mio staff che installava materialmente gli impianti di sicurezza, che si trattasse di un altro aereo, nemmeno qualcosa di grosso come l’Aurora, di cui tutti avevamo più o meno sentito parlare.

Intrighi con i microchip impiantabili
Ma devo fare un passo indietro. C’è un altro argomento che devo introdurre, che va ben oltre il tema ufologico che mi vedeva coinvolto, ma che in un certo senso è collegato, se parliamo di meccanismi alternativi di controllo da parte del governo. Uno dei miei hobby preferiti è sempre stato informarmi sulle nuove tecnologie, sperando che mi potessero giovare negli affari. Nel ’79, quando vivevo e lavoravo a Denver, mi sono imbattuto in un’azienda – e se necessario posso documentarlo – di Northglenn, in Colorado, nella periferia a nord di Denver, che stava sviluppando un chip impiantabile, originariamente destinato ai cavalli, perché all’epoca, e forse anche oggi, c’era un grosso problema di truffe con i cavalli. L’uomo [dell’azienda] stava cercando, in buona fede, di sviluppare una tecnologia per identificare in modo unico ogni singolo cavallo. Quella “pillola” – se vogliamo chiamarla così, una pillola intelligente – all’epoca era già abbastanza piccola per poter essere impiantata sotto la pelle con un ago per cavalli, un grosso ago ipodermico. Me l’avevano mostrato, e funzionava. Potevamo leggere il chip con un lettore manuale a circa 2 metri di distanza. Ed era ancora una tecnologia primitiva.
Nel settore della sicurezza, a quell’epoca, molti di noi si preoccupavano di come localizzare e seguire i movimenti delle persone sequestrate – in particolare con quello che stava succedendo in Europa, con il rapimento e l’uccisione di ufficiali della NATO e addirittura [dell’ex] primo ministro italiano, a volte con estorsione di informazioni – e uno degli obiettivi del settore era sviluppare una tecnologia che ci permettesse di localizzare rapidamente o seguire queste persone, prima di tutto cercando di salvarle e secondariamente evitando che venissero estorte loro informazioni riservate.
Ho portato questa tecnologia a una riunione della SCIF in Virginia, coordinata da un mio amico con la CIA e da un altro mio amico con il Dipartimento di Stato, per presentare questa tecnologia a quelli che all’epoca ritenevamo che l’avrebbero usata responsabilmente [SCIF è l’acronimo di “struttura per informazioni compartimentate riservate”, NdR].
Sia chiaro, io a quell’epoca non avevo mai sentito parlare del Regno o di altre credenze religiose secondo cui a tutti sarebbe stato imposto una sorta di marchio demoniaco, come 666 o cose simili. Non avevo mai sentito niente del genere. Io immaginavo solo che il chip potesse essere una soluzione seria per un problema diffuso.
Per via della natura di questo tipo di riunioni, alcune persone non si presentavano... non dicevano il loro nome completo o da dove venivano. Io potevo solo fidarmi che i miei due contatti avessero chiesto alle persone giuste di essere lì al momento giusto, e che fossero tutti individui responsabili. È stato un errore. Dopo quella riunione, ho scoperto che due dei presenti non erano mai stati invitati, eppure sapevano della riunione, sapevano di cosa si parlava, sapevano chi ci sarebbe stato. Le indagini successive hanno indicato che uno di loro in realtà lavorava per il Ministero dell’Agricoltura, e un altro per il Ministero del Tesoro. Ciò che ci aveva spinti a indagare su questi due uomini era che il modo in cui facevano domande, le domande stesse che facevano, l’atteggiamento che mostravano e anche il loro linguaggio del corpo indicavano che avevano delle motivazioni diverse da quelle ufficiali per usare questa tecnologia. Anzi, la loro principale preoccupazione era: quanto tempo ci vuole per fabbricarne un paio di miliardi? Ognuno può avere un identificativo unico?
Dunque, questo particolare dispositivo, piccolissimo, a forma di pillola, si prestava potenzialmente a molti usi. Fondamentalmente era una specie di transponder. Se riceveva una frequenza, rispondeva con il suo numero unico, che non si poteva modificare una volta fabbricato il chip. A questo chip si sarebbero potute aggiungere anche molte altre funzioni, come il monitoraggio di temperatura, pressione sanguigna, pulsazioni e anche onde cerebrali, ma per il momento erano ancora in fase di studio.
Il creatore del chip non si è mai più dovuto preoccupare del denaro, e ha passato tranquillamente gran parte di questa tecnologia a qualcuno che non abbiamo mai conosciuto. I miei contatti a Washington erano preoccupati, perché nulla era passato per mano loro. Qualcun altro se ne era appropriato ed era fuggito, ma non abbiamo mai saputo chi.

Un’altra riunione con infiltrati
Nel 1984, scartabellando sulle riviste del nostro settore e di vari altri settori, ho trovato un’altra tecnologia: ho scoperto che c’era un professore dell’Università del Nuovo Galles del Sud, di cui ho ancora i fascicoli, che aveva trovato un modo per creare un chip microscopico al niobato di litio. L’aveva graffiato accidentalmente, e per puro caso aveva a portata di mano un radiotrasmettitore e un ricevitore, così ha scoperto che a una certa frequenza poteva inviare un raggio energetico al chip, e il chip avrebbe risposto con un numero. Quindi si è messo a lavorare a quella tecnologia, di cui alla fine sono venuto a conoscenza.
L’abbiamo fatto venire a Denver, nella nostra azienda, la Systems Group of Colorado, e abbiamo fatto un test. Aveva portato con sé dei chip primitivi, totalmente passivi e molto piccoli, lunghi 0,8 mm e solo 50 micron di spessore: graffiandoli era possibile creare una firma unica, esclusiva per ognuno. In teoria, a seconda delle dimensioni del chip e del graffio, il numero era irripetibile in una casistica nell’ordine di miliardi. In realtà il test che abbiamo fatto è stato divertente, perché abbiamo messo un trasmettitore e un ricevitore su una griglia di aerazione staccata dal nostro controsoffitto, che abbiamo usato a mo’ di antenna con la ricetrasmittente. E siamo riusciti a leggere quella cosa, incollata su un pezzo di cartoncino a una trentina di metri di distanza, con una griglia da controsoffitto, che era un’antenna decisamente primitiva. Non sapendo su quale frequenza si trovasse abbiamo dovuto inventarci una specie di antenna generica istantanea. Le capacità del chip erano impressionanti: restava leggibile anche attraverso sottili strati di materiale, come dei pannelli di compensato. Eravamo tanto colpiti che ancora una volta ho pensato che questa fosse una tecnologia davvero preziosa, anche perché avevamo scoperto attraverso degli esperimenti e dei progetti che lui aveva con sé che, disponendo un’antenna microscopica a spirale, avremmo potuto leggere il chip da più di un chilometro e mezzo di distanza.
Qualche settimana dopo è tornato da me e ha detto che sarebbe bastato avere un’antenna, un’antenna a spirale di 5 cm di diametro con un chip nel mezzo – in realtà ciò che fa l’antenna è agire da potente amplificatore, e ciò che restituisce è un’armonica della frequenza originale – e secondo i suoi calcoli sarebbe stato possibile leggere il chip da una distanza di 120 km. Era teoricamente possibile integrare anche altri attributi in questo chip, se fossimo riusciti a metterli a punto minuziosamente.
Allora, ancora una volta ho portato quest’innovazione – ma stavolta stando molto più attento – a una riunione che avevamo in Virginia con un’azienda di nostri fornitori, che sapevo essere coinvolti in molti progetti nel mondo dell’intelligence. Questa volta era presente il direttore della sicurezza dell’intero Dipartimento di Stato, e ancora una volta c’era un mio buon amico della CIA. E ancora, all’ultimo minuto, si sono presentate delle persone con le credenziali giuste, ma che non sapevamo chi fossero esattamente. E come abbiamo scoperto, c’erano ancora delle persone, sempre due, che solo in seguito abbiamo capito che non avrebbero dovuto esserci. Eppure avevano delle credenziali ottime.
Dopodiché ho scoperto che non erano mai stati chiamati dai miei due contatti, eppure erano a conoscenza delle nostre telefonate. Sapevano esattamente a che ora, in che luogo e di cosa avremmo dovuto parlare. E apparentemente le mie chiamate passavano su una linea sicura.
Nei miei archivi, anche in questo caso, figura il nome dell’allora direttore della sicurezza al Dipartimento di Stato, un uomo che conoscevo bene perché avevo progettato io il sistema di sicurezza, per lo meno in gran parte, per il quartier generale di Foggy Bottom, a Washington. Quindi ci conoscevamo molto bene, Bob e io. Uno dei suoi progetti di vita era che prima di andare in pensione voleva portare la sua famiglia, in particolare i figli in età di liceo, a vivere all’estero, quindi si è assegnato da solo il lavoro giusto: si è autodegradato a direttore della sicurezza per l’Africa Orientale. Lui e la sua famiglia, poco dopo questo evento, questa riunione, si sono trasferiti in Kenya, a Nairobi, e ci siamo tenuti in contatto con discrezione attraverso l’altra nostra comune conoscenza di Washington. E lui ha continuato a indagare su chi fossero questi due uomini. Una cosa che mi ha disturbato era che tutt’a un tratto il professore ha ricevuto un’enorme sovvenzione, la tecnologia è stata trasferita, e lui non ha più dovuto lavorare per il resto della sua vita.
A un mio amico di San Francisco, a cui avevo parlato con discrezione di questa tecnologia, perché era coinvolto in altri aspetti della sicurezza nazionale e si occupava di sistemi di localizzazione di persone, era stato assegnato un progetto per realizzare un sistema di sicurezza fisica – controllo degli accessi, videocamere, monitoraggio delle intrusioni, tutto insomma – per una piccola azienda della Silicon Valley, e mi aveva detto che la cosa gli sembrava inquietante, perché quello che producevano sembrava stranamente proprio quello che io gli avevo descritto. Aveva costruito il sistema di sicurezza in questa fabbrica moderna che produceva miliardi di questi piccoli chip. Un anno dopo gli è stato chiesto se volesse riacquistare il suo sistema di sicurezza; stavano chiudendo la fabbrica dopo aver prodotto miliardi e miliardi di questi piccoli chip. Era una divisione di un’azienda elettronica europea di una certa importanza che possedeva gli stabilimenti, la Siemens. Mi preoccupava che avessero fabbricato tutti questi chip, e cosa potrebbero averne fatto. Ne avevano costruiti miliardi, in grossi volumi, perché sono così piccoli che potreste prendere un wafer da quindici centimetri e mettercene sopra centinaia di migliaia... e sono scomparsi da qualche parte.
Bob non ha smesso di cercare di scoprire chi fossero queste persone e per chi lavoravano, quali fossero i loro piani. Con lui avevo fatto lunghe chiacchierate – parlo di metà anni Ottanta – su cosa stava succedendo davvero nel governo, chi controllava cosa, quali fossero le sue preoccupazioni, perché era giunto alla conclusione che stavano accadendo molte cose che non erano giuste. Probabilmente aveva allacciato dei contatti per saperne di più su cosa stava succedendo, e ha chiamato il nostro comune amico alla CIA, il quale collaborava con il governo da moltissimo tempo – era coinvolto fin dalla Seconda guerra mondiale, dall’epoca della fondazione stessa della CIA – che poi ha contattato me per dirmi che Bob aveva qualcosa di grosso, e quando fosse ritornato in patria per affari avremmo dovuto incontrarci.
Qualche giorno dopo, Bob stava andando a lavorare, appena dopo aver lasciato i due ragazzi a scuola, un liceo privato di Nairobi, credo. Si stava dirigendo verso l’ambasciata ed è stato tamponato lateralmente a un semaforo da una Land Rover blindata che arrivava a 100 km/h. È morto sul colpo. L’inglese sull’auto, che era presumibilmente ubriaco alle sei, sette del mattino, è stato portato all’ospedale ed è immediatamente scomparso, e tutte le prove che aveva fornito come documentazione si sono rivelate poi false, come la sua identità. Bob è stato ucciso. È stato un attentato. Mi aveva sempre preoccupato il fatto che si fosse avvicinato troppo alle persone coinvolte con questa tecnologia di chip impiantabile. Abbiamo cercato per un paio d’anni, con discrezione, di scoprire chi aveva fatto tutto questo senza che il nostro governo si accorgesse di cosa stava succedendo. Chiunque fosse stato, aveva la capacità di fare breccia in qualsiasi momento e luogo nelle nostre istituzioni e sapere cosa accadeva in ogni istante.



Gruppi di potere segreti
SG: Chi pensa che fossero?
WP: Le ricerche che ho svolto fin dai primi anni Ottanta da solo e con alcuni amici indicano che nel mondo esistono almeno quattro gruppi di potere. Dispongono di denaro oltre ogni immaginazione. Dispongono di tecnologie avanzate. Si sono impossessati di vari programmi all’interno del nostro governo, in particolare progetti neri [piani riservati militari/di difesa, NdT], e probabilmente anche nel governo russo e cinese. La politica per loro non è come la conosciamo noi. Hanno scopi totalmente diversi da quelli del nostro governo, o quelli che percepiamo come gli scopi del nostro governo. Sono in grado di monitorare ciò che accade attorno a loro oltre l’immaginabile, anche nei piccoli particolari. E chi sono queste persone... noi li chiamiamo semplicemente “i Quattro Cavalieri”. Questi Cavalieri a volte lavorano insieme, e a volte lavorano l’uno contro l’altro. C’è una continua battaglia tra loro, di fondo, su chi dovrà prevalere nel mondo. La cosa che hanno in comune sembra essere l’assoluta smania di controllo, su tutto e tutti. Crediamo che sia per questo che in Nevada abbiamo notato capitare molte cose strane, e per qualche misterioso motivo ciò è legato agli eventi riguardanti quelle tecnologie di chip impiantabili che ho portato personalmente – ora me ne rendo conto – alle persone sbagliate nel governo, perché quelle tecnologie non sono mai state usate per gli scopi che proponevamo noi.
SG: Questi due uomini che hanno partecipato alla riunione… che credenziali hanno usato per entrare? Erano dell’FBI?
WP: Molto di più. Erano della NSA [Agenzia per la Sicurezza Nazionale], NRO [Ufficio Nazionale di Ricognizione], cose del genere. Ma poi abbiamo controllato, e non esistevano. Non esistevano. Eppure le loro credenziali erano immacolate, addirittura al punto che, alle barriere di sicurezza, riuscivano a identificarsi oltrepassando tutti i nostri meccanismi di accesso, che fossero biometrici, con impronte digitali o riconoscimento oculare, o di qualsiasi tipo, anche con codici di accesso numerici. Sapevano tutto, avevano tutto, e persino di qualità migliore rispetto alle agenzie governative, il che fa pensare. Significa budget illimitati.
SG: Pensa che si trattasse, in un certo senso, di operazioni privatizzate, di aziende multinazionali, o che ci fossero dietro le istituzioni?
WP: Se fossero aziende, il loro livello andrebbe oltre quello del personale di sicurezza di qualsiasi azienda con cui ho lavorato... e io ho lavorato con tutte le principali compagnie petrolifere, tutte le principali società informatiche, ho progettato sistemi di sicurezza molto sofisticati. L’unica area che considero strana in questo paese è il settore aerospaziale. Ho collaborato con varie società aerospaziali, sia lavorando fisicamente a progetti di sistemi o come consulente.
Nel settore aerospaziale si svolgono parecchie attività che fanno pensare che esistano dei progetti neri che sono diventati ancora più neri. E che si stiano conducendo studi sull’elettrogravitazione, sulle tecnologie scalari, eccetera, di cui secondo noi non sono a conoscenza neanche quelli del Congresso, o persino delle forze armate, che approvano i budget per i progetti neri. Sono indipendenti. Sono finanziati attraverso meccanismi diversi.
SG: Che cosa crede che venga fatto con questi chip impiantabili?
WP: Penso che siano stati distribuiti. Ho avuto indicazioni, all’interno delle forze armate, che a molte delle nostre unità di Forze Speciali sono stati impiantati chip negli ultimi dieci anni, se non da più tempo ormai… e anche ad altre persone.
SG: Il gruppo che gestisce i progetti segreti… quale pensa che sia il suo piano, e quali piani sono operativi?
WP: Steve, io credo che la mia idea iniziale sugli scopi di vari progetti neri – già negli anni Settanta e i primi anni Ottanta, quando ho iniziato a rendermi conto di cosa stava succedendo, al di là del mio atteggiamento politico su come girasse davvero il mondo – fosse che comunque erano animati da intenzioni buone. Cercavano di difendere gli Stati Uniti. Cercavano di proteggere il mondo libero. Ma quando ci si trova coinvolti nella situazione, diventa sempre più evidente che esistono piani indipendenti dagli scopi degli Stati Uniti. Sembra che ci sia un atteggiamento di controllo: di potere e di controllo. Credo che potremmo definirla, in un certo senso, la seconda professione più antica del mondo. ∞

fonte http://nexusedizioni.it/it/CT/la-misterios...xed_cms=sezioni

orso in piedi
 
Top
view post Posted on 4/10/2017, 16:28

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:




ecco come va il mondo
 
Top
view post Posted on 17/10/2017, 10:48

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:


SINARCHIA, L’OSCURA VIA AL POTERE

Un governo iniziatico in mano a una ristretta elite di sapienti, le teorie esoteriche di Alexandre Saint-Yves e una misteriosa catena di delitti avvenuta in Francia dal 1937 al 1944: da un fantasioso progetto reazionario di fine Ottocento le basi dell'attuale globalizzazione?

di Paolo Cortesi

Nel mattino del 24 gennaio 1937, venne rinvenuto un cadavere nel Parc-des-Princes, a Parigi. Un piccolo cane gli stava accanto e sembrava aspettare l’impossibile risveglio del padrone. La vittima venne identificata in Dimitri Navachine, un noto banchiere che dirigeva la Banque commerciale de l’Europe du Nord. Navachine era anche Primo Sorvegliante della loggia Les Amitiés Internationales, alla quale amavano “chiedere la luce” (cioè essere affiliati alla massoneria) personalità di spicco della politica e della finanza francesi.
Quando la polizia esaminò l’ufficio e la casa della vittima, notò che era stata preceduta da qualcuno che aveva setacciato i cassetti.
Il 15 maggio 1941 (altre fonti indicano il 19) morì di morte violenta Jean Coutrot. L’unico giornale che riportò la notizia (L’Appel del 5 giugno 1941) non dette alcun particolare, ma si limitò a scrivere di “una morte improvvisa e misteriosa”.
La versione ufficiale parlò di suicidio: Coutrot si sarebbe gettato dalla finestra del suo appartamento al 51 di rue Raynouard, a Parigi. I parenti sostenevano invece la tesi dell’avvelenamento.

Le indagini furono sbrigative e orientate fin dall’inizio ad accreditare la tesi del suicidio, anche se molti elementi parevano opporvisi, primo dei quali il fatto che Coutrot aveva perso la gamba destra nella Grande Guerra ed avrebbe avuto grosse difficoltà a scavalcare la ringhiera del suo balcone.

Jean Coutrot, nato nel 1895, lasciato il Politecnico per arruolarsi volontario, era stato direttore di una piccola industria a dimensione familiare, la Gaut e Blancan, che produceva carta e colori. Tra il 1920 ed il 1930 si occupò d’arte, poesia, filosofia, frequentando Picasso, Braque, Delaunay e Theilard de Chardin. Nel 1935, iniziò un’altra fase della sua esistenza e si dedicò con una passione che rasentava il fanatismo allo studio della pianificazione economica, alla psicologia applicata e alla gestione scientifica del lavoro.
Dal 1936 fino alla morte, cioè nel breve volgere di cinque anni, Coutrot fondò e dette vita a una decina di comitati, centri e gruppi di studio, fra i quali ricordiamo Centro di organizzazione scientifica del lavoro, Centro di studio dei problemi umani, Istituto di psicologia applicata, Comitato nazionale dell’organizzazione francese, Gruppo di studio dell’umanesimo economico.
Pur avendo ricoperto incarichi nel governo del Fronte popolare francese di Leon Blum (1935-1938), Coutrot non esitò ad aderire al governo di Vichy del maresciallo Pétain, capo della Francia sottomessa a Hitler e collaborazionista.
Coutrot aveva due segretari particolari: Frank Théallet e Yves Paringaux. Il primo, Théallet, era morto misteriosamente otto giorni prima di Coutrot; Paringaux morì altrettanto imprevedibilmente poche settimane dopo.

Constant Chevillon, nato nel 1880, era uno studioso di esoterismo e occultismo, nonché Gran Maestro di un ordine massonico non tradizionale, il Rito di Memphis-Misraim. Chevillon aveva anche fondato la Federation Universelle des Ordres, Fraternites et Societes Initiatiques (FUDOFSI), il cui primo congresso si tenne a Parigi nel febbraio 1939. Nulla nella sua appartata vita di studioso faceva presagire la fine terribile che fece: nella notte del 25 marzo 1944, alcune persone che si presentarono come agenti di polizia lo prelevarono dalla sua casa di rue des Macchabées, a Lione.
Mentre rovistavano nella sua biblioteca e nel suo archivio, alla moglie angosciata che chiedeva i motivi di quella irruzione, i sedicenti poliziotti dissero di non preoccuparsi, che il marito avrebbe presto fatto ritorno, subito dopo aver chiarito poche cose in commissariato.
La moglie non rivide mai più suo marito vivo, il cui cadavere crivellato di pallottole venne trovato, il mattino dopo, a Saint-Fons, a qualche chilometro da Lione.

Navachine, Coutrot, Théallet, Paringaux e Chevillon: cinque morti misteriose e violente, apparentemente assurde, senza movente. Cinque vittime apparentemente unite solo dalla tragica casualità. Ma esiste un filo rosso che accomuna questi cinque individui: ciascuno di essi aveva avuto a che fare con la Sinarchia. Ciascuno di essi aveva avuto tra le mani quel documento denominato Patto sinarchico (Pacte Synarchiste) che contiene i fini ed i mezzi della società segreta e la cui prima pagina reca questa avvertenza:

“Ogni detenzione illecita del presente documento espone a sanzioni senza limite prevedibile quale che sia il canale tramite cui e è stato ricevuto. Il meglio, in simile caso, è di bruciarlo e di non parlarne”.

Forse Coutrot e gli altri non dettero ascolto a questo truce avvertimento? Ma, infine, cos’è la Sinarchia?

L’idea di base si deve a Joseph-Alexandre Saint-Yves de Alveydre (1842-1909) [a destra, ndr] che con ciò intendeva un governo iniziatico, cioè un governo nel quale il potere era in mano ad una élite di sapienti.
Saint-Yves elaborò una teoria politica che era, per così dire, la versione esoterica della filosofia politica di Platone. Con evidenti suggestioni numerologiche, la Sinarchia ideata dall’esoterista francese doveva essere a base ternaria, prevedendo tre autorità somme: Pontefice (non in senso cattolico!), Re e Consiglio.

Ecco, ad esempio, come il noto alchimista Jollivet-Castelot esponeva, nel 1899, gli elementi fondamentali che componevano il governo sinarchico:

Il Consiglio di Dio, comprendente gli iniziati supremi, i sacerdoti diretti dal Pontefice che essi nominano. Il Consiglio degli Dei, formato dagli iniziati laici, militari e giudici, i quali nominano il Re che fa parte di questo Consiglio. Il Consiglio degli Anziani, che si occupano delle finanze, dell’amministrazione in generale. Si compone di cittadini eletti dalla nazione. Vi era anche un quarto elemento, che Jollivet paragona al Ventre, ed è il popolo, anzi la borghesia imprenditoriale e commerciale: Il popolo, il paese formano nel loro insieme il quaternario derivato dal Ternario e corrispondente al Ventre dell’organismo sociale, perfettamente equilibrato. I mercanti, gli industriali, i navigatori, eccetera, simboleggiano bene i canali venosi che conducono l’energia vitale del corpo intero.

Come si vede, la Sinarchia di fine Ottocento era una fantasiosa, e innocua, astrazione che tentava di unire concetti politici con temi della filosofia spiritualista del tempo. In una parola, la Sinarchia di Saint-Yves non era che il governo affidato ad un cenacolo di iniziati.

Ma alcuni spunti del bizzarro autore attirarono l’attenzione di persone molto più pragmatiche di lui, come questo passo:

Non si tratta di distruggere né di conservare un qualsiasi ordine sociale, al di sopra degli stati e dei loro capi, poiché non ve n’è alcuno: bisogna crearlo. Dobbiamo formare, al di sopra delle nazioni e dei governi, quale che sia la loro forma, un governo comune, puramente iniziatico, emanazione stessa delle nostre nazioni, nel rispetto di tutto ciò che costituisce la loro vita interiore.

In questo brano, l’aggettivo iniziatico venne sostituito da professionale, tecnocratico, specialistico: nacque la Sinarchia come la pensava Coutrot, la cui opera fu tutta rivolta ad un unico scopo, dare il potere in mano ad una ristretta élite di tecnici e di esperti.

Nel 1941, nella Francia di Vichy si parlava sempre più spesso, e con timore crescente, della Sinarchia, perché il governo filonazista riteneva che la società fosse un’emanazione della fantomatica cospirazione giudeo-massonica, “nemico pubblico numero 1” delle dittature nere. Henri Chavin, direttore della Sureté nationale dal settembre 1940, fu incaricato di indagare e relazionare su quella oscura presenza; l’inchiesta venne terminata nell’estate del 1941 e portò alla compilazione di quello che è oggi noto come “Rapporto Chavin”.
Esso arrivò alla conclusione che la Sinarchia, come organizzazione segreta strutturata, era chiamata M.S.E., cioè Mouvement Synarchique d’Empire (Movimento Sinarchico d’Impero), e anche C.S.A.R., ovvero Convention Synarchique de Action Révolutionnaire (Convenzione Sinarchica di Azione Rivoluzionaria). Venne fondata nel 1922 e uno dei massimi dirigenti fra le due guerre mondiali fu Jean Coutrot [a destra, ndr].
Il rapporto Chavin così concludeva:

Il M.S.E. rappresenta dunque essenzialmente un episodio della lotta del capitalismo internazionale contro il socialismo e anche un tentativo potente di imperialismo finanziario teso ad assoggettare tutte le economie dei differenti paesi ad un controllo unico, esercitato da certi gruppi bancari dell’alta finanza, i quali si assicurano così, sotto il pretesto della lotta contro il comunismo, un monopolio di fatto su tutta l’attività industriale, commerciale e bancaria. Le grandi amministrazioni del paese sono diventate i servizi esterni della Banca Worms ed il Journal officiel serve da veicolo per le decisioni del suo consiglio d’amministrazione, di cui gli alti funzionari di stato non sono che gli agenti operativi.

La Banca Worms sarebbe stato lo strumento finanziario per supportare l’attività sinarchica; basti pensare che Coutrot, dopo aver lasciato la direzione della Gaut e Blancan, era formalmente disoccupato, ma disponeva ogni anno di circa un milione di vecchi franchi: chi glieli forniva?

Bisogna evitare di cadere nella mania del complottismo (cosa che farebbe solo il gioco di chi vuole screditare ogni seria ricerca storica “non ortodossa”), ma è innegabile che esiste una netta somiglianza tra il Patto Sinarchico degli Anni Trenta e la logica dell’attuale globalizzazione.
Non occorre pensare che la Sinarchia oggi guidi il mondo, né che un gruppetto di eminenze grigie si riunisca in segreto nelle sale silenziose di qualche inaccessibile castello…
Tuttavia pare evidente che l’ideale sinarchico ha trovato, oggi, la sua realizzazione, consapevole o no. La mentalità sinarchica è oggi al potere, e ciò non è accaduto – a mio parere – in seguito ad un complotto o ad una organizzazione segreta: no, la Sinarchia è oggi realtà perché la nostra civiltà è fondata sugli elementi che strutturavano il progetto sinarchico di settant’anni fa.

Il Patto Sinarchico è basato su tredici punti; sarà sufficiente elencarne alcuni per notare la loro sconcertante attualità.

La rivoluzione nella strada (...)

– leggiamo nell’Introduzione ai “Treize Points Fondamentaux du Pacte Synarchiste –

(...) è una di queste due cose: o manifestazione sporadica del sentire popolare, o violenza faziosa. In entrambi i casi, è un incidente anarchico; è la rivoluzione dal basso. Noi riproviamo la rivoluzione nella strada. Noi vogliamo evitarla. Noi facciamo la rivoluzione dall’alto.

Punto Quarto:

Noi riconosciamo e serviamo l’Impero come la realtà formale della collettività. L’ordine sinarchico aumenta indefinitamente il dinamismo della civilizzazione riconoscendo e proclamando l’Impero, raggruppamento organico di nazioni maggiori, come sua realtà formale più completa allo stato attuale della vita mondiale e come il più alto fattore della perfezione possibile della rivoluzione contemporanea.

Punto Sesto:

Noi riconosciamo e serviamo il dinamismo dell’ordine reale che è dovunque sintesi di autorità e di libertà. L’ordine sinarchico sostituisce la rivoluzione dei governanti alla rivolta dei governati.

Punto Settimo:

Noi riconosciamo e serviamo la gerarchia naturale delle realtà collettive.

Punto Nono:

Noi riconosciamo e serviamo la vera democrazia tramite una giusta gerarchizzazione a base professionale. L’ordine sinarchico (…) postula come finalità della vera democrazia una società senza classi ma gerarchizzata.

Punto Tredicesimo:

(…) che l’unione federativa dell’Europa sia realizzata; che la Pan-Eurafrica sia nobilmente creata da un libero accordo di tutti i paesi dell’Europa e dell’Africa, che infine la “Società Maggiore delle Nazioni” sia compiuta e condotta alla sua realtà universale per l’interposizione giuridica di cinque società minori di nazioni.

Qualunque valutazione si voglia dare di questo testo, è inquietante dover constatare che il nostro mondo, il nostro assetto politico, la nostra società siano praticamente la realizzazione di un progetto reazionario del secolo scorso.
Che la Sinarchia sia oggi viva o morta, bisogna comunque ammettere che il suo piano le è sopravvissuto e si è imposto, forse più e meglio di quanto avrebbero sperato i suoi padri segreti.

Paolo Cortesi
Bibliografia:

J. Saunier, La Synarchie, Paris, 1971
A. Ulmann et H. Azeau, Synarchie et pouvoir, Lausanne, 1968
P. Bauchard, Les Technocrates et le pouvoir, Paris, 1966
H. Coston, Les Technocrates et la Synarchie, Paris, 1962
J.R. Tournoux, L’histoire secréte, Paris, 1962

Il presente articolo è stato pubblicato originariamente su NEXUS New Times n. 58 (Ottobre - Novembre 2005). Ogni ripubblicazione è gradita previo riferimento all’autore ed a questa citazione.

orso in piedi
 
Top
view post Posted on 27/10/2017, 17:07

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:


Ecco uno dei modi di come si detiene il potere
La realta dei fatti non è mai come ci viene presentata

HAMAS PSICHIATRICO

Devo tutte le rivelazioni che scriverò qui a Joseph Brewda, un giornalista americano ed ebreo, che mi onora della sua amicizia. Joseph è convinto che i terroristi suicidi, sia i palestinesi che si fanno saltare in Israele, sia (se ci sono mai stati) quelli sugli aerei dell'11 settembre, possano essere "fabbricati".
Il racconto di Joseph prende le mosse dal Tavistock Institute di Londra: una strana clinica per malati mentali, un centro di ricerche psichiatriche di fama mondiale che – stranamente – è gestito da alti ufficiali delle forze armate britanniche. Fondato nel 1920 sotto la direzione del generale di brigata e psichiatra dr. John Rawlings Rees, il Tavistock nacque per occuparsi dei soldati traumatizzati dalla "Grande Guerra". Gli psichiatri e psicanalisti del generale scoprirono presto che questi individui erano acutamente suggestionabili; e che lo stesso effetto poteva essere ottenuto attraverso interrogatori brutali e torture. Essi misero a punto tecniche del controllo comportamentale, che furono praticate durante il secondo conflitto mondiale, come parte di vasti programmi di "guerra psicologica". Nel 1945, in un suo libro ("The shaping of psychiatry by war"), il generale Rees, un altro degli scienziati del Tavistock, propose che metodi analoghi a quelli sperimentati in guerra potevano attuare anche il controllo sociale in intere società o gruppi, in tempo di pace.

"Se proponiamo di uscire all'aperto", scriveva Rees, "e di aggredire i problemi sociali e nazionali dei nostri giorni, allora abbiamo bisogno di "truppe speciali" psichiatriche, e queste non possono essere le equipes psichiatriche Stanziali nelle istituzioni. Dobbiamo avere gruppi di psichiatri selezionati e ben addestrati che si muovano sul territorio e prendano contatto con la situazione locale nella sua area particolare".

Dal 1947 il generale Rees fece carriera nell'apparato dell'Onu, dove creò la Federazione Mondiale della Salute Mentale; collaborò con sir Julian Huxley, allora capo dell'Unesco; e, secondo Brewda, entrambi elaborarono un progetto per "la selezione dei quadri" nelle colonie dell'impero britannico, da addestrare alla futura "indipendenza". In Africa e in Asia, però, sorsero movimenti di liberazione incontrollabili da Londra. Gli specialisti del Tavistock perciò cominciarono da allora a creare movimenti "rivali": il primo esperimento avvenne in Kenia. Nei campi di prigionia, taluni detenuti sarebbero selezionati e “preparati con metodi psicologici traumatici a formare frazioni della rivolta Mau Mau”. L'idea era di infiltrare il movimento di liberazione keniota con "gruppi rivali", che li penetrassero e frazionassero, creando lotte intestine. I "rivali" dovevano usare metodi terroristici feroci, per screditare i movimenti.

A questo scopo, la Federazione Mondiale della Salute Mentale guidata da Rees lanciò nel 1949‑50 un ampio studio sui profili psicologici di vari paesi. Il programma si chiamava: "Tensione mondiale: la psicopatologia delle relazioni internazionali". Furono studiate le reazioni, le suscettibilità psicologiche di diversi gruppi etnici, secondo Brewda "per poterli meglio controllare". In questo quadro, lo studio più approfondito fu intrapreso sugli ebrei: dapprima sui sopravvissuti alle persecuzioni naziste che erano riparati in Israele. Secondo la tattica suggerita da Rees, psichiatri "ben addestrati" furono mandati "sul territorio". Nacque a Gerusalemme la Società per l'Igiene Mentale in Israele. La guidava il dottor Abraham Weinberg, un uomo del Tavistock.

Prevedibilmente, Weinberg diagnosticò, nella psicodinamica ebraica, la leva su cui poteva agire la psichiatria di guerra: la convinzione di essere il "popolo eletto", diverso da ogni altro. Il fatto che nei secoli gli ebrei siano stati fatti sentire diversi dagli altri popoli, non ha fatto che rinforzare questo carattere, diceva il dottore. E ha creato una "personalità ebraica" intimorita e diffidente del prossimo. Di fronte alla persecuzione nazista, la popolazione ebraica ha reagito in maggioranza rinnovando la fedeltà alla propria identità etnica e alla "missione degli ebrei" nel mondo: la sofferenza subita era parte di questa "missione", e la creazione dello stato d'Israele, il ritorno alla terra promessa dopo duemila anni, era il compenso per questa sofferenza. Oggi (scriveva Welnberg nel 1948) per la prima volta in millenni, "è possibile creare una vera personalità ebraica, fondata sulla sofferenza del genocidio e sull'ambiente controllato di Israele". Di fatto, secondo Brewda, questa diagnosi giustifica (e provoca) la riduzione dell'israeliano d'oggi a membro di un culto del sangue e del suolo; il fatto che Israele pratichi in "Terra Santa" una politica di segregazione e di igiene razziale nei confronti degli arabi, sarebbe la prova del successo del Tavistock.
Nello stesso tempo, il Tavistock conduceva lo stesso tipo di studi sugli arabi, attraverso un affiliato "Istituto di Igiene Mentale" con sede al Cairo; queste ricerche finirono per convergere con studi analoghi, che gli specialisti israeliani di guerra psicologica stavano conducendo per scopi militari. I risultati di queste indagini si ritrovano nell'opera monumentale di Raphael Patai (uno degli specialisti israeliani in profili psicologici), "The arab mind". Patai scopre nella "mentalità araba" il punto debole, che la rende vulnerabile alla manipolazione: la sua tendenza a confondere, specie sotto stress, "realtà e retorica". L'arabo tipico "vuole apparire piuttosto eloquente che profondo, e la sobrietà è di rado un carattere apprezzato nei leader". Lo dimostra, secondo lo studioso, il fatto che dei veri e propri pazzoidi (come il libico Gheddafi) possano godere di autentica popolarità.

È, come si vede, uno studio di "profiling", ben noto ai servizi segreti più sofisticati: un gruppo etnico viene "profilato psicologicamente" dal nemico, per farlo agire - a sua insaputa - a vantaggio del nemico stesso.
Quest'arte orribile non viene nemmeno nascosta. Sul numero del 22 giugno 2001 della rivista International Bulletin of Political Psychology è apparso un dotto articolo col seguente titolo:

"L'utilità della ricerca psicologica per accendere e sedare la violenza: gli "scopritori" di terroristi e la selezione e gestione di giovani terroristi".


Ne è autore il dottor Jerrold Post, fondatore del Bulletin, che per 21 anni è stato a capo, alla Cia, del centro "Analysis of Personality and Political Behavior". In questa veste, Post ha scritto infiniti "profili psicologici" di capi di sette e di gruppi terroristi: ha studiato fra gli altri Bin Laden, Saddam Hussein e la psicologia dei dirottatori di aerei. Dall'11 settembre, viene spesso intervistato dai media americani.

E in Palestina? L'amico Joseph Brewda ci segnala la presenza, nella striscia di Gaza, dei “Gaza Community Mental Health Program” (GCMHP), che è di fatto l'unico presidio psichiatrico nella zona occupata dagli israeliani.
Il centro è stato creato da un ramo del Tavistock in collaborazione con la Israel Psychoanalitic Association, ed è finanziato dai governi americano e britannico. Ufficialmente, ha lo scopo di

"affrontare i problemi mentali dei bambini traumatizzati nell'Intifada (del 1987) e riabilitare i prigionieri politici palestinesi vittime di torture".

Difatti,"la tortura è una pratica corrente da parte dei militari israeliani", scrive Brewda. "Le leggi d'Israele consentono ufficialmente trattamenti come la deprivazione del sonno, prolungate sedute al buio, l'obbligo a mantenere a lungo forzate posizioni corporee, e "confinamento" (in spazi-scatola senza l'uso della toilette), esposizione a temperature estreme. Ci sono medici israeliani che esaminano i prigionieri palestinesi e indicano quali di queste torture possono essere applicate, dato lo stato di salute e le condizioni fisiche del detenuto".

Almeno centomila palestinesi di Gaza, il 10% della popolazione, è stato prima o poi detenuto nelle carceri israeliane e sottoposto all'una o all'altra tortura; molte di queste vittime sono bambini, dato che la legge israeliana considera adulto chi abbia più di 12 anni. Secondo uno studio condotto dallo stesso "Gaza Mental Health Program", l'85% dei 1300 bambini intervistati hanno assistito a irruzioni della polizia o dei soldati nelle loro case, il 42% è stato picchiato, il 55% ha visto picchiare il proprio padre. Il 19% di questi bambini sono stati essi stessi detenuti. Di conseguenza, molti di loro manifestano segni di deterioramento mentale: mutismo, insonnia, scoppi d'ira e di violenza immotivati verso i propri familiari.
Il "Gaza Community Mental Health Program" fornisce a queste vittime un'assistenza, che si configura come "terapia di gruppo". Una ventina di specialisti conducono queste terapie di gruppo "sul territorio", fra i torturati da Israele insieme alle loro famiglie. Chi ha addestrato e preparato questi specialisti? Il Dipartimento di Psicologia dell'Università di Tel Aviv, con l'approvazione formale del governo israeliano e con fondi degli Stati Uniti. La stessa università di Tel Aviv addestra un gruppo di ricerca psicologica sul campo, il quale produce rapporti dai titoli significativi: "Esperienza della tortura e stress post-traumatico tra prigionieri politici palestinesi", oppure "Predizione del riassetto psichico tra i bambini palestinesi dopo la violenza politica". Insomma, la "ricerca" mette i "ricercatori" a diretto contatto con i futuri, potenziali quadri del terrorismo suicida.

L'intenzione è davvero quella di curarli? Se ne può dubitare: il direttore del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Tel Aviv, il dottor Ariel Merari, ha fondato e diretto, per l'esercito israeliano (Israeli Defense Force) l'“Unità di Gestione di Crisi", il gruppo cioè che tratta con i rapitori, in caso di presa di ostaggi. Il dottor Merari è uno psichiatra militare, esperto di "profiling" del nemico. Fra l'altro, è stato il primo israeliano, dopo l'11 settembre, a dichiarare che l'attacco su New York era stato diretto da Bin Laden. Secondo Brewda, tutta l'operazione "di salute mentale" ha lo scopo di selezionare e identificare, tra le vittime psicologicamente destabilizzate dalle torture d'Israele, quelli che possono diventare pericolosi terroristi.
Gli indizi che porta sono allarmanti. Anzitutto uno: il direttore dei GCMHP, pagato dagli americani e sotto controllo degli israeliani, è uno psichiatra palestinese, dottor Eyad Sarraj, che è anche un esponente di alto livello di Hamas. Inoltre, Sarray non nasconde, anzi esalta, la sua ammirazione per i terroristi suicidi. Come ha scritto in un articolo del 4 agosto 1997, "Capire il terrorismo palestinese",

"in Palestina, la cosa stupefacente non è che accadano atti di terrorismo suicida, ma che accadano così raramente".

Il dottor Sarraj è convinto (come l'Istituto Tavistock di Londra) che la violenza è il solo mezzo con cui gli adolescenti disturbati della Palestina possano recuperare la salute mentale:

"È il processo che esteriorizza la coscienza di schiavo che è stata introiettata nel bambino [palestinese dalla violenza israeliana] e ne forma ormai l'intimità personale profonda. Con questi atti, i bambini riaffermano se stessi ed esercitano il diritto a una vita libera e migliore".

Ci si può chiedere come mai Israele, che controlla il centro di salute mentale di Gaza come abbiamo visto, e ne addestra gli specialisti, lasci al suo posto questo individuo. Forse la risposta, suggerisce Brewda, è nel fatto che Sarraj condanna apertamente Arafat e definisce i suoi tentativi di continuare il processo di pace come tradimento.

"Siamo diventati semplicemente gli schiavi del nemico. In nome della pace, siamo stati umiliati. Arrestati e persino torturati dalle forze dell'autorità Palestinese per proteggere la pace. La nostra autorità si è scatenata contro di noi per piacere a Netanyahu. I nostri governanti girano su grosse auto e si costruiscono grosse ville... ora capite perché siamo diventati assassini suicidi?".

Nel 1997, cose simili furono ripetute in una conferenza, tenuta all'interno del GCMHP, da Abdel Aziz Rantisi, il portavoce di Hamas nella striscia di Gaza. In quell'occasione, Rantisi spiegò che

"il suicidio è vietato dall'Islam, salvo specifiche situazioni".

Lo ascoltavano, e condividevano con lui il podio, la dottoressa Yolanda Gampel, direttrice della Israeli Psychoanalitic Association all'Università di Tel Aviv, il dottor Moshe Landsman, supervisore dell'assistenza psichiatrica al centro di Dimona (il centro dove l'esercito israeliano fabbrica le armi nucleari); inoltre, la dottoressa Helen Bambar e il dottor Rami Heilborn, che dirigono la fondazione medica per la cura delle vittime della tortura, fondata dall'Istituto Tavistock di Londra.
Per spiegare quale sia il lavoro di questi psichiatri militari fra coloro che il loro stato tortura, Joseph Brewda cita il dottor Jerrold Post, lo psichiatra americano del Bulletin of Political Psychology, a proposito dei "talent scouts di terroristi":



"Come i funzionari dei servizi di spionaggio valutano, nei potenziali candidati a diventare agenti dei servizi, i loro punti vulnerabili (condizioni economiche, status vocazionale e desideri, ferite narcisistiche, ideologia, comportamento sociale, orientamenti sessuali), allo stesso modo i talent scouts di terroristi devono valutare i giovani potenziali terroristi in base ai loro fattori di rischio di violenza". Tali fattori di rischio (Post ne elenca 24) non sono identificati per essere soppressi, bensì per essere "usefully mined", ossia "utilmente sfruttati".

Il dottor Merari compie, di norma, appunto questo "lavoro" per le forze armate israeliane.

Hamas è nata ufficialmente il 14 dicembre 1987, quando lo sceicco suo ispiratore, Ahmed Yassin, emise il primo comunicato a nome del gruppo terroristico-fondamentalista. Ci si può chiedere come Hamas abbia potuto sopravvivere nelle durissime condizioni dell'occupazione israeliana.
La risposta – straordinariamente franca – è in uno scritto della dottoressa Anat Kurz, dei Jaffee Center dell'Università (ebraica) di Tel Aviv. In un "Memorandum n. 48" pubblicato nel luglio 1997, la Kurz rivela che fu il governo Begin a fornire ad Hamas lo stato di associazione legale, già nel 1979,




"in coerenza con la politica israeliana di rafforzare i gruppi islamisti come contrappeso ai gruppi nazionalisti palestinesi [ ... ] Israele ha sempre avuto un occhio di riguardo per l'Associazione Islamica [ossia Hamas]. Nel 1984, quando si scoprì che essa aveva costituito depositi segreti di armi, i suoi capi furono imprigionati, ma le autorità israeliane non hanno soppresso l'associazione. Evidentemente, i politici israeliani continuavano a considerarla un rivale di gruppi militanti e un elemento, utile dal punto di vista israeliano, di disgregazione tra i palestinesi".

Fino al 1993, ossia agli accordi di Oslo che avviarono il processo di pace, Hamas si è distinto solo per sporadiche aggressioni a militari israeliani. Solo dopo la firma degli accordi di Oslo il gruppo ha cominciato a usare terroristi suicidi, e questi contro la popolazione civile. Il terrorismo di questi attacchi atroci è noto: essi accadono sempre al momento giusto per costituire una scusa, agli elementi della politica israeliana contrari al processo di pace, che "trattare con gli arabi è inutile".

Alcuni esempi. Il 6 aprile 1994, Hamas fece saltare un'auto carica di esplosivi in una stazione d'autobus: otto morti e 44 feriti. Una settimana dopo, un terrorista suicida si fece saltare nella stazione dei bus di Hadera: 5 morti e 20 feriti. Ciò accadde mentre stava per riunirsi il tavolo di negoziato fra Israele e OLP per la firma degli accordi del Cairo: quelli che sancivano la nascita del proto-stato palestinese, e a cui il Likud (e Sharon) si opponevano ferocemente.
Nell'ottobre 1994, Hamas creò la prima spaccatura fra il governo Rabin e Arafat, sequestrando un ufficiale israeliano, Nashon Wachsmann, che tenne prigioniero ("deliberatamente", sottolinea Brewda) nel territorio controllato dall'OLP: la cosa finì in un bagno di sangue (i rapitori furono uccisi con il rapito). Ma per la prima volta il primo ministro Rabin fu bollato come "nuovo Chamberlain" dai falchi come Sharon e Netanyahu, gli stessi che dipinsero Arafat come "nuovo Hitler"). Una vera campagna d'odio, che non mancò di dare risultati: nell'ottobre 1995 Rabin, colpevole di aver avviato il processo di pace, fu trucidato da un estremista ebraico, "attentatore solitario".
Il rapimento dell'ufficiale fu personalmente attuato dal capo delle "Operazioni Speciali" di Hamas, Sallah Jadlallah. Il punto cruciale è che Sallah aveva ottenuto quella carica subito dopo essere stato dimesso da un manicomio israeliano.
Secondo Hamas, Jadlallah simulò la pazzia per evitare la prigione, dopo un suo arresto da parte degli israeliani. In qualche modo, il suo biografo psicologico israeliano Andrian Kreye concorda. In un articolo del 1995 ("Un posto in Paradiso: il culto dei martiri a Gaza"), Kreye scrive che Sallah



"durante il processo recitò la sua pazzia in modo così convincente, che sua madre scoppiò in lacrime, pur sapendo che suo figlio recitava".

Continua Kreye:

"finito il processo, l'esercito lo internò in un manicomio. Qui [JadIallah] perfezionò la sua parte, girando nudo e urlando per i reparti, gettandosi in testa il cibo. Due anni rimase nel manicomio fingendosi folle. Appena rilasciato, Imad Aqel, il capo di Qassam [è l'ala militare di Hamas] mise Sallah Jadallah a capo dell'unità "Operazioni Speciali". Da quel momento, questo giovane sottile è stato la mente di atti di durissima guerriglia e delle missioni più delicate".

Isaac Rabin fu ucciso da un giovane membro di un gruppo israeliano poco noto, chiamato Iyal. Arafat disse testualmente al giornale italiano "La Repubblica":

"Siamo sicuri che Rabin è stato ucciso da un gruppo estremista israeliano, proprio come noi sappiamo che esiste un patto tra estremisti israeliani e palestinesi per impedire la pace. Avishai Raviv, il capo del gruppo estremista ebraico lyal, ha ammesso in un'intervista rilasciata il giorno precedente l'assassinio di Rabin, di essersi incontrato con estremisti del Jihad. E ha aggiunto che non era la prima volta".

Nel gennaio 1998, Arafat è tornato sul tema in un'intervista al giornale giordano Al Ray:

"Estremisti nei due schieramenti si fanno favori reciproci. Netanyahu [allora primo ministro israeliano, del Likud] è lieto che esistano gli estremisti palestinesi: gli consentono di uscire dal vicolo cieco in cui s'è cacciato, e lo isolano dalle pressioni internazionali".

Il presente articolo è tratto dal capitolo 22 del libro Chi comanda in America di Maurizio Blondet, ed. Effedieffe
Autore: Maurizio Blondet


orso in piedi
 
Top
view post Posted on 11/11/2017, 10:54

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:


PROTOCOLLI DEI SAVI ANZIANI DI SION

A cura di SERGYEI NILUS (1905)

Nota del w.m. - Questo testo e' stato da alcuni ritenuto autentico (tra i quali: A. Hitler - Mein Kampf) e da altri assolutamente falso (tutto il mondo Ebraico, e non solo). Il lettore tragga liberamente le sue conclusioni.
fonte www.alateus.it/Sion.htm


INTRODUZIONE

Il Times di Londra l'8 maggio 1920 dava un largo sunto dei "Protocolli dei Savi Anziani di Sion", annunziando che questi furono pubblicati in Russia a Tsarkoye Sielo nel 1905 e che la biblioteca del British Museum ne possedeva una copia col timbro di entrata del 10 agosto 1906, n. 3926 d 17. L'autorità del giornale richiamava sulla pubblicazione l'attenzione degli studiosi e degli uomini politici, l'opinione pubblica ne fu commossa e le edizioni si vennero moltiplicando mentre quelle esistenti si diffondevano rapidamente. Tra queste le più notevoli sono:

quella tedesca di Gottfried Zur Beek: Die Geheimnisse der Weisen von Zion (I misteri dei saggi di Sion) edita a Charlottenburg dall'Auf Vorposten (1919, 4° piccolo pp. 256) con una importante bibliografia sulla questione ebraica,
e due edizioni inglesi, la prima edita sui primi del 1920 a Boston (Small Majnard and C.), la seconda edita a Londra (The Britons: 62 Oxford Street) Protocols of the Learned Elders of Zion.

Sono poi seguite numerose edizioni in Francia, Polonia, Italia, ecc. Una grave questione si è dibattuta recentemente sull'autenticità dei Protocolli. Noi non vogliamo dissimularla, sia per omaggio alla verità, sia perché i poco scrupolosi non ne abusino. Anzi noi eviteremo di voler risolvere quella questione nel senso formale, e d'altronde la discussione è troppo lunga e complessa perché qui possiamo riprodurla, tanto più che vi sono sempre convinti sostenitori d'ambo le parti. A mo' di esempio rammenteremo questo punto: il fatto indiscutibile innanzi accennato che i Protocolli furono pubblicati in Russia nel 1905 (l'anno seguente il British Museum ne registrava una copia) è citato dagli assertori dell'autenticità come una prova, giacché nessuno potrà dire che la prodigiosa realizzazione odierna dei Protocolli sia il volgare trucco di una opera stampata après coup con una data anteriore. I negatori dell'autenticità citano questo stesso fatto per la loro tesi, dicendo che quando in Russia comparvero i Protocolli, e poi furono ripubblicati, essi non furono presi in considerazione dagli stessi giornali e circoli antisemiti russi che pur avevano tutto l'interesse di farlo: segno, dicono i negatori della autenticità, che si sapeva esser quello un prodotto della celebre "Okhrana" (Polizia segreta zarista). Come vedono i nostri lettori, c'è da continuare per un pezzo sulla stessa strada. Ebbene noi taglieremo corto con questa semplice affermazione: il suddetto dibattito verte materialmente sull'autenticità propriamente detta del documento, cioè se realmente gli "Anziani di Sion" si siano radunati nel tale anno e luogo, ed abbiano redatto, parola per parola, quei Protocolli. Ma un'altra questione, meno formale e più sostanziale, s'impone: quella della loro veridicità. Nessuno nega che un programma reso pubblico nel 1905 abbia oggi il suo pieno, stupefacente, spaventoso adempimento, e non solo in genere ma in molti punti particolari. O il documento è formalmente autentico, od esso fu compilato su varii documenti autentici e su informazioni sicure, dando a queste membra sparse una unità di corpo. Ora, ogni onesto e intelligente lettore troverà che nell'uno e nell'altro caso il documento è prezioso. E come tale lo presentiamo al pubblico italiano. Quando nel 1905 il professor Sergyei Nilus rivelava, con la pubblicazione dei Protocolli, il piano di conquista politica del Sionismo ribelle ed oppresso, era ben lungi dal supporre che - quindici anni dopo - la sua pubblicazione sarebbe apparsa come la voce profetica alla quale il mondo ebbe il torto di non dare a suo tempo ascolto. Oggi una parte del terribile piano è attuata.


PREFAZIONE ALLA TRADUZIONE INGLESE

Londra, 2 dicembre 1919. In questo momento in cui tutta l'Europa Occidentale si occupa dei benefici derivanti dai governi costituzionali e discute da un lato i meriti e dall'altro le iniquità del Massimalismo (Bolscevismo), ritengo di poter presentare con profitto al pubblico la traduzione di un libro stampato a Tsarkoye Sielo in Russia, nell'anno 1905. Si può vedere una copia del documento originale alla biblioteca del British Museum, sotto il N. 3926 d 17, che porta il bollo di entrata: "10 agosto 1906 British Museum". Quante altre copie di questo libro si trovino per il mondo non sono in grado di dire, giacché sembra, che poco dopo la sua comparsa, nel I905, quasi tutte le copie esistenti siano state comperate simultaneamente ed apparentemente con uno scopo prefisso. Debbo inoltre prevenire i miei lettori, che non devono portare una copia di questa traduzione in Russia, giacché chiunque ivi ne fosse trovato in possesso sarebbe immediatamente fucilato dai Bolscevichi, quale portatore di "propaganda reazionaria". Il libro fu presentato al popolo russo dal professore Sergyei Nilus. Esso consiste di:

1) Un'introduzione al testo principale, scritta dal Sergyei Nilus nel 1905.
2) Appunti su conferenze fatte a studenti ebrei a parigi nell'anno 1901.
3) Una parte di un epilogo scritto dallo stesso Sergyei Nilus che non ho ritenuto necessario riprodurre totalmente, giacché in gran parte non interesserebbe il pubblico e non riguarda il tema che mi propongo e cioè: il Pericolo Ebraico.

Chiedo ai miei lettori di tener presente, che le conferenze sopra accennale furono fatte nel 1901, e che l'introduzione di Nilus, nonché l'epilogo furono scritti nel 1905. È impossibile leggere qualsiasi parte di questo volume, oggi, senza esser colpiti dalla nota fortemente profetica che lo domina; non solo per quanto riguarda la ex Santa Russia, ma anche rispetto a talune sinistre evoluzioni che si osservano in tutto il mondo nel momento attuale. Gentili. - In guardia!


INTRODUZIONE DEL PROF. SERGYEI NILUS (1905)

Mi è stato dato, da un amico personale ora defunto, un manoscritto il quale, con una precisione e chiarezza straordinaria, descrive il piano e lo sviluppo di una sinistra congiura mondiale, che ha il preciso scopo di. determinare lo smembramento inevitabile del mondo non rigenerato [Dal punto di vista ebraico, s'intende. - N. d. t.]. Questo documento venne nelle mie mani circa quattro anni fa (1901) insieme con l'assoluta garanzia che è la traduzione verace di documenti (originali), rubati da una donna ad uno dei capi più potenti, e più altamente iniziati della Massoneria [Massoneria Orientale]. Il furto fu compiuto alla fine di un'assemblea segreta degli "Iniziati" in Francia - paese che è il nido della "cospirazione massonica ebraica". (Nota: Alcuni ritengono che il furto risalga al 1° Congresso Sionista di Basilea - 1897). A coloro che desiderano di vedere e udire oso svelare questo manoscritto col titolo di "Protocolli degli Anziani di Sionne". Chi esamina questi appunti può, a prima vista, riportarne l'impressione che essi contengano ciò che di solito chiamiamo assiomi; vale a dire delle verità più o meno conosciute, quantunque espresse con un'asprezza ed un sentimento d'odio che di solito non accompagnano le manifestazioni di simili verità. Ribolle fra le righe quell'arrogante e profondo odio di razza e di religione che per lungo tempo è riuscito a nascondersi; ora questo odio gorgoglia, si riversa e sembra che trabocchi da un recipiente colmo di furore e di vendetta, odio pienamente conscio della meta agognata che si avvicina! Debbo avvertire che il titolo di questo libro non corrisponde esattamente al contenuto. Non si tratta precisamente di verbali di adunanze, ma bensì di. un rapporto, diviso in sezioni non sempre logicamente seguentisi, presentate da un potente personaggio. Il documento dà l'impressione di essere una parte di un complesso minaccioso e di maggiore importanza, del quale manca il principio. L'origine, già menzionata, di questo documento è evidente. Secondo le profezie dei Santi Padri, le gesta degli Anti-Cristo devono sempre essere una parodia della vita di Cristo, ed essi pure debbono avere il loro Giuda. Ma, ben inteso, dal punto di vista terrestre questo Giuda non raggiungerà il suo scopo; e perciò, - benché di breve durata, - una vittoria completa di questo "Sovrano del mondo" (l'Anti-Cristo) è assicurata. Si comprende che questo accenno alle parole di W. Soloviev non è adoperato qui come prova della loro autorità scientifica. Dal punto di vista escatologico, non è la scienza che lavora, ma bensì il destino che eseguisce la propria parte importante. Soloviev ci fornisce il canovaccio, sarà il manoscritto che eseguirà il ricamo. Ci si potrà rimproverare la natura apocrifa di questo documento, ma se fosse possibile di provare l'esistenza di questo complotto mondiale per mezzo di lettere e di testimonianze, e di smascherare i capi tenendone i fili sanguinolenti per le mani, i "Misteri dell'iniquità" sarebbero violati. Secondo la tradizione non devono essere smascherati completamente sino al giorno della incarnazione del "Figlio della perdizione" (l'Anticristo). Non possiamo, nell'attuale complicazione di procedimenti delittuosi, sperar di avere prove dirette, ma dobbiamo contentarci della certezza acquistata mediante l'insieme delle circostanze, per cui non rimarrà alcun dubbio nella mente di ogni osservatore cristiano. Ciò che segue dovrebbe esser prova sufficiente per tutti coloro che hanno "orecchi per sentire": è lo scopo che ci siamo prefissi, di spingere tutti a proteggersi a tempo e a tenersi in guardia. La nostra coscienza sarà soddisfatta se, coll'aiuto di Dio, potremo raggiungere il nostro scopo, senza tuttavia suscitare ira contro il popolo accecato d'Israele. Confidiamo che i Gentili non nutriranno sentimenti di odio verso la massa credenzona degli israeliti, inconsapevole del peccato satanico dei suoi capi - gli Scribi e i Farisei - i quali hanno di già una volta dato la prova di essere la distruzione di Israele. Per scansare l'ira di Dio rimane una sola via - l'unione di tutti i cristiani in Nostro Signore Gesù Cristo, il pentimento nostro e degli altri - oppure lo sterminio totale. Ma è questo possibile date le condizioni attuali del mondo non rigenerato? Non è possibile per il mondo, ma lo è ancora per la Russia credente. La condizione politica degli Stati Europei Occidentali e dei loro possedimenti o domini in altri continenti, fu profetizzata dal Principe degli Apostoli. L'umanità che aspira al perfezionamento della sua vita terrestre va in cerca di una realizzazione maggiore dell'idea di potenza, che dovrebbe assicurare il benessere di tutti; e brama un regno di sazietà universale, essendo questo diventato il più alto ideale della vita umana. Essa ha cambiato l'indirizzo dei suoi ideali, dichiarando completamente screditata la Fede Cristiana perché essa non ha giustificato le speranze che si riponevano in essa. L'umanità rovescia i suoi idoli di ieri, ne crea dei nuovi, innalza nuovi Dei sugli altari, erige loro tempî, più lussuosi e magnifici gli uni degli altri; poi li depone e li distrugge nuovamente. Il genere umano ha perduto perfino il concetto del potere dato da Dio ai suoi Eletti e si avvicina sempre più allo stato di anarchia. Fra poco il pernio della bilancia repubblicana e costituzionale sarà consumato; la bilancia crollerà, e crollando trascinerà tutti i Governi nell'abisso dell'anarchia furente. L'ultima barricata, l'ultimo rifugio del mondo contro l'uragano che viene è la Russia. In essa la vera fede vive ancora e l'Imperatore consacrato rimane il suo protettore sicuro. Tutti gli sforzi di distruzione dei servi sinistri e palesi dell'Anticristo, tutti gli sforzi dei suoi lavoratori coscienti e incoscienti, sono concentrati contro la Russia. Le ragioni di questo sforzo sono conosciute, l'obiettivo è conosciuto e deve essere conosciuto dalla Russia fedele e credente. Quanto più è minaccioso il momento che si approssima e più spaventevoli sono gli avvenimenti che si avvicinano nascosti nelle dense nubi, tanto più devono battere con coraggio e determinazione sempre maggiore i cuori russi intrepidi ed audaci. Devono coraggiosamente unirsi intorno allo stendardo sacro della loro Chiesa ed al Trono del loro Imperatore. Fintanto che vive l'anima, fintanto che il cuore batte nel petto non deve trovar posto lo spettro mortale della disperazione; tocca a noi con la nostra fede di ottenere la misericordia dell'Onnipotente e di ritardare l'ora della caduta della Russia.


PROTOCOLLO I

Parleremo apertamente, discuteremo il significato di ogni riflessione e, per mezzo di paragoni e deduzioni, arriveremo a dare una spiegazione completa esponendo così il concetto della nostra politica e di quella dei Goys (parola ebraica per definire tutti i Gentili). Si deve anzitutto notare che gl'individui corrotti sono assai più numerosi di coloro che hanno nobili istinti, perciò nel governare il mondo i migliori risultati sono ottenuti colla violenza e l'intimidazione, anziché con le discussioni accademiche. Ogni uomo mira al potere, ognuno vorrebbe essere un dittatore e sono, in vero, assai rari coloro che non sono pronti a sacrificare il benessere altrui pur di raggiungere le proprie finalità. Che cosa ha frenato quelle belve che chiamiamo uomini? Che cosa li ha governati? Nei primordi della civiltà si sono sottomessi alla forza cieca e brutale, poi alla legge la quale - in realtà - è la stessa forza, ma mascherata. Da ciò debbo dedurre che, secondo la legge della natura, il diritto sta nella forza. La libertà politica non è un fatto, ma una idea. Si deve sapere come applicare questa idea quando necessita, allo scopo di servirsene come di un'esca per attirare la forza della plebe al proprio partito, se detto partito ha deciso di usurpare il potere di un rivale. Il problema viene semplificato, se questo rivale diventa infetto da idee di "libertà" - dal cosiddetto liberalismo - e se per questo ideale cede una parte del suo potere. In queste circostanze trionfa il nostro concetto. Una nuova mano afferra le abbandonate redini del Governo, secondo vuole la legge vitale, perché la forza cieca del popolo non può esistere per un solo giorno senza un Capo che la guidi, ed il nuovo Governo non fa che sostituire il vecchio indebolito dal suo liberalismo. Oggi giorno la potenza dell'oro ha sopraffatto i regimi liberali. Vi fu un tempo in cui la religione governava. Il concetto della libertà non è realizzabile perché nessuno sa adoperarla con discrezione. Basta dare l'autonomia di governo ad un popolo, per un periodo brevissimo, perché esso diventi una ciurmaglia disorganizzata. Da quel momento stesso cominceranno i dissidi, i quali presto si trasformano in guerre civili, l'incendio si appicca ovunque e gli Stati cessano virtualmente di esistere. Lo stato, sia che si esaurisca in convulsioni interne, sia che la guerra civile lo dia in mano a un nemico esterno - può considerarsi definitivamente e totalmente distrutto e sarà in nostro potere. Il dispotismo capitalista, che è interamente nelle nostre mani, gli tenderà un fuscello al quale lo Stato dovrà inevitabilmente aggrapparsi per evitare di cadere inesorabilmente nell'abisso. Se qualcuno per motivo di liberalismo asserisce che simili discussioni sono immorali farò una domanda: perché non è immorale per uno Stato che ha due nemici, uno esterno e l'altro interno, il servirsi contro l'uno di mezzi difensivi diversi da quelli che usa contro l'altro, formando cioè piani segreti di difesa, e di attacco di notte o con forze superiori? Dunque, perché dovrebbe essere immorale per lo Stato di servirsi di questi medesimi mezzi contro ciò che rovina le sue fondamenta ed il benessere della sua stessa esistenza? Può una mente sana e logica sperare di governare una massa con successo per mezzo di argomenti e ragionamenti, quando sussiste la possibilità che essi siano contraddetti da altri i quali, anche se assurdi e ridicoli, vengano presentati in guisa attraente a quella parte della plebe, che non è capace di ragionare o di approfondire, guidata come è interamente da piccole passioni e convenzioni, o da teorie sentimentali? Il grosso della plebe, non iniziata ed ignorante, assieme a coloro che sono sorti e saliti da essa, vengono avviluppati in dissensi di partito, che rendono impossibile qualsiasi accordo anche sulla base di argomenti sani e convincenti. Ogni decisione della massa dipende da una maggioranza casuale o predisposta la quale, nella sua totale ignoranza dei misteri politici, approva risoluzioni assurde, seminando in questo modo i germi dell'anarchia. La politica non ha niente di comune con la morale; un sovrano che si lascia guidare dalla morale non è un accorto politico, conseguentemente non è sicuramente assiso sul trono. Chi vuol regnare deve ricorrere all'astuzia ed all'ipocrisia. L'onestà e la sincerità, grandi qualità umane, diventano vizi in politica. Esse fanno perdere il trono più certamente che non il più acerrimo nemico. Queste qualità devono essere gli attributi delle nazioni Gentili, ma noi non siamo affatto costretti a lasciarci andare da esse. Il nostro diritto sta nella forza. La parola "diritto" rappresenta un'idea astratta senza base alcuna, e significa né più né meno che: "datemi quello che voglio perché io possa dimostrarvi in conseguenza che io son più forte di voi". Dove principia il diritto e dove termina? In uno Stato dove il potere è male organizzato, ove le leggi e le personalità del regnante sono resi inefficaci dal continuo liberalismo invadente, io mi servo di una nuova forma di attacco usando del diritto della forza per distruggere i canoni e i regolamenti già esistenti, impadronirmi delle leggi, riorganizzare tutte le istituzioni, e diventare così il dittatore di coloro i quali hanno spontaneamente rinunciato al loro potere conferendolo a noi. La nostra forza, nelle attuali traballanti condizioni dell'autorità civile, sarà maggiore di qualsiasi altra, perché sarà invisibile, sino al momento che saremo diventati tanto forti da non temere più nessun attacco per quanto astutamente preparato. Dal male temporaneo, al quale siamo obbligati a ricorrere, emergerà il benefizio in un regime incrollabile che reintegrerà il funzionamento dell'esistenza naturale, distrutto dal liberalismo. Il fine giustifica i mezzi. Nel formulare i nostri piani, dobbiamo fare attenzione non tanto a ciò che è buono e morale, quanto a ciò che è necessario e vantaggioso. Abbiamo davanti un piano dove è tracciata una linea strategica dalla quale non dobbiamo deviare, altrimenti distruggeremo il lavoro di secoli. Per stabilire uno schema d'azione adeguato, dobbiamo tener presente la meschinità, l'incostanza e la mancanza di equilibrio morale della folla, nonché l'incapacità sua di comprendere e di rispettare le condizioni stesse del suo benessere e della sua esistenza. Si deve comprendere, che la forza della folla è cieca e senza acume; che porge ascolto ora a destra ora a sinistra. Se il cieco guida il cieco, ambedue cadranno nella fossa. Conseguentemente quei membri della folla che sono venuti su da essa, non possono, anche essendo degli uomini d'ingegno, guidare le masse senza rovinare la Nazione. Solamente chi è stato educato alla sovranità autocratica può leggere le parole formate con l'alfabeto politico. Il popolo abbandonato a sé stesso, cioè in balìa di individui saliti su dalla plebe, viene rovinato dai dissensi di partito che hanno origine dall'avidità di potere e dalla bramosia di onori, generatrici di agitazioni e disordini. È forse possibile che le masse possano giungere tranquillamente ed amministrare senza gelosia gli affari di Stato che non devono confondere con i loro interessi personali? Possono le masse organizzare la difesa contro il nemico esterno? Ciò è assolutamente impossibile, perché un piano suddiviso in tante parti quante sono le menti della massa, perde il suo valore e quindi diventa inintelligibile ed ineseguibile. Soltanto un autocrate può concepire piani vasti, assegnando la sua parte a ciascun ente del meccanismo della macchina statale. Quindi concludiamo essere utile per il benessere del paese, che il governo del medesimo sia nelle mani di un solo individuo responsabile. Senza il dispotismo assoluto la civiltà non può esistere, perché la civiltà può essere promossa solamente sotto la protezione del regnante, chiunque egli sia, e non dalla massa. La folla è barbara, ed agisce barbaramente in ogni occasione. La turba, appena acquista la libertà, rapidamente la trasforma in anarchia, la quale è per sé stessa la massima delle barbarie. Date uno sguardo a quei bruti alcoolizzati ridotti all'imbecillità dalle bevande il cui consumo illimitato è tollerato dalla libertà! Dovremo noi permettere a noi stessi ed ai nostri simili di fare altrettanto? I popoli della Cristianità sono fuorviati dall'alcool; la loro gioventù è resa folle dalle orgie classiche e premature alle quali l'hanno istigata i nostri agenti - e cioè i precettori, i domestici, le istitutrici, gli impiegati, i commessi e via dicendo -; dalle nostre donne nei loro luoghi di divertimento; ed a queste ultime aggiungo anche le cosiddette "Signore della Società" - loro spontanee seguaci nella corruzione e nella lussuria. Il nostro motto deve essere: "Qualunque mezzo di forza ed ipocrisia!". In politica vince soltanto la forza schietta, specialmente se essa si nasconde nell'ingegno indispensabile per un uomo di Stato. La violenza deve essere il principio; l'astuzia e l'ipocrisia debbono essere la regola di quei governi che non desiderano di deporre la loro corona ai piedi degli agenti di una potenza nuova. Il male è l'unico mezzo per raggiungere il bene. Pertanto non dobbiamo arrestarci dinanzi alla corruzione, all'inganno e al tradimento, se questi mezzi debbono servire al successo della nostra causa. In politica dobbiamo saper confiscare le proprietà senza alcuna esitazione, se con ciò possiamo ottenere l'assoggettamento altrui e il potere per noi. Il nostro Stato, seguendo la via della conquista pacifica, ha il diritto di sostituire agli orrori della guerra le esecuzioni, meno appariscenti e più utili, che sono i mezzi necessari per mantenere il terrore, producendo una sottomissione cieca. La severità giusta ed implacabile è il fattore principale della potenza dello Stato. Non solo perché è vantaggioso, ma altresì per dovere e per la vittoria, dobbiamo attenerci al programma della violenza e dell'ipocrisia. I nostri principi sono altrettanto potenti quanto i mezzi coi quali li mettiamo in atto. Questo è il motivo per cui non solo con questi mezzi medesimi ma anche con la severità delle nostre dottrine, trionferemo ed assoggetteremo tutti i Governi al nostro Super-Governo. Basta che si sappia che siamo implacabili per prevenire ogni recalcitranza. Anche nel passato noi fummo i primi a gettare al popolo le parole d'ordine: "Libertà, uguaglianza, fratellanza". Parole così spesso ripetute, da quel tempo in poi, da pappagalli ignoranti accorrenti in folla da ogni dove intorno a quest'insegna. Costoro, ripetendole, tolsero al mondo la prosperità ed all'individuo la vera libertà personale, che prima era stata così bene salvaguardata, impedendo alla plebaglia di soffocarla. I Gentili sedicenti dotti e gli intelligenti, non percepirono quanto fossero astratte le parole che pronunciavano e non si accorsero che queste parole non solo non si accordavano, ma si contraddicevano addirittura. Essi non seppero vedere che l'eguaglianza non esiste nella natura, la quale crea calibri diversi e disuguali di mente, carattere e capacità. Così è d'uopo assoggettarsi alle leggi della natura. Questi sapientoni non seppero intuire che la massa è una potenza cieca e che coloro i quali, emergendo da essa, vengono chiamati al governo, sono ugualmente ciechi in fatto di politica; che un uomo destinato a regnare può governare, anche se sia uno sciocco, ma che un uomo il quale non è stato preparato a tale compito, non comprenderebbe nulla di politica anche se fosse un genio. I Gentili hanno messo da parte tutto ciò, mentre è su questa base, che fu fondato il governo dinastico. Il padre soleva istruire il figlio nel significato e nello svolgimento delle evoluzioni politiche in maniera tale che nessuno, fuorché i membri della dinastia, potesse averne conoscenza e che pertanto nessuno potesse svelarne i segreti al popolo governato. Col tempo il significato dei veri insegnamenti politici, quali erano trasmessi nelle dinastie da una generazione all'altra, andò perduto, e questa perdita contribuì al successo della nostra causa. Il nostro appello di: "libertà, uguaglianza, fratellanza", attirò intiere legioni nelle nostre file dai quattro canti del mondo attraverso i nostri inconsci agenti, e queste legioni portarono i nostri stendardi estaticamente. Nel frattempo queste parole rodevano, come altrettanti vermi, il benessere dei Cristiani e distruggevano la loro pace, la loro costanza, la loro unione, rovinando così le fondamenta degli Stati. Come vedremo in seguito, questa azione determinò il nostro trionfo. Esso ci dette, fra l'altro, la possibilità di giocare l'asso di briscola, vale a dire di ottenere l'abolizione di privilegi; ossia, in altre parole, l'abolizione dell'aristocrazia dei Gentili, la quale era l'unica difesa che le Nazioni ed i paesi possedevano contro di noi. Sopra le rovine di una aristocrazia naturale ed ereditaria, costruimmo un'aristocrazia nostra a base plutocratica. Fondammo questa nuova aristocrazia sulla ricchezza, che noi controllavamo, e sulla scienza promossa dai nostri dotti. Il nostro trionfo fu facilitato dal fatto, che noi, mediante le nostre relazioni con persone che erano indispensabili, abbiamo sempre agito sulla parte suscettibile della mente umana; cioè sfruttando l'avidità di guadagno delle nostre vittime, la loro ingordigia, la loro instabilità, nonché profittando delle esigenze naturali dell'uomo, poiché ognuna di queste debolezze, presa da sé, è capace di distruggere l'iniziativa, ponendo così la potenza volitiva del popolo in balìa di coloro che vorrebbero privarlo di tutto il suo potere di iniziativa. Il significato astratto della parola libertà rese possibile di convincere le turbe che il Governo non è altro che un gerente rappresentante il possessore - vale a dire la Nazione -; e pertanto può essere messo da parte come un paio di guanti usati. Il fatto che i rappresentanti della Nazione possono essere destituiti li diede in nostro potere e fece sì che la loro nomina è praticamente nelle nostre mani.


PROTOCOLLO II

Per il nostro scopo è indispensabile che le guerre non producano modificazioni territoriali. In tal modo, senza alterazioni territoriali, la guerra verrebbe trasferita sopra una base economica. Allora le nazioni dovranno riconoscere la nostra superiorità per l'assistenza che sapremo dare ad esse, e questo stato di cose metterà entrambe le parti alla mercè dei nostri intermediarii internazionali dagli occhi di lince, i quali hanno inoltre mezzi assolutamente illimitati. Allora i nostri diritti internazionali cancelleranno le leggi del mondo e noi governeremo i paesi nello stesso modo che i singoli governi governano i loro sudditi. Sceglieremo fra il pubblico, amministratori che abbiano tendenze servili. Essi non avranno esperienza dell'arte di governare, e perciò saranno facilmente trasformati in altrettante pedine del nostro giuoco; pedine che saranno nelle mani dei nostri astuti ed eruditi consiglieri, specialmente educati fino dall'infanzia nell'arte di governare il mondo. Come già sapete, questi uomini hanno studiato la scienza del governo dai nostri piani politici, dall'esperienza dataci dalla storia e dalla osservazione degli avvenimenti che si susseguono. I Gentili non traggono profitto da costanti osservazioni storiche, ma seguono una routine teorica senza considerare quali possano esserne le conseguenze, quindi non occorre prenderli in considerazione. Lasciamo che si divertano finché l'ora suonerà, oppure lasciamoli vivere nella speranza di nuovi divertimenti, o nel ricordo di godimenti che furono. Lasciamoli nella convinzione che le leggi teoriche, che abbiamo ispirato loro, siano per essi di suprema importanza. Con questa mèta in vista e coll'aiuto della nostra stampa, aumentiamo continuamente la loro cieca fiducia in queste leggi. Le classi istruite dei Gentili si vanteranno della propria erudizione e metteranno in pratica, senza verificarle, le cognizioni ottenute dalla scienza che i nostri agenti scodellarono loro allo scopo prefisso di educarne le menti secondo le nostre direttive. Non crediate che le nostre asserzioni siano parole vane: notate il successo di Darwin, di Marx e di Nietsche, che fu intieramente preparato da noi. L'azione demoralizzatrice di queste scienze sulle menti dei Gentili dovrebbe certamente esserci evidente. Per evitare di commettere errori nella nostra politica e nel nostro lavoro di amministrazione, è per noi essenziale di studiare e di tener presente l'attuale andamento del pensiero, le caratteristiche e le tendenze delle nazioni. Il successo del nostro piano consiste nella sua adattabilità al temperamento delle nazioni colle quali veniamo a contatto. Esso non può riuscire se la sua applicazione pratica non è basata sull'esperienza del passato, integrata con le osservazioni dell'ora presente. La stampa è una grande forza nelle mani dei presenti Governi, i quali per suo mezzo controllano le menti popolari. La stampa dimostra le pretese vitali della popolazione, ne rende note le lagnanze e talvolta crea lo scontento nella plebe. La realizzazione della libertà di parola nacque nella stampa, ma i governi non seppero usufruire di questa forza ed essa cadde nelle nostre mani. Per mezzo della stampa acquistammo influenza pur rimanendo dietro le quinte. In virtù della stampa accumulammo l'oro: ci costò fiumi di sangue ed il sacrificio di molta gente nostra, ma ogni sacrificio dal lato nostro, vale migliaia di Gentili nel cospetto di Dio.


PROTOCOLLO III

Oggi vi posso assicurare che siamo a pochi passi dalla nostra mèta. Rimane da percorrere ancora una breve distanza e poi il ciclo del Serpente Simbolico - emblema della nostra gente - sarà completo. Quando questo ciclo sarà chiuso, tutti gli Stati Europei vi saranno costretti come da catene infrangibili. La bilancia sociale ora esistente andrà presto in isfacelo, perché noi ne alteriamo continuamente l'equilibrio, allo scopo di logorarla e distruggerne l'efficienza al più presto possibile. I Gentili credettero che tale bilancia fosse forte e resistente e confidavano di tenerla sempre accuratamente in equilibrio, ma i suoi sostegni, cioè i capi degli Stati, trovano un impedimento nei loro servitori i quali non giovano nulla ad essi, perché sono trascinati dalla loro illimitata forza d'intrigo, causata dai terrori che prevalgono nelle Corti. Il Sovrano, siccome non ha i mezzi per penetrare nel cuore del suo popolo, non può difendersi contro gli intriganti avidi di potere. Dacché noi abbiamo scisso il potere vigile dal potere cieco della popolazione, entrambi hanno perduto il loro significato, perché una volta divisi, sono spersi l'uno e l'altro come un cieco al quale manchi il suo bastone. Per indurre gli amanti del potere a fare cattivo uso dei loro diritti, aizzammo tutte le Potenze, le une contro le altre, incoraggiandone le tendenze liberali verso l'indipendenza. Abbiamo fomentato ogni impresa in questo senso, ponendo così delle armi formidabili nelle mani di tutti i partiti, e abbiamo fatto sì che il potere fosse la mèta di ogni ambizione. I governi li abbiamo trasformati in arene dove si combattono le guerre di partito. Fra poco il disordine ed il fallimento appariranno ovunque. Chiacchieroni irrefrenabili trasformarono le assemblee parlamentari ed amministrative in riunioni di controversia. Giornalisti audaci, e sfacciati scrittori di opuscoli, attaccano continuamente i poteri amministrativi. L'abuso del potere preparerà definitivamente il crollo di tutte le istituzioni e tutto cadrà sotto i colpi della popolazione inferocita. Il popolo è assoggettato nella miseria dal sudore della sua fronte in un modo assai più formidabile che non dalle leggi della schiavitù. Da quest'ultima i popoli poterono affrancarsi in un modo o in un altro, mentre nulla li potrà liberare dalla tirannide della completa indigenza. Ponemmo cura di inserire nelle costituzioni molti diritti che per le masse sono puramente fittizi. Tutti i cosidetti "diritti del popolo" possono esistere solo in teorie le quali non sono praticamente applicabili. Qual vantaggio deriva ad un operaio del proletariato, curvato dalle sue dure fatiche ed oppresso dal destino, dal fatto che un ciarlone ottiene il diritto di parlare, od un giornalista quello di stampare qualsiasi sciocchezza? A che giova una costituzione al proletariato, se da essa non riceve altro benefizio che le briciole che gli gettiamo dalla nostra tavola quale ricompensa perché dia i suoi voti ai nostri agenti? I diritti repubblicani sono un'ironia per il povero, perché la dura necessità del lavoro quotidiano gli impedisce di ricavare qualsiasi beneficio da diritti di tal genere e non fa che togliergli la garanzia di uno stipendio fisso e continuo rendendolo schiavo degli scioperi, di chi gli dà lavoro e dei suoi compagni. Sotto i nostri auspici la plebe ha completamente distrutto l'aristocrazia, la quale sempre la sovvenne e la custodì per il vantaggio proprio, che era inseparabile dal benessere della popolazione. Oggi giorno il popolo, avendo distrutto i privilegi dell'aristocrazia, è caduto sotto il giogo di furbi sfruttatori e di gente venuta su dal nulla. Noi abbiamo l'intenzione di assumere l'aspetto di liberatori dell'operaio, venuti per affrancarlo da ciò che lo opprime, quando gli suggeriremo di unirsi alla fila dei nostri eserciti di socialisti, anarchici e comunisti. Sosteniamo i comunisti, fingendo di amarli giusta i principii di fratellanza e dell'interesse generale dell'umanità, promosso dalla nostra massoneria socialista. L'aristocrazia, la quale - per diritto - spartiva il guadagno delle classi operaie, si interessava perché queste classi fossero ben nutrite, sane e robuste. Il nostro scopo è invece l'opposto, vale a dire che ci interessiamo alla degenerazione dei Gentili. La nostra forza consiste nel tenere continuamente l'operaio in uno stato di penuria ed impotenza, perché, così facendo, lo teniamo assoggettato alla nostra volontà e, nel proprio ambiente, egli non troverà mai la forza e l'energia di insorgere contro di noi. La fame conferirà al Capitalismo dei diritti sul lavoratore infinitamente più potenti di quelli che il legittimo potere del Sovrano potesse conferire alla aristocrazia. Noi governiamo le masse mediante i sentimenti di gelosia ed odio fomentati dall'oppressione e dalla miseria. Ed è facendo uso di questi sentimenti che togliamo di mezzo tutti coloro che ci ostacolano. Quando verrà il giorno dell'incoronazione del nostro Sovrano Mondiale, provvederemo con questi stessi mezzi, e cioè servendoci della plebe, a distruggere tutto ciò che potrebbe ostacolare il nostro cammino. I Gentili non sono più capaci di ragionare in materia di scienza, senza il nostro aiuto. Per questo motivo essi non comprendono la necessità vitale di certe condizioni, che noi ci facciamo un dovere di tener nascoste sino al momento in cui giungerà la nostra ora; specialmente, che nelle scuole si dovrebbe insegnare la sola vera e più importante di tutte le scienze, e cioè la scienza della vita dell'uomo e delle condizioni sociali, le quali richiedono entrambe la spartizione del lavoro e conseguentemente la classificazione degli individui in caste e classi. È indispensabile che tutti sappiamo che la vera eguaglianza non può esistere, data la natura diversa delle varie qualità di lavoro; e che pertanto coloro i quali agiscono a detrimento di tutta una casta incorrono in una responsabilità ben diversa, davanti alla legge, di quelli che commettono un delitto nocivo soltanto al loro onore personale. La vera scienza delle condizioni sociali, ai segreti della quale non ammettiamo i Gentili, convincerebbe il mondo che il lavoro e gli impieghi si dovrebbero assegnare a caste ben distinte, allo scopo di evitare insofferenze umane derivanti da una educazione non corrispondente al lavoro che gli individui sono chiamati ad eseguire. Se essi studiassero questa scienza, il popolo si sottometterebbe volontariamente ai poteri governativi e alle caste di governo classificate da essi. Date le condizioni attuali della scienza, che segue una linea tracciata da noi, la plebe, nella sua ignoranza, crede ciecamente nelle parole stampate e nelle illusioni erronee opportunamente ispirate da noi, ed odia tutte le classi che crede più elevate della sua. Ciò perché essa non comprende l'importanza di ogni singola casta. Questo odio diventerà ancora più acuto quando si tratterrà di crisi economiche, perché allora arresterà i mercati e la produzione. Determineremo una crisi economica universale con tutti i mezzi clandestini possibili coll'aiuto dell'oro, che è tutto nelle nostre mani. In pari tempo getteremo sul lastrico folle enormi di operai, in tutta l'Europa. Allora queste masse si getteranno con gioia su coloro dei quali, nella loro ignoranza, sono stati gelosi sin dall'infanzia, ne saccheggeranno gli averi e ne verseranno il sangue. A noi non recheranno danno, perché il momento dell'attacco ci sarà ben noto, e prenderemo le misure necessarie per proteggere i nostri interessi. Siamo riusciti a persuadere i Gentili che il liberalismo avrebbe dato loro il regno della ragione. Il nostro dispotismo sarà di questa specie perché avrà il potere di sopprimere le ribellioni e di sradicare con giusta severità ogni idea liberale dalle istituzioni. Quando la plebe si avvide che in nome della libertà le venivano concessi diritti di ogni genere, si immaginò di essere la padrona e tentò di assumere il potere. Naturalmente s'imbatté come un cieco qualsiasi, in ostacoli innumerevoli. Allora, non volendo tornare al regime di prima, depose il suo potere ai nostri piedi. Ricordatevi della rivoluzione francese, che chiamiamo la Grande Rivoluzione: ebbene, tutti i segreti della sua preparazione organica ci sono ben noti, essendo lavoro delle nostre mani. Da allora in poi abbiamo fatto subire alle nazioni una delusione dopo l'altra, cosicché esse dovranno perfino rinnegarci, in favore del Re Despota, uscito dal sangue di Sionne, che stiamo preparando al mondo. Nel momento attuale noi come forza internazionale siamo invulnerabili, perché quando siamo assaliti da uno dei governi dei Gentili, altri ci sostengono. Nella loro immensa bassezza, i popoli Cristiani aiutano la nostra indipendenza. Ciò fanno quando si prosternano davanti alla forza; quando sono senza pietà per i deboli; crudeli per le colpe e indulgenti per i delitti; quando si rifiutano di ammettere le contraddizioni della libertà; quando sono pazienti fino al martirio nel sopportare la violenza di una tirannia audace. Essi tollerano da parte dei loro attuali dittatori, Presidenti dei Consigli e Ministri, degli abusi per il più piccolo dei quali avrebbero ucciso cento re. Come si spiega questo stato di cose? Perché le masse sono tanto illogiche nel farsi un concetto degli avvenimenti? La ragione è che i despoti persuadono il popolo, per mezzo dei loro agenti, che l'abuso del potere con evidente danno allo Stato è compiuto per uno scopo elevato, vale a dire per ottenere la prosperità della popolazione e per l'amore della fratellanza internazionale, dell'unione e dell'eguaglianza. Si capisce che questi agenti non dicono al popolo, che tale unificazione può essere ottenuta soltanto sotto il nostro dominio; di modo che vediamo la popolazione condannare gl'innocenti ed assolvere i colpevoli, convinta che potrà sempre fare ciò che le pare e piace. La plebe, data questa sua condizione mentale, distrugge tutto ciò che è stabile e crea lo scompiglio ovunque. La parola "libertà" porta la società a lottare contro tutte le potenze, persino contro le potenze della Natura e di Dio. Questo è il motivo per cui, quando noi arriveremo al potere, dovremo cancellare la parola "libertà" dal dizionario umano, essendo essa il simbolo della forza bestiale che trasforma le popolazioni in belve assetate di sangue. Occorre però tener presente che queste belve si addormentano appena saziate di sangue e che in quel momento è facile affascinarle e ridurle in ischiavitù. Se non si procura ad esse del sangue, non si addormenteranno ma lotteranno fra di loro.


PROTOCOLLO IV

Ogni Repubblica attraversa varie fasi. La prima fase è rappresentata dai primi giorni di furia cieca, quando le turbe annientano e distruggono a destra e a sinistra. La seconda è il regno del demagogo che promuove l'anarchia ed impone il potere assoluto. Questo dispotismo non è ufficialmente legale ed è, pertanto, irresponsabile; esso è nascosto ed invisibile, ma nel medesimo tempo si fa sentire. Esso è generalmente controllato da una organizzazione segreta la quale agisce dietro le spalle di qualche agente ed è conseguentemente tanto più audace e senza scrupoli. A questa forza segreta non importerà di mutare gli agenti che la mascherano. Questi mutamenti aiuteranno persino l'organizzazione, la quale con questo mezzo si sbarazzerà dei suoi vecchi servitori, ai quali avrebbe dovuto dare un forte premio, data la durata del loro servizio. Chi o che cosa può detronizzare una potenza segreta? Ebbene tale è appunto il nostro Governo. La loggia massonica in ogni parte del mondo agisce inconsciamente da maschera al nostro scopo. Ma l'uso che faremo di questa potenza nel nostro piano di azione, come i nostri quartieri generali, restano perpetuamente sconosciuti all'universo. La libertà potrebbe non essere danno e sussistere nei governi e nei paesi senza pregiudicare il benessere del popolo, se fosse basata sulla religione, sul timore di Dio e sulla fratellanza umana, scevra da quei concetti di uguaglianza che sono in contraddizione diretta con le leggi della creazione che hanno ordinato la sottomissione. Retto da una fede simile, il popolo sarebbe governato dalle parrocchie e vivrebbe tranquillamente ed umilmente sotto la tutela dei suoi pastori spirituali, sottomettendosi all'ordinamento da Dio stabilito sulla terra. Ed è perciò che dobbiamo cancellare persino il concetto di Dio dalle menti dei Cristiani, rimpiazzandolo con calcoli aritmetici e bisogni materiali. Allo scopo di stornare le menti Cristiane dalla nostra politica è assolutamente necessario di tenerle occupate nell'industria e nel commercio. Così tutte le nazioni lavoreranno incessantemente per il loro proprio vantaggio, ed in questa lotta universale non si accorgeranno del nemico comune. Ma perché la libertà sconnetta e rovini completamente la vita sociale dei Gentili, dobbiamo mettere il commercio sopra una base di speculazione. Il risultato di ciò sarà che le ricchezze della terra, ricavate per mezzo della produzione, non rimarranno nelle mani dei Gentili, ma passeranno, attraverso la speculazione, nelle nostre casseforti. La lotta per la supremazia e la speculazione continua nel mondo degli affari, produrrà una società demoralizzata, egoista e senza cuore. Questa società diventerà completamente indifferente e persino nemica della religione e disgustata dalla politica. La bramosia dell'oro sarà l'unica sua guida. E questa società lotterà per l'oro, facendo un vero culto dei piaceri materiali che esso può procacciarle. Allora le classi inferiori si uniranno a noi contro i nostri rivali - cioè contro i Gentili privilegiati - senza neppur fingere di essere animate da un motivo nobile, e neppure per amore delle ricchezze, ma unicamente per il loro odio schietto contro le classi più elevate.


PROTOCOLLO V

Che genere di governo si può dare ad una società nella quale il subornamento e la corruzione sono penetrate ovunque; dove le ricchezze si possono ottenere solamente di sorpresa o con mezzi fraudolenti; dove il dissenso prevale in tutto, e la moralità si mantiene unicamente per mezzo del castigo e di leggi severe, e non in conseguenza di principi volontariamente accettati; dove il sentimento patriottico e religioso affoga nelle convinzioni cosmopolitane? Quale altra forma di governo si può dare a simili società, fuorché quella despotica che vi descriverò ora? Organizzeremo un governo fortemente centralizzato, in modo da acquistare le forze sociali per noi. Per mezzo di nuove leggi regoleremo la vita politica dei nostri sudditi come se fossero tanti pezzi di una macchina. Tali leggi limiteranno gradatamente tutte le franchigie e le libertà accordate dai Gentili. In questo modo il nostro regno si svilupperà in un dispotismo così possente, da essere in grado di schiacciare i Gentili malcontenti o recalcitranti in qualunque ora ed in qualunque luogo. Ci diranno che il genere di potere assoluto che suggerisco non si confà col progresso attuale della civiltà, ma vi dimostrerò, invece, che è proprio vero il contrario. Allorquando i popoli consideravano i loro sovrani come l'espressione della volontà di Dio, si sottomettevano tranquillamente al dispotismo dei loro monarchi. Ma dal giorno in cui infondemmo nelle popolazioni il concetto dei loro diritti, esse cominciarono a considerare i Re come semplici mortali. Al cospetto della plebe la Santa unzione cadde dal capo dei monarchi, e quando ad essa togliemmo anche la religione, il potere fu gettato sulla via come pubblica proprietà e venne afferrato da noi. Oltre a ciò, fra le nostre doti amministrative contiamo quella di saper governare le masse e gl'individui per mezzo di fraseologie astute, di teorie confezionate furbamente, di regole di vita e di ogni altro mezzo d'inganno allettante. Tutte queste teorie, che i Gentili non comprendono affatto, sono basate sull'analisi e sull'osservazione unite ad una così sapiente argomentazione, che non trova l'uguale fra i nostri rivali, così come essi non possono competere con noi nella costruzione di piani di solidarietà e di azione politica. L'unica società da noi conosciuta che sarebbe capace di farci concorrenza in queste arti potrebbe essere quella dei Gesuiti. Ma siamo riusciti a screditare i Gesuiti agli occhi della plebe stupida per la ragione che questa società è un'organizzazione palese, mentre noi ci teniamo dietro le quinte, mantenendo il segreto della nostra. Al mondo, in fin dei conti, importerà poco se diventerà suo padrone il capo della Chiesa Cattolica, oppure un tiranno del sangue di Sionne. Ma per noi "popolo prediletto" la questione non è indifferente. Per un certo periodo i Gentili potrebbero forse esser capaci di tenerci testa. Ma a questo riguardo non abbiamo da temere perché siamo salvaguardati dall'odio profondamente radicato che nutrono gli uni verso gli altri e che non si può estirpare. Abbiamo messo in contrasto gli uni con gli altri tutti gli interessi personali e nazionali dei Gentili, fomentandone tutti i pregiudizi religiosi e nazionali per quasi venti secoli. A tutto questo lavorìo si deve il fatto, che nessun governo troverebbe appoggio nei suoi vicini, se si appellasse ad essi per opporsi a noi, perché ognuno di essi sarebbe convinto che un'azione contro di noi potrebbe essere disastrosa per la sua esistenza individuale. Noi siamo troppo potenti; il mondo intero deve fare i conti con noi. I Governi non possono fare il più piccolo trattato senza il nostro intervento segreto. "Per me reges regunt" - i sovrani regnano per mezzo mio -. Leggiamo nella Legge dei Profeti, che siamo prescelti da Dio per governare il mondo. Dio ci ha dato l'ingegno e la capacità di compiere questo lavoro. Se vi fosse un genio nel campo nemico, egli potrebbe forse ancora combatterci, ma un nuovo venuto non potrebbe competere con dei vecchi lottatori come noi, e il conflitto fra lui e noi assumerebbe un carattere tale, che il mondo non ne avrebbe ancora visto l'eguale. Oramai è troppo tardi per il loro Genio. Tutte le ruote del meccanismo statale sono messe in moto da una forza che è nelle nostre mani: l'oro! La scienza dell'economia politica studiata dai nostri grandi sapienti ha già dimostrato che la forza del capitale supera il prestigio della Corona. Il capitale per avere il campo libero, deve ottenere l'assoluto monopolio dell'industria e del commercio. Questo scopo viene già raggiunto da una mano invisibile in tutte le parti del mondo. Questo privilegio farà sì che tutta la forza politica sarà nelle mani dei commercianti, i quali col profitto abusivo opprimeranno la popolazione. Oggi giorno conviene disarmare i popoli piuttosto che condurli alla guerra. È più importante sapersi servire per la nostra causa delle passioni ardenti che spegnerle. Incoraggiare le idee altrui e farne uso pel piano nostro piuttosto che disperderle. Il problema principale per il nostro governo è questo: come indebolire il cervello pubblico mediante la critica; come fargli perdere la facoltà di ragionare che è fomite d'opposizione; come distrarre la mentalità del pubblico per mezzo di fraseologie insensate. In tutti i tempi le nazioni, al pari degli individui, hanno preso le parole per fatti, perché si contentano di quello che odono e ben di rado si curano di verificare se le promesse siano state adempiute, o pur no. Conseguentemente noi, soltanto per darla ad intendere, organizzeremo delle istituzioni i cui membri dimostreranno e loderanno, con eloquenti discorsi, le loro contribuzioni al "progresso". Prenderemo un atteggiamento liberale per tutti i partiti e per tutte le tendenze e lo comunicheremo a tutti i nostri oratori, i quali saranno talmente loquaci, da stancare il pubblico, il quale sarà stufo e ristucco di qualunque genere d'eloquenza e ne avrà abbastanza. Per impadronirci della pubblica opinione dovremo anzitutto confonderla al massimo grado mediante la espressione da tutte le parti delle opinioni più contraddittorie, affinché i Gentili si smarriscano nel labirinto delle medesime. Ed allora essi comprenderanno, che la miglior via da seguire è quella di non avere opinioni in fatto di politica; la politica non essendo cosa da essere intesa dal pubblico, ma riservata soltanto ai dirigenti gli affari. E questo è il primo segreto. Il secondo segreto, necessario al successo completo del nostro governo, consiste nel moltiplicare ad un punto tale gli errori, i vizi, le passioni e le leggi convenzionali del paese, che nessuno possa vederci chiaro in simile caos. Quindi gli uomini cesseranno di comprendersi a vicenda. Questa politica ci aiuterà pure a seminare la zizzania in tutti i partiti; a dissolvere tutte le forze collettive, a scoraggiare ogni iniziativa individuale, la quale potrebbe in qualche modo intralciare i nostri progetti. Non vi è nulla di più dannoso dell'iniziativa individuale: se è assecondata dall'intelligenza essa ci può recare maggior danno dei milioni di esseri che abbiamo aizzato a dilaniarsi vicendevolmente. Dobbiamo dare all'educazione di tutta la società cristiana un indirizzo tale, che le cadano le braccia per disperazione in tutti i casi nei quali un'impresa domandi dell'iniziativa individuale. La tensione prodotta dalla propria libertà d'azione, perde di forza quando incontra la libertà d'azione altrui. Ne conseguono le scosse morali, le disillusioni ed i fallimenti. Con questi mezzi opprimeremo i Cristiani ad un tale punto, che li obbligheremo a chiederci di governarli internazionalmente. Quando raggiungeremo una simile posizione, potremo immediatamente assorbire tutti i poteri governativi del mondo e formare un Super-governo universale; al posto dei governi ora esistenti, metteremo un colosso che si chiamerà l'"Amministrazione del Supergoverno". Le sue mani si allungheranno come immense tanaglie e disporrà di una tale organizzazione, che otterrà certamente la completa sottomissione di tutti i paesi.


PROTOCOLLO VI

Fra breve principieremo ad organizzare vasti monopoli - serbatoi di ricchezze colossali - nei quali persino le grandi fortune dei Gentili saranno coinvolte in modo tale che crolleranno insieme al credito del loro governo il giorno dopo che avrà avuto luogo la crisi politica [L'intenzione degli Ebrei di ritirare il loro denaro all'ultimo momento è evidente. (Nota del T. inglese)]. Coloro fra gli astanti che sono economisti, calcolino l'importanza di questo progetto. Dobbiamo adoperare ogni mezzo per sviluppare la popolarità del nostro supergoverno, presentandolo come il protettore e il rimuneratore di tutti coloro che volontariamente si sottometteranno a noi. L'aristocrazia dei Gentili non esiste più quale potenza politica, di modo non dobbiamo ulteriormente tenerne conto da questo punto di vista. Però essa, in quanto proprietaria di terreni, costituisce sempre un pericolo per noi, giacché le sue rendite le assicurano l'indipendenza. Pertanto è essenziale per noi di privare l'aristocrazia delle sue terre, a qualunque costo. Per raggiungere questo scopo, il modo migliore è quello di aumentare continuamente le tasse e le imposte, e con ciò il valore dei terreni si manterrà al più basso livello possibile. Gli aristocratici dei Gentili, i quali, date le loro abitudini ereditarie, sono incapaci di accontentarsi di poco, andranno presto in rovina. Nel medesimo tempo dobbiamo dare con ogni impegno la massima protezione possibile alle industrie ed al commercio e specialmente alla speculazione, il cui compito principale è di agire come contrappeso alle industrie. Senza la speculazione, l'industria aumenterebbe il capitale privato e tenderebbe a sollevare l'agricoltura, liberando le terre dai debiti e dalle ipoteche per gli anticipi delle banche agricole. E' invece essenziale che l'industria prosciughi la terra di tutte le sue ricchezze, e che la speculazione concentri nelle nostre mani tutte le ricchezze del mondo ottenute con questi mezzi. In questo modo tutti i Gentili verranno ridotti nelle file del proletariato, ed allora essi si piegheranno davanti a noi per ottenere il diritto di esistere. Allo scopo di rovinare le industrie dei Gentili e di aiutare la speculazione, incoraggeremo l'amore pel lusso sfrenato, che abbiamo già sviluppato. Aumenteremo i salari, ciò che non porterà beneficio all'operaio, perché contemporaneamente accresceremo il prezzo delle sostanze più necessarie, col pretesto dei cattivi risultati dei lavori agricoli. Con astuzia mineremo le basi della produzione, seminando i germi della anarchia fra gli operai ed incoraggiandoli nell'abuso degli alcoolici. Nel tempo stesso adopreremo tutti i mezzi possibili per iscacciare dal paese tutti i Gentili intelligenti. Per evitare che i Gentili realizzino prematuramente il vero stato delle cose, nasconderemo il nostro piano sotto l'apparente desiderio di aiutare le classi lavoratrici alla soluzione dei grandi problemi economici: questa nostra propaganda viene aiutata in tutto e per tutto dalle nostre teorie economiche.


PROTOCOLLO VII

L'intensificazione del servizio militare, nonché l'aumento della polizia sono pure essenziali alla riuscita dei progetti sovraindicati. Per noi è essenziale aggiustare le cose in modo, che oltre noi, in tutti i paesi non siavi altro che un enorme proletariato, cioè altrettanti soldati e poliziotti fedeli alla nostra causa. In tutta l'Europa, e con l'aiuto dell'Europa, sugli altri continenti dobbiamo fomentare sedizioni, dissensi e ostilità reciproche. In questo havvi un doppio vantaggio: in primo luogo, con tali mezzi otteniamo il rispetto di tutti i paesi, i quali si rendono ben conto che abbiamo il potere o di suscitare qualunque rivolta a piacer nostro, oppure di ristabilire l'ordine. Tutti i paesi hanno l'abitudine di rivolgersi a noi per la necessaria pressione quando essa occorre. In secondo luogo, a furia di intrighi imbroglieremo i fili tessuti da noi nei ministeri di tutti i Governi, non solo mediante la nostra politica, ma altresì con i trattati di commercio e le obbligazioni finanziarie. Per riuscire in quest'intento, dobbiamo usare molta astuzia e sottigliezza durante le trattative e gli accordi; ma in quello che chiamasi "il linguaggio ufficiale", assumeremo la tattica opposta, vale a dire avremo l'apparenza di essere onestissimi e disposti a sottometterci. Così i governi dei Gentili, ai quali abbiamo insegnato a vedere solamente la parte pomposa degli affari, pel modo come glieli presentiamo, ci terranno perfino in conto di benefattori e di salvatori dell'umanità. Dobbiamo metterci in condizioni tali da poter rispondere ad ogni opposizione, con una dichiarazione di guerra da parte del paese confinante a quello Stato che osasse attraversarci la strada; e qualora tali confinanti alla loro volta decidessero di unirsi contro noi, dovremo rispondere promuovendo una guerra universale. Il principale successo in politica consiste nel grado di segretezza impiegato nel conseguirlo. Le azioni di un diplomatico non devono corrispondere alle sue parole. Per giovare al nostro piano mondiale, che si avvicina al termine desiderato, dobbiamo impressionare i governi dei Gentili mediante la cosidetta pubblica opinione, che in realtà viene dovunque preparata da noi per mezzo di quel massimo fra i poteri che è la stampa, la quale - fatte insignificanti eccezioni di cui non è il caso tener conto - è completamente nelle nostre mani. In breve: per dimostrare che tutti i governi dei Gentili sono nostri schiavi, faremo vedere il nostro potere ad uno di essi per mezzo di atti di violenza, vale a dire, con un regno di terrore [Notate lo stato attuale della Russia (Nota del T. inglese)], e qualora tutti i governi insorgessero contro di noi, la nostra risposta sarà data dai cannoni americani, cinesi e giapponesi.


PROTOCOLLO VIII

Dobbiamo impadronirci di tutti i mezzi che i nostri nemici potrebbero rivolgere contro noi. Ricorreremo alle più intricate e complicate espressioni del dizionario della legge, allo scopo di scolparci nella eventualità che fossimo costretti a pronunciare decisioni che potessero sembrare eccessivamente audaci, oppure ingiuste. Perché sarà sommamente importante esprimere queste decisioni in guisa così efficace, che si presentino alle genti come la massima manifestazione di moralità, equità e giustizia. Il nostro governo deve essere circondato da tutte le forze della civiltà in mezzo alle quali esso dovrà agire. Attirerà a sé i pubblicisti, gli avvocati, i praticanti, gli amministratori, i diplomatici ed infine gli individui preparati nelle nostre scuole avanzate speciali. Questi individui conosceranno i segreti della vita sociale; saranno padroni di tutte le lingue messe insieme con le lettere e le parole politiche; avranno una perfetta conoscenza della parte intima e segreta della natura umana, con tutte le sue corde più sensibili, che essi dovranno far risuonare e vibrare secondo la loro volontà. Queste corde costituiscono l'insieme del cervello dei Gentili; delle loro qualità buone o cattive, delle loro tendenze e dei loro vizi, nonché delle loro peculiarità di caste e di classi. S'intende che questi sapienti consiglieri della nostra potenza non saranno scelti fra i Gentili, che sono abituati a fare il loro lavoro amministrativo senza tener presenti i risultati che devono conseguire, e persino senza sapere lo scopo per cui tali risultati sono richiesti. Gli amministratori dei Gentili formano i documenti senza leggerli e prestano servizio o per amore o per ambizione. Circonderemo il nostro governo con un vero esercito di economisti. Questo è il motivo per cui si insegna principalmente agli Ebrei la scienza dell'economia. Saremo circondati da migliaia di banchieri, di commercianti e, cosa ancora più importante, di milionarii, perché, in realtà, ogni cosa sarà decisa dal danaro. Nel frattempo, fintanto che non sarà prudente riempire gli incarichi di governo con i nostri fratelli Giudei, affideremo i posti importanti a individui la cui fama e il cui carattere siano così cattivi da scavare un abisso fra essi e la Nazione, ed anche a gente di tal risma, che abbia timore di finire in galera se ci disobbedirà. E tutto questo allo scopo di obbligare costoro a difendere i nostri interessi finché abbiano fiato in corpo.


PROTOCOLLO IX

Nell'applicare questi nostri principi dovete badare specialmente alle caratteristiche della nazione nella quale vi trovate e nella quale dovete operare. Non dovete aspettarvi di applicare genericamente con successo i nostri principi, fino a che la nazione di cui si tratta non sarà stata rieducata secondo le nostre dottrine. Procedendo con cautela nell'applicazione dei nostri principi, vedrete, prima che siano passati dieci anni, cambiati i caratteri più ostinati, e noi così avremmo aggiunto un'altra nazione alle file di quelle che ci sono già sottomesse. Alle parole liberali della nostra divisa massonica: "libertà, uguaglianza e fratellanza", sostituiremo, non quelle del nostro vero motto, ma bensì delle parole esprimenti semplicemente un'idea, e diremo: "il diritto della libertà, il dovere dell'uguaglianza ed il concetto della fratellanza" e così prenderemo il toro per le corna. In realtà noi abbiamo già distrutto tutte le forze di governo fuorché la nostra, benché esistano ancora in teoria. Al momento attuale, se un Governo assume un atteggiamento a noi contrario si tratta di una pura formalità; esso agisce essendo noi pienamente informati del suo operato e col nostro consenso, accordato perché le dimostrazioni anti-semitiche ci sono utili per mantenere l'ordine fra i nostri fratelli minori. Non amplierò di più questo argomento, perché lo abbiamo già discusso molte altre volte. Il fatto sta ed è, che non incontriamo ostacoli di sorta. Il nostro Governo occupa una posizione così eccessivamente forte di fronte alla legge, che quasi possiamo, per designarlo, adoperare la potente parola: dittatura. Posso onestamente asserire che al momento attuale noi siamo legislatori; giudichiamo e castighiamo, giustiziamo e perdoniamo; siamo, per così dire, il comandante in capo di tutti gli eserciti e cavalchiamo alla loro testa. Governiamo con una forza potentissima, perché abbiamo nelle mani i frammenti di un partito che una volta fu forte ed è ora soggetto a noi. Abbiamo un'ambizione senza limiti, un'ingordigia divoratrice, un desiderio di vendetta spietato ed un odio intenso. Siamo la sorgente di un terrore che esercita la sua influenza a grande distanza. Abbiamo al nostro servizio individui di tutte le opinioni e di tutti i partiti: uomini che desiderano ristabilire le monarchie, socialisti, comunisti, e tutti coloro che aderiscono ad ogni genere di utopie. Tutti costoro sono aggiogati al nostro carro. Ciascuno di essi mina, a modo proprio, i residui del potere cercando di distruggere le leggi tuttora esistenti. Con questi procedimenti tutti i governi sono tormentati, urlano tranquillità e per amor di pace sono disposti a qualunque sacrificio. Ma noi negheremo ad essi tranquillità e pace finché non riconosceranno umilmente il nostro super-governo internazionale. Le plebi proclamano a gran voce la necessità di risolvere il problema sociale, mediante l'internazionale. I dissensi fra i partiti li danno nelle nostre mani, perché, per condurre un'opposizione è essenziale aver del denaro, e questo lo controlliamo noi. Temevamo che il potere esperimentato dei sovrani Gentili facesse alleanza con la potenza cieca della plebe; ma abbiamo preso tutte le misure preventive necessarie per evitare che ciò avvenisse. Fra queste due potenze abbiamo edificato una muraglia che consiste nel terrore che ambedue nutrono l'una verso l'altra. Di modo che il potere cieco della plebe è diventato il sostegno del nostro partito. Noi soli ne saremo i capi e lo guideremo verso l'adempimento del nostro scopo. Perché la mano del cieco non si liberi dalla nostra stretta, dobbiamo tenerci costantemente in contatto colle masse, se non di persona, per lo meno mediante i fedeli fratelli. Quando diventeremo una potenza riconosciuta, arringheremo la popolazione di persona, nelle piazze, e la istruiremo nella politica in quel modo e con quell'indirizzo che giudicheremo conveniente. Come potremo verificare ciò che sarà insegnato al popolo nelle scuole di campagna? In ogni caso le parole pronunciate dall'inviato governativo o dal sovrano stesso, saranno conosciute certamente dall'intera nazione, perché le diffonderà la voce stessa del popolo. Per non distruggere prematuramente le istituzioni dei Gentili, noi vi abbiamo posto sopra le nostre mani esperte impadronendoci delle molle motrici dei loro meccanismi. Questi erano, una volta, congegnati con severità e giustizia; ma noi abbiamo sostituito a tutto ciò amministrazioni liberali e disordinate. Abbiamo messo le nostre mani ovunque: nella giurisdizione, nelle elezioni, nell'amministrazione della stampa, nel promuovere la libertà individuale, e, cosa ancor più importante, nell'educazione, che costituisce il sostegno principale della libera esistenza. Abbiamo corbellato e corrotto la nuova generazione dei Gentili, insegnandole principii e teorie di cui conoscevamo la falsità assoluta, pur avendoli inculcati con assidua cura. Pur senza veramente alterare le leggi in vigore, ma soltanto deformandone il significato ed interpretandole in senso diverso da quello che avevano in mente coloro che le formularono, abbiamo ottenuto dei risultati estremamente utili. Si è potuto ciò ottenere principalmente per il fatto, che l'interpretazione nostra nascose il vero significato delle leggi, ed in seguito le rese talmente incomprensibili, che diventò impossibile per i Governi il dipanare un codice di leggi così confuso. Da ciò ebbe origine la teoria di non badare alla lettera della legge, ma di giudicare secondo la coscienza. Ci si contesta, che le nazioni possono insorgere contro di noi qualora i nostri piani siano scoperti prematuramente; ma noi, anticipando questo avvenimento, possiamo esser sicuri di mettere in azione una forza talmente formidabile da far rabbrividire anche gli uomini più coraggiosi. In quel tempo tutte le città avranno ferrovie metropolitane e passaggi sotterranei: da questi faremo saltare in aria tutte le città del mondo, insieme alle loro istituzioni e ai loro documenti [Probabilmente è una affermazione da intendersi al figurato, con allusione al bolscevismo (Nota del T. inglese)].


PROTOCOLLO X

Oggi comincerò ripetendo ciò che è stato già detto e vi prego tutti di tener presente che i governi e le nazioni si contentano, in politica, del lato appariscente di qualunque cosa. E, dove troverebbero il tempo di esaminare la parte recondita degli avvenimenti se i loro rappresentanti non pensano che a divertirsi? Per la nostra politica è sommamente importante di tener presente il particolare sopradetto, perché ci sarà di grande aiuto quando discuteremo taluni problemi, come ad esempio la distribuzione del potere, la libertà di parola, di stampa e di religione, il diritto di fondare associazioni, l'eguaglianze di fronte alla legge, l'inviolabilità della proprietà e del domicilio, la questione della tassazione (il concetto della tassazione segreta) e la forza retroattiva delle leggi. Tutti gli argomenti di questo genere sono di tale natura, che non è prudente di discuterli apertamente in cospetto del pubblico. Ma nel caso in cui saremo obbligati di farne cenno alla folla, gli argomenti non dovranno essere enumerati bensì, senza entrare in particolari, si dovranno fare al popolo delle dichiarazioni circa i principii del diritto moderno riconosciuti da noi. L'importanza della reticenza sta nel fatto, che un principio il quale non sia stato palesato apertamente, ci lascia una grande libertà d'azione; mentre il principio stesso, una volta dichiarato, acquista il carattere di una cosa stabilita. La Nazione tiene in considerazione speciale la potenza di un genio politico e tollera tutte le sue prepotenze commentandole in questo modo: "Che tiro birbone, ma con che abilità lo ha eseguito!". Oppure: "Che canagliata, ma come ben fatta, e con quanto coraggio!". Noi speriamo di attirare tutte le nazioni a lavorare per mettere le fondamenta del nuovo edificio da noi progettato. Per questa ragione, dobbiamo assicurarci i servizi di agenti audaci e temerarii, capaci di abbattere qualunque ostacolo al nostro avanzare. Quando faremo il nostro colpo di Stato, diremo al popolo: "Tutto andava in malora; tutto avete sofferto, ma ora noi distruggiamo le cause delle vostre sofferenze; vale a dire le nazionalità, le frontiere, e le monete nazionali. Certamente sarete liberi di condannarci, ma il vostro verdetto non può esser giusto se lo pronunciate prima di esperimentare ciò che possiamo fare per il vostro bene". Allora il popolo, esultante e pieno di speranza, ci porterà in trionfo. La potenza del voto, al quale abbiamo addestrato i membri più insignificanti dell'umanità per mezzo di comizi organizzati e di accordi prestabiliti, adempirà allora il suo ultimo compito. Questa potenza, che è stato il mezzo con cui "ci siamo messi sul trono", ci pagherà l'ultimo suo debito nella sua ansia di vedere il risultato delle nostre proposte, prima di pronunciare il suo giudizio in proposito. Per raggiungere la maggioranza assoluta dobbiamo indurre tutti a votare senza distinzione di classe; una maggioranza simile non si potrebbe ottenere dalle classi educate o da una società divisa in caste. Dunque, avendo inculcato in ogni uomo il concetto della propria importanza, distruggeremo la vita familiare dei Gentili e la sua influenza educatrice. Impediremo agli uomini di cervello di farsi avanti, ed il popolo, guidato da noi, non solo li terrà sottomessi, ma non permetterà neppure ad essi di manifestare i loro piani. La turba è abituata a darci ascolto, perché la paghiamo per avere l'attenzione e l'obbedienza. Con tutti questi mezzi creeremo una forza così cieca; che non sarà mai capace di prendere una decisione senza la guida dei nostri agenti, incaricati di guidarla. La plebe si sottometterà a questo stato di cose perché saprà che dal beneplacito di questi capi dipenderanno i suoi salari, i suoi guadagni e tutti gli altri benefizi. Questo sistema di governo deve essere il lavoro di una mente sola, perché sarebbe impossibile di consolidarlo se fosse il lavoro combinato di molte intelligenze. Questo è il motivo per cui ci è concesso soltanto di conoscere il piano d'azione, ma non dobbiamo in nessuno modo discuterlo, per evitare di distruggerne l'efficacia, il funzionamento delle sue singole parti ed il valore pratico di ogni suo punto. Tali piani, se fossero posti in discussione e modificati in seguito a successivi scrutini, essi verrebbero deformati dall'insieme dei malintesi mentali, derivanti dal fatto che i votanti non ne avrebbero penetrato profondamente il significato. Pertanto è necessario che i nostri piani siano decisivi e logicamente ponderati. Questa è la ragione per cui dobbiamo evitare ad ogni costo che l'opera grandiosa del nostro duce sia lacerata e fatta in pezzi dalla plebe, o anche da una camarilla qualsiasi. Per ora questi piani non sconvolgeranno le istituzioni esistenti; ne altereranno soltanto le teorie economiche e conseguentemente tutto il corso delle loro procedure, che dovranno seguire inevitabilmente la via tracciata dai nostri piani. In ogni paese esistono le stesse istituzioni, quantunque sotto nomi diversi, e sono le camere dei rappresentanti del popolo, i ministeri, il senato, una qualunque specie di consiglio privato, nonché tutti i dipartimenti legislativi e amministrativi. Non occorre che io vi spieghi il meccanismo connettente tutte queste differenti istituzioni, perché ne siete perfettamente al corrente. Notate solamente, che ciascuna delle sopraddette istituzioni corrisponde a qualche importante funzione del governo. (Adopero la parola "importante", non in riguardo alle istituzioni stesse, ma bensì riferendomi alle loro funzioni). Tutte queste istituzioni si sono ripartite le varie funzioni governative, vale a dire i poteri amministrativi, legislativi, ed esecutivi. E le loro funzioni sono diventate simili a quelle dei singoli organi del corpo umano. Se danneggiamo una qualunque parte del meccanismo governativo, tutto lo Stato ne soffrirà e ne morirà, come accade per un corpo umano. Quando inoculammo il veleno del liberalismo nell'organismo dello Stato, la sua costituzione politica cambiò; gli Stati diventarono infettati da una malattia mortale: la decomposizione del sangue. Dobbiamo solo attendere la fine della loro agonia. Il liberalismo fece nascere i governi costituzionali, che sostituirono l'autocrazia, l'unica forma sana di governo dei Gentili. La forma costituzionale, come ben sapete, non è altro che una scuola di dissensioni, disaccordi, contese e inutili agitazioni di partito: in breve, essa è la scuola di tutto ciò che indebolisce l'efficienza del governo. La tribuna, come pure la stampa, hanno contribuito a rendere i governanti deboli ed inattivi, rendendoli in tal modo inutili e superflui; ed è per questo motivo che in molti paesi vennero destituiti. Allora l'istituzione dell'era repubblicana diventò possibile, ed al posto del Sovrano mettemmo una caricatura del medesimo nella persona di un presidente, che scegliemmo nella ciurmaglia, fra le nostre creature e i nostri schiavi. Così minammo i Gentili, o piuttosto, le nazioni dei Gentili. In un prossimo futuro faremo del presidente un agente responsabile. Allora non avremo più scrupoli a mettere arditamente in esecuzione i nostri piani, per i quali sarà tenuto responsabile il nostro "fantoccio". Cosa c'importa se le fila dei cacciatori d'impieghi s'indeboliscono; se l'impossibilità di trovare un presidente genera delle confusioni che indeboliranno, in definitiva, il Paese? Per ottenere questi risultati predisporremo le cose in modo che siano eletti alla carica presidenziale individui bacati, che abbiano nel loro passato uno scandalo tipo "Panama", o qualche altra transazione losca e segreta. Un presidente di tale specie sarà un fedele esecutore dei nostri piani, perché temerà di essere denunziato, e sarà sotto l'influenza di questa paura la quale si impadronirà di colui il quale, salito al potere, è ansioso di conservarsi i privilegi e gli onori inerenti alla sua alta carica. Il Parlamento eleggerà, proteggerà e metterà al coperto il presidente, ma noi toglieremo al Parlamento la facoltà di introdurre nuove leggi, nonché di mutare le esistenti. Questo potere lo conferiremo ad un presidente responsabile, il quale sarà una semplice marionetta nelle nostre mani. Così il potere presidenziale diventerà un bersaglio esposto ad attacchi di vario genere, ma noi gli daremo dei mezzi di difesa conferendogli il diritto di appellarsi al popolo direttamente, al disopra dei rappresentanti della nazione, vale a dire, di appellarsi a quel popolo che è nostro schiavo cieco: alla maggioranza della plebe. Inoltre, daremo al presidente la facoltà di proclamare la legge marziale. Spiegheremo questa prerogativa col fatto, che il presidente, essendo il capo dell'esercito, deve averlo ai suoi comandi per proteggere la nuova costituzione repubblicana, essendo questa protezione un dovere per il rappresentante responsabile della repubblica. Naturalmente, in simili condizioni, la chiave della situazione recondita sarà nelle nostre mani, e nessuno all'infuori di noi controllerà la legislazione. Inoltre, quando introdurremo la nuova costituzione repubblicana, col pretesto della segretezze di Stato toglieremo al Parlamento il diritto di discutere l'opportunità delle misure prese dal governo. Con questa nuova costituzione ridurremo al minimo il numero dei rappresentanti la nazione, diminuendo così di altrettanto le passioni politiche, e la passione per la politica. Se malgrado ciò questi rappresentanti diventassero ricalcitranti, li sostituiremo appellandoci alla nazione. Il Presidente avrà la facoltà di nominare il presidente ed il vice presidente della Camera dei deputati e del Senato. Alle continue sessioni parlamentari sostituiremo sessioni della durata di pochi mesi. Inoltre il Presidente, quale capo del potere esecutivo, avrà il diritto di convocare e di sciogliere il Parlamento, e, nel caso di scioglimento, di rinviare la convocazione del nuovo. Ma perché il Presidente non possa esser tenuto responsabile delle conseguenze di questi atti - che, parlando con precisione, sarebbero illegali - prima che i nostri piani siano maturati, noi persuaderemo i ministri e gli altri alti funzionarii amministrativi che circondano il presidente, a contravvenire i suoi comandi emanando istruzioni di loro iniziativa, ed in tal modo li obbligheremo a sopportarne la responsabilità invece del Presidente. Raccomanderemo specialmente che questa funzione venga assegnata al Senato, al Consiglio di Stato, oppure al Gabinetto, ma non mai a singoli individui. Le leggi che possono essere interpretate in diverse maniere saranno interpretate a modo nostro dal Presidente il quale, inoltre, annullerà le leggi quando lo riterremo utile, ed avrà anche il diritto di proporne delle nuove temporanee, e persino di fare modificazioni nel lavoro costituzionale del Governo, prendendo come pretesto le esigenze del benessere del paese. Provvedimenti di questa specie ci metteranno in grado di sopprimere a poco a poco quei diritti e quelle concessione che fossimo stati costretti ad accordare da principio, nell'assumere il potere. Tali concessioni dovremo introdurre nella costituzione dei governi per mascherare l'abolizione graduale di tutti i diritti costituzionali, quando giungerà il momento di cambiare tutti i governi esistenti sostituendovi la nostra autocrazia. Può darsi che il riconoscimento del nostro autocrate avvenga prima dell'abolizione delle costituzioni. Vale a dire che il riconoscimento del nostro regno avrà inizio dal momento stesso che il popolo, scisso dai dissensi e dolorante per il fallimento dei suoi governanti (e tutto questo sarà stato preparato da noi), griderà: "Destituiteli e dateci un autocrate che governi il mondo, che ci possa unificare distruggendo tutte le cause di dissenso, cioè le frontiere, la nazionalità, le religioni, i debiti dello Stato ecc., un capo che ci possa dare la pace ed il riposo che non abbiamo sotto il governo del nostro sovrano e dei nostri rappresentanti". Ma voi sapete benissimo, che allo scopo di ottenere che la moltitudine debba formulare a gran voce una richiesta simile, è tassativamente necessario disturbare senza posa in tutti i paesi le relazioni esistenti fra popolo e governo, promuovere ostilità, guerre, odii e persino il martirio, mediante la fame, la carestia e l'inoculazione di malattie, in tale misura che i Gentili non vedano altro modo per uscire da tanti guai, che un appello per la protezione al nostro denaro e alla nostra completa sovranità. Però se diamo alla nazione il tempo di rifiatare, sarà difficile si ripresenti per noi una circostanza ugualmente favorevole.

continua........
 
Top
view post Posted on 11/11/2017, 11:44

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:


PROTOCOLLO XI

Il Consiglio di Stato accentuerà il potere del regnante. Nella sua posizione il corpo legislativo ufficiale sarà, in certo qual modo, un comitato per la promulgazione dei comandi del regnante. Eccovi dunque un programma della nuova costituzione che prepariamo al mondo. Faremo le leggi, definiremo i diritti costituzionali, li amministreremo con questi mezzi:

1) decreti della camera legislativa, suggeriti dal Presidente;
2) ordini generici, ordini del Senato e del Consiglio di Stato, e decisioni del Consiglio dei Ministri;
3) quando il momento opportuno sarà giunto, promoveremo un colpo di Stato.

Ora, avendo abbozzato il nostro piano d'azione, discuteremo quei particolari che potranno esserci necessari allo scopo di compiere nell'organismo della macchina statale, la rivoluzione nel senso che ho già indicato. Colla parola "particolari" voglio indicare la libertà di stampa, il diritto di formare delle associazioni, la libertà di religione, l'elezione dei rappresentanti del popolo e moltissimi altri diritti che dovranno svanire dalla vita quotidiana dell'uomo. Se non spariranno del tutto, dovranno subire un cambiamento fondamentale dal giorno seguente l'annuncio della nuova costituzione. Prima di quel momento preciso non sarebbe per noi utile di annunciare tutti i cambiamenti che faremo e per la seguente ragione: tutti i cambiamenti percettibili potrebbero riuscire pericolosi in qualunque altro momento se fossero applicati per forza esigendone severamente ed indistintamente l'esecuzione, perché ciò potrebbe esasperare il popolo, che paventerebbe nuovi cambiamenti nelle medesime direzioni. D'altra parte, se i cambiamenti dovessero implicare delle tolleranze ancora maggiori, il popolo direbbe che riconosciamo i nostri errori e ciò potrebbe menomare il vanto di infallibilità del nuovo potere. Il popolo potrebbe anche dire che siamo stati spaventati e quindi obbligati a cedere; e se così fosse, nessuno ci sarebbe mai riconoscente perché il popolo ritiene di aver il diritto di ottenere sempre nuove concessioni. Sarebbe enormemente pericoloso per il prestigio della nuova costituzione, che l'una o l'altra di queste impressioni si facesse strada nella mente del pubblico. Per noi è essenziale, che dal primo momento della nuova proclamazione il popolo, mentre soffrirà ancora le conseguenze del cambiamento repentino e sarà in uno stato di terrore e di indecisione, realizzi che siamo così potenti, così invulnerabili, e così pieni di forza, che in nessun caso prenderemo in considerazione i suoi interessi. Faremo capire al popolo, che non solo non ci daremo nessun pensiero delle sue opinioni e dei suoi desiderii, ma altresì che saremo pronti in qualunque momento ed in qualunque luogo a sopprimere con una mano forte qualsiasi espressione o accenno di. opposizione. Faremo sì che il popolo capisca che essendoci impadroniti di tutto quello che desideravamo non gli permetteremo mai, in nessun modo, di partecipare al nostro potere. Ed allora esso, preso dallo sgomento, chiuderà gli occhi su tutto ed aspetterà pazientemente lo svolgersi di ulteriori avvenimenti. I Gentili sono come un branco di pecore, noi siamo i lupi. Sapete cosa fanno le pecore quando i lupi entrano nell'ovile? Chiudono gli occhi. A questo saranno costretti anche i Gentili, perché prometteremo loro la restituzione di tutte le loro libertà dopo che avremo soggiogato i nemici del mondo e costretti tutti i partiti a sottomettersi. Non occorre che vi dica quanto tempo dovranno aspettare per riavere queste loro libertà! Per qual motivo fummo indotti a inventare la nostra politica e instillarla nelle menti dei Gentili? Noi instillammo in essi questa politica senza permetter loro di comprenderne l'intimo significato. Che cosa ci spinse ad adottare questa linea di condotta? Questo: che noi, razza dispersa, non potevamo, come tale, conseguire il nostro scopo con mezzi diretti, ma soltanto con mezzi indiretti, subdoli e fraudolenti. Questa fu la vera causa ed origine della nostra organizzazione massonica, che questi porci di Gentili non riescono a scandagliare e di cui non sospettano neppure le mire. Noi li prendiamo come lo zimbello delle nostre numerose logge, le quali hanno l'apparenza di essere puramente massoniche, allo scopo di gettare la polvere negli occhi dei loro camerati. Per grazia di Dio il suo Popolo prediletto fu sparpagliato, ma questa dispersione, che sembrò al mondo la nostra debolezza, dimostrò di essere la nostra forza, che ci ha ora condotto al limitare della Sovranità Universale. Ci rimane da costruire ancora poco su queste fondamenta, per raggiungere la nostra mèta.


PROTOCOLLO XII

La parola libertà, suscettibile di diverse interpretazioni, sarà da noi definita nel modo seguente: "La libertà è il diritto di fare ciò che la legge permette". Tale definizione ci servirà in questo senso, che sarà in nostro arbitrio di dire dove potrà esserci libertà e dove no, per la semplice ragione che la legge permetterà solamente quello che a noi piacerà. Il nostro atteggiamento verso la stampa sarà il seguente: Che cosa fa la stampa attualmente? Essa serve a suscitare nel popolo passioni furenti, oppure, talvolta, dissensi egoistici di partito; cause entrambe che possono essere necessarie al nostro scopo. La stampa è spesse volte vana, ingiusta e mendace, e la maggior parte della gente non ne capisce affatto le sue vere intenzioni. Noi la barderemo e ne terremo fermamente in pugno le redini. Inoltre dovremo acquistare il controllo di tutte le altre ditte editrici. Non ci servirebbe a nulla il solo controllo dei giornali se restassimo esposti ad attacchi con opuscoli e libri. L'attuale costosa produzione libraria la trasformeremo in una risorsa vantaggiosa per il nostro governo mediante una speciale tassa di bollo ed obbligando gli editori ed i tipografi a versarci un deposito cauzionale, allo scopo di garantire il nostro governo da qualunque forma di attacco da parte della stampa. E qualora questo si produca, imporremo multe a destra ed a sinistra. Da questi mezzi: bolli, cauzioni e multe, il governo ricaverà una larga sorgente di lucro. Naturalmente, i giornali di partito non si daranno pensiero di pagare delle multe forti, ma noi li sopprimeremo senz'altro dopo un secondo loro serio attacco. Nessuno potrà impunemente attentare al prestigio della nostra infallibilità politica. Per sopprimere qualunque pubblicazione prenderemo un pretesto: diremo, per esempio, che eccita l'opinione pubblica senza ragione e senza fondamento. Ma vi prego di tener presente, che fra le pubblicazioni aggressive ve ne saranno anche talune istituite da noi apposta con tale intento. Ma esse attaccheranno solo quei punti della nostra politica, che abbiamo l'intenzione di cambiare. Nessuna informazione giungerà al pubblico senza essere stata prima controllata da noi. Stiamo già raggiungendo questo scopo anche attualmente, per il fatto che tutte le notizie sono ricevute da poche agenzie, nelle quali sono centralizzate da tutte le parti del mondo. Quando giungeremo al potere, queste agenzie ci apparterranno completamente e pubblicheranno solo quelle notizie che noi permetteremo. Se, date le condizioni attuali, siamo riusciti a controllare la società dei Gentili ad un punto tale che essa vede gli affari mondiali attraverso le lenti colorate con le quali le copriamo gli occhi; se anche ora nulla ci impedisce di conoscere i segreti di Stato, come stupidamente li chiamano i Gentili; quale sarà la nostra posizione, quando saremo ufficialmente riconosciuti come governatori del mondo nella persona del nostro Imperatore Universale? Ritorniamo all'avvenire della stampa. Chiunque desidererà diventare editore, libraio o tipografo, dovrà ottenere un certificato ed una licenza, che perderanno in caso di disubbedienza. I canali attraverso i quali il pensiero umano trova la sua espressione, saranno con questi mezzi posti nelle mani del nostro governo, che li userà come organi educativi, e così impedirà che il pubblico sia messo sulla falsa strada mediante l'idealizzazione del "progresso", o con il liberalismo. Chi fra noi non sa, che questo fantastico beneficio conduce direttamente all'utopia, da cui nacquero l'anarchia e l'odio verso l'autorità? E ciò per la semplice ragione che il "progresso", o piuttosto l'idea d'un progresso liberale, diede al popolo differenti concetti della emancipazione, senza mettervi alcun limite. Tutti i cosiddetti liberali sono degli anarchici, se non per le loro azioni, certamente per le loro idee. Ognuno di essi corre dietro il fantasma della libertà, credendo di poter fare quello che vuole, vale a dire, cadendo in uno stato di anarchia per l'opposizione che fa, unicamente per il gusto di farla. Discutiamo ora la stampa editrice di libri ecc. Noi la tasseremo nello stesso modo della stampa giornalistica, vale a dire per mezzo di bolli e cauzioni. Ma sopra i libri con meno di 300 pagine metteremo una tassa doppia, li classificheremo fra gli opuscoli per far diminuire la pubblicazione dei periodici, che costituiscono la forma più virulenta del veleno stampato. Queste misure obbligheranno altresì gli scrittori a pubblicare delle opere così lunghe, che avranno pochi lettori e principalmente a causa del loro prezzo alto. Noi stessi pubblicheremo delle opere a buon mercato per educare la mente del pubblico e avviarla nella direzione da noi desiderata. La tassazione determinerà una riduzione della letteratura dilettevole e senza scopo, e la responsabilità che incontreranno di fronte alla legge darà tutti gli autori nelle nostre mani. Nessuno che desideri attaccarci colla sua penna troverebbe un editore. Prima di stampare qualsiasi genere di lavoro, l'editore o il tipografo dovrà chiedere alle autorità un permesso speciale per pubblicare il detto lavoro. In questo modo conosceremo anticipatamente qualsiasi congiura contro di noi, e potremo colpirla prevenendola e pubblicando una confutazione. La letteratura e il giornalismo sono le due più importanti forze educative, e per questo motivo il nostro governo si accaparrerà il maggior numero di periodici. Con questo sistema neutralizzeremo la cattiva influenza della stampa privata ed otterremo un'influenza enorme sulla mente umana. Se dovessimo permettere la pubblicazione di dieci periodici privati, noi stessi dovremmo pubblicarne trenta e così via. Ma il pubblico non deve avere il minimo sospetto di queste precauzioni; perciò tutti i periodici pubblicati da noi, avranno apparentemente vedute ed opinioni contraddittorie, ispirando così la fiducia e presentando un'apparenza attraente ai nostri non sospettosi nemici, che cadranno nella nostra trappola e saranno disarmati. In prima fila metteremo la stampa ufficiale. Essa sarà sempre in guardia per difendere i nostri interessi, e perciò la sua influenza sul pubblico sarà relativamente insignificante. In seconda fila metteremo la stampa semi-ufficiale, la quale dovrà attirare i tiepidi e gli indifferenti. In terza fila metteremo quella stampa che farà finta di essere all'opposizione e che, in una delle sue pubblicazioni, figurerà come nostra avversaria. I nostri veri nemici confideranno in questa opposizione e ci mostreranno le loro carte. Tutti i nostri giornali sosterranno partiti diversi: l'aristocratico, il repubblicano, il rivoluzionario e persino l'anarchico. Ma, naturalmente, questo sarà solamente fino a quando dureranno le costituzioni. Questi giornali, come il dio indiano Vishnu, avranno centinaia di mani, ognuna delle quali tasterà il polso della variabile opinione pubblica. Quando il polso batterà più forte, queste mani faranno inclinare l'opinione pubblica verso la nostra causa, perché un soggetto nervoso è facile ad essere guidato e facilmente cade sotto un'influenza qualsiasi. I chiacchieroni che crederanno di ripetere l'opinione del giornale del loro partito, in realtà non faranno altro che ripetere la nostra opinione, oppure quella che desideriamo far prevalere; nella convinzione di seguire l'organo del loro partito, costoro seguiranno in realtà la bandiera che faremo sventolare d'innanzi ai loro occhi. Perché il nostro esercito giornalista estrinsechi il concetto intimo di questo programma, avendo l'apparenza di appoggiare i diversi partiti, dovremo organizzare la nostra stampa con la massima cura. Col titolo di "Commissione Centrale della Stampa", organizzeremo delle riunioni letterarie, alle quali i nostri agenti, senza farsene accorgere, daranno il segno di riconoscimento e la parola d'ordine. I nostri organi discutendo e contrastando la nostra politica, sempre superficialmente, s'intende, e senza toccarne i lati importati, faranno finta di polemizzare con i giornali ufficiali, allo scopo di fornirci il pretesto di definire i nostri piani con maggior accuratezza di quanto avremo potuto fare coi nostri programmi preliminari. Si capisce, però, che tutto questo sarà fatto quando sia vantaggioso per noi. Questa opposizione da parte della stampa, servirà anche a far credere al popolo che la libertà di parola esiste sempre. Essa darà ai nostri agenti l'opportunità di dimostrare che i nostri avversari ci muovono accuse insensate, nell'impossibilità da parte loro di trovare un terreno solido sul quale combattere la nostra politica. Queste misure, che sfuggiranno all'attenzione pubblica, saranno i mezzi più proficui per guidare l'opinione pubblica ed inspirare fiducia nel nostro governo. Grazie a queste misure potremo eccitare o calmare l'opinione pubblica circa le questioni politiche quando ci occorrerà di farlo. Potremo persuaderla o confonderla stampando notizie vere o false, fatti o contraddizioni, secondo quello che servirà al nostro scopo. Le informazioni che pubblicheremo dipenderanno dal modo con cui il pubblico sarà in quel tempo propenso ad accettare quel dato genere di notizie; e staremo sempre molto attenti, scandagliando il terreno prima di camminarci sopra. Le restrizioni che, come ho già detto, imporremo alle pubblicazioni private ci daranno la certezza di sconfiggere i nostri nemici, perché essi non avranno a loro disposizione organi della stampa mediante i quali dare veramente libero e pieno corso alle loro opinioni. Non ci occorrerà neppure di contraddire ufficialmente le loro affermazioni. Se sarà necessario, le confuteremo semi ufficialmente con dei "ballons d'essai", che faremo lanciare dalla nostra stampa di terza fila. Esiste già nel giornalismo francese tutto un sistema di intese massoniche per darsi il contrassegno. Tutti gli organi della stampa sono legati da segreti professionali reciproci, a modo degli antichi oracoli. Nessuno dei suoi membri rivelerà mai di essere a conoscenza di un segreto qualora non abbia ricevuto l'ordine di renderlo pubblico. Nessun singolo editore avrà il coraggio di tradire un segreto confidatogli, per la ragione che nessuno è ammesso nel mondo letterario, il quale non abbia preso parte a qualche losco affare nella sua vita passata. Pertanto, se qualcuno desse il minimo segno di disubbidienza, il triste episodio del suo passato verrebbe palesato immediatamente. Finché il passato losco di questi individui è conosciuto da pochi, il prestigio di ogni giornalista attira l'opinione pubblica di tutto il paese. Il popolo lo segue e lo ammira. I nostri piani si debbono estendere principalmente alle provincie. È per noi essenziale di creare certe idee e di infondere tali opinioni nelle provincie, perché in qualunque momento possiamo servircene lanciandole nella capitale come opinioni neutrali delle provincie. Naturalmente, la fonte e l'origine delle idee non saranno alterate, ma le idee saranno nostre. Per noi è assolutamente necessario, prima di assumere il potere, che le città siano qualche volta dominate dalle opinioni delle provincie; vale a dire, che le città sappiano l'opinione della maggioranza, quale sarà stata preparata da noi. È per noi necessario che le capitali, giunto il momento critico psicologico, non abbiano il tempo materiale di discutere un fatto compiuto, ma siano obbligate ad accettarlo perché è stato approvato da una maggioranza nelle provincie. Quando poi arriveremo al periodo del nuovo regime - cioè durante il periodo transitorio che precederà la nostra sovranità - non permetteremo alla stampa di pubblicare qualsiasi resoconto di delitti, essendo essenziale che il popolo creda il nuovo regime talmente superiore, d'aver soppresso perfino la delinquenza. I delitti che avverranno saranno conosciuti soltanto dalla loro vittima e da gli eventuali testimoni oculari e da nessun altro.


PROTOCOLLO XIII

La necessità del pane quotidiano obbligherà i Gentili a tacere ed a rimanere nostri umili servitori. Quei Gentili che potremo impiegare nella nostra stampa, discuteranno, dietro i nostri ordini, quei fatti che non sarebbe conveniente per noi di pubblicare nella nostra gazzetta ufficiale. E mentre avranno luogo così discussioni e dispute d'ogni genere, noi promulgheremo le leggi che ci occorrono e le presenteremo al pubblico quali fatti compiuti. Nessuno oserà chiedere che queste leggi vengano revocate, specialmente perché faremo credere che il nostro scopo sia quello di promuovere il progresso. Poi la stampa svierà l'attenzione del pubblico per mezzo di nuove proposte (sapete bene che abbiamo sempre abituato le popolazioni a ricercare nuove emozioni). Avventurieri politici senza cervello si affretteranno a discutere i nuovi problemi: la stessa razza di gente che non comprende neppure ora nulla di quello di cui parla. I problemi politici non sono fatti per essere compresi, dalla gente comune, ma solamente (come ho già detto) da quella classe di governanti, che da secoli dirigono gli affari. Da tutto questo insieme di fatti potete concludere, che quando useremo una certa deferenza all'opinione pubblica, di tanto in tanto, avremo lo scopo di facilitare il funzionamento del nostro meccanismo. Vi accorgerete anche che cerchiamo di far approvare le varie questioni soltanto a furia di parole e non di fatti. Affermiamo continuamente, che tutte le misure prese da noi sono ispirate dalla speranza e dalla certezza di aiutare il benessere comune. Allo scopo di distogliere la gente troppo irrequieta dalla discussione delle questioni politiche, la provvederemo di problemi nuovi; quelli cioè dell'industria e del commercio. Su questi problemi potranno eccitarsi fin che vorranno. Le masse acconsentono di astenersi e di desistere da ciò che credono sia l'attività politica, solamente se possiamo dar loro qualche nuovo svago; come, ad esempio, il commercio. E tenteremo di dar da intendere ad esse, che anche il commercio è un problema politico. Noi stessi inducemmo le masse a prender parte alla politica per assicurarci il loro appoggio nella nostra campagna contro i governi Gentili. Per impedire che il popolo scopra da sé una qualsiasi nuova linea d'azione politica, lo terremo distratto con varie forme di divertimenti: ludi ginnici, passatempi, passioni di vario genere, osterie e via discorrendo. Fra poco principieremo a mettere degli avvisi nei giornali invitando il popolo a competere in ogni genere di nuove imprese, come ad esempio alle gare artistiche, di sport, ecc. Questi nuovi interessi distoglieranno definitivamente l'attenzione del pubblico dalle questioni che potrebbero metterci in conflitto con la popolazione. Il popolo, siccome perderà a poco a poco la facoltà di pensare con la sua testa, griderà compatto insieme a noi, per l'unica ragione che saremo i soli membri della società in grado di promuovere nuove linee di pensiero. Questi nuovi concetti noi li metteremo avanti per mezzo di agenti che il popolo non sospetterà siano alleati nostri. La funzione degli idealisti liberali cesserà repentinamente il giorno in cui il nostro governo sarà riconosciuto. Fino allora essi ci renderanno dei buoni servizii. Per questa ragione cercheremo di indirizzare l'opinione pubblica verso ogni specie di teoria fantastica che possa sembrare progressiva, o liberale. Fummo noi che, col più completo successo, facemmo girare le teste scervellate dei Gentili, colle nostre teorie di progresso, verso il socialismo. Non si trova fra i Gentili una mente capace di intuire che in ogni occasione, dietro la parola "progresso" è nascosta una deviazione della verità, eccezione fatta dei casi in cui la parola libertà si riferisce alla materia delle scoperte scientifiche. Giacché esiste soltanto una vera dottrina ed in essa non vi è posto per il "progresso". Il progresso, come qualunque altro falso concetto, serve a nascondere la verità, affinché essa non sia palese ad altri che a noi, popolo prediletto da Dio, che Egli ha eletto a custode della verità. Quando saremo al potere, i nostri oratori discuteranno i grandi problemi che hanno agitato l'umanità, allo scopo finale e prefisso di condurre il genere umano sotto il nostro governo benedetto. Chi vorrà, quindi, sospettare che tutti questi problemi furono sollevati da noi, secondo un piano politico prestabilito che nessun uomo ha compreso in tanti secoli?


PROTOCOLLO XIV

Quando ci stabiliremo come Signori della Terra, non ammetteremo altra religione che la nostra; cioè una religione che riconosce il Dio solo, a Cui il nostro destino è collegato dall'averci Egli eletto, e da Cui il destino del mondo è determinato. Per questa ragione dobbiamo distruggere tutte le professioni di fede. Se il risultato temporaneo di questa distruzione sarà di produrre degli Atei, ciò si frapporrà al nostro scopo, ma servirà come esempio alle generazioni future, che ascolteranno i nostri insegnamenti sulla religione di Mosè, la quale, con le sue dottrine risolute e ponderate, ci impose come un dovere il mettere tutte le nazioni sotto i nostri piedi. Inoltre insisteremo molto sulle verità mistiche degli insegnamenti Mosaici, sui quali, diremo, è basata tutta la loro forza educativa. Di poi, ad ogni momento pubblicheremo articoli paragonando il nostro governo benefico a quello del passato. Lo stato di beatitudine e di pace che esisterà allora, servirà anche ad illustrare il benefico effetto del nostro governo, sebbene sia stato ottenuto mediante disturbi secolari. Dimostreremo con colori intensi gli errori amministrativi commessi dai Gentili. Provocheremo con tutto ciò un tale sentimento di avversione per il regime precedente, che le nazioni preferiranno uno stato di pace in condizioni di schiavitù, ai diritti della tanta lodata "libertà", che le ha così crudelmente torturate, esaurendone perfino le fonti dell'esistenza umana, ed alla quale furono trascinate da una folla di avventurieri che non sapevano quel che facevano. I cambiamenti inutili di governo che abbiamo sempre suggerito ai Gentili, e che sono stati il mezzo col quale abbiamo minato il loro edificio di Stato, avranno in allora talmente stancato le nazioni, che esse preferiranno sopportare qualunque cosa da noi, piuttosto che ritornare ai tumulti ed alle disgrazie attraversate. Attireremo specialmente l'attenzione su gli errori storici con i quali i governi dei Gentili tormentarono l'umanità per tanti secoli, nella loro mancanza di comprensione per tutto ciò che riguarda il vero benessere della vita umana, e nella loro ricerca di piani fantastici per la prosperità sociale. Giacché i Gentili non si sono resi conto che i loro piani, invece di migliorare le relazioni fra uomo e uomo, non hanno fatto altro che farle andare di male in peggio. E queste relazioni sono la vera base dell'esistenza umana. Tutta la forza dei nostri principi e delle nostre misure consisterà nel fatto, che saranno spiegati da noi quale un luminoso contrasto con le condizioni sociali esistenti sotto l'antico regime da noi infranto. I nostri filosofi dimostreranno tutti gli svantaggi delle religioni cristiane, ma nessuno potrà mai giudicare la nostra religione nel suo vero significato, perché nessuno ne avrà mai una completa cognizione fuorché i nostri che non si arrischieranno mai a svelarne i misteri. Nei cosiddetti paesi dirigenti abbiamo fatto circolare una letteratura squilibrata, sudicia e ripugnante. Per un breve periodo dopo il riconoscimento del nostro regno, continueremo a incoraggiare questa letteratura, acciocché essa dimostri, più esplicitamente che mai, il suo contrasto con le dottrine che metteremo in circolazione dal nostro seggio elevato. I nostri sapienti, educati allo scopo di guidare i Gentili, faranno conferenze, concreteranno piani, scriveranno appunti e articoli, per mezzo dei quali influiremo sugli spiriti degli uomini, piegandoli verso quella scienza e quelle idee che ci converranno.


PROTOCOLLO XV

Quando, infine, avremo ottenuto il potere per mezzo di numerosi colpi di Stato, che saranno da noi preparati in modo che abbiano luogo simultaneamente in tutti i paesi; e quando i governi di questi saranno stati dichiarati ufficialmente incapaci di reggere la pubblica cosa (potrà trascorrere un periodo di tempo considerevole prima che tutto ciò avvenga: magari un secolo): faremo ogni sforzo per impedire che siano fatte delle congiure contro di noi. Per raggiungere questo intento applicheremo la pena capitale, senza pietà, per coloro che prendessero le armi per impedire lo stabilimento del nostro potere. Sarà passibile della pena capitale la fondazione di qualunque nuova società segreta; scioglieremo, mandandone i membri in esilio nelle parti più remote del mondo, le società segrete tuttora esistenti, che ci sono ben conosciute e che servono ed hanno servito al nostro scopo. L'esilio sarà la sorte di quei frammassoni Gentili che per avventura sapessero più di quello che a noi convenga. E quei massoni che, per una ragione o per un'altra potremo perdonare, li terremo sempre nel continuo timore d'essere esiliati. Decreteremo una legge per condannare tutti i preesistenti membri delle società segrete all'esilio fuori di Europa perché quivi noi avremo il centro del nostro governo. Le decisioni del nostro governo saranno definitive e nessuno avrà il diritto d'appellarsi. Per mettere al dovere le società dei Gentili nelle quali abbiamo profondamente inculcato i dissidi ed i dogmi della religione protestante, prenderemo provvedimenti spietati i quali dimostreranno alle nazioni che il nostro potere non può essere violato. Non dobbiamo preoccuparci delle numerose vittime che saranno sacrificate per ottenere una prosperità futura. Un governo il quale è convinto che la propria esistenza dipende non solo dai privilegi di cui gode, ma anche dall'adempimento del suo dovere, ha l'obbligo di conseguire la prosperità anche a costo di molti sacrifici. La condizione principale della sua stabilità consiste nel rafforzamento del prestigio del suo potere, e questo prestigio si ottiene soltanto per mezzo di una maestosa ed incrollabile potenza, che deve mostrarsi inviolabile, nonché circondata da un potere mistico. Ad esempio, dimostrare che sussiste per mandato divino. Questi sono i requisiti goduti finora dall'Autocrazia russa, l'unica nostra nemica pericolosa, se non teniamo conto della Santa Sede. Ricordate che l'Italia. quando grondava sangue, non toccò un capello di Silla: eppure egli era l'uomo che l'aveva dissanguata. Per la sua forza di carattere, Silla diventò un Dio agli occhi della popolazione, ed il suo ritorno intrepido in Italia lo rese inviolabile. La plebe non nuocerà mai all'uomo che la ipnotizza col suo coraggio e con la sua superiorità mentale. Fino a quando non avremo conseguito il potere, cercheremo di fondare e moltiplicare le logge massoniche in tutte le parti del mondo. Alletteremo a farne parte coloro che possono diventare, o sono di già, animati da amore per il pubblico bene. Queste logge saranno la fonte principale ove attingeremo le nostre informazioni; saranno pure i nostri centri di propaganda. Centralizzeremo tutte queste logge sotto una direzione unica, conosciuta a noi soli e costituita dai nostri uomini più sapienti. Queste logge avranno anche i loro rappresentanti, per mascherarne la vera direzione. Questa soltanto avrà diritto di decidere a chi spetti di parlare e di preparare l'ordine del giorno. In queste logge annoderemo tutte le classi socialiste e rivoluzionarie della società. I piani politici più segreti ci saranno subito noti appena formulati e ne guideremo l'esecuzione. Quasi tutti gli agenti della polizia internazionale segreta faranno parte delle nostre logge. È per noi sommamente importante di assicurarci i servizi della polizia, perché essi possono mascherare le nostre imprese, inventare ragioni plausibili per spiegare il malcontento delle masse, come pure colpire coloro che rifiutano di sottomettersi a noi. La maggior parte degli individui che entrano nelle società segrete sono avventurieri, i quali desiderano di farsi strada in un modo o in un altro e non hanno serie intenzioni. Con gente simile, ci sarà facile perseguire il nostro scopo: essi metteranno in moto il nostro meccanismo. Se il turbamento diventerà mondiale, ciò significherà soltanto che era necessario per noi di produrre questa agitazione, allo scopo di distruggere la troppo grande solidità del mondo. Se nasceranno congiure nel suo seno, significherà che uno dei nostri agenti più fedeli è il capo di questa cospirazione. E' naturale che noi dobbiamo essere gli unici a dirigere le imprese massoniche. Noi soltanto sappiamo dirigerle. Noi conosciamo lo scopo finale di ogni azione, mentre i Gentili ignorano la massima parte di ciò che riguarda la massoneria: essi non sono neppur capaci di vedere i risultati immediati di quello che fanno. Generalmente essi considerano soltanto i vantaggi immediati; si contentano se il loro orgoglio personale è soddisfatto per l'adempiersi del loro intento; non si accorgono che l'idea originale era nostra e non loro. I Gentili frequentano le Logge Massoniche per pura curiosità, o nella speranza di ricevere la loro parte delle spoglie; alcuni di essi vi entrano pure per poter discutere le loro stupide idee davanti ad un pubblico qualunque. I Gentili vanno alla ricerca delle emozioni procurate dal successo e dagli applausi; noi glie ne diamo fin che ne vogliono. Questo è il motivo per cui permettiamo ad essi di avere successi; cioè allo scopo di volgere a nostro vantaggio gli uomini che credono orgogliosamente di valer qualche cosa, e che senza accorgersene s'imbevono delle nostre idee, fiduciosi di essere infallibili e convinti di non andar soggetti alle influenze altrui. Non avete idea di quanto sia facile ridurre anche il più intelligente dei Gentili in una condizione ridicola di ingenuità agendo sulla sua presunzione, e quanto, d'altra parte, sia facile scoraggiarlo mediante il più piccolo insuccesso, od anche semplicemente cessando di applaudirlo; oppure anche di ridurlo in uno stato di servile sottomissione, allettandolo con la promessa di qualche nuovo successo. Per quanto il nostro popolo disprezza il successo, bramando soltanto la realizzazione dei suoi piani, altrettanto i Gentili amano il successo e sono disposti a sacrificare tutti i loro piani per raggiungerlo. Questo lato del carattere dei Gentili rende facile di fare d'essi quello che ci piace. Quelli che sembrano tigri, sono invece stupidi come pecore, ed hanno la testa assolutamente vuota. Lasceremo che cavalchino in sogno il corsiero delle vane speranze di poter distruggere l'individualità umana mediante idee simboliche di collettivismo. Essi non hanno ancora compreso, e non comprenderanno mai, che questo sogno fantastico è contrario alla principale legge della natura, la quale, fin dall'inizio del mondo, creò ogni essere, diverso da tutti gli altri, perché ciascuno avesse un'individualità. Il fatto che fummo capaci di far concepire un'idea così errata ai Gentili, è la prova lampante del meschino concetto che essi hanno della vita umana, paragonato a quello che ne abbiamo noi. In questo consiste la maggiore speranza del nostro successo. Quanto furono previdenti i nostri sapienti d'un tempo quando ci dissero che, pur di raggiungere uno scopo veramente grandioso, dovevamo ricorrere a qualunque mezzo senza fermarci a contare quelli che si dovessero sacrificare al successo della causa! E noi non abbiamo mai contato le vittime uscite dal seme di quei bruti di Gentili, e pur avendo sacrificato molta gente nostra, abbiamo dato al nostro popolo una posizione tale nel mondo, che esso non si sarebbe mai sognato di raggiungere. Un numero relativamente piccolo di vittime da parte nostra ha salvato la nostra nazione dalla distruzione. Ogni uomo deve inevitabilmente morire. E' preferibile affrettare la morte di coloro che ostacolano la nostra causa, che di quelli che la promuovono. Noi facciamo morire i frammassoni in maniera tale che nessuno, fuorché gli adepti, può averne il minimo sospetto. Neppure le stesse vittime ne sospettano prima del tempo. Muoiono tutti, quando è necessario, di morte apparentemente naturale. E neppure gli iniziati, conoscendo questi fatti, osano protestare! Con questi mezzi abbiamo tagliato fino alle radici ogni velleità di protesta contro i nostri ordini almeno per quanto riguarda i frammassoni. Predichiamo il liberalismo ai Gentili, ma d'altra parte teniamo la nostra propria nazione in assoluta sottomissione. Per effetto della nostra influenza, le leggi dei Gentili vengono osservate il meno possibile. Il prestigio delle loro leggi è stato minato dalle idee liberali che vi abbiamo introdotto. Le più importanti quistioni, sia politiche, sia morali, vengono decise dai Tribunali nel modo stabilito da noi. Il Gentile amministratore di giustizia, esamina le cause in quel modo che a noi pare e piace. Questo risultato lo abbiamo ottenuto mediante i nostri agenti e persone colle quali apparentemente non siamo in relazione, e per mezzo di opinioni propagate con la stampa e con altri mezzi. Persino i senatori ed altri funzionari elevati seguono ciecamente i nostri consigli. La mentalità dei Gentili essendo di natura puramente bestiale, è incapace di osservare e di analizzare checchessia e più ancora di prevedere le conseguenze alle quali può condurre una causa se presentata sotto una certa luce. Ed è precisamente in questa differenza di mentalità tra noi e i Gentili, che possiamo facilmente riconoscere di essere gli eletti di Dio nonché la nostra natura sovrumana, in paragone con la mentalità istintiva e bestiale dei Gentili. Costoro non vedono che i fatti, ma non li prevedono e sono incapaci di inventare qualsiasi cosa, eccetto le materiali. Da tutto questo risulta nettamente, che la natura stessa ci ha destinato a guidare ed a governare il mondo. Quando verrà per noi l'ora di governare apertamente, sarà giunto il momento di dimostrare la bontà del nostro governo. Allora miglioreremo tutte le leggi. Le nostre leggi saranno brevi, chiare, e concise: non avranno bisogno di interpretazioni; sicché tutti potranno conoscerle da cima a fondo, dentro e fuori. La caratteristica predominante di queste leggi sarà l'obbedienza dovuta all'autorità; e questo rispetto all'autorità sarà spinto al massimo grado. Allora cesserà ogni genere di abuso di potere, perché ognuno sarà responsabile di fronte all'unico potere supremo, cioè a quello del sovrano. L'abuso di potere da parte di chiunque, che non sia il sovrano, sarà così severamente punito, che tutti perderanno la voglia di provare la loro forza in tale direzione. Sorveglieremo molto da vicino ogni atto del nostro corpo amministrativo, da cui dipenderà il funzionamento della macchina statale, perché se l'amministrazione diventa fiacca, il disordine sorge dovunque. Non un singolo atto illegale, od abuso di potere rimarrà impunito. Tutti gli atti di simulazione, o di volontaria trascuratezza da parte degli impiegati amministrativi, cesseranno dopo che costoro avranno veduto i primi esempi di punizione. La grandezza della nostra potenza esigerà che siano inflitte punizioni adeguate ad essa. Ciò vuol dire che esse saranno durissime, anche nel caso del più piccolo tentativo di violare il prestigio della nostra autorità allo scopo di lucro personale. L'uomo che soffrirà per le sue colpe, anche se troppo severamente, sarà come un soldato che muore sul campo battaglia dell'amministrazione per la causa del potere, dei principî e della legge, che non ammette alcuna deviazione dal sentiero pubblico per un vantaggio personale, neanche per coloro che guidano il carro dello stato. Per esempio, i nostri giudici sapranno che, cercando di essere indulgenti, violeranno la legge della giustizia, la quale è fatta per infliggere punizioni esemplari agli uomini per le colpe che hanno commesso, e non per dare ad un giudice l'occasione di mostrare la sua clemenza. Questa buona qualità della clemenza dovrebbe essere esibita soltanto nella vita privata, e non nella qualità ufficiale di giudice, che influisce su tutta la base dell'educazione del genere umano. I membri della magistratura non serviranno più nei tribunali dopo i cinquantacinque anni di età, per le seguenti ragioni: 1° Perché i vecchi sono più tenacemente attaccati alle idee preconcette e meno capaci di ubbidire ai nuovi ordini. 2° Perché una tale misura ci metterà in grado di fare dei cambiamenti frequenti nel corpo della magistratura, che conseguentemente sarà soggetta a qualunque pressione da parte nostra. Chiunque desideri mantenere il suo posto dovrà, per assicurarselo, ubbidirci ciecamente. Generalmente sceglieremo i nostri giudici fra uomini i quali capiscano che il loro dovere è di punire e di fare rispettare le leggi, e non di permettersi il lusso di sognare il liberalismo, che potrebbe recar danno al piano educativo del nostro governo, come succede ora con i giudici Gentili. Il nostro progetto di mutare spesso i giudici, ci gioverà anche per impedire la formazione di qualsiasi associazione fra essi; quindi lavoreranno soltanto nell'interesse del governo, ben sapendo che da ciò dipende il loro avvenire. La futura generazione di giudici sarà educata in tal modo, che preverranno istintivamente qualsiasi azione atta a danneggiare le relazioni reciproche esistenti fra i nostri sudditi. Attualmente i giudici dei Gentili sono indulgenti verso tutti i delinquenti, perché non hanno il giusto concetto del loro dovere, ed anche per il semplice fatto, che i governanti, quando nominano i giudici, non imprimono in essi il concetto del dovere, come sarebbe necessario. I governanti dei Gentili, quando nominano i loro sudditi a cariche importanti, non si danno la pena di spiegar loro l'importanza delle medesime, né per quale ragione dette cariche sono state istituite; essi agiscono come le bestie quando mandano la loro prole in cerca dì preda. In questo modo i governi dei Gentili vanno in pezzi per opera dei loro stessi amministratori. Dai risultati del sistema adottato dai Gentili ricaveremo ancora un insegnamento morale e ce ne serviremo per migliorare il nostro governo. Gradiremo le tendenze liberali di ciascuna delle importanti istituzioni di propaganda nel nostro governo, dalle quali possa dipendere l'educazione di coloro che diventeranno i nostri sudditi. Questi posti importanti saranno riservati esclusivamente a coloro che furono da noi educati allo scopo prefisso per l'amministrazione. Qualora si osservasse, che il mettere in ritiro troppo presto i nostri impiegati ci costerebbe troppo caro, risponderei, che anzi tutto cercheremo di trovare una occupazione privata a questi pensionati, per compensarli della perdita del loro posto governativo, ed in secondo luogo che il nostro governo possiederà in ogni caso tutto il denaro del mondo, e perciò la spesa non va presa in considerazione. La nostra autocrazia sarà coerente in tutte le sue azioni, quindi il nostro alto comando sarà sempre considerato con la massima deferenza e obbedito senza riserva, qualunque sia la decisione che gli piacerà di prendere. Ignoreremo qualunque espressione di rammarico o di malcontento e puniremo così severamente chiunque mostrasse di non essere soddisfatto, che gli altri, vedendo questo esempio, si cheteranno. Aboliremo il diritto di appello, riservandolo per noi stessi; e ciò per la ragione che non dobbiamo permettere al popolo di credere che i nostri giudici possano sbagliare nelle loro decisioni. E, nell'eventualità di un giudizio che richiede la revisione, destituiremo immediatamente il giudice che lo avrà emesso, castigandolo pubblicamente, affinché un errore simile non abbia a ripetersi. Ripeto quello che ho già detto, cioè che uno dei nostri principî fondamentali sarà l'attenta sorveglianza dei nostri impiegati amministrativi: e questo si farà principalmente per soddisfare la nazione, la quale ha pieno diritto di insistere che un buon governo abbia buoni impiegati amministrativi. Il nostro governo avrà l'aspetto di una fede patriarcale nella persona del suo sovrano. La nostra Nazione ed i nostri sudditi considereranno il sovrano come un padre, il quale si cura di tutti i loro bisogni, si occupa delle loro azioni, sistema le relazioni reciproche dei suoi sudditi, nonché quelle di essi verso il governo. Così che il sentimento di venerazione per il regnante si radicherà tanto profondamente nella nazione, che questa non potrà esistere senza le sue cure e la sua guida. Il popolo non potrà vivere in pace senza il sovrano e finalmente lo riconoscerà come autocrate. Il popolo nutrirà per il sovrano un sentimento di venerazione talmente profondo da avvicinarsi alla adorazione, specialmente quando si convincerà che i suoi dipendenti seguono i suoi ordini ciecamente e che egli solo regna su di essi. Il popolo si rallegrerà vedendoci regolare la nostra esistenza come se fossimo genitori desiderosi di educare la propria prole in un sentimento profondo del dovere e dell'ubbidienza. Per quanto poi riguarda la nostra politica segreta, tutte le nazioni sono in uno stato d'infanzia ed i loro governi pure. Come potete vedere da voi stessi, io baso il nostro dispotismo sul Diritto e sul Dovere. Il diritto del governo di pretendere che la gente faccia il suo dovere è in sé stesso un obbligo di chi regna, perché egli è il padre dei suoi sudditi. Il diritto della forza gli viene concesso perché conduca l'umanità nella direzione stabilita dalle leggi naturali, vale a dire verso l'ubbidienza. Ogni creatura in questo mondo è in soggezione se non di un uomo, di qualche circostanza, oppure della sua stessa natura: insomma di qualche cosa che è più forte di lei. Quindi noi dobbiamo essere la forza assoggettatrice, pel bene della causa comune. Dobbiamo sacrificare senza esitazione quegli individui che possono violare la legge esistente, perché la soluzione del grande problema educativo sta nella punizione esemplare. Il Re di Israele, nel giorno che porrà sul suo capo consacrato la corona che gli verrà presentata da tutta l'Europa, diventerà il Patriarca Mondiale. Il numero delle vittime che il nostro Re dovrà sacrificare, non sorpasserà mai quello delle vittime che i sovrani Gentili hanno sacrificato nella loro ricerca di grandezza e per le loro rivalità reciproche. Il nostro sovrano sarà costantemente in contatto col popolo, al quale parlerà dall'alto delle tribune. I suoi discorsi saranno immediatamente messi in circolazione in tutto il mondo.


PROTOCOLLO XVI

Allo scopo di distruggere qualunque specie di impresa collettiva che non sia la nostra, annienteremo sul loro nascere le opere collettive; vale a dire, che trasformeremo le università e le riedificheremo secondo i nostri piani. I rettori delle università, nonché i professori di esse, saranno preparati in modo speciale per mezzo di elaborati e segreti programmi d'azione, nei quali saranno istruiti e dai quali non potranno deviare impunemente. La massima cura sarà posta nella loro scelta, e dipenderanno interamente dal governo. Escluderemo dal nostro sillabo ogni insegnamento di diritto civile, nonché qualunque altra materia politica. Queste scienze saranno insegnate soltanto a pochi uomini iniziati, scelti per le loro abilità cospicue. Le università non potranno più lanciare nel mondo dei giovani inesperti, imbevuti di idee circa nuove forme costituzionali, come se queste fossero commedie o tragedie; oppure dediti ad occuparsi di questioni politiche che neppure i loro padri comprendevano. Quando la massa del popolo ha delle idee politiche sbagliate, si volge a concezioni utopistiche con il risultato di diventare un insieme di pessimi sudditi. Ciò potete giudicare da voi vedendo il sistema educativo dei Gentili; abbiamo dovuto introdurre tutti questi principi nel sistema educativo allo scopo di distruggere la loro struttura sociale: cosa che abbiamo fatto con pieno successo; ma quando saremo al potere, toglieremo dai programmi educativi tutte le materie che potrebbero turbare lo spirito dei giovani, e li ridurremo ad essere dei bimbi obbedienti, i quali ameranno il loro sovrano ed in lui riconosceranno il sostegno principale della pace e del benessere pubblico. Invece di far studiare i classici e la storia antica, che contengono più esempi cattivi che buoni, faremo studiare i problemi del futuro. Dalla memoria degli uomini cancelleremo il ricordo dei secoli passati, che potrebbe essere sgradevole per noi, ad eccezione di quei fatti che mostrano a colori vivaci gli errori dei governi Gentili. La base fondamentale del nostro programma educativo sarà l'insegnamento di ciò che si riferisce alla vita pratica, alla organizzazione sociale, alle relazioni fra uomo e uomo; faremo pure conferenze contro i cattivi esempi egoistici, che sono contagiosi e causa di mali; come anche su altre questioni simili relative all'istinto. Questi programmi saranno tracciati in modo differente per le differenti classi e caste, perché l'educazione di esse dovrà essere ben distinta. Importa moltissimo di insistere su questo punto, che ogni classe, o casta, dovrà essere educata separatamente, secondo la sua speciale condizione ed il suo lavoro. Eventualmente, un uomo di genio ha sempre saputo e saprà sempre penetrare in una casta più elevata della sua; ma per amore di un caso affatto eccezionale, non conviene mescolare l'educazione delle varie caste e ammettere gli uomini di basso ceto nelle classi più elevate, soltanto perché occupino i posti di coloro che son chiamati dalla nascita ad occuparli. Sapete da voi che i Gentili, quando cedettero all'idea assurda di non ammettere differenza fra le diverse classi sociali, andarono incontro al disastro. Affinché il sovrano abbia un posto sicuro nel cuore dei suoi sudditi, è necessario che, durante il suo regno, siano insegnate nelle pubbliche scuole e nei pubblici ritrovi, l'importanza della sua attività e la buona intenzione delle sue imprese. Aboliremo ogni specie di educazione privata. Nei giorni di vacanza gli scolari ed i loro genitori avranno il diritto di intervenire nei loro collegi, come se questi fossero dei "clubs", a riunioni nelle quali alcuni professori faranno delle conferenze, apparentemente libere, parlando sulle questioni dei rapporti reciproci fra gli uomini, delle leggi, dei malintesi che generalmente sono la conseguenza di una concezione erronea intorno la posizione sociale degli uomini. Infine essi faranno delle lezioni sulle nuove teorie filosofiche, che non sono ancora state rivelate al mondo. Noi faremo di queste dottrine degli articoli di fede, servendocene come di gradini per l'ascendere della Fede nostra. Quando avrò finito di mettervi completamente al corrente del nostro programma, e quando avremo finito di discutere i nostri piani per il presente e l'avvenire, vi leggerò lo schema di tale nuova teoria filosofica. L'esperienza di molti secoli ci insegna che gli uomini vivono per le idee e ne sono guidati e che la gente viene ispirata da tali idee soltanto per mezzo dell'educazione, che può essere impartita con i medesimi risultati agli uomini di tutti i secoli, ma naturalmente con mezzi diversi. Con una metodica educazione sapremo eliminare i residui di quella indipendenza di pensiero della quale ci siamo serviti per i nostri fini da molto tempo. Abbiamo già istituito il sistema di soggiogare la mente degli uomini col così detto metodo di educazione dimostrativa (l'insegnamento oculare), il quale rende i Gentili incapaci di pensare indipendentemente, e così essi - come animali ubbidienti - attenderanno la dimostrazione di un idea prima di afferrarla. Uno dei nostri migliori agenti in Francia è il Bouroy; egli vi ha già introdotto il nuovo metodo d'insegnamento dimostrativo.


PROTOCOLLO XVII

La professione il giureconsulto rende coloro che la esercitano freddi, crudeli ed ostinati, li priva di tutti i principi e li obbliga a formarsi un concetto della vita che non è umano ma puramente legale. Si abituano anche a vedere le circostanze soltanto dal punto di vista di quanto si può guadagnare facendo una difesa, senza badare alle conseguenze che essa può avere sul bene pubblico. Un avvocato non si rifiuta mai di difendere una causa. Egli farà di tutto per ottenere l'assoluzione a qualunque costo, attaccandosi ai più meschini cavilli della giurisprudenza, e con questi mezzi egli demoralizza il tribunale. Perciò noi limiteremo la sfera d'azione di questa professione e metteremo gli avvocati sulla stessa base dei funzionari esecutivi. Tanto gli avvocati patrocinatori, quanto i giudici, non avranno il diritto di intervistare i loro clienti e riceveranno il loro mandato difensivo a seconda dell'assegnazione che ne farà il tribunale [Vale a dire che i difensori saranno nominati d'ufficio e non scelti dagli accusati. (N. d. T. inglese)]. Essi studieranno la causa esclusivamente attraverso i documenti ed i rapporti, e difenderanno i loro clienti dopo che questi saranno stati interrogati in tribunale dal pubblico ministero, basando la difesa di essi sui risultati di questo interrogatorio. Il loro onorario sarà fisso senza tener conto se la difesa sia, o pur no, riuscita. Essi diventeranno dei semplici relatori in favore della giustizia, agendo in senso opposto al pubblico ministero, il quale sarà un relatore in favore dell'accusa. In questo modo la procedura legale sarà considerevolmente abbreviata. Inoltre, con questi mezzi otterremo una difesa onesta ed imparziale, la quale non sarà promossa dagli interessi materiali, ma bensì dalla convinzione personale dell'avvocato. Si avrà inoltre il grande vantaggio di metter fine a qualunque forma di subornamento e di corruzione, che all'epoca attuale può aver luogo nei tribunali di alcuni paesi. Abbiamo messo molto impegno nello screditare il clero dei Gentili agli occhi del popolo, e siamo così riusciti a nuocere alla sua missione che avrebbe potuto ostacolare molto il nostro cammino. L'Influenza del clero sul popolo diminuisce di giorno in giorno. Attualmente la libertà di religione prevale ovunque, e l'epoca che il Cristianesimo cadrà in frantumi non è oramai troppo distante. Sarà ancora più facile per noi di distruggere le altre religioni. Ma è prematuro per ora di discutere questo argomento. Noi ridurremo il clero e le sue dottrine a tener così poco posto nella vita, e renderemo la loro influenza così antipatica alla popolazione, che i loro insegnamenti avranno risultati opposti a quelli che avevano una volta. Quando sarà arrivata l'ora di annientare la Corte papale, una mano ignota, additando il Vaticano, darà il segnale dell'assalto. Allorquando il popolo, nella sua ira si scaglierà sul Vaticano, noi ci atteggeremo a suoi protettori per evitare lo spargimento di sangue. Con questo atto penetreremo fino al cuore di tale Corte, e nessuno potrà più scacciarcene finché non avremo distrutto la potenza papale. Il Re di Israele diventerà il vero Papa dell'universo: il Patriarca della Chiesa Internazionale. Ma finché non avremo compiuto la rieducazione della gioventù per mezzo di nuove religioni temporanee, per condurla alla nostra, non attaccheremo apertamente le Chiese esistenti, ma le combatteremo con la critica, la quale ha già suscitato e continuerà a suscitare dissensi fra esse. Genericamente parlando, la nostra stampa denuncierà i governi e le istituzioni dei Gentili, sia religiose che d'altro genere, mediante articoli d'ogni specie spogli di qualunque scrupolo, allo scopo di screditarli al massimo grado così come noi soli sappiamo fare. Il nostro governo somiglierà al dio centimane Vishnu degli Indiani. Ognuna delle sue cento mani terrà una delle molle della macchina sociale dello Stato. Sapremo tutto senza l'aiuto della polizia ufficiale, che è stata così insidiosamente corrotta da noi, da non servire ad altro che impedire ai governi dei Gentili di venire alla conoscenza dei fatti veri. Il nostro programma persuaderà una terza parte della popolazione a sorvegliare il resto, per un alto senso di dovere ed in base al principio del servizio governativo volontario. Allora non sarà più considerato come un disonore, ma anzi come cosa lodevole il fare la spia. D'altra parte, chi porterà notizie false sarà veramente punito, per evitare che l'alto privilegio del rapporto diventi un abuso. I nostri agenti verranno scelti tanto fra le classi alte quanto fra le basse. Li prenderemo fra gli amministratori, editori, stampatori, librai, impiegati, operai, cocchieri, lacchè ecc. Questa forza poliziesca, non avrà nessun potere indipendente di azione e nessun diritto di prendere qualsiasi misura di sua iniziativa; quindi il dovere di questa polizia impotente consisterà semplicemente nel fare dei rapporti e delle testimonianze. La verifica dei suoi rapporti, e gli arresti, dipenderanno da un gruppo di ispettori di polizia responsabili. Gli arresti saranno fatti da gendarmi e da guardie di città. Qualunque persona, che avendone l'incarico, ometta di far rapporto d'una mancanza qualsiasi, anche piccola, in fatto di politica, sarà punita per delittuoso nascondimento di delitto, se potrà provarsi che ne è colpevole. Analogamente devono agire ora i nostri fratelli, devono cioè di loro iniziativa denunziare alle autorità competenti tutti gli apostati, nonché tutte le azioni che potrebbero essere contrarie alla nostra legge. Nel nostro Governo Universale, tutti i nostri sudditi avranno il dovere di servire il nostro sovrano agendo nel modo suddetto. Un'organizzazione come la nostra sradicherà ogni abuso di potere nonché le varie forme di subornamento e di corruzione. Insomma, essa distruggerà tutte le idee con le quali abbiamo contaminato la vita dei Gentili mediante le nostre teorie sopra i diritti sovrumani. Come avremmo potuto riuscire al nostro intento di creare il disordine nelle istituzioni amministrative dei Gentili, se non con mezzi simili? Fra i più importanti mezzi per corrompere le loro istituzioni, vi è l'uso di quegli agenti che sono in grado - per la loro attività distruttiva individuale - di contaminare gli altri, svelando e sviluppando le loro tendenze corrotte, quali l'abuso del potere e l'uso sfacciato della corruzione.


PROTOCOLLO XVIII

Quando verrà per noi il momento di prendere delle misure speciali di polizia imponendo l'attuale sistema russo dell'"Okhrana" (il più pericoloso veleno per il prestigio dello Stato) susciteremo dei tumulti fittizi fra la popolazione, oppure la indurremo a mostrare una irrequietezza prolungata, al che riusciremo con l'aiuto di buoni oratori i quali troveranno molti simpatizzanti, ciò che ci fornirà la scusa di perquisire le abitazioni, nonché di sottoporre le persone a restrizioni speciali, servendoci dei nostri dipendenti che contiamo nella polizia dei Gentili. Siccome la più gran parte dei cospiratori sono spinti dalla passione che hanno sia per la congiura, sia per le chiacchiere, non li toccheremo fin tanto che non li vedremo sul punto di mettersi ad agire contro di noi, e ci limiteremo ad introdurre fra essi un - per così dire - elemento delatore. Dobbiamo ricordarci che un potere perde di prestigio ogni qual volta scopre una congiura pubblica diretta contro di esso. In simile rivelazione è implicita la presunzione della sua debolezza, nonché, cosa ancora più dannosa, l'ammissione dei suoi errori. Dovete sapere che abbiamo distrutto il prestigio dei Gentili regnanti, mediante numerosi assassini privati, compiuti dai nostri agenti, pecore cieche del nostro gregge, che possono facilmente essere indotte a commettere un delitto purché sia di carattere politico. Obbligheremo i governanti a riconoscere la propria debolezza coll'introdurre apertamente delle misure speciali di polizia, tipo "Okhrana", e così scuoteremo il prestigio del loro potere.Il nostro sovrano sarà protetto da una guardia segretissima, giacché non permetteremo mai che si possa credere possibile una congiura contro il nostro sovrano, che egli non sia in grado di sventarla personalmente, o dalla quale egli sia costretto a nascondersi. Se permettessimo che prevalesse un'idea simile, come prevale fra i Gentili, firmeremmo la condanna a morte del nostro sovrano, e se non di lui personalmente, della sua dinastia. Il nostro sovrano, osservando scrupolosamente le apparenze userà del suo potere soltanto per il beneficio della nazione, e giammai per il suo bene personale, o della sua dinastia. Con questo severo mantenimento del suo decoro, otterrà il risultato che la sua potenza sarà onorata e protetta dai suoi stessi sudditi. Essi adoreranno la potenza del sovrano, ben sapendo che ad esso è collegato il benessere dello Stato perché da esso dipende l'ordine pubblico. Far la guardia al Re apertamente, equivale ad ammettere la debolezza del suo potere. Il nostro sovrano sarà sempre in mezzo al suo popolo ed avrà l'apparenza di essere circondato da una folla indiscreta di uomini e di donne, che per puro caso, in apparenza, occuperà sempre le file più prossime a lui, tenendo così indietro il resto della gente, soltanto per conservare l'ordine. Questo esempio insegnerà agli altri la padronanza di sé stessi. Nel caso che un supplicante fra il popolo, volendo presentargli una domanda, arrivi a farsi strada attraverso alla folla, coloro che sono nelle prime file prenderanno la sua petizione e la consegneranno al sovrano alla presenza del supplicante stesso, acciocché ognuno sappia che tutte le petizioni giungono al Sovrano e che egli stesso controlla tutti gli affari. Il prestigio del potere deve, per sussistere, occupare una posizione tale che il popolo possa dire: "Se il Re solamente potesse sapere!" oppure: "Quando il Re lo saprà!". Il misticismo che circonda la persona del sovrano svanisce appena lo si vede attorniato da una guardia di polizia. Quando viene fatto uso di una simile guardia, qualunque assassino con una certa audacia, può considerarsi più forte della guardia e quindi, realizzando la sua forza, basta che egli attenda il momento propizio e potrà assalire il re. Non predichiamo questa dottrina ai Gentili; potete constatare da voi stessi il risultato che ha avuto il sistema di circondare di guardie visibili i sovrani dei Gentili. Il nostro Governo arresterà tutti gli individui che più o meno giustamente sospetterà di essere delinquenti politici. Non è prudente che, per il timore di giudicare erroneamente qualcuno, si dia l'opportunità di fuggire alle persone sospette di tali delitti verso di esse saremo spietati. Si potrà forse, in casi eccezionali, prendere in considerazione alcune circostanze attenuanti a favore di delinquenti comuni, ma non vi possono essere attenuanti per un delitto politico; vale a dire che non esiste giustificazione per un uomo che si lasci trascinare ad occuparsi di politica, cosa che nessuno, fuorché il regnante, ha il diritto di comprendere. Ed invero neppure tutti i governanti sono capaci di comprendere la vera politica.


PROTOCOLLO XIX

Sarà proibito a tutti di lasciarsi coinvolgere in faccende politiche; ma d'altra parte incoraggeremo ogni genere di rapporti e di petizioni sottoponenti all'approvazione del Governo proposte relative a miglioramenti della vita sociale e nazionale. Con questi mezzi conosceremo gli errori del nostro governo e le aspirazioni dei nostri sudditi. Risponderemo a questi suggerimenti accettandoli, oppure, se non saranno accettabili, confutandoli con validi argomenti per dimostrare che la loro realizzazione è impossibile e basata sopra una concezione miope degli affari. La sedizione non ha più importanza dell'abbaiare di un cane contro un elefante. In un governo bene organizzato dal punto di vista sociale, ma non dal punto di vista della sua polizia, il cane abbaia contro l'elefante senza comprenderne la forza, ma basta che l'elefante glie la dimostri dandogli una buona lezione, perché tutti i cani smettano di abbaiare. Per togliere al colpevole politico la sua corona di eroismo, lo metteremo al livello degli altri delinquenti, alla pari con i ladri, gli assassini ed i più ripugnanti malfattori. Abbiamo fatto il possibile per impedire ai Gentili di adottare questo sistema. Per raggiungere lo scopo ci siamo serviti della stampa, di discorsi in pubblico e di libri scolastici di storia ingegnosamente compilati; abbiamo così fatto nascere l'idea che ogni assassino politico sia un martire, morto per l'ideale del benessere umano. Una "reclame" così estesa ha moltiplicato il numero dei liberali e ha ingrossato le file dei nostri agenti di migliaia di Gentili.


PROTOCOLLO XX

Oggi mi occuperò del nostro programma finanziario, che ho riservato per la fine della mia relazione, in quanto è il problema più difficile ed anche perché costituisce la clausola finale dei nostri piani. Prima di discuterlo, vorrei rammentarvi ciò che vi ho già accennato, e cioè che tutta la nostra politica si riduce ad una questione di cifre. Quando assumeremo il potere, il nostro governo autocratico eviterà, per il suo interesse personale, di imporre al popolo delle tasse pesanti e terrà sempre presente la parte che deve rappresentare; quella cioè, di un padre, di un protettore. Ma siccome l'organizzazione del governo assorbirà vaste somme di denaro, sarà tanto più necessario di procacciare i mezzi necessari per mantenerla. Quindi dovremo studiare e risolvere questo problema con la massima cura, procurando che il peso delle imposte sia distribuito equamente. Per mezzo di una finzione legale il nostro sovrano sarà proprietario di tutti i possedimenti dello Stato (ciò si mette in pratica colla massima facilità). Egli potrà prelevare quelle somme di denaro che saranno necessarie per regolare la circolazione monetaria del Paese. Quindi il metodo più adatto per soddisfare le spese governative sarà la tassazione progressiva della proprietà. Così le imposte saranno pagate senza l'oppressione e la rovina del popolo, e l'ammontare relativo dipenderà dal valore di ciascuna proprietà individuale. I ricchi dovranno comprendere che hanno il dovere di dare una parte della loro soverchia ricchezza al governo, perché questo garantisce loro il possesso sicuro del rimanente, ed inoltre dà loro di diritto di guadagnare del denaro onestamente. Dico onestamente, perché il controllo della società impedirà i furti sul terreno legale. Questa riforma sociale deve essere la prima e più importante del nostro programma, essendo la garanzia principale della pace. Essa non ammette indugi di sorta. La tassazione dei poveri è l'origine di tutte le rivoluzioni e produce sempre un grave danno al governo, perché questo, sforzandosi di estorcere denaro dal popolo, perde l'occasione di ottenerlo dai ricchi. La tassazione del capitale farà diminuire le ricchezze dei privati, nelle cui mani le abbiamo lasciate accumulare sino ad ora appositamente, perché i plutocrati agissero da contrappeso ai governi dei Gentili e alle loro finanze. La tassazione progressiva applicata proporzionalmente alle fortune individuali, produrrà assai più del sistema attuale di tassare tutti egualmente. Questo sistema è, al momento attuale (1901) essenziale per noi, perché genera il malcontento fra i Gentili [Si noti che questa conferenza fu tenuta nel 19O1. (Nota del T. inglese)]. Il potere del nostro sovrano si baserà principalmente sul fatto, che egli sarà garante dell'equilibrio del potere e della pace perpetua del mondo. Quindi, per ottenere questa pace, i capitalisti dovranno rinunciare ad una parte delle loro ricchezze, salvaguardando così l'azione del governo. Le spese dello Stato devono essere pagate da coloro che sono meglio in grado di sostenerle e col denaro che si potrà togliere ad essi. Tale misura farà cessare l'odio delle classi popolari per i ricchi, perché esse vedranno in costoro i necessari sostegni finanziari del governo, riconosceranno in essi, inoltre, i sostenitori della pace e del benessere pubblico. Le classi povere comprenderanno che i ricchi forniscono i mezzi per i benefizi sociali. Per evitare che le classi intelligenti, vale a dire i contribuenti, si lagnino soverchiamente del nuovo sistema di tassazione, daremo ad esse dei resoconti particolareggiati, esponendo chiaramente il modo come il loro denaro viene speso; eccettuato, si capisce, quella parte che sarà impiegata per i bisogni privati del Sovrano e per le esigenze dell'amministrazione. Il Sovrano non avrà alcuna proprietà privata, perché tutto ciò che è nello Stato gli apparterà. Se al Sovrano fosse concesso di possedere privatamente, sembrerebbe che non è di sua proprietà tutto ciò che è nello Stato. I congiunti del Sovrano, eccettuato il Suo erede, il quale sarà anche mantenuto a spese del governo, dovranno servire come funzionari governativi, oppure lavorare, allo scopo di conservare il diritto di possedere: il privilegio di essere di sangue reale non concederà loro il diritto di vivere alle spalle dello Stato. Vi sarà una tassa di bollo progressiva su tutte le vendite e compere, nonché tasse di successione. Qualunque contratto senza il bollo necessario sarà considerato illegale, ed il proprietario antecedente sarà obbligato a pagare al Governo una percentuale sulla tassa dal giorno della vendita. Ogni documento di garanzia del trasferimento di un diritto di una proprietà, ecc., da una persona ad un'altra, dovrà essere portato ogni settimana all'ispettore locale delle tasse, unendovi una dichiarazione con nome e cognome del possessore attuale e del precedente, nonché l'indirizzo permanente di ambedue. Simile procedura sarà necessaria per i trasferimenti sorpassanti un certo valore; eccedenti cioè l'ammontare della spesa media giornaliera. La vendita delle cose più necessarie sarà soggetta soltanto ad una marca da bollo di valore stabilito. Calcolate quante volte il valore di una simile tassazione sorpasserà la rendita dei governi Gentili. Lo Stato dovrà tenere in riserva una certa quota di capitale, e nel caso che la rendita proveniente della tassazione venisse a sorpassare questa somma specificata, la somma risultante in più dovrà essere rimessa in circolazione. Queste somme in eccesso saranno spese organizzando ogni sorta di lavori pubblici. La direzione di questi lavori dipenderà da un dipartimento governativo, e quindi gli interessi delle classi operaie saranno strettamente collegati a quelli del governo e del loro Sovrano. Una parte di questo denaro soverchio sarà destinato a premiare le invenzioni e le produzioni. È di prima importanza d'impedire che la moneta rimanga inattiva nelle banche dello Stato, al disopra di una somma specificata che possa essere destinata a qualche scopo speciale; perché il denaro è fatto per circolare, e qualunque congestione di denaro ha sempre un effetto disastroso sul corso degli affari dello Stato, giacché la moneta agisce quale lubricante del meccanismo statale, e se il lubricante si condensa, il funzionamento della macchina si arresta in conseguenza. Il fatto che le cartelle di rendita hanno sostituito la moneta in gran parte, ha creato una congestione simile a quella ora descritta. Le conseguenze di questo fatto sono abbastanza evidenti. Istituiremo pure un dipartimento per la revisione dei conti, sicché il Sovrano possa a qualunque momento ricevere un rendiconto completo delle spese del governo e delle sue rendite. Ogni rendiconto sarà tenuto rigorosamente al corrente, fuorché quelli del mese in corso e del precedente. L'unica persona che non avrebbe alcun interesse a derubare la banca dello Stato è il suo proprietario - il Sovrano -. Per questa ragione il suo controllo impedirà qualunque possibilità di perdite o di spese non necessarie. Saranno aboliti i ricevimenti di etichetta, che sciupano il tempo prezioso del Sovrano, e ciò per dargli maggiori opportunità di attendere agli affari dello Stato. Sotto il nostro governo il Sovrano non sarà circondato da cortigiani, i quali generalmente si pavoneggiano intorno alla sua persona soltanto per vanità, e si preoccupano esclusivamente dei propri interessi, trascurando, come fanno, il benessere dello Stato. Tutte le crisi economiche da noi combinate con tanta astuzia nei paesi dei Gentili, sono state determinate ritirando il denaro dalla circolazione. Lo Stato si è trovato nella necessità per i suoi prestiti di fare appello alle grandi fortune che sono congestionate pel fatto che la moneta è stata ritirata dal governo. Questi prestiti hanno imposto dei pesanti carichi sui governi, obbligandoli a pagare interessi, e così sono legati mani e piedi. La concentrazione della produzione nelle mani del capitalismo ha prosciugato tutta la forza produttrice del popolo insieme alle ricchezze dello Stato. La moneta, al momento attuale, non può soddisfare i bisogni della classe operaia, perché non è sufficiente per tutti. L'emissione della moneta deve corrispondere all'aumento della popolazione, e bisogna considerare i bambini come consumatori di moneta fino dal giorno della loro nascita. Una verifica della moneta di tanto in tanto è una quistione vitale per il mondo intero. Sapete, io credo, che la moneta aurea è stata la distruzione di tutti gli Stati che l'hanno adottata, perché non poteva soddisfare ai bisogni della popolazione; tanto più che noi abbiamo fatto del nostro meglio, perché fosse congestionata e tolta dalla circolazione. Il nostro governo avrà una moneta basata sul valore della potenza di lavoro del paese; essa sarà di carta, e magari anche di legno. Emetteremo una quantità di moneta sufficiente per ogni suddito, aumentandone la quantità alla nascita di ogni bambino e diminuendola per la morte di ogni individuo. I conti governativi saranno tenuti da governi locali separati e da uffici provinciali. Per evitare ritardi nei pagamenti delle spese governative, il Sovrano in persona emetterà ordini regolanti i termini di pagamento di dette somme, mettendo così fine ai favoritismi usati qualche volta dai ministri delle finanze ad alcuni dipartimenti. I resoconti degli introiti e delle spese dello Stato saranno tenuti insieme, perché si possa sempre confrontarli. I piani che faremo per la riforma delle istituzioni di finanza dei Gentili saranno applicati in maniera tale che essi non se ne accorgeranno mai. Metteremo in evidenza la necessità di riforme, come se siano dovute allo Stato disordinato raggiunto dalle finanze dei Gentili. Dimostreremo che la prima ragione di questa cattiva condizione finanziaria, sta nel fatto che essi principiano il loro anno finanziario facendo un calcolo approssimativo pel bilancio annuo governativo, l'ammontare del quale aumenta di anno in anno, e per la ragione seguente: si riesce a stento a far durare le somme assegnate al bilancio governativo annuale sino alla metà dell'anno; quindi si presenta un nuovo bilancio governativo riveduto, e la somma relativa viene spesa generalmente in tre mesi. Dopo questo viene votato un bilancio supplementare, e alla fine dell'anno i conti sono sistemati mediante un bilancio di liquidazione. Il bilancio di un anno è basato sulla spesa totale dell'anno precedente, quindi in ogni anno avviene una deviazione di circa il 50 per cento sulla somma nominale, ed il bilancio annuo alla fine di un decennio è triplicato. Grazie a simile procedura, tollerata dai Gentili negligenti, le loro riserve sono state prosciugate. Quindi, quando giunse il periodo dei prestiti, questo periodo vuotò le banche statali, portandole sull'orlo del fallimento. Potete facilmente comprendere, che un'amministrazione delle finanze di questo genere, che abbiamo indotto i Gentili a seguire, non può essere adottato dal nostro governo. Ogni prestito dimostra la debolezza del governo e la sua incapacità a comprendere i suoi diritti. Ogni prestito, come la spada di Damocle, pende sulla testa dei governanti, che invece di prelevare certe somme direttamente dalla nazione per mezzo di una tassazione temporanea, vanno dai nostri banchieri col cappello in mano. I prestiti all'estero sono come sanguisughe che non si possono distaccare dal corpo del governo, finché non cascano da sé, o finché il governo non riesce a sbarazzarsene. Ma i governi dei Gentili non desiderano di togliersi di dosso queste sanguisughe; al contrario ne aumentano il numero, ed è perciò che il loro Stato è destinato a morire dissanguato e per colpa loro. Perché, cosa è un prestito all'estero se non una sanguisuga? Un prestito è una emissione di carta governativa che implica l'impegno di pagare un interesse ammontante ad una certa percentuale della somma totale di denaro preso in prestito. Se un prestito è al cinque per cento, in venti anni il governo avrà inutilmente pagato una somma equivalente a quella del prestito per coprirne la percentuale. In 40 anni avrà pagato due volte ed in 60 anni tre volte la somma iniziale, ma il prestito resterà sempre un debito non pagato. Da questo calcolo è evidente che simili prestiti, dato l'attuale sistema di tassazione (1901), toglieranno fino l'ultimo centesimo al povero contribuente per pagare gl'interessi ai capitalisti stranieri, dai quali lo Stato ha preso in prestito il denaro invece di raccogliere dalla nazione, per mezzo di tasse, la somma necessaria libera di interessi. Fin tanto che i prestiti erano interni, i Gentili non facevano che trasferire il denaro dalle tasche dei poveri in quelle dei ricchi; ma da quando riuscimmo, corrompendo chi di ragione, a far sostituire prestiti all'estero a quelli all'interno, tutte le ricchezze degli Stati affluirono nelle nostre casseforti, e tutti i Gentili principiarono a pagarci ciò che si può chiamare tributo. A causa della loro trascuratezza nella scienza del governo, o a causa della corruzione dei loro ministri, o della loro ignoranza in fatto di finanza, i sovrani Gentili hanno reso i loro paesi debitori delle nostre banche ad un punto tale, che non potranno mai redimere le loro ipoteche. Dovete comprendere quante fatiche e quante pene abbiamo sopportato per riuscire a produrre un simile stato di affari. Nel nostro governo avremo grande cura che non succeda una congestione di danaro e quindi non avremo prestiti di Stato, eccezione fatta di buoni del Tesoro all'uno per cento, per impedire che il pagamento della percentuale esponga il paese ad essere succhiato dalle mignatte. Il diritto di emettere obbligazioni sarà concesso esclusivamente alle ditte commerciali, le quali non avranno alcuna difficoltà a pagare le percentuali con i loro profitti, perché prendono in prestito il denaro per imprese commerciali. Ma il governo non può trarre profitto da denaro preso in prestito, perché si rende debitore unicamente per spendere ciò che si è fatto imprestare. Il nostro governo compererà anche azioni commerciali, diventando così un creditore invece di esser come ora un debitore e pagatore di tributi. Questa misura metterà fine all'indolenza e alla negligenza, che ci furono utili fintanto che i Gentili furono indipendenti, ma sarebbero dannose al nostro governo. La vacuità del cervello puramente animale dei Gentili è dimostrata dal fatto, che quando prendevano denaro ad imprestito da noi con interessi essi non riuscirono a capire, che ogni somma così ottenuta avrebbero dovuto in ultima analisi farla uscir fuori dalle risorse del loro paese, insieme coi relativi interessi. Sarebbe stato assai più semplice di prelevare senz'altro tale danaro dal popolo, senza doverne pagare gli interessi ad altri. Questo dimostra il nostro genio ed il fatto che il nostro è il popolo eletto da Dio. Siamo riusciti a presentare ai Gentili il problema dei prestiti sotto una buona luce così favorevole, che essi hanno persino creduto di ricavarne profitto. I nostri conti presuntivi, che produrremo al momento opportuno, che sono stati elaborati coll'esperienza dei secoli, e che ponderavamo mentre i Gentili governavano, differiscono da quelli di costoro per la loro straordinaria lucidità, dimostreranno quanto siano benefici i nostri piani. Questi metteranno fine ad abusi come quelli per mezzo dei quali siamo diventati i padroni dei Gentili e che non possono essere permessi nel nostro regno. Il nostro bilancio governativo sarà sistemato in modo tale che nessuno, dal regnante in persona all'impiegato più insignificante, potrà stornarne la più piccola somma e servirsene per qualsiasi altro uso diverso da quello primieramente prestabilito, senza essere scoperto. È impossibile governare con successo senza un piano definitivamente prestabilito. Persino i cavalieri e gli eroi muoiono, quando prendono una strada senza sapere dove conduca e quando partono per un viaggio senza essere bene equipaggiati. I sovrani dei Gentili, che furono, anche col nostro aiuto, indotti a trascurare l'adempimento dei loro doveri governativi per mezzo di rappresentazioni, divertimenti, pompe ed altri svaghi, non furono altro che dei paraventi per nascondere i nostri intrighi. Le relazioni dei nostri seguaci, che venivano mandati a rappresentare il Governo nei suoi doveri pubblici, furono compilate dai nostri agenti. In ogni occasione queste relazioni riuscirono gradite alle menti poco accorte dei Sovrani, perché erano sempre accompagnate dai vari suggerimenti per future economie. Essi avrebbero potuto domandarsi come fosse possibile far economie mettendo nuove tasse; ma essi non chiesero nulla. Voi sapete in quali condizioni di caos finanziario si sono ridotti per colpa loro, con la loro negligenza. Essi hanno finito per fallire malgrado le ardue fatiche dei loro sudditi.

continua.....
 
Top
view post Posted on 11/11/2017, 12:05

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:


PROTOCOLLO XXI

Aggiungerò ora qualche parola a ciò che vi dissi alla nostra ultima assemblea, e vi farò una spiegazione dettagliata dei prestiti all'interno. Ma non discuterò ulteriormente i prestiti all'estero, perché essi hanno riempito i nostri forzieri di denaro tolto ai Gentili ed anche perché il nostro governo universale non avrà vicini esteri dai quali esso possa prendere a prestito. Ci siamo serviti della corruzione degli amministratori e della negligenza dei sovrani Gentili per raddoppiare e triplicare il denaro imprestato da noi ai loro governi e del quale in realtà non abbisognavano. Chi potrebbe fare altrettanto a noi? Quindi mi occuperò soltanto dei prestiti all'interno. Quando il governo annunzia un prestito di questo genere, apre una sottoscrizione per i certificati relativi. Questi, perché siano alla portata di tutte le borse, saranno di tagli piccolissimi. I primi sottoscrittori possono comprare sotto alla pari. Il giorno seguente il prezzo dei titoli viene alzato, per dare l'impressione che tutti desiderano comprarli. Nel corso di pochi giorni le casseforti dell'erario sono colme con tutto denaro che è stato sottoscritto in più. (Perché continuare ad accettare denaro per un prestito già soverchiamente sottoscritto?). La sottoscrizione ha evidentemente sorpassato di molto la somma richiesta; in questo consiste tutto il risultato; evidentemente il pubblico ha fiducia nel governo. Ma quando la commedia è finita, rimane il fatto che vi è un grosso debito, e che per pagarne gli interessi il governo deve ricorrere ad un nuovo prestito, il quale alla sua volta non annulla il debito dello Stato; ma anzi lo aumenta. Quando la capacità governativa di prendere in prestito è esaurita, gli interessi dei nuovi prestiti debbono essere pagati con nuove tasse; le quali non sono altro che nuovi debiti contratti per coprirne altri. Allora viene il periodo di conversione dei prestiti; ma dette conversioni non fanno che diminuire la quantità dell'interesse da pagare, senza cancellare il debito. Inoltre si possono fare solamente col consenso dei creditori. I Governi quando danno l'avviso di queste conversioni, accordano ai creditori il diritto di accettarle, o di essere rimborsati dei loro denari se non desiderano di accettarle; ma se ognuno reclamasse il proprio denaro, i Governi sarebbero presi nella propria rete e non potrebbero rimborsare tutto il denaro. Fortunatamente i sudditi dei governi Gentili non si intendono molto di finanza, ed hanno sempre preferito di subire un ribasso nel valore dei loro titoli ed una diminuzione di interessi, piuttosto che rischiare un nuovo investimento. Così hanno spesse volte dato la possibilità ai loro governi di sbarazzarsi di un debito, che probabilmente ammontava a parecchi milioni. I Gentili non oserebbero fare una cosa simile con i prestiti all'estero, ben sapendo che in tal caso noi tutti richiederemo il rimborso del nostro denaro. Con un'azione simile il governo dichiarerebbe apertamente il suo fallimento, e ciò dimostrerebbe chiaramente al popolo che i suoi interessi non hanno nulla di comune con quelli del suo governo. Desidero di fermare la vostra attenzione in modo speciale su quanto ho detto, ed anche sul seguente fatto, che attualmente tutti i prestiti all'interno sono consolidati dai cosidetti prestiti temporanei; vale a dire, da debiti a breve scadenza, formati dal denaro depositato nelle Banche dello Stato e nelle Casse di Risparmio. Questo denaro, essendo a disposizione del Governo per un periodo di tempo considerevole, serve a pagare gli interessi dei prestiti all'estero, ed il Governo deposita nelle Banche, invece di esso, dei titoli di Stato, i quali coprono tutti i deficit nelle casseforti statali dei Gentili. Quando il nostro sovrano sarà sul suo trono mondiale, tutte queste scaltre operazioni finanziarie svaniranno. Distruggeremo il mercato dei valori pubblici, perché non permetteremo che il nostro prestigio sia scosso dal rialzo e ribasso dei nostri titoli, il cui valore sarà stabilito per legge alla pari, senza possibilità alcuna di qualsiasi variazione di prezzo. Il rialzo origina il ribasso, ed è per mezzo dei rialzi che abbiamo cominciato a discreditare i titoli pubblici dei Gentili. Alle Borse sostituiremo enormi organizzazioni governative, che avranno il dovere di tassare le imprese commerciali in quel modo che il governo crederà opportuno. Queste istituzioni saranno in grado di gettare sul mercato milioni e milioni di azioni commerciali, o di comperarle in un sol giorno. Quindi tutte le imprese commerciali dipenderanno da noi, e vi potete immaginare quale forza sarà la nostra.


PROTOCOLLO XXII

Con tutto quello che ho detto sino ad ora, ho cercato di farvi un quadro dal vero del mistero degli avvenimenti attuali nonché dei passati, i quali scorrono tutti nel fiume del destino, e se ne vedranno le conseguenze nel futuro prossimo. Vi ho mostrato i nostri piani segreti, per mezzo dei quali agiamo sui Gentili, nonché la nostra politica finanziaria: devo aggiungere ancora solo poche parole. Nelle nostre mani è concentrata la più grande potenza del momento attuale, vale a dire la potenza dell'oro. In due soli giorni possiamo estrarre qualsiasi somma dai depositi segreti dei nostri tesori. È ancora necessario per noi di provare che il nostro regno è voluto da Dio? È possibile che, possedendo così vaste ricchezze, non riusciamo a dimostrare che tutto l'oro da noi ammassato in tanti secoli, non aiuterà la nostra vera causa per il bene, cioè per il ripristinamento dell'ordine sotto il nostro regime? Forse bisognerà ricorrere in certa misura alla violenza; ma tale ordine sarà certamente ristabilito. Dimostreremo di essere i benefattori che hanno restituito la libertà e la pace al mondo torturato. Offriremo al mondo questa possibilità di pace e di libertà, ma certamente ad una condizione sola, e cioè che il mondo aderisca strettamente alle nostre leggi. Inoltre faremo chiaramente comprendere a tutti, che la libertà non consiste nella dissolutezza, né nel diritto di fare ciò che si vuole. Dimostreremo pure che né la posizione, né il potere, dànno ad un uomo il diritto di propugnare principi perniciosi, come ad esempio la libertà di religione, l'uguaglianza, o idee simili. Renderemo inoltre ben chiaro, che la libertà individuale non dà il diritto a chicchessia di eccitarsi o di eccitare altri facendo dei discorsi ridicoli alle masse turbolenti. Insegneremo al mondo che la vera libertà consiste unicamente nell'inviolabilità di persona, di domicilio e di proprietà per chiunque aderisce onestamente a tutte le leggi della vita sociale. Insegneremo che la posizione di un uomo sarà in relazione al concetto che egli ha dei diritti altrui, e che la sua dignità personale deve vietargli fantasticherie circa sé stesso. La nostra potenza sarà gloriosa, perché sarà immensa e regnerà e guiderà e certamente non darà ascolto ai caporioni popolari, o a qualunque altro oratore vociferante parole insensate alle quali si attribuisce l'altosonante titolo di "principii elevati", mentre non sono altro che utopie. La nostra potenza sarà l'organizzatrice dell'ordine in cui consiste la felicità dei popoli. Il prestigio di questa potenza sarà tale, che avrà l'adorazione mistica, nonché la soggezione di tutte le nazioni. Una potenza vera non si piega ad alcun diritto, neanche a quello di Dio. Nessuno oserà avvicinarsi ad essa allo scopo di toglierle sia pure un briciolo della sua forza.


PROTOCOLLO XXIII

Perché il popolo si abitui all'ubbidienza, deve essere educato alla modestia e alla moderazione; quindi diminuiremo la produzione degli oggetti di lusso. Con questi mezzi introdurremo per forza la moralità, che ora viene corrotta dalla continua rivalità nel campo del lusso. Patrocineremo le industrie casalinghe, per danneggiare le fabbriche private. La necessità di tali riforme è anche nel fatto che i padroni di grandi fabbriche private spesse volte incitano, forse anche inconsciamente, i loro operai contro il governo. La popolazione impiegata nelle industrie locali non conosce il significato delle parole: "senzalavoro" ; e questo fa sì che essa è attaccata al regime esistente e la invoglia ad appoggiare il governo. La disoccupazione è il più grande pericolo per il Governo; essa avrà servito al nostro scopo appena, per mezzo suo, saremo giunti al potere. L'ubriachezza sarà pure proibita e considerata un delitto contro l'umanità e come tale punita, perché sotto l'influenza dell'alcool l'uomo somiglia alla bestia. Le nazioni si sottomettono ciecamente soltanto ad una potenza forte che sia totalmente indipendente da esse e nelle cui mani esse vedano scintillare una spada che serva come arma di difesa contro tutte le insurrezioni sociali. Perché dovrebbero desiderare che il loro sovrano abbia l'anima di un angelo? Anzi, esse devono vedere in lui la personificazione della forza e della potenza. Deve sorgere un regnante che sostituisca i governi esistenti, viventi sopra una folla che abbiamo demoralizzato colle fiamme della anarchia. Questo regnante dovrà anzitutto spegnere queste fiamme, che senza tregua sprizzano da ogni lato. Per raggiungere questo scopo, egli dovrà distruggere tutte le società che possono dar origine a queste fiamme, anche a costo di versare il suo proprio sangue. Egli dovrà costituire un esercito bene organizzato, che lotterà energicamente contro l'infezione anarchica che può avvelenare il corpo del governo. Il nostro Sovrano sarà prescelto da Dio e consacrato dall'alto allo scopo di distruggere tutte le idee influenzate dall'istinto e non dalla ragione, da principî brutali e non dall'umanità. Al momento attuale questi concetti prevalgono con grande successo, e le conseguenze sono i furti e la violenza compiuti sotto lo stendardo del diritto e della libertà. Queste idee hanno distrutto tutte le organizzazioni sociali, conducendo così al regno del Re di Israele. Ma la loro azione nefasta sarà finita appena il regno del nostro Sovrano comincerà. Allora le spazzeremo via tutte, perché sulla strada del nostro Sovrano non possa esservi del fango. Allora potremo dire alla nazione: "Pregate Iddio e prosternatevi a Colui che porta il segno della predestinazione del mondo, di Cui Iddio in persona ha guidato la stella affinché nessuno fuorché Lui potesse liberare l'umanità da ogni peccato".


PROTOCOLLO XXIV

Ora parlerò del mezzo di cui ci serviremo per rafforzare la dinastia del Re Davide, affinché essa possa durare fino al giorno del giudizio finale. Il nostro modo di render sicura la dinastia consisterà, in massima, nell'applicazione dei medesimi principii che hanno posto il maneggio degli affari del mondo nelle mani dei nostri savi; cioè la direzione e l'educazione dell'intera razza umana. Diversi membri del seme di David prepareranno i Re ed i loro Successori, i quali saranno eletti non per diritto ereditario, ma per la loro capacità individuale. Questi successori saranno iniziati ai nostri misteri segreti politici ed ai nostri piani di governo avendo massima cura perché nessun altro possa averne conoscenza. Queste misure saranno necessarie perché tutti sappiano che sono degni di regnare solamente gli iniziati ai misteri dell'alta politica. Solo a tali uomini sarà insegnata l'applicazione pratica dei nostri piani, servendosi dell'esperienza di molti secoli. Saranno iniziati alle conclusioni dedotte dalle osservazioni sul nostro sistema politico ed economico, nonché a tutte le scienze sociali. Insomma, apprenderanno il vero spirito delle leggi che sono state stabilite dalla natura stessa per governare l'umanità. I successori diretti del Sovrano saranno scartati, se durante la loro educazione daranno prova di essere frivoli o di cuore mite, oppure qualora mostrino qualche altra tendenza che potrebbe essere deleteria al loro potere, che potrebbe renderli incapaci di governare, o anche essere pericolosa al prestigio della corona. Solamente agli uomini capaci di governare con fermezza, benché forse con crudeltà, saranno affidate le redini del governo dai nostri anziani. In caso di malattia, o di perdita di energia, il nostro Sovrano sarà costretto a cedere le redini del governo a quelli della sua famiglia che avranno dimostrato di essere più capaci di lui. I progetti immediati del Re, e tanto più quelli per il futuro, non saranno conosciuti neanche dai suoi più intimi Consiglieri. Solamente il nostro Sovrano ed i Tre che lo avranno iniziato, conosceranno il futuro. Nella persona del Sovrano, che regnerà con una volontà incrollabile, controllando sé stesso come l'umanità, il popolo vedrà - per così dire - il destino personificato e le sue vie umane. Nessuno conoscerà i fini dei Sovrano quando emetterà i suoi ordini, quindi nessuno oserà ostacolare il suo misterioso cammino. S'intende che il Sovrano dovrà essere capace di eseguire i nostri piani. Quindi non salirà al trono fino a che la sua intelligenza non sia stata accertata dai nostri savi. Perché tutti i sudditi amino e venerino il loro Sovrano, egli dovrà spesso parlare in pubblico. Questo farà armonizzare le due potenze, vale a dire, quella della popolazione e quella del regnante, che abbiamo scisso nei paesi gentili, facendo sì che si temessero vicendevolmente questo noi facemmo perché queste due potenze, una volta scisse, cadessero sotto la nostra influenza. Il Re di Israele non deve essere sotto l'influenza delle sue passioni e specialmente di quelle dei sensi. Egli non deve permettere agli istinti animali di avere il sopravvento sullo spirito. La sensualità, più di qualunque altra passione, distrugge sicuramente tutte le forze mentali e di preveggenza; essa distrae il pensiero degli uomini verso il lato peggiore della natura umana. Il Sostegno dell'Universo nella persona del Regnante Mondiale, germogliato dal Seme Santo di Davide, deve rinunciare a tutte le passioni personali per il bene del suo popolo. Il nostro Sovrano deve essere irreprensibile.

Firmato dai rappresentanti di Sion del 33° grado.


EPILOGO DI SERGYEI NILUS

Questi appunti furono tolti clandestinamente da un grande libro di appunti per conferenze. Il mio amico li trovò nella cassaforte del quartiere generale della società di Sionne che attualmente è in Francia. La Francia obbligò la Turchia a concedere vari privilegi alle scuole ed alle istituzioni religiose di tutte le denominazioni, che saranno sotto il protettorato del corpo diplomatico francese in Asia Minore. Naturalmente non sono comprese in queste le scuole e le istituzioni cattoliche, che furono espulse dalla Francia dai governi passati. Questo fatto dimostra semplicemente che la diplomazia della scuola di Dreyfus si preoccupa solamente di proteggere gli interessi di Sionne e lavora per la colonizzazione dell'Asia Minore per mezzo di Ebrei francesi. Gli Ebrei hanno sempre saputo raggiungere l'intento per mezzo di coloro che il Talmud chiama i loro "bruti lavoratori": parole che indicano i Gentili in genere. Secondo gli archivi del Sionismo ebraico segreto, Salomone ed altri dotti Ebrei, già sin dal 929 avanti Cristo studiarono in teoria un progetto per la conquista pacifica dell'intero universo da parte di Sionne. Mentre la storia si svolgeva, questo progetto fu studiato in tutti i suoi particolari e completato da uomini che erano successivamente iniziati a questo problema. Questi sapienti decisero di conquistare il mondo per Sionne adoperando mezzi pacifici, e cioè coll'astuzia del serpente simbolico, la cui testa doveva rappresentare gli iniziati ai piani dell'Amministrazione Giudaica, ed il corpo il popolo ebraico. L'amministrazione fu sempre tenuta segreta, persino alla stessa nazione ebraica. Questo serpente, penetrando a mano a mano nel cuore delle nazioni che incontrava, scalzò e divorò tutto il potere non Ebraico di questi Stati. È predetto che il serpente deve continuare il suo lavoro seguendo strettamente il piano prestabilito, fino a che il cammino che deve percorrere non sia chiuso col ritorno del suo capo a Sionne, finché, con questo mezzo, il serpente non abbia completato il suo anello intorno all'Europa, e - dopo aver incatenato l'Europa - non abbia accerchiato il mondo intero. Questo compito deve condurre a termine sforzandosi di soggiogare gli altri paesi con la conquista economica. Il ritorno della testa del serpente a Sionne può aver luogo solennemente quando il potere di tutti i Sovrani dell'Europa sia stato abbattuto; vale a dire quando, per mezzo di crisi economiche e di distruzioni in massa, effettuate ovunque, sarà avvenuta la demoralizzazione spirituale e la corruzione morale, principalmente coll'aiuto di donne ebree, truccate da francesi, italiane, spagnuole. Queste sono le più sicure spargitrici di libertinaggio nella vita degli uomini più in vista ed alla testa delle nazioni. Le donne che sono al servizio di Sionne servono da attrattiva a coloro che, grazie ad esse, hanno sempre bisogno di denaro, e quindi sono sempre pronti a vendersi per denaro, che in realtà è solo imprestato dagli ebrei, perché ritorna, attraverso le stesse donne, nelle mani dei giudaismo corruttore. Ma mediante queste transazioni, esso acquista schiavi per la sua causa. È naturale che per la riuscita di un'impresa simile né i funzionarii pubblici, né gli individui privati, debbano sospettare la parte rappresentata dalle donne impiegate dal Ghetto. Perché i direttori della causa di Sionne formarono una specie di casta religiosa, costituita da ardenti seguaci della legge mosaica e degli statuti del Talmud. Tutto il mondo credette che la maschera della legge di Mosè fosse la vera regola di vita degli Ebrei. Nessuno pensò di indagare gli effetti di questa regola di vita, specialmente perché tutti gli occhi erano rivolti all'oro che la casta poteva provvedere e che le dava la più assoluta libertà per intrigare economicamente e politicamente. Un abbozzo del percorso del serpente simbolico è il seguente:

- La sua prima tappa in Europa avvenne nel 429 avanti Cristo, in Grecia, dove, all'epoca di Pericle, il serpente cominciò a divorare la potenza di quel paese.
- La seconda fu a Roma, al tempo di Augusto, circa l'anno 69 a.C.
- La terza a Madrid, al tempo di Carlo quinto, nel 1552.
- La quarta a Parigi, nel 1700 circa, al tempo di Luigi XIV.
- La quinta a Londra dal 1814 in poi (dopo la caduta di Napoleone).
- La sesta a Berlino, nel 1871, dopo la guerra Franco Prussiana.
- La settima a Pietroburgo, su cui è disegnata la testa del serpente con la data 1881.

Tutti questi Stati che il serpente ha attraversato, sono stati scossi nelle fondamenta delle loro costituzioni, non eccettuato la Germania, malgrado la sua apparente potenza. Le condizioni economiche dell'Inghilterra e della Germania sono state risparmiate, ma solo fino a quando il serpente non sarà riuscito a conquistare la Russia, contro la quale tutti i suoi sforzi sono concentrati attualmente (1905). La corsa futura del serpente non è segnata su questa carta, ma delle freccie ci indicano il suo prossimo movimento verso Mosca, Kieff e Odessa. Sappiamo ora perfettamente che queste ultime città costituiscono i centri della razza Ebraica militante. Su questa carta Costantinopoli è segnata come l'ultima tappa del corso del serpente, prima che esso raggiunga Gerusalemme [Notate che questa carta fu disegnata molti anni prima della Rivoluzione in Turchia. (Nota del T. inglese)]. Il serpente deve percorrere ancora un breve cammino per completare il suo corso, unendo la sua testa alla sua coda. Per facilitare il corso del serpente, Sionne prese le seguenti misure, allo scopo di rimodellare la società e di convertire le classi operaie. Anzitutto la razza Ebraica fu organizzata in maniera tale, che nessuno vi potesse entrare e quindi svelarne i segreti. Viene presupposto che Iddio stesso abbia detto agli Ebrei che essi sono destinati a governare su tutta la terra in forma di un Regno indivisibile di Sionne. È stato insegnato agli Ebrei, che essi sono la sola razza meritevole di essere chiamata umana, tutte le altre essendo destinate a rimanere "bestie da lavoro" e schiavi degli Ebrei e che lo scopo ebraico deve essere la conquista del mondo e l'erezione del Trono di Sionne sull'universo (Cfr. Sanh. 91, 21, 1051). A gli Ebrei venne insegnato che sono dei Super uomini e che si devono mantenere distinti dalle altre nazioni. Queste teorie ispirò ad essi il concetto dell'autoglorificazione perché, per diritto, sono i figli di Dio. (Cfr. Jihal, 67, I; Sanh. 58, 2). La razza ebraica, vivendo separata dalle altre, aderisce strettamente al sistema del "Kaghal", il quale fa obbligo ad ogni Ebreo di aiutare i suoi consanguinei indipendentemente dall'assistenza che costoro ricevono dalle amministrazioni locali di Sion che portano diversi nomi: Kaghal, Concistori, Commissioni d'affari ebraici, Uffici per esazioni di tasse ecc. Tutte queste amministrazioni servono a mascherare il governo di Sionne agli occhi dei governi di quegli Stati Gentili, che alla loro volta difendono sempre vigorosamente il diritto degli Ebrei di governarsi da sé, perché li considerano erroneamente come una comunità puramente religiosa. Le suddette idee instillate negli Ebrei, ne hanno anche considerevolmente influenzato la vita materiale. Quando leggiamo delle opere come il "Gobayon" 14, pag. 1; "Eben Gaizar", 44, pag. 81; "XXXVI Ebamot", 98; "XXV Ketubat" 36; "XXXIV Sanudrip" 746; "XXX Kadushin", 68 A - che furono tutte scritte coll'intento di glorificare la razza ebraica vediamo che esse trattano realmente tutti i Gentili come se fossero delle bestie, create unicamente per servire gli Ebrei. Costoro credono che i popoli, le proprietà di essi e persino le loro vite, appartengono agli Ebrei e che Iddio permette alla sua razza prediletta di farne l'uso che vuole. Secondo le leggi ebraiche, tutti i maltrattamenti fatti subire ai Gentili son perdonati nel giorno del Capodanno ebraico, nel quale gli Ebrei ricevono anche il permesso di peccare nello stesso modo durante l'anno entrante. Per eccitare l'odio dei loro contro tutti i Gentili, i capi degli Ebrei agiscono da "agenti provocatori" durante le agitazioni antisemitiche, permettendo ai Gentili di scoprire alcuni dei segreti del Talmud. Le manifestazioni antisemitiche furono anche molto utili ai caporioni Ebrei, perché destarono compassione nel cuore di alcuni Gentili verso un popolo il quale, apparentemente, veniva maltrattato. Ciò servì ad accaparrare conseguentemente molte simpatie tra i Gentili per la causa di Sionne. L'antisemitismo, che si manifestò con la persecuzione degli Ebrei di basso ceto, ne aiutò i capi a controllarli e tenerli in suggezione. Essi potevano permettere queste persecuzioni, perché al momento opportuno intervenivano e salvavano i loro correligionari. Notate che i capi Ebrei non soffrirono mai, né nei loro progressi, né nelle loro posizioni ufficiali di amministratori, durante le agitazioni antisemitiche. Questo fatto non deve far meraviglia, perché furono questi stessi capi che aizzarono i "mastini cristiani" contro gli Ebrei più umili. I mastini mantenevano l'ordine nelle loro greggi e perciò aiutavano a rafforzare la stabilità di Sionne. Secondo la loro opinione, gli Ebrei hanno già raggiunto la posizione di Super-governo mondiale ed ora si tolgono la maschera. Naturalmente, la maggior forza di conquista degli Ebrei era costituita dal loro oro; pertanto essi non dovevano far altro che lavorare per dargli un valore. L'alto valore dell'oro dipende specialmente dal fatto che la moneta d'oro regola tutti gli scambi. La sua accumulazione nelle mani degli Ebrei dipende dal fatto che essi hanno saputo approfittare di qualunque crisi internazionale per monopolizzarlo. Di questo si ha la prova nella storia della famiglia Rothschild, pubblicata a Parigi dalla "Libre Parole". Per mezzo di queste crisi, fu stabilita la potenza del capitalismo sotto lo stendardo del liberalismo, proteggendolo con teorie economiche e sociali astutamente congegnate. Gli Anziani di Sion ottennero un successo straordinario dando un'apparenza scientifica a queste teorie. Il sistema degli scrutinii di voto conferisce sempre agli Ebrei la possibilità di introdurre, per mezzo della corruzione, quelle leggi che possono essere utili allo scopo loro. La forma di governo dei Gentili che più corrisponde ai desideri degli Ebrei è la repubblicana, perché dove essa vige, riescono con più facilità a comperarsi una maggioranza. Inoltre il sistema repubblicano conferisce una libertà sconfinata ai loro agenti ed all'esercito di anarchici che hanno al loro soldo. Questo è il motivo per cui gli Ebrei sono così ardenti sostenitori del liberalismo; ed i Gentili sciocchi, che essi abbindolano, ignorano il fatto, già così evidente, che sotto una repubblica non vi è maggiore libertà che sotto un'autocrazia, anzi si verifica il contrario, perché avviene che i pochi sono oppressi dalla plebe la quale è sempre istigata dagli agenti degli Ebrei. Secondo il testamento di Montefiore, Sionne non risparmia, né denaro, né mezzi, per riuscire a questi intenti. Ogni giorno i governi di tutto il mondo, incoscientemente, o scientemente, sono soggetti ai comandi di quel grande Super-governo che è Sionne, perché tutte le loro cartelle di rendita sono nelle mani degli Ebrei e tutti i paesi sono talmente in debito con essi, da non potersene mai liberare. Tutto il commercio, l'industria, come pure la diplomazia, sono in mano degli Ebrei. Per mezzo dei suoi capitali il Ghetto ha rese schiave tutte le nazioni dei Gentili. A forza di un'educazione materialistica intensiva, gli Ebrei misero delle pesanti catene a tutti i Gentili e con queste li legarono al loro Supergoverno. La fine delle libertà nazionali è prossima, e quindi anche la libertà individuale cesserà, perché la vera libertà non può esistere dove la leva del denaro rende possibile al Ghetto di governare la plebe e di regnare sulla parte più degna e più responsabile della comunità.

..... "Coloro che hanno orecchi ascoltino"!.....

Fra poco saranno quattro anni che i "Protocolli degli Anziani di Sion" sono in mio possesso. Dio solo sa quanto sono stati numerosi gli sforzi che ho fatto per portarli alla luce, ed anche per mettere in guardia coloro che sono al potere rivelando loro le cause della tempesta che si addensa sulla Russia apatica, la quale, disgraziatamente, sembra che abbia perso la conoscenza di ciò che le sta succedendo intorno. Solamente ora, e temo che sia troppo tardi, sono riuscito a pubblicare il mio lavoro, nella speranza che potrò mettere sull'avviso coloro che ancora hanno orecchi per sentire ed occhi per vedere. Non vi può essere alcun dubbio. Con tutta la potenza ed il terrore di Satana, il regno del Re trionfatore di Israel si avvicina al nostro mondo non rigenerato; il Re nato dal sangue di Sionne, l'Anti Cristo, si avvicina al trono della potenza universale. Gli eventi nel mondo precipitano con vertiginosa velocità, i dissensi, le guerre, i rumori, le carestie, l'epidemie, gli sconquassi, tutto ciò che fino a ieri era impossibile, oggi è compiuto. I giorni volano, per così dire, a vantaggio del popolo prescelto. Non ho il tempo di esaminare minuziosamente la storia dell'umanità dal punto di vista dei "misteri di iniquità" che sono già stati messi a nudo, per dimostrare storicamente l'influenza nefasta che gli "Anziani di Israele" hanno avuto sulle disgrazie dell'umanità; mi manca anche il tempo di predire il prossimo destino del genere umano e di svelare l'atto finale della tragedia mondiale. La luce di Cristo solamente, e quella della Sua Santa Chiesa Universale, possono penetrare negli abissi Satanici e svelarne tutta l'estensione malvagia. Nel mio cuore sento che l'ora è suonata per convocare l'ottavo Consiglio Ecumenico, nel quale, dimentichi delle contese che li hanno divisi per tanti secoli, si raccoglieranno i pastori e i rappresentanti dell'intero Cristianesimo per affrontare la venuta dell'Anticristo.

fonte www.alateus.it/Sion.htm

Documento vero o falso?Certamente rispondente alla situazione reale di oggi!

orso in piedi
 
Top
view post Posted on 15/11/2017, 19:31

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:


Una vecchia intervista a Daniel Estulin di Andrea Indini – Gio, 11/09/2014

“Ecco chi tira i fili del terrore per sovvertire l’ordine mondiale”

Daniel Estulin: “Il Bilderberg non è più così importante, la vera politica si svolge a un livello sovranazionale, al di sopra dei governi”. E fa i nomi di chi governa il mondo da dietro le quinte

“Tutti gli eventi sono tra loro interconnessi. A leggere i giornali sembra che gli scontri in Ucraina siano un problema a sé, completamente slegati dagli scontri razziali di Ferguson o dalle persecuzioni razziali e religiose in Iraq e Siria”

Prima di entrare nel merito delle tensioni tra la Russia e la Nato, Daniel Estulin (controverso autore del libro La vera storia del club Bilderberg) ci tiene a spiegare che “la Terra è un pianeta piccolo” e che, per andare fino in fondo, è fondamentale capire chi tira le fila. Perché “noi siamo solo burattini”.

Estulin nasce nel 1966 a Vilnius. Della sua vita non si sa molto. Ma, chiacchierando, è lui stesso a raccontare delle battaglie del padre per una Russia più libera, della fuga in Canada e della passione per la politica, senza divisione tra interni e esteri, perché “la vera politica si svolge a un livello sovranazionale, al di sopra dei governi, tra quelle persone che governano il mondo da dietro le quinte”. Li chiama “shadow master” (signori dell’oscurità, ndr) e cerca di smascherarli nei suoi libri, da L’istituto Tavistock in avanti.

Perché la Nato sta alzando i toni con la Russia?

“Per capirlo bisogna guardare a Detroit, uno scenario post-apocalittico degno di un film di Will Smith. Le persone che tirano le fila del mondo vogliono che le guerre, la crescita zero e la deindustrializzazione ogni città del mondo assomigli a Detroit.”

Progresso e sviluppo non dovrebbero essere direttamente proporzionali alla densità di popolazione?

“Grazie ai progressi tecnologici, le società si sviluppano, creano di ricchezza e costruiscono. Ma chi tira le fila del mondo sa che la terra è un pianeta molto piccolo con risorse naturali limitate e una popolazione in continua crescita. Ora siamo 7 miliardi e stiamo già esaurendo le risorse naturali. Ci sarà sempre abbastanza spazio sul pianeta, ma non abbastanza cibo e acqua per tutti. Perché i potenti sopravvivano, noi dobbiamo morire.”

Come intendono fare?

“Distruggendo le nazioni a vantaggio delle strutture sovranazionali controllate dal denaro che gestiscono. Le corporazioni governano il mondo per conto dei governi che esse controllano. Così è successo con l’Unione Europea.”

E Putin non rientra in questo disegno…

“Pensavano di poterlo controllare…”

Perché non ci riescono?

“La Russia è una superpotenza nucleare. È questo che la rende tremendamente pericolosa agli occhi di questa gente. La Cina, per esempio, ha una grande popolazione ma non è una potenza nucleare. E per questo non è un pericolo. Mentre l’economia cinese può essere distrutta nel giro di un minuto, le tecnologie russe non possono essere annientate.”

Dove vogliono arrivare col conflitto in Ucraina?

“Togliere il gas all’Europa per farla morire di freddo… Quando parlo di potere, non lo identifico con persone che siedono su un trono, ma con un concetto sovranazionale. L’idea è appunto distruggere ogni nazione.”

Alla fine non ci sarà più alcuna patria?

“L’alleanza è orientata verso una struttura mondiale che per essere controllata ha bisogno di nazioni deboli.”

È possibile fare qualche nome?

“Christine Lagarde, Mario Draghi, Mario Monti, Petro Oleksijovyč Porošenko… tutte queste persone sono sostituibili. Prendete Renzi: la sua politica conduce alla distruzione dell’Italia. Perché lo fa, dal momento che dovrebbe fare l’interesse del vostro Paese? Non è logico.”

Non è poi tanto diverso da Monti…

“I vari Renzi, Monti, Prodi sono traditori dell’Italia, non lavorano nell’interesse del Paese. Renzi non ha mandato politico, nessuna legittimazione, non è stato eletto.”

L’ultimo premier eletto democraticamente è stato Berlusconi.

“E questo è il motivo per cui c’è stato uno sforzo così ben orchestrato per distruggerlo.”

È il Bilderberg a tirare le fila?

“Il Bilderberg era molto influente negli anni Cinquanta, nel mondo postbellico. Ora è molto meno importante di quanto non si creda. Organizzazioni come il Bilderberg o la Trilaterale non sono il vertice di nulla. Sono la cinghia di trasmissione. I veri processi decisionali hanno luogo ancora più in alto. L’Aspen institute è molto più importate del Bilderberg.”

Nessuno ne parla.

“I giornali mainstream fanno parte di questo gioco. Pensare che media come il New York Times, il Washington Post o Le Monde siano indipendenti, è da idioti. I giornalisti lavorano per azionisti, che decidono la linea editoriale del giornale.”

Vale anche per l’Italia?

“Il Corriere della Sera, la Stampa e il Sole 24Ore siedono spesso alle riunioni del Bilderberg. Non c’è metodo più efficace che far passare le loro idee nella stampa mainstream.”

Anche l’estremismo e il terrorismo islamico rientrano in questo disegno?

“Certamante. Non è possibile credere che Obama lavori nell’interesse degli Stati Uniti. Come è impensabile credere che un’organizzazione come l’Isis sia passata, nel giro di poche settimane, dall’anonimato più assoluto a rappresentare la peggiore organizzazione terroristica del mondo.”

Come si “costruisce” un nemico?

“Con gruppi come Isis, Hamas, Hezbollah o Al Qaeda, succede quello che chiamiamo blow-back, cioè quello che succede quando soffi il fumo e ti torna in faccia. L’effetto è sempre lo stesso: si costruisce e si finazia un gruppo terroristico, in Ucraina come in Medioriente, e dopo un certo periodo di gestazione questo ti torna indietro e ti colpisce. In ogni operazione non c’è mai un solo obiettivo, ma sempre molti obiettivi. Un obiettivo lavora per te, un altro contro di te.”

Tutto già calcolato?

“Un qualsiasi attacco implica l’uso dell’esercito e, quindi, la necessità di investire soldi nell’industria bellica. La formula è la stessa, cambiano solo i giocatori. Oltre alla guerra ci sono modi diversi per ottenere lo stesso risultato: la fame, la siccità, droghe, la malattie. Li stanno usando tutti. Così da un lato distruggono il mondo economicamente, dall’altro usano i soldi per sviluppare tecnologie così potenti e futuristiche da creare un gap tra noi e loro sempre più marcato.”

Eppure faticano a contrastare l’ebola…

“Macché! È solo un esempio per vedere la reazione della popolazione mondiale. Viene presentata come un’epidemia ma ha ammazzato appena tremila persone negli ultimi dieci anni. Ogni anno raffreddore, tosse e influenza ne uccidono 30mila solo negli Stati Uniti. La prossima volta che ci sarà una vera epidemia, conosceranno già le reazioni umane.”

fonte http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ecco-c...le-1050906.html

E si ritorna alle poche e vecchie famiglie che controllano il mondo.

Da Pandora Tv con traduzione dall’inglese a cura di Alberto Scatto:

Ex agente della CIA spiega minuziosamente il Governo Ombra USA



(mettete i sottotitoli)

Poi pensatela come volete……
 
Top
view post Posted on 27/11/2017, 18:47

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:


Intervista a Cristoforo Barbato sul Nuovo Ordine Mondiale

dal sito Misteritalia

Il noto ed attivissimo giornalista e ricercatore Cristoforo Barbato, stimolato dalle nostre domande, delinea un quadro inquietante sul futuro stesso della nostra civiltà e soprattutto denso di pesanti interrogativi sulla vera qualità della democrazia nel mondo e nelle drammatiche implicazioni che derivano dallo strapotere di media ed istituzioni politiche, economiche e religiose ad ogni livello. L’intervista che segue è completa ed esaustiva sotto ogni punto di vista, quasi un manifesto dell’ufologia contemporanea. E’ di questi argomenti che si dibatte nei vari simposi, nelle riunioni a livello internazionale sulla realtà del fenomeno UFO. Continuando la nostra inchiesta, non possiamo che prendere nota di quanto dichiarato da BARBATO, continuando a cercare riscontri e conferme, come sacro dovere di ogni serio esploratore. Per questo, vi invitiamo, come sempre, a leggere con attenzione quanto riportato di seguito e di continuare ad informarvi, a giudicare sempre e comunque con la vostra testa e a ragionare senza timori reverenziali sulle opinioni esposte. Come al solito, chiunque sia menzionato nella seguente intervista, ha diritto alla replica in base alle vigenti disposizioni.

D- Conoscendo alcuni Suoi articoli in merito al progetto di un governo unico mondiale, addirittura favorito dall’ONU stessa e più volte nominato da Bush, può chiarire meglio il Suo pensiero per i lettori di Misteritalia?

Come scrissi in un articolo pubblicato nel 2000 sull’allora testata per cui lavoravo, Extra Terrestre, termini quali Autorità di Legge, Legge Mondiale, Ordine Mondiale o Nuovo Ordine Mondiale, coniati dall’ONU e spesso adoperati negli anni ‘90 dal presidente George Bush, sarebbero nomi in codice dell’establishment occulto internazionale per alludere al proprio programma per un governo mondiale unico. Il NWO in realtà non è riconducibile esclusivamente all’ONU in quanto almeno una cinquantina dei suoi membri fondatori facevano parte del CFR (il Consiglio per le Relazioni Estere) il quale insieme alla Commissione Trilaterale costituiscono una parte fondamentale dell’ossatura di quello che in gergo viene chiamato Governo Ombra.

Fu il CFR che elaborò il progetto che diede vita alle Nazioni Unite. La Carta delle Nazioni Unite venne approvata a San Francisco dai rappresentanti di cinque paesi il 26 giugno 1945; in realtà costituì la dirittura d’arrivo di un’occulta manovra escogitata anni prima dal CFR stesso che già controllava l’amministrazione dell’allora presidente Roosevelt. Tale retroscena è riportato in un’interessante opera proprio sul CFR scritta dallo studioso James Perloff secondo cui: “Nel gennaio 1943, il Segretario di Stato Cordell Hull, formò un comitato direttivo composto da lui stesso, Leo Pasvolsky, Isaiah Bowman ecc…Tutti questi uomini, escluso Hull, facevano parte del CFR. Essi stilarono il progetto originale per la fondazione delle Nazioni Unite, e per questo presero poi il nome di Gruppo informale di lavoro. Fu Bowman (già fondatore del CFR) ad avanzare per primo la proposta. Chiamarono tre legali, tutti uomini del CFR, che dichiararono che ciò era costituzionale. Poi ne parlarono con Franklin D. Roosevelt, il 15 giugno 1944. Il Presidente approvò il piano e lo annunciò al pubblico quello stesso giorno”. Un atto quest’ultimo più che scontato se pensiamo che sin dall’anno di costituzione del CFR nel 1921 almeno 14 Segretari di Stato americani su 18 sono stati membri del CFR; non solo, anche gli ultimi otto direttori della CIA, tra cui il futuro presidente Gorge Bush senior, erano stati membri dell’organizzazione così come numerosi candidati alla presidenza e vice presidenza sia del partito Repubblicano che Democratico.

E’ opinione diffusa presso molti ricercatori tra cui David Icke e non solo che l’ONU costituisca un “cavallo di Troia” per instaurare una tirannia mondiale meglio nota come Nuove Ordine Mondiale.

Le Nazioni Unite rappresenterebbero il mezzo attraverso cui si vorrebbe creare, con la manipolazione, un governo ed un esercito mondiale, attraverso la manipolazione dell’opinione pubblica, con l’ausilio di conflitti e propaganda, un’accettazione di questa politica come unica soluzione per instaurare in tutto il pianete pace e stabilità. Un esempio lampante fu l’ex Segretario Generale Boutros Ghali quando si espresse favorevolmente alla nascita di un esercito permanente dell’ONU e del diritto di questi a riscuotere le tasse. Ma davvero illuminante risulta un discorso fatto nel 1970 da Robert Welch fondatore negli USA della John Birt Society (altro paravento del Governo Ombra) proprio sul futuro dell’ONU: “Le Nazioni Unite sperano e progettano di esercitare il controllo sulla popolazione, il controllo sullo sviluppo scientifico e tecnologico, il controllo sugli armamenti e sulla potenza militare delle singole nazioni, il controllo sull’istruzione, il controllo sulla salute, e tutti i controlli che può gradualmente sviluppare con tutti i possibili pretesti di dominio internazionale che può escogitare. Questi variegati controlli separati diventeranno componenti del controllo totale che si sta gradualmente materializzando e che si realizzerà attraverso la finzione, l’inganno, la persuasione, il raggiro e le falsità, mentre l’imposizione di tali controlli avviene con la forza bruta e il terrore”. Un ulteriore esempio ci viene fornito proprio dalle dichiarazioni esplicite di due membri del CFR James Paul Warburg e Saul H.Mendlowitz. Warburg esponente dell’alta finanza ebraica, amministratore della Kuhn & Loeb, membro del CFR e del Gruppo Bildelberg in un suo discorso rivolto al Senato americano il 17 febbraio 1950 dichiarò: “Noi avremo un Governo Mondiale che ci piaccia o no. La sola questione è di sapere se sarà creato per conquista e per consenso”. Sulla scia di Warburg anche Mendlowitz (membro del CFR e direttore del “Progetto di Modello per un Ordine Mondiale”) negli anni settanta ebbe a dire: “La domanda se ci sarà o non ci sarà un governo mondiale entro il 2000 non si pone più. A mio avviso le domande che dobbiamo porci sono: come questo si verificherà, se attraverso un cataclisma, un movimento, un disegno più o meno razionale e sarà a carattere totalitario, benevolmente elitista o partecipativo”. Ma decisamente chiara risulta infine quanto dichiarato nel 1953 dal prof. Giovanni Antonio Borgese dell’Università di Chicago nonché segretario generale del Comitato per l’elaborazione di una Costituzione Mondiale. In quell’anno Borgese dà alle stampe un libro intitolato “Foundations of the World Republic” in cui afferma: “Il Governo Mondiale è inevitabile. Nascerà in uno dei seguenti modi. O come Impero Mondiale, con schiavitù di massa imposta dalla Vittoria di una Terza Guerra Mondiale, o può prendere la forma di Repubblica Federale Mondiale, instaurata attraverso un’integrazione graduale nelle Nazioni Unite”. Per quanto riguarda i Bush (padre e figlio) sono gli esecutori dei piani del Nuovo Ordine Mondiale del Governo Ombra. Entrambe le guerre in Iraq condotte dai Bush hanno un unico comune denominatore il NWO. L’11 settembre del 1990, dopo l’invasione del Kuwait di Saddam Hussein, l’allora presidente USA Gorge Bush tenne un discorso davanti al Congresso dove dichiarò: “Chiaramente, un dittatore non può più contare sullo scontro tra Oriente e Occidente per evitare un’azione concertata da parte delle Nazioni Unite contro l’aggressore. E’ nato un nuovo rapporto di collaborazione tra le nazioni, e oggi ci troviamo in un momento unico e straordinario. La crisi del Golfo Persico, per quanto sia grave, ci offre anche una rara opportunità per avviarci verso un periodo storico di collaborazione. Da questi tempi difficili può emergere il nostro quinto obiettivo, un nuovo ordine mondiale…..”. All’epoca James Webb, ex-comandante supremo dei Marines durante la presidenza Reagan, in merito alla campagna militare di Bush affermò: “Lo scopo della nostra presenza nel Golfo Persico è di iniziare il Nuovo Ordine Mondiale dell’amministrazione Bush e la cosa non mi piace per niente”. Esattamente undici anni dopo (un numero che non è frutto di casualità) da quel discorso è avvenuto l’11 settembre a New York con tutto quelle conseguenze scaturite fino ad oggi. Anche in quell’occasione ci furono commenti di autorevoli personaggi quali Johannes Koeppl ex funzionario del Ministero della Difesa della Germania e consigliere NATO. Koeppl dichiarò: “I poteri che stanno dietro all’amministrazione Bush, come il CFR, la Commissione Trilaterale e il Gruppo Bilderberg hanno pianificato una evidente dittatura mondiale per i prossimi cinque anni e si accingono ora a realizzarla”. Koeppl affermò ciò in quanto era a conoscenza dei piani avendo conosciuto diversi elementi legati al Governo Ombra e avendo presenziato ai meeting del Bilderberg e di alcuni sottogruppi della Commissione Trilaterale.

L’ex ministro tedesco vide abbastanza da comprendere che l’esistenza del Governo Ombra non era una semplice teoria degli amanti della cospirazione. Koeppl nel 1989 ha scritto un libro intitolato “I più importanti segreti nel mondo” in cui asserisce: “Negli anni 1983/4 rivelai come queste persone stessero organizzando un piano per la creazione di un governo mondiale. Esisteva un progetto concreto che prevedeva il rovesciamento delle vere democrazie e la scelta di nuovi leader non sulla base della loro personalità ma della loro fedeltà a un sistema economico gestito dalle élite e finalizzato al mantenimento del loro potere. Quelle odierne sono pseudodemocrazie”.

D- A questo progetto concorrono, in varie forme, anche elementi di provenienza non terrestre? Quali rapporti vi sarebbero con il fantomatico governo-ombra più volte ricorrente nelle relazioni di ufologi e ricercatori?

Qui il discorso inizia a farsi spinoso in quanto informazioni ed elementi certi non sono così evidenti rispetto invece alla domanda precedente. Per quanto mi riguarda alla luce di tutta una serie di dati, rivelazioni e materiali fuoriusciti in questi anni degni di una certa attenzione sono certo che ci sia una regia, dietro il Governo Ombra e quindi ergo dietro il NWO, di matrice aliena. Ora rispondere a tale punto in una sola domanda non è semplice perché meriterebbe un approfondimento a parte. Comunque sia occorre precisare che organizzazioni ufficiali come il CFR, la Commissione Trilaterale, il Gruppo Bilderberg ecc sono solo una parte della struttura piramidale che è il Governo Ombra. In realtà chi muove le leve realmente sono alcune logge segrete che infiltrando ad arte e in posti chiave i propri membri dirige e controlla qualsiasi tipo di struttura governativa nazionale o internazionale ONU compresa. Da queste società occulte sono nate col tempo strutture governative quali la CIA, l’NSA, la Jason Society il Majestic 12 ecc. Alcune di queste Logge o Ordini sono nate nell’ultimo paio di secoli altre affonderebbero le proprie radici in un passato ancora più remoto e sembra custodiscano conoscenze legate sia alla creazione dell’uomo che all’esistenza di esseri provenienti da altri mondi con cui avrebbero comunicato. Ora secondo alcuni studiosi attraverso queste logge occulte entità aliene mosse da una certo interesse avrebbero ordito un disegno oscuro a scapito della razza umana e che starebbero gradualmente attuando proprio attraverso l’infiltrazione di elementi legati al Governo Ombra in strutture chiave promuovendo lo sviluppo di un sistema centralizzato di potere e controllo a livello mondiale per soggiogare l’intera umanità. A prescindere dalle reali prove di un simile disegno è risaputo che nel corso degli anni si sono verificati una serie di eventi ufologici le cui testimonianze dirette o indirette o le eventuali indiscrezioni trapelate lascerebbero presagire un simile scenario. Alla luce di quanto appreso da ex personale militare o che ha lavorato nell’intelligence militare e civile e di ricercatori che avrebbero in qualche modo verificato alcune di queste informazioni emergerebbe la concreta possibilità che alcune razze aliene ed esponenti di strutture governative segrete abbiamo avuto rapporti diretti. Alcuni di questi incontri sarebbero avvenuti negli anni ’50 mentre secondo altri già a partire dagli anni ’40. Ora in questo ambito certezze ne abbiamo poche ma di sicuro negli anni cinquanta qualcosa è avvenuto è più precisamente nel 1954. Secondo informazioni trapelate in questi anni e rivelazioni fatte da ex insider quali Bill Cooper, John Lear, Phil Schneider ecc nel febbraio del 1954 gli USA avrebbero stabilito un contatto con una razza di alieni denominati "Grigi"atterrati nella base aerea di Muroc Airfield. oggi Edwards, e avrebbero incontrato il presidente Eisenhower. In seguito elementi del Governo Ombra decisero di raggirare la Costituzione degli Stati Uniti e stipulare un trattato con queste entità aliene. Tale accordo fu chiamato Trattato Greada del 1954, il quale fondamentalmente originò l'accordo secondo cui gli alieni avrebbero potuto prelevare alcuni capi di bestiame e esaminare le loro tecniche di impianto su alcuni esseri umani. Le cavie umane non avrebbero ricordato l'accaduto e gli alieni avrebbero fornito una lista di tutte le persone prelevate all’ufficio governativo segreto denominato MJ-12. In cambio gli alieni avrebbero fornito agli Stati Uniti una tecnologia avanzata che ne avrebbe aiutato lo sviluppo scientifico e si sarebbero astenuti dallo stipulare accordi simili con altre nazioni terrestri. Fu infine concordato che sarebbero state costruite basi sotterranee che gli alieni avrebbero potuto utilizzare per i loro fini e che in due di queste basi ci sarebbe stato lo scambio di informazioni scientifiche tra i Grigi e il governo degli Stati Uniti. Lentamente però gli alieni sarebbero venuti meno agli accordi cosa che sarebbe stata scoperta però solo a distanza di tempo. Ma i Grigi non sarebbero gli unici esseri con cui sarebbe avvenuto un rapporto diretto e/o di collaborazione, numerose sono le testimonianze anche emerse nei casi di Abduction o di personale che asserisce di aver lavorato nelle basi sotterranee di entità Rettiliane oltre che di tipo Nordico. Non molte dissimili sono le dichiarazioni rilasciate negli anni ’80 dal fantomatico Condor al secolo Robert Collins, capitano dell’USAF, il quale in merito ad una possibile collaborazione tra autorità USA ed alieni affermò che gli Stati Uniti terrebbero in segreto la loro presenza, loro non interverrebbero nella nostra società. A loro terra e diritti, agli USA la loro tecnologia. Gli extraterrestri avrebbero basi nelle aree militari americane, nel New Mexico, in Nevada e sotto Groom Lake nell’Area 51. Le loro basi sarebbero strutture sotterranee di vastissime proporzioni. Là gli extraterrestri avrebbero aiutato gli americani nello sviluppo delle strutture tecnologiche militari e avrebbero messo a disposizione una loro astronave come oggetto di studio. E le testimonianze continuano ma il discorso sarebbe alquanto lungo dal poterlo esaurire in questa sede.

D- A Suo avviso, cos’è accaduto realmente a Roswell, nel ’47? E se si trattava veramente solo di un pallone-sonda precipitato al suolo, come si spiega la serie di strane morti in seguito a quei fatti?

Far credere che a Roswell sia caduto un pallone e che personale militare qualificato non sia stato in grado di riconoscerlo lo trovo alquanto offensivo per l’intelligenza umana e per coloro che all’epoca furono coinvolti nella vicenda. E’ ovvio che tali spiegazioni rientrano semplicemente in un’opera mirata di disinformazione tesa a insabbiare la verità agli occhi dell’opinione pubblica. Queste spiegazioni spesso tirate in ballo anche dai nostrani sedicenti esperti scientifici di turno vedi Cicap e affini sono più assurde e arzigogolate rispetto a quelle fornite dagli ufologi che sono spesso oggetto di gratuita ironia da parte dei media e dei detrattori vari del fenomeno. Esistono troppe e dettagliate testimonianze, informazioni e documenti che dimostrano chiaramente che a Roswell quello che fu recuperato era un’astronave aliena con tanto di equipaggio. Personalmente ho avuto la fortuna di conoscere e parlare con diversi studiosi che si sono occupati delle vicenda ma soprattutto di aver incontrato e discusso l’argomento con lo scomparso Colonnello Philip Corso insieme a Maurizio Baiata. Corso con la sua testimonianza ha dato un notevole contributo chiarificatore sugli eventi accaduti a Roswell nel 1947, e non solo, in quanto ha svelato anche i meccanismi e le procedure che hanno portato ai primi processi teorici e applicativi legati alla retroingegneria aliena e che fino allora erano in parte emersi da altre fonti e testimonianze a volte frammentarie. E’ ovvio che una drastica iniziativa d’occultamento e le pressioni esercitate sui testimoni oculari dell’epoca non erano giustificabili per un banale pallone sonda o per dei test di materiale sperimentale dell’aviazione. Una cosa che invece andrebbe chiarita, alla luce del fatto che in un arco di tempo di circa due anni siano state recuperate diverse navi aliene precipitate, è come sia avvenuta la dinamica di tali incidenti. In poche parole ci sarebbero, stando ad alcune testimonianze rilasciate nel corso degli anni, degli indizi che lascerebbero intuire che alcuni di tali velivoli non siano precipitati per avaria ma probabilmente tirati giù in qualche modo. Comunque sia le ragioni di un così ferreo cover-up a mio avviso trovano giustificazione solo ed esclusivamente nel caso del recupero di un velivolo extraterrestre e il cui modus operandi rientra perfettamente con le direttive in materia di UFO e Alieni vigenti all’epoca nell’ambito dell’intelligence militare. Salvo che non ci siano ulteriori motivi ancora non noti del tutto. In tal senso magari potrebbero collocarsi alcune dichiarazioni fatte lo scorso marzo a San Marino dalla ricercatrice Linda Moulton Howe proprio in merito a retroscena inquietanti legati al crash di Roswell. La Howe ha accennato che un allevatore di Corona le riferì di un “orribile segreto” connesso all'incidente avvenuto nel 1947 nel Nuovo Messico. La ricercatrice americana in merito a tale oscura vicenda avrebbe tirato in ballo un controverso documento fornito da Bob e Ryan Woods nel loro sito sul progetto di ricerca inerente i documenti Majestic 12. Il documento si intitola "Sommario per l'Unità sui Fenomeni Interplanetari" ed è classificato Top Secret Ultra; al suo interno, a pagina 6, sono descritti i corpi di cinque alieni ritrovati insieme al loro veicolo precipitato in una località posta all'estremità nord del poligono missilistico di White Sands nel luglio del 1947. L.Z.1(Landing site 1) e L.Z.2 (Landing site 2) sono le definizioni di due dei tre punti di impatto di incidenti accaduti tra Corona e Roswell. Un terzo punto di impatto viene descritto a trenta miglia a est di Alamogordo. Secondo questo resoconto dell'MJ-12 tutti e tre gli incidenti sarebbero accaduti tra il 2 e il 6 luglio 1947. Sempre nel documento viene precisato che l’aspetto più sconvolgente dell’investigazione fu il ritrovamento di altri corpi non lontano da L.Z.1 tra Corona e Roswell e che questi apparivano dissezionati. Non si ha notizia se siano state effettuate operazioni su tali corpi e non si chiarisce mai se fossero alieni o umani. Il documento prosegue dicendo: “si afferma anche che vennero ritrovate parti di animali all’interno del velivolo nella L.Z.2 a nord del Poligono di White Sands” e conclude questo paragrafo con le sibilline parole “ma ciò non può essere confermato”. La Howe ha descritto altre parti del documento le cui rivelazioni sono decisamente sconvolgenti ma che avrebbero fatto concludere all’ufologa americana che la spiegazione per quel tipo di politica della negazione a tutti i costi dell'esistenza degli extraterrestri risiedesse nello shock di Truman e dei suoi collaboratori quando vennero a sapere che in almeno due degli UFO crash avvenuti nel'47 in Nuovo Messico erano stati ritrovate, oltre ai rottami, anche parti di corpi umanoidi ed animali sezionati. Comunque sia, che tali rivelazioni siano vere o meno, ribadisco che alla luce della mole di informazioni e testimonianze emerse in questi anni, a Rowell quello che avvenne fu il recupero di un’astronave aliena e dei relativi occupanti.

D- Cos’è il Gruppo Bilderberg e chi ne fa parte?

Il Gruppo Bilderberg è una sorta d’organizzazione segreta composta dalle eminenze grigie delle élite europee e nord-americane, che ogni anno si riuniscono per discutere l’assetto politico, economico e sociale planetario. Il Gruppo recluta Politici, Ministri, Finanzieri, Presidenti di multinazionali, magnati dell’informazione, Reali, Professori Universitari, uomini di vari campi che con le loro decisioni possono influenzare il mondo. La nascita del Bilderberg così come la creazione della Comunità Europea è riconducibile ad una figura in particolare, l’economista israelita Joseph Retinger. Retinger sembra che già a partire dal 1913 fosse introdotto in circoli di potere britannici oltre a far parte col tempo di logge massoniche polacche e svedesi intrattenendo rapporti con eminenze dell’Ordine dei Gesuiti e con il reverendo Padre Gruber che fu l’artefice di un avvicinamento fra la Chiesa e la Massoneria. Retinger aveva anche relazioni con la potente famiglia ebraica dei Warburg e con banchieri internazionali come Herbert Lehman (membro del B’nai B’rith e della Pilgrims Society) e Bernard Baruch (membro della Pilgrims Society e del CFR). L’influenza di quest’uomo era tale che gli fu attribuito il soprannome di “Sua Eminenza Grigia”. Forte di simili relazioni e con l’appoggio della famiglia Rockefeller Retinger elaborò il progetto di un raggruppamento di politici di spicco, proprietari e dirigenti di mezzi di informazione, imprenditori di multinazionali e dirigenti di banche, capi militari, professori ecc. Fu così che nel 1954 nacque il Gruppo Bilderberg, dal nome dell’hotel olandese di Oosterbeek in cui si svolse dal 29 al 31 maggio la prima conferenza. Le riunioni avvengono ogni anno e si svolgono a porte chiuse in importanti centri o alberghi occidentali che vengono fatti sgomberare del tutto e in cui rimangono solo i membri partecipanti ed il personale alberghiero. Il Bilderberg è organizzato con una struttura simile a quelle delle società segrete o delle agenzie d’intelligence ossia un cerchio interno che è al corrente dei veri obiettivi da perseguire e cerchi più esterni a cui vengono assegnati ruoli più sfumati e complementari. Nello specifico esiste un primo cerchio interno lo Steering Committee (Comitato Direttivo) costituito da 24 europei e 15 americani membri che provengono per la maggioranza dal CFR o dalla Commissione Trilaterale. Il secondo cerchio più ristretto è il Bilderberg Advisory Committee (Comitato Consultivo) formato da iniziati europei e americani. Le decisioni prese nell’ambito delle riunioni del Bilderberg possono avere efficacia anche dopo alcuni anni e vengono notificate a organismi quali il G8 o vengono rielaborate in simposi di società quali L’Aspen Institute, il Club di Roma e il Forum Economico Mondiale di Davos in Svizzera. La stampa ed i mass-media generalmente non sono autorizzati a fare reportage sulle riunioni tranne alcuni pochi rappresentanti selezionati opportunamente e costretti ovviamente al segreto. In effetti spesso la lista dei partecipanti viene resa nota a fine della due o tre giorni d’incontri, anche se la lista dei membri non sempre è completa in quanto chi lo richieda ha la possibilità di vietare che il proprio nome venga menzionato. Quel che è certo come giustamente dichiarò nel lontano 1963, in merito alle riunioni del Bilderberg, la rivista britannica Observer: ”La clandestinità delle loro discussioni dimostra che essi non cercano che una cosa: assicurare il loro effettivo dominio sui popoli, ma dissimulandolo, lasciandone la responsabilità ai governi politici”. Per quanto riguarda i nomi degli elementi che fanno parte del Bilderberg elencarli tutti in questa sede sarebbe impossibile per cui rimando chi sia interessato a consultare il sito www.bilderberg.org dove è possibile approfondire sia in merito alla struttura che ai vari partecipanti di vari paesi che negli anni vi hanno preso parte e che si trovano a questo link: www.bilderberg.org/bilder.htm#econ

Comunque brevemente posso fare alcuni nomi di personaggi sia nazionali che di altri paesi che hanno preso parte a tali meeting nel corso degli anni: Giovanni Agnelli, Umberto Agnelli, Mario Monti, Romano Prodi, David Rockefeller, John Rockefeller, Nelson Rockefeller, Sharon Percy Rockefeller, Edmond de Rothschild, Renato Ruggiero, Paul Wolfowitz, Henry Kissinger, Zbigniew Brezinski, Gorge Bush, Lord Carrington, Allen Dulles, Bill Clinton, Henry Ford, David Kennedy, Olof Palme, Robert McNamara, Eric Warburg, Sigmund Warburg, Manfred Worner e altri ancora.

D- Più volte Lei accenna, nei Suoi scritti, ai rapporti tra il SIV (servizio segreto del Vaticano) ed alcune razze aliene. Quali argomenti può rappresentare a sostegno delle Sue tesi?

Premesso che la mia non è una tesi bensì sono informazioni rivelatemi da questo padre Gesuita che fa parte del SIV. Per ora quello che posso dire è che mi sono state fornite informazioni e documentazioni che però vista la delicatezza e le relative implicazioni in questo momento non ritengo opportuno rivelarle integralmente subito ma attraverso un progressivo processo di divulgazione in diverse fasi. Il mio lavoro prossimamente sarà proprio di presentare tale materiale durante le conferenze a cui sarò invitato e di mostrare il tipo di analisi che ho condotto a partire dal 2000 a che in parte ancora ora sto effettuando. Comunque sia uno dei motivi per cui ho deciso di iniziare a divulgare certe informazioni rilasciatemi dopo tanto tempo è principalmente per aver fatto le mie opportune ricerche e verifiche (compresa l’effettiva identità del Gesuita), in parte è perché magari qualcuno (come già accaduto con altri documenti e ricerche di altri ufologi) potrebbe avere avuto in questi anni informazioni simili o complementari che potrebbero avvalorare ulteriormente quanto da me esposto o aggiungere nuovi elementi o informazioni.

D- Conosce Mary Peterson, presidente del SART (Space Aliens are Real and a Threat) e le sue teorie riguardo ai resti di un cadavere alieno custoditi in Vaticano?

Sì, conosco la sua teoria ma francamente non condivido certe sue prese di posizione a prescindere dall’attendibilità della notizia che il Vaticano custodisca scheletri alieni. Penso che la posizione della Peterson vada ad inserirsi in quel filone legato ai gruppi evangelici protestanti o di certi predicatori americani che vedono negli alieni una manifestazione del Diavolo. Simili affermazioni che tra l’altro sono comuni anche ad alcuni ufologi e che vedono in generale gli UFO e gli Alieni in chiave totalmente negativa sono totalmente fuorvianti. In merito ai resti di un cadavere alieno custodito in Vaticano alla luce di quanto mi è stato detto non mi risulta corrisponda a verità. Ma ovviamente non è che mi sia stato rivelato dalla A alla Z, ma non escludo che possa anche rappresentare una parte di verità. Comunque in linea di massima sono alquanto scettico sull’intera vicenda, che il Vaticano invece sia a conoscenza degli Alieni ecc questo è un altro discorso e corrisponde al vero soprattutto alla luce di quanto emerso in questi anni nell’ambito ufologico e di quanto rivelatomi dal Gesuita che ho incontrato.

D- Tali evenienze spiegherebbero le famose dichiarazione di Padre Balducci sull’esistenza degli Alieni…Perché, dunque, esistono ancora tante e tali resistenze affinché l’evidente verità sia apertamente riconosciuta e dichiarata anche a livello ufficiale?

Le dichiarazioni di Balducci si basano su altri presupposti e informazioni che certi vertici nell’ambito della Santa Sede in un certo modo hanno incoraggiato a divulgare. Del resto Balducci ha sempre sottolineato di parlare a titolo personale e non per conto del Vaticano, ma si sa che il meccanismo è molto sottile anche perché in tutti questi anni nessuno delle autorità ecclesiastiche si è espressa in senso contrario o si sia mossa a smentire le sue affermazioni. Se le resistenze ci sono a livello ufficiale, non solo per quanto riguarda il Vaticano, è proprio perché non si vuole che certe verità vengano rese di dominio pubblico con tanto di avallo ufficiale da parte dell’establishment politico, militare o religioso. Verità che fondamentalmente minaccia proprio queste istituzioni e il mantenimento del loro status quo piuttosto che la coscienza delle masse.

Tale conclusione fu la stessa a cui pervenne la Commissione Robertson in un documento intitolato “Rapporto degli incontri del Comitato consuntivo scientifico sugli oggetti volanti non identificati indetti dai servizi segreti scientifici della CIA dal 14 al 18 Gennaio 1953” nella cui conclusione si legge: “Il racconto ripetuto ed enfatizzato di questi fenomeni (incontri con UFO) sfocia, in questi tempi tormentati, in una minaccia per l’ordinato funzionamento degli organi deputati a proteggere la classe politica”. Ma la verità potrebbe nascondere anche qualcosa di più destabilizzante e le cui implicazioni andrebbero ben al di là della pura minaccia alle autorità precostituite o al sistema in generale. Comunque sia, sono del parere che molto presto o per il risultato di un programma mirato di graduale divulgazione o per fattori esterni indipendenti dalla volontà di chi gestisce il potere e certi segreti l’umanità verrà a conoscenza della verità per quanto traumatica possa essere o meno.

D- Signor Barbato, a chi o a cosa attribuisce la comparsa della vita su questo pianeta? Dobbiamo continuare a credere ai miracoli della brodaglia primordiale e del darwinismo o magari sarà il caso di cominciare ad aggiornare i sacri testi della scienza ufficiale?

Alla luce di scoperte fatte da ricercatori che non sono osteggiati dai vertici dell’attuale ambiente scientifico dire che la vita sulla Terra sia solo frutto della casualità e che Darwin spieghi la comparsa dell’uomo è falso. Alla luce degli studi legati alla Panspermia cosmica è più che ragionevole affermare che la comparsa delle prime tracce di vita organica sul nostro pianeta miliardi di anni fa sia giunta dallo spazio con comete o meteore. Nell’ambito della Panspermia esisterebbero due filoni quella naturale e quella pilotata. Nel primo caso come appena accennato le comete prima e il lento processo evoluzionistico avrebbero originato poi le varie forme di vita sulla Terra uomo compreso. Ricercatori hanno calcolato però che la probabilità che una proteina abbia potuto generarsi casualmente per evoluzioni successive sia di 1 contro 10161 (1 seguito da 161 zeri) avendo a disposizione 10243 anni. Una cifra astronomica che rende alquanto improbabile tale eventualità e che quindi il solo trascorrere del tempo e dell’evoluzione naturale possa spiegare la graduale mutazione di una o più molecole fino ad arrivare a forme complesse come i mammiferi e l’uomo.

E’ ragionevole a questo punto contemplare la possibilità che sia intervenuto un “fattore esterno” che abbia agito in maniera mirata e qui entra in ballo la Panspermia pilotata. Implicito a questo punto considerare l’intervento di un’intelligenza superiore come ad esempio nel film di De Palma Mission to Mars che ha avuto tra l’altro nella sua realizzazione la consulenza della NASA stessa. Intelligenza che non andrebbe individuata nel Dio delle religioni in quanto sia la Scienza ufficiale che la Religione non hanno chiarito o spiegato nulla se non fare proseliti. Alla luce degli elementi che emergono da studi quale la Paleoatronautica o l’Archeologia Proibita, come preferisco chiamarla, e dall’Ufologia stessa, risulta più che concreta e veritiera la possibilità che Intelligenze Extraterrestri siano all’origine della comparsa di alcune forme di vita complessa sulla Terra. Potrebbe suonare impossibile alle orecchie di chi magari non ha letto lavori di certi studiosi che non appartengono solo al mondo dell’Ufologia ma della ricerca scientifica di frontiera. Personalmente sono convinto che per quanto riguarda la comparsa dell’uomo sulla Terra ci sia stato l’intervento di una o più razze aliene o che comunque in seguito ala sua prima comparsa ci siano state poi successive “manipolazioni” e incroci genetici con altre specie aliene alcune con intenti nobili altre utilitaristici o d’interferenza. E pensare che anche nei testi sacri è scritto in maniera inequivocabile: “Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla Terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero.” [Genesi 6,1-2];....“C’erano sulla Terra i giganti a quei tempi -e anche dopo- quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi.” [Genesi 6,4].

D- Ultimamente, è stata diffusa la notizia che alcuni ricercatori americani avrebbero individuato un decimo pianeta nel Sistema Solare, grande circa due volte Plutone… Le ricorda qualcosa?

Tutte le scoperte effettuate nello spazio negli ultimi anni inerenti corpi celesti ai margini del Sistema Solare tra cui l’ultimissima del 30 luglio scorso hanno a che fare con il ritorno di Nibiru. Non è la prima volta che si annuncia la scoperta del Decimo Pianeta e poi viene in un modo o nell’altra ridimensionata. Anche in questo caso ho già visto le prime repliche da parte di alcuni astronomi tese a sminuire la cosa o manifestare un certo scetticismo. Ora per quanto concerne le informazioni e la documentazione ricevute dal Gesuita (compreso il presunto filmato di Nibiru che ho mostrato a Pescara), oltre a rivelazioni e informazioni divulgate anche da altri studiosi nel corso degli ultimi anni, posso ribadire che sia la NASA, il Vaticano ecc sono a conoscenza dell’esistenza del 10° Pianeta e del suo avvicinamento. Nei prossimi anni, come mi è stato riferito, Nibiru farà sentire sempre di più la sua presenza fino a che non sarà più occultabile da parte della Nasa e delle autorità scientifiche. Il ritorno o meglio l’avvicinamento di Nibiru è proprio uno degli eventi tenuti maggiormente sotto controllo soprattutto dal Vaticano.

D- Dica la verità: ha mai creduto per un attimo che NASA ed ESA stiano veramente cercando l’acqua su Marte? O magari sono altri gli obiettivi che il famoso radar inventato dal prof. Picardi persegue continuando ad analizzare il sottosuolo marziano?

La NASA ha sempre mentito sull’effettiva natura delle sue missioni spaziali e di quanto effettivamente scoperto sin da prima delle missioni Apollo. La NASA sa benissimo che su Marte è presente l’acqua, e le tracce di un’intelligenza extraterrestre perlomeno dalla fine degli anni cinquanta. Certi atteggiamenti ambigui dell’ente spaziale americano che stonano con rivelazioni fatte negli anni da ricercatori come Richard Hoagland sui monumenti di Cydonia, di astronauti come Gordon Cooper, Edgar Mitchell e tanti altri, trovano spiegazione proprio nel tentativo di nascondere questa scomoda verità. L’esempio pratico di quanto affermo è scritto nelle pagine, a mio avviso inquietanti, di un documento ufficiale denominato Rapporto Brooking. Il documento, commissionato dalla NASA nel 1958 - anno di fondazione dell’ente, su volere del presidente Eisehnower - al Brooking Institute di Washington D.C. (Istituzione, tra l’altro, che rientra nell’ossatura del Governo Ombra), venne reso noto al presidente del comitato della NASA per gli studi a lungo raggio, nel 1960. Il Brooking Institute stese un rapporto intitolato “Proposte di Studio sulle Implicazioni delle Attività Spaziali Pacifiche per le Questioni Umane”, in cui si rendeva noto che se la NASA dovesse scoprire prove di vita extraterrestre, sarebbe tenuta a esercitare uno stretto controllo su tale notizia per motivi di pubblica sicurezza. Non solo, nella sottosezione, alla p.216, intitolata “Implications of a Discovery of Extraterrestrial Life” si legge: “… Diversi cosmologi e astronomi ritengono altamente probabile l’esistenza di vita intelligente in molti altri sistemi solari (...) Manufatti lasciati in un determinato momento storico da queste forme di vita potrebbero essere scoperti attraverso le nostre future attività spaziali sulla Luna, su Marte, su Venere”. A livello di politica e di strategia, il Rapporto raccomanda che la NASA richieda sempre e consideri molto attentamente: “In che modo e in quali circostanze simili notizie potrebbero essere presentate o nascoste al pubblico, e per quali scopi? Quale potrebbe essere il ruolo degli scienziati autori della scoperta e di altri responsabili della decisione di renderla nota?”. In merito alla possibilità che la prova inoppugnabile dell’esistenza di vita extraterrestre intelligente provochi gravi conseguenze sull’assetto socio-politico, inducendo la popolazione a porsi interrogativi, si dice: “Il livello di ripercussioni politiche o sociali probabilmente dipende da come la leadership interpreta (1) il proprio ruolo, da come (2) quest’ultimo viene minacciato, e (3) dalle opportunità nazionali e personali di trarre vantaggio dallo sconvolgimento o dal rafforzamento degli atteggiamenti e dei valori altrui”. Quello che trovo a mio avviso sconcertante nel Brooking Report e che pone interrogativi su sui riflettere, è rappresentato dal non escludere - in vista delle prime missioni spaziali - l’evenienza della scoperta di manufatti di origine sconosciuta su Marte e sulla Luna, cosa poi verificatasi! Questo implica una sola cosa, ossia che, già allora, qualcuno era a conoscenza di fatti ed eventi ancor prima che fossero acquisiti dalle missioni spaziali.

D- Ma torniamo alla nostra amata Terra. Secondo Lei quali e quante razze aliene se ne vanno allegramente a spasso nei nostri cieli e, talvolta, anche sulla superficie? A quale fine aspirano e quali contrasti esistono tra loro?

Rispondere a questa domanda non è semplice in quanto per quanto riguarda le finalità o agende come usano dire gli ufologi americani è alquanto spinoso dare una risposta che si basi su fatti concreti. In merito alle tipologie analizzate anche solo attraverso i casi di IR 3 ,oltre che nei casi di rapimento, emerge un quadro alquanto diversificato di entità aliene: basta guardare il famoso campionario stilato dal Dott. Pereira solo peri casi di IR3. Un quadro alquanto simile emergerebbe da informazioni provenienti da ex personale dell’intelligence o delle forze armate che hanno rivelato in questi anni quanto ebbero modo di apprendere durante il loro servizio. Un esempio ci viene fornito da Robert Dean, che ho avuto tra l’altro il piacere di conoscere in un paio di occasioni; Dean agli inizi degli anni ’60 era un Sergente Maggiore di stanza allo S.H.A.P.E, il Comando Supremo della NATO in Europa, ed avendo un nulla osta di accesso “Cosmic Top Secret” ebbe modo di visionare un documento riservato denominato An Assessment (Una Valutazione).

Nel rapporto si poteva leggere tra le numerose informazioni in esso contenuto che il nostro pianeta era stato monitorato da diverse civiltà extraterrestri per migliaia di anni. Ma il dato più importante

secondo Dean è che il documento menzionasse che la Terra e la razza umana sono l’oggetto di un esame particolareggiato da parte di diverse civiltà extraterrestri di cui quattro sono state identificate secondo tipologie ben precise: una è quasi indistinguibile dagli umani: i cosiddetti Nordici. La seconda assomiglia agli umani come altezza e struttura generale differendo solo nel colore della pelle che appare terreo. La terza specie sono i “Grigi”, mentre la quarta è di tipo rettile con occhi dalle pupille verticali e la pelle simile alle lucertole. Dean ha anche aggiunto, nel corso delle sue interviste o relazioni, che le autorità militari erano a conoscenza del fatto che alcuni di questi alieni lavoravano insieme, avendoli visti insieme a bordo delle stesse astronavi. Negli anni successivi, cessato il suo servizio presso lo S.H.A.P.E, Dean ha dichiarato di essere venuto a conoscenza dell’esitenza di almeno 12 diversi gruppi di razze aliene. Ora, quanto dichiarato da Dean non è molto dissimile dal quadro che emerge dal fenomeno delle Abduction Aliene o di chi ha lavorato a certi livelli nelle basi sotterranee o nell’Area-51. E’ chiaro che se analizziamo tutte le modalità ed implicazioni legate ai rapimenti alieni rispetto ad alcuni casi di IR3 si evince che esistono intenti decisamente diversi. Per quanto mi riguarda da un’attenta analisi dell’intera fenomenologia UFO, sono giunto alla conclusione che con la Terra interagiscono diverse razze aliene con diversi scopi. Alcune sono mosse da scopi di tipo filantropico o di studio e quindi hanno un interesse di tipo scientifico. Altre avrebbero intenti che potremmo definire positivi o non invasivi. Altre, invece, sembrano siano contraddistinte da intenti che potremmo definire utilitaristici se non si vuole usare il termine negativi. Stabilire quale sia la percentuale di appartenenza di tutte queste razze ad ognuna delle tre categorie è difficile affermarlo. A mio avviso credo che esista una sorta di contrapposizione tra le parti che per certi aspetti è simile a quella presente nella serie fantascientifica di Star Trek. Una serie, quest’ultima, che ho avuto modo di seguire sin dagli inizi e che reputo molto vicina alla realtà dello scenario Ufologico. Se esistano contrasti tra loro e quali possano essere, chi può stabilirlo con certezza senza correre il rischio di fare mere speculazioni in assenza di dati certi? Quello che posso dire in tal senso, però, è che esistono svariati casi documentati nella casistica mondiale di UFO che hanno aperto il fuoco contro altre astronavi culminati, in alcuni casi, in veri è propri abbattimenti. In merito alle razze coinvolte nelle Abduction certo non si può parlarne in termini positivi o eticamente corretti. L’errore che però non va commesso, e che fanno alcuni ufologi anche nostrani, è utilizzare l’equazione che essendo negativi gli alieni protagonisti di abduction allora tutti gli alieni sono negativi, perché lo trovo delirante. Il discorso ovviamente non può esaurirsi in questo modo in quanto andrebbe analizzato più approfonditamente.

D- Da uno a dieci, che grado di censura attribuisce all’informazione proveniente dai grandi media, su questi temi, in Italia? Cosa pensa di certe trasmissioni di successo, quali Voyager su RAI 2 o Top Secret su Mediaset?

Essendo i media nazionali in Italia, come anche all’estero, controllati da coloro che manipolano governi, economie ecc. è ovvio che non ci si può aspettare che la verità venga divulgata in televisione. E’ dall’epoca di Mixer, con Gianni Minoli, o di Misteri quando c’era la Foschini, che seguo tali programmi e devo dire che, salvo rarissimi casi, in linea di massima non hanno mai affrontato come si deve la tematica. Anzi, nel caso di Misteri sono state attuate vere è proprie azioni di censura in alcune puntate dedicate agli UFO. Comunque sia, in merito ai due programmi citati, non ho da esprimere un giudizio favorevole soprattutto per Voyager che ha “sponsorizzato” il Cicap dando ampio spazio ad un’associazione che non è dissimile alla Santa Inquisizione di un tempo e che opera faziosamente, essendo di parte. Commissioni scientifiche serie ed indipendenti esistono, non c’è solo il Cicap, ma il punto è un altro, ossia che un certo tipo di divulgazione non può essere fatta in alcun modo su canali nazionali soprattutto, poi, su Rai Due. Top Secret non è molto diversa in quanto dietro la premessa di sentire entrambe i fronti, pro e contro, come si conviene giornalisticamente parlando, in realtà non fa che dare spazio quasi sempre ai soliti “esperti” che spaziano dagli UFO a Misteri vari vedi Nativi, Farina ecc. “Esperti” che a parte esporre il proprio pensiero non sono in grado di spiegare alcunché e, guarda caso, gli viene dato spazio sempre dopo che parlano gli ufologi o i vari esperti di turno. In poche parole sono tipi di programma che vengono preventivamente pilotati verso un nulla di fatto con opportuni taglia e cuci di materiali, filmati ed interviste varie, o rimanendo sempre nell’alone del mistero sempre irrisolto quando in realtà, in alcuni casi, è risolto eccome! E’ pur vero però, come dicono gli appassionati, che nel bene o nel male l’importante è che comunque se ne parli, e la gente, in qualche modo, si avvicini a queste tematiche. Giusto, ma solo in parte in quanto se queste persone o la massa viene “educata” solo con tali programmi, di sicuro non arriverà mai a scoprire o a comprendere fino in fondo la verità di un fenomeno, almeno per quanto concerne l’Ufologia, che ha a che fare ed è gestito fondamentalmente dall’Intelligence. Per cui la censura, almeno nel caso di trasmissioni come queste, non si applica essendo in fondo gestite e controllate abilmente dai propri padroni. La censura la applichi quando non sei grado di controllare e/o gestire un organo d’informazione attraverso pressioni varie ecc. Comunque sia il quadro generale dei mezzi d’informazione in Italia, salvo rare eccezioni, è pessimo: basta vedere come stanno affrontando il tema della guerra al terrorismo a partire dal 11 settembre,figuriamoci gli UFO. Per cui, a mio modesto avviso, se proprio bisogna esprimere un voto, di sicuro 10 è quello corretto; anzi mi sa che per certi versi è pure poco.

D- Ha progetti per il 2012? Dobbiamo temere questa data, come ci racconta Chris Carter da X- File? A proposito: ma è possibile che si debba , o si possa, parlare di certe questioni solo attraverso la fiction televisiva e cinematografica?

Progetti veri è propri no, conto almeno di arrivarci. Scherzi a parte, mi auguro di poter impegnarmi più attivamente come in passato nella ricerca e divulgazione di queste tematiche. Quella del 2012 è una data che emerge dal calendario dei Maya ma che non indica la fine del genere umano ma il termine di un’epoca, che è ben diverso. Il problema è che, come sempre nel bene e nel male, si cerca di specularci sopra anche se il quadro dipinto da Carter in X-Files non è di per se campato in aria. Francamente, è difficile stabilire se è cosa accadrà di preciso per quella data ma una cosa certa è che eventi di un certo impatto negativo a livello geo-politico e ambientale, avverranno già nei prossimi anni. Che certi temi vengano affrontati solo dalla fiction non è frutto della casualità; è risaputo che attraverso il cinema si cerca di sensibilizzare o anche condizionare su certe tematiche l’opinione pubblica. Come prima e durante l’ultimo conflitto bellico, il cinema è stato usato in operazioni di propaganda, così l’intelligence utilizza la fantascienza e la fiction in generale attraverso opportune pellicole e/o registi. Un esempio lampante è quello di Steven Spielberg che all’epoca di “Incontri Ravvicinati” ebbe la consulenza diretta di Hynek durante la lavorazione del film. Anche alcuni insider governativi hanno asserito che alcuni registi avrebbero in passato, così come oggi, ricevuto consulenze o suggerimenti da parte dell’intelligence su come affrontare certi argomenti a livello cinematografico. Un grosso passo avanti si potrebbe fare se registi sull’esempio di Michael Moore, che ha affrontato anche se con punti d’ombra temi come l’11 settembre, realizzassero allo stesso modo un film-documentario sulla questione UFO-Alieni. Ma una simile eventualità non la vedo facilmente realizzabile senza un iniziale assenso in certi ambienti.

D- Cosa dobbiamo aspettarci, per il prossimo futuro? Alieni o no, vede che anche in Italia certe leggi, con la scusa dei pericoli del terrorismo, cominciano a sospendere determinate garanzie costituzionali. E’ già accaduto in passato, ma chissà perché la cosa non ci conforta ugualmente. Davvero dovremmo ringraziare le autorità per la protezione che ci forniscono?

A questa domanda mi piacerebbe rispondere come si deve, ma ne verrebbe fuori un articolo per cui cercherò di non dilungarmi troppo rispetto a quanto ho già fatto con alcune delle domande precedenti. Purtroppo il quadro che si sta profilando nell’immediato e prossimo futuro è decisamente fosco e non occorre essere dei geni per comprendere cosa stia per accadere. Quello che sta avvenendo è una divisione e destabilizzazione della società con attacchi terroristici, crisi economiche che innescheranno sempre più paura nelle popolazioni, che invocheranno soluzioni adeguate che permetteranno a chi di dovere di dare un taglio definitivo alle libertà individuali, giustificandosi dietro la lotta al terrorismo. Del resto, lo stesso Icke lo ha scritto chiaramente nei suoi libri: “….il loro piano prevede l’ideazione, di eventi reali e fittizi, che susciteranno enorme paura negli anni che ci separano dal 2012. Ciò prevede un piano per far scoppiare la terza guerra mondiale aizzando il mondo musulmano a combattere una “guerra santa” contro l’Occidente, o servendosi dei cinesi per innescare un conflitto su scala globale. Forse si serviranno di entrambe queste strategie”. Ora, per chi è all’oscuro di certi fatti storici non noti alla massa, e di alcuni meccanismi, quanto appena detto può sembrare fantapolitica. Purtroppo è la pura verità; anzi Icke non contempla altre verità ben più terrificanti e che adesso accennerò brevemente e che confermano tale scenario. Per chi è addentro a tematiche legate alle logge segrete, alla massoneria e a quella che definisco storia occulta (che sarebbe poi la vera) è risaputo che i noti massoni agenti degli “Illuminati” Giuseppe Mazzini e l’americano Albert Pike (fondatore del Ku Klux Klan) ebbero una fitta corrispondenza verso la fine del 19° secolo. Ebbene, da una di queste missive emergono alcuni punti inerenti le strategie cha sarebbero state adottate nel futuro per dal luogo alla Prima e Seconda Guerra Mondiale, e quelle per la Terza. La missiva in questione è quella che Pike (33° grado del Rito Scozzese Antico Accettato) inviò a Mazzini il 15 agosto 1871. Tale corrispondenza, occorre precisare, sarebbe depositata negli archivi della Temple House, la sede del Rito Scozzese di Washington, ma che è impossibile visionare essendo off limits. Tuttavia, una volta quella lettera venne esposta a Londra presso la British Museum Library; fu in quella occasione che l’ufficiale della marina canadese, il Commodoro William G. Carr, poté visionarla e poi in seguito pubblicarne un sunto nel suo libro “Pawn in the Game”. Ebbene, chi ha letto quel testo si è reso conto di come fossero stati prefigurati in anticipo gli scenari che almeno per i primi due conflitti mondiali si sono poi effettivamente verificati. Ora, in merito alla Terza Guerra Mondiale, Carr scrive: “La Terza Guerra Mondiale dovrà essere fomentata approfittando delle divergenze suscitate dagli agenti degli Illuminati fra sionismo politico e dirigenti del mondo islamico. La guerra dovrà essere orientata in modo che Islam (mondo arabo e musulmano) e sionismo politico (incluso lo Stato d’Israele) si distruggano a vicenda, mentre nello stesso tempo le nazioni rimanenti, una volta di più divise e contrapposte fra loro, saranno in tal frangente forzate a combattersi fra loro fino al completo esaurimento fisico, mentale ed economico”. Per quanto riguarda la Cina, posso solo dire che esistono una serie di documenti e dichiarazioni provenienti da ufficiali stessi dell’Esercito Popolare Cinese che confermano quanto sopra esposto e che citare ora sarebbe impossibile. Quello che posso dire è che personalmente ho reperito due testi dall’estero (uno scritto da un ex analista dell’MI6 britannico) proprio inerenti le strategie occulte che porteranno quanto prima ad un conflitto inevitabile gli USA e la Cina. Uno scenario quest’ultimo che contempla in realtà una regia occulta di matrice aliena e che è spiegato in un documento ritenuto da gran parte degli ufologi falso (essendo le date sbagliate e il contenuto mera fantapolitica) ma che si sta rivelando invece attendibile. Il documento a cui mi riferisco (e che invito a visionare e leggere) è il cosiddetto File Guardian sulla cui attendibilità ho ricevuto conferme, tranne che nella parte del video dell’alieno, dall’esponente del SIV incontrato che lo ha definito drammaticamente vero. Uno scenario quello contemplato a dir poco terrificante e che potrebbe divenire realtà se la situazione in Medio Oriente dovesse esplodere in un conflitto tra oriente e occidente. Comunque sia, il futuro dell’Umanità non è ancora scritto: dipende esclusivamente dalle scelte che ogni singolo farà nel proprio piccolo in quanto se le persone vengono informate correttamente il processo di manipolazione dell’ombra inizia a vacillare.

D- Vuole parlare ai lettori di Misteritalia dei progetti che sta seguendo?

Attualmente sto portando avanti principalmente la mia ricerca in merito a quanto rivelatomi e fornitomi dal Gesuita ed inerente il SIV, gli Alieni e il Vaticano, ma allo stesso tempo sto conducendo altre ricerche su altri temi che però sono complementari a quella principale. Inoltre ho intenzione di iniziare una mirata opera di divulgazione, attraverso simposi e conferenze a cui sarò invitato, sulle mie ricerche inerenti il Vaticano e gli Alieni, compreso il video di Nibiru. A tale proposito, preannuncio che a Ottobre sarò tra i relatori del convegno annuale dell’USAC organizzato da Sebastiano Di Gennaro e che quanto prima allestirò un sito internet dove pubblicherò tra le altre cose anche parte delle mie ricerche.

fonte www.misteritalia.it/

orso in piedi
 
Top
view post Posted on 21/12/2017, 16:41

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:


UNA POPOLAZIONE OBBEDIENTE, VACCINATA E MICROCHIPPATA
Posted giugno 20, 2011 Valdo Vaccaro

MONDO SPAVENTATO MONDO INGINOCCHIATO

“Lo spavento è profondo, diffuso, generalizzato, per cui siamo a metà dell’opera”, stanno farfugliando nei loro covi segreti, i caporioni del NOM, Nuovo Ordine Mondiale. La Germania è col morale a terra. La Francia non è da meno. I vicini se la stanno facendo addosso. Nelle zone lontane dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia, quanto succede nell’asse Berlino-Parigi-Londra diventa automaticamente specchio e punto di riferimento. Motivi per fregarsi le mani e per esultare non mancano, e la febbre sale nelle bacate menti del Gruppo Bilderberg.

LA RUOTA CHE GIRA

La situazione in sé e per sé non avrebbe nulla di particolarmente drammatico. Ogni anno, col passaggio dal freddo al caldo, dal secco all’umido, dalla natura morta invernale a quella vivace e rifiorente dell’estate, si produce sempre e comunque nel mondo un incremento di decessi tra chi è già messo male, con centinaia di migliaia di persone che ci lasciano per altri lidi, per malattie di diverso tipo, per complicazioni cardiache, epatiche e renali. E’ la ruota della vita che gira come ha sempre fatto, tra chi nasce, chi cresce, chi si ammala e chi se ne va. Perse le foglie, anche il migliore albero soccombe. Persa la forza immunitaria, persa magari la voglia e la motivazione di vivere, si attua implacabile il ricambio anche tra gli uomini.

IL MORBO DELLA PAURA

Le statistiche parlano di 50 mila/anno per gli USA e di 8 mila/anno per paesi come l’Italia, mentre Francia, Germania, Inghilterra e Spagna, registrano più o meno le stesse cifre. Solo che nelle pandemie si accentua l’attenzione del pubblico su alcuni casi particolari, caratterizzati da farmaco-resistenza e da marcata tendenza al peggioramento. E su questi fatti si innesca il morbo più terribile di tutti, che è quello della paura. La paura che qualcuno ti trasmetta il batterio-killer. Paura a volte logica e comprensibile, ma a volte, o meglio il più delle volte, priva di ogni senso. Se morissero cento persone per un qualsiasi motivo, e si tenesse la cosa segreta, tanto per fare un esempio ipotetico, non succederebbe niente di particolare, e il mondo continuerebbe a girare come ha sempre fatto.

Basterebbero in altre parole alcuni ingredienti-chiave, per salvarsi da qualsiasi evenienza naturale o anche ingegnerizzata. Basterebbero maggiore serenità, mantenimento di un buon ritmo respiratorio, traspirazione cutanea, esposizione solare, alimentazione leggera, vivificante e vitaminica, nonchè una ventata di cultura igienistica a contrasto della cultura medica mercificata e corrotta oltre ogni dire. L’imbroglio è sempre quello. Quello del contagio che, indipendentemente dal superbatterio casuale o bioingegnerizzato, non esiste. Quello della peste bubbonica contagiante, che non esiste. Ciò che continua ad esistere è invece la gente stitica e intossicata, carica di veleni e di batteri richiamati dalla sporcizia interna. Quello che serve a Big Pharma è il contagio. E’ la paura del contagio. Solo la paura porta la gente alla vaccinazione.

L’ESCHERICHIA COLI CE LO ABBIAMO TUTTI

La gente carnivora non sa che ha nel suo colon batteri putrefattivi tra 1 e 100 miliardi per grammo di massa fecale, con incluso ovviamente l’Escherichia coli, sia in versione saprofitica che in versione putrefattiva, trattandosi di batterio mutante. E non sa che alimentandosi in modo decente, cioè in modo crudista-vegano, si crea un migliore equilibrio tra batteri aerobi (saprofiti) e batteri anaerobi (putrefattivi leggeri ed accettabili, se derivanti da proteine vegetali). La gente non sa nemmeno che differenza passa tra un batterio e un virus, tanta è la diseducazione che la classe medica ha diffuso a raggiera.

SERVE PAURA E SERVE MALATTIA

Il regime sanitario mondiale blocca poi ogni iniziativa nel campo della salute. Vige il divieto di pensare e di ragionare, di insegnare ed imparare. Trattasi di campo minato, di argomenti riservati ed esclusivi su cui è vietato per legge metterci le mani.
Vige il divieto di essere sani, di voler guarire, di voler puntare alla libertà, al benessere, alla serenità. Serve paura e serve terrore. Serve malattia, la più terribile ed infettiva che la gente possa immaginare.

L’OBIETTIVO FINALE E’ LA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA DI MASSA

Tirato un sospiro di sollievo per l’assoluzione del cetriolo e delle altre malcapitate verdure, è ripartita la bagarre coi germogli e poi infine con gli hamburger della Lidl. Continuerà ancora con altri focolai ed altre epidemie. Troppo grande è il mondo per fermarsi lì. Troppo numerosi sono i batteri per limitarsi a una demonizzazione di un paio di essi, tra l’America e l’Europa.
L’importante è non dare tregua al panico e al terrore. L’importante è martellare la gente coi telegiornali, tenerla sul chi va là, spingerla nuovamente alle mascherine, al disinfettante, allo stare alla larga, al guardare al prossimo con un malcelato sospetto, a farsi inoculare il magico vaccino.

ESCHERICHIA COLI IN EUROPA E STAFILOCOCCO AUREO IN AMERICA

La HUS, o Hemolutic-Uremic-Syndrome che blocca i reni, fa esplodere i globuli rossi e azzera i linfociti, fa anche morire diversa gente. La fifa generata è pertanto più forte di ogni invito alla calma. Gli americani sono abituati da tempo a questo stato di allerta. Il loro superbug non è l’Escherichia Coli modello 0104:H, ma si chiama MRSA (Methicillin-resistant-staphylococcus-aureus).

LA REGIA DEL TERRORE

In altra tesina ho parlato di regia del terrore. Non basta dire le cose, occorre citare nomi e cognomi. Per fare questo non occorre rivolgersi ad agenzie investigative. Basta accendere il computer e fare qualche piccola e paziente ricerca. Sappiamo chi sono, cosa fanno e perché lo fanno. Quanto sta accadendo oggi non va disgiunto dalle beffe precedenti sull’Aids, l’Aviaria e la Suina. Trattasi di un continuum logico, ritmato e concatenato.

IL VIRUS DELLA PANDEMIA MESSICANA 2009

Con la messicana del 2009, la stragrande maggioranza dei colpiti, e in quel caso si trattava del virus A (H1N1), non subiva poi disturbi particolarmente gravi, per cui l’impazienza e l’urgenza di somministrare il vaccino ad ogni costo, di rifornire ogni ministero della salute del pianeta di uno stock di Tamiflu firmato da David Rumsfeld, ministro-chiave del governo Bush, non poteva non suscitare gravi sospetti. Già in quell’occasione avevo scritto un paio di tesine come “Elementi demenziali della messinscena virale planetaria” www.valdovaccaro.com/2009/08/eleme...la-messinscena/ , del 30/7/09, e “La farsa del contagio batterico-virale” www.valdovaccaro.com/2011/09/la-fa...tterico-virale/ , presentata alla conferenza AVA di Roma del 18/1/10. Sarebbe interessante sapere che fine ha fatto il consistente e scandaloso stock importato dal Ministero della Salute del nostro paese.

LA VERA LOTTA NON E’ CONTRO I BATTERI E I VIRUS, MA CONTRO CHI FA DI ESSI UNO STRUMENTO TERRORISTICO

In tale circostanza, il dr Peter Golden riconobbe che l’influenza non era poi così grave, ma che era meglio, ad ogni buon conto, somministrare il vaccino. Riguardando tra le carte si viene a sapere che lavorava per conto della Associazione Medica Britannica, controllata, indovinate da chi, dai Rothschild. In effetti, la paura dei batteri e dei mali che causano è tutto sommato priva di senso. Molta paura si dovrebbe semmai avere di chi si muove sinistramente nell’ombra, tirando le fila e manovrando le pedine e uomini a suo vantaggio e a suo piacimento.

LA CLAMOROSA DENUNCIA DI JANE BURGENMEISTER CONTRO OBAMA E CONGREGA

Grazie alla giornalista austriaca Jane Burgenmeister, si apprese che i complottisti del regime sanitario, i trasportatori di vaccini bio-ingegnerizzati erano Barack Obama, David Tabarro (coordinatore ONU per l’influenza), Margaret Chan (direttrice OMS), Kathleen Sibelius (ministro servizi umani HHS), Janet Napolitano (ministro degli interni), David Rothschild (banchiere), David Rockefeller (banchiere), George Soros (banchiere e macro-speculatore), Alois Stoger (ministro austriaco della salute). Nessuna giornalista coraggiosa come la Burgenmeister a Roma, Parigi e Londra, altrimenti qualche altro nome sarebbe di certo venuto fuori. Per non parlare di giornalisti maschi, tutti o quasi tutti coccolati e riveriti sotto il comodo e conveniente mantello di mamma RAI, e delle rispettive testate.

I centri di controllo malattie (CDC), manovrati in USA dai Rockefeller annunciano e ripetono già dal 2008 che i bambini non vaccinati dovranno ricevere in autunno ben 4 vaccinazioni (2 per la stagionale e 2 per la suina nel 2009), o 3 vaccinazioni per quelli già vaccinati. Le raccomandazioni dell’OMS sono poi vincolanti militarmente per 200 e più paesi, secondo l’Atto Internazionale di Regolazione della Salute, del 2005, che scavalca e vanifica ogni Costituzione e ogni regolamento nazionale.

UN TAMIFLU CARICO DI PERICOLOSI VELENI

Il connubio Rothschild-Rockefeller, è quello che detta legge al fantoccio, nonché presidente degli USA di turno, Barack Obama. È da qui che partono gli ordini per il mondo intero, per i ministri e i sottosegretari della salute dei vari paesi-colonia. Nel caso della peste messicana, il Tamiflu era costituito da mercurio, formaldeide, fosfato di alluminio, aspartame, tessuti fetali umani, cellule renali e polmonari di scimmia, MSG o glutammato monosodico, siero fetale bovino. Chiaro che, di fronte a questi componenti sconci, il pericolo più grande non era l’influenza quanto il vaccino.

IL BILDERBERG E LA TAVOLA ROTONDA

Il gruppo Bilderberg, più volte denunciato dalla Burgenmeister, è una creazione della dinastia Rothschild, ed è stato amministrato per decenni da David Rockefeller e da Henry Kissinger. Risponde a una società segreta, pure dei Rothschild, chiamata The Round Table (La Tavola Rotonda), che fu inizialmente diretta da Cecil Rhodes, il saccheggiatore storico del Sud Africa.

NOVARTIS E BAXTER NEL MIRINO

Le denunce della Burgenmeister hanno coinvolto la Novartis Int’l AG, la Baxter AG e la Baxter Int’l, tutte legate alla pandemia messicana e responsabili pure di aver inserito deliberatamente i virus A(H1N1) nei vaccini anti-influenzali della stagione autunnale 2008, cusando in pratica la pandemia primaverile messicana del 2009. Quello della Baxter, non a caso, è un curriculum non certo immacolato. Nel 2001 morirono più di 50 pazienti in dialisi, per causa di difetti alle attrezzature della Baxter. Nel 2007 morirono 81 persone a causa dell’eparina guasta della Baxter. Nel 2008 si è scoperto che la Baxter gonfiava di oltre il 1300% il costo dei farmaci endovena destinati allo stato del Kentucky.

IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO

Eppure, questa è stata l’azienda prescelta per la distribuzione mondiale del Tamiflu. Il bello della storia è che il brevetto A(H1N1) era già stato registrato il 28/8/2008, otto mesi prima della pandemia messicana. Era stato dunque disegnato e pianificato con largo anticipo, similmente a quanto successo con l’Aids e con le pandemie precedenti. Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

UNA DITTATURA DI TIPO FAMILIARE

Torniamo però alla situazione di oggi. Cambiano le influenze, da virali a batteriche e a superbatteriche, ma la realtà dietro le quinte rimane sempre la stessa. Quello che ha scoperto la brava e coraggiosa giornalista austriaca, e che ha pure conformato lo stesso David Icke, è che una selezione ristretta di famiglie interconnesse sta cercando di imporre una dittatura fascista plutocratica per il totale controllo dell’umanità. Qualcosa al limite tra il pazzesco e il colossal cinematografico.

I ROCKEFELLER, LE SEDI EUROPEE E LE SOCIETA’ SEGRETE

Citato il gruppo Rockefeller e la plenipotenziaria Trilateral Commission (Rockefeller, Brzezinski e Kissinger) per l’America, i quartieri generali operanti in Europa si trovano a Roma, Londra, Parigi, Bruxelles e Berlino. I collegamenti vengono tenuti tramite una rete di società segrete che rispondono ai nomi della Massoneria, dei Templari, dei Cavalieri di Malta, dei Gesuiti.

IL DOMINIO DELLE BANCHE, DELLA MONETA E DELLA GENTE

Le dinastie Rothschild e Rockefeller (medesima linea di sangue, nota bene) sono alla base di questa struttura e dominano le banche, la medicina farmaceutica e le politiche governative sulla salute in tutto il pianeta terra, allungando i loro tentacoli sulle sementi, sui concimi, sull’agricoltura e sull’agroalimentare. In altre parole hanno il controllo del Codex e dell’intero sistema medico-farmaceutico e agroalimentare. Il loro obiettivo finale, che è poi quello noto e dichiarato del NWO (New World Order o Nuovo Ordine Mondiale), è una banca mondiale centrale, una valuta unica mondiale elettronica, un esercito internazionale stile ONU ma armato (non si fidano troppo dei marines e dei soldati americani), e una popolazione mondiale sistematicamente microchippata.

LA TECNOLOGIA DEI MICROCHIP

Il piano degli illuminati NOM per il mondo include una selezione di massa e l’inserimento di microchip su ogni uomo, donna e bambino del pianeta Terra. I microchip di prima generazione erano già realizzati nel 1997, quando uno scienziato della CIA spifferò che tali aggeggi erano talmente piccoli da potersi inserire con aghi ipodermici nei programmi di vaccinazione.

I VERICHIP E GLI AGHI IPODERMICI

A quei tempi sembrava fantascienza, come succede con gli tsunami artificiali e con le scie chimiche. Invece era verità concreta, tanto che gli studi sono andati avanti. Oggi esistono i verichip che, guarda caso, si inseriscono mediante aghi ipodermici, come volevasi dimostrare. Con l’assistenza delle nanotecnologie, le operazioni si fanno senza che nessuno se ne accorga.

METTERE FUORILEGGE OGNI VACCINAZIONE

I microchip sono basilari per la riduzione delle spese militari e per il facile controllo della popolazione, per l’eliminazione pronta ed immediata degli indesiderati e degli scomodi, senza nemmeno andare a cercarli. I microchip consentono di rintracciare chiunque 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E si va molto oltre il semplice controllo. Uccidere qualcuno a distanza, diventa un giochino istantaneo. Sembrano cose folli ed allucinanti. Non è il caso di abbassare la guardia. Questi pazzoidi vogliono accedere ai nostri corpi e a quelli dei nostri figli per una ragione che nulla ha a che vedere con la salute. Non dobbiamo soccombere ad alcuna vaccinazione.

fonte www.valdovaccaro.com/2011/06/una-p...te-vaccinata-e/

orso in piedi

Se non credete al post precedente,allora seguite questo film e forse vi si apriranno gli occhi

Aaron Russo fu un regista hollywoodiano amico dei rockefeller. Quando scoprì di essere un malato terminale di cancro, nel 2005, dedicò gli ultimi anni della sua vita a girare un video documentario-testamento sul signoraggio e il nuovo ordine mondiale che diffuse liberamente e gratuitamente su internet (oltre che nei cinema statunitensi).

Morì il 24/08/2007, proprio mentre veniva fatta la traduzione a questo suo eccezionale documentario.




qui l'intervista a Aaron Russo http://antimassoneria.altervista.org/le-ri...ad-aaron-russo/

orso in piedi
 
Top
view post Posted on 21/8/2018, 18:34

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:


ALCUNE GRANDI MENZOGNE IN AMBITO ECONOMICO, MEDICO E SCIENTIFICO

Un docente di ruolo di fisica canadese, licenziato a causa del suo dissenso, rompe i ranghi affermando che l’ortodossia consolidata in economia, medicina e scienza si propone come una ragnatela di menzogne finalizzata a proteggere e mantenere le strutture di potere.



A quanto ci consta, nel complesso i politici non sono interessati alla verità, bensì al potere e al mantenimento del potere stesso. A tale scopo è necessario che la popolazione resti nell’ignoranza, che viva inconsapevole della verità, persino della verità concernente la propria esistenza. Quel che ci circonda è di conseguenza un vasto arazzo di menzogne, di cui ci nutriamo.

— Harold Pinter, Discorso per il Nobel (Letteratura), 2005

Il mantenimento delle strutture gerarchiche che controllano le nostre vite dipende dal “vasto arazzo di menzogne, di cui ci nutriamo” citato da Pinter. Di conseguenza, le principali istituzioni che ci inglobano nella gerarchia, quali scuole, università, mass media e industria dell’intrattenimento, hanno la funzione primaria di creare e mantenere tale arazzo. Annoverano scienziati dell’establishment e tutti gli intellettuali di servizio incaricati di “interpretare” la realtà.
In realtà, scienziati ed “esperti” definiscono la realtà allo scopo di conformarla al sempre mutevole arazzo mentale dominante del momento. Costoro inoltre inventano ed edificano nuove diramazioni dell’arazzo al servizio di specifici gruppi di potere fornendo inedite vie di sfruttamento. Questi alti sacerdoti vengono ricompensati con un elevato status sociale.

La menzogna del denaro

Gli economisti rappresentano l’esemplificazione maggiormente significativa. Probabilmente non è un caso che alla fine del diciannovesimo secolo negli Stati Uniti gli economisti fossero i primi analisti professionali a essere “addomesticati” in una battaglia che definiva i limiti della libertà accademica nelle università. Da quel momento in avanti il sistema accademico avrebbe imposto una rigida separazione operativa fra indagine e teorizzazione in quanto accettabili, e riforma sociale in quanto inaccettabile. (1)
Qualsiasi accademico intenzionato a preservare la propria posizione comprendeva cosa la questione comportasse. Come prodotto secondario gli accademici divennero virtuosi nell’alimentare un’immagine di sé di una certa importanza, nonostante questa fatale limitazione della loro rilevanza sociale, con frasari del tipo “la verità è la nostra arma più potente”, “la penna è più forte della spada”, “una buona idea può cambiare il mondo”, “la ragione ci condurrà fuori dalle tenebre”, etc.

Quindi l’impresa dell’economia si dedicò a mascherare la menzogna concernente il denaro. Nocive attività di prestito, fissazione dei prezzi e controlli monopolistici costituivano le principali minacce alla giustizia naturale di un libero mercato, e si verificavano solo come errori nell’ambito di un sistema per lo più autoregolamentato che poteva essere temperato tramite allineamenti dei tassi di interesse e altre “protezioni”.

Nel frattempo, nessuna teoria economica convenzionale cita il fatto che la moneta stessa viene creata in gran quantità in un sistema bancario di riserva frazionaria di proprietà di interessi privati occulti autorizzati a inventare e distribuire debito che deve essere ripagato (con gli interessi) dall’economia reale, concentrando in tal modo costantemente proprietà e potere su tutte le economie locali e regionali.


Il resto di noi deve guadagnare denaro invece che semplicemente fabbricarlo, e quando moriamo non ne abbiamo mai di più. La classe media paga affitti o mutui. La schiavitù del salario viene perpetuata e ulteriormente degradata in aree stabili nonché insediata nelle varietà più perniciose in tutti i territori di recente conquista.

Decisamente degno di nota è il fatto che il più esteso imbroglio di sfruttamento (creazione privata di denaro in forma di debito) mai adottato e applicato all’intero pianeta non compare nelle teorie economiche. Gli economisti sono talmente impegnati a elaborare modelli di rialzi e ribassi dei profitti, rendimenti, tassi di occupazione, valori azionari e vantaggi di fusioni per sfruttatori di medio livello da non notare la loro elusione degli elementi fondamentali. Elaborano il modello del programma di costruzione rifiutandosi di riconoscere che il terreno è una zona sismica sopra la quale volteggiano avvoltoi.
Intanto i finanzieri scrivono e riscrivono gli stessi regolamenti, e ancora una volta tale procedura non compare nelle teorie di macroeconomia. L’unico elemento umano che gli economisti prendono in considerazione nei loro modelli matematici “predittivi” è il comportamento del consumatore di basso livello, non la manipolazione del sistema ad alto livello. La corruzione è la norma, e tuttavia non figura. Economie, culture e infrastrutture di nazioni vengono deliberatamente distrutte allo scopo di renderle schiave tramite nuovi e più consistenti debiti nazionali caricati sulle spalle delle generazioni future, mentre gli economisti prefigurano presunte conseguenze catastrofiche derivanti dal mancato pagamento dei debiti...
Strumenti di gestione per i capi, fumisterie per il resto di noi: grazie tante, esperti di economia.

La menzogna della medicina-come-salute

Tutti abbiamo sentito qualche medico, intervistato alla radio, il quale avanza a titolo gratuito l’ardita ipotesi che l’aspettativa di vita sia aumentata grazie alla medicina moderna. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità.
Nei paesi del Primo Mondo l’aspettativa di vita è aumentata grazie all’assenza storica di guerre civili e territoriali, alla maggiore disponibilità e migliore qualità delle derrate alimentari, a una minore incidenza di infortuni sul lavoro e non, nonché a migliori condizioni complessive di vita e di lavoro. Entro e fra i vari paesi il più forte indicatore singolo della salute personale è lo status economico, a prescindere dall’accesso alla tecnologia medica e ai farmaci.

La situazione è persino peggiore, poiché di fatto la medicina ha un impatto negativo sulla salute. Negli Stati Uniti gli errori medici (senza contare decessi indebitamente ascritti derivanti da “trattamenti” correttamente somministrati) rappresentano la terza causa di morte dopo cardiopatie e cancro, mentre fra tale prudente sottovalutazione del numero di errori medici e la quarta principale causa di morte esiste un ampio divario. (2) Dato che per cardiopatie e cancro la medicina è in grado di fare ben poco, e poiché la medicina ha un impatto statisticamente ridotto nell’area degli interventi su traumi, traiamo la conclusione che il grado di salute pubblica aumenterebbe se tutti i medici semplicemente scomparissero. Pensate a tutto il tempo e lo stress che i malati si risparmierebbero...

Uno dei luoghi più pericolosi della società è l’ospedale. Fra gli errori medici si annoverano diagnosi erronee, prescrizioni improprie, prescrizioni per farmaci che non andrebbero combinati, interventi chirurgici non necessari nonché trattamenti non necessari o impropriamente somministrati fra cui chemioterapia, radioterapia e interventi chirurgici correttivi.

La menzogna si estende al mito secondo cui dovunque i medici comprendono l’organismo umano. Questa menzogna ben custodita ci incoraggia a riporre la nostra fiducia nei medici, aprendo in tal modo la porta a una ben orchestrata profusione di profitti per i colossi farmaceutici.
La prima cosa che i volontari di Medici Senza Frontiere devono fare onde apportare il loro significativo contributo nelle zone dei disastri è “dimenticare la propria formazione medica” e mettersi a lavorare sui compiti prioritari a portata di mano: fornitura di acqua, cibo e riparo, nonché evitare la propagazione delle malattie – non tramite vaccinazioni, operazioni o prescrizione di farmaci... La salute pubblica deriva da sicurezza, stabilità, giustizia sociale e potere di acquisto, non da unità MRI (risonanza magnetica) e farmaci su ricetta medica.
Medici ottusi di norma somministrano “trattamenti raccomandati” non comprovati e prescrivono pericolosi farmaci per qualsiasi cosa, dall’ipertensione derivante da uno stile di vita sedentario e da una cattiva alimentazione sino all’apatia nelle scuole, all’ansia nei luoghi pubblici, alla funzione erettile post-adolescenziale, a schemi di sonno non convenzionali nonché per tutti gli effetti collaterali provocati dai suddetti farmaci. Secondo professionali e nondimeno ragguardevoli capovolgimenti della logica, i medici prescrivono farmaci per eliminare sintomi che sono indicatori di rischio invece che occuparsi delle cause dei rischi stessi, limitandosi in tal modo ad aggiungere ulteriore aggressione all’organismo.
Quel che la medicina ha fatto su di noi ha dell’incredibile: solo un altro modo di mantenerci ottusi (ignoranti sul nostro organismo) e artificialmente dipendenti dal controllo della gerarchia. Le persone economicamente svantaggiate non muoiono per il mancato accesso alla “assistenza” sanitaria: muoiono a causa dei disagi e degli svantaggi della vita che derivano dalla povertà. Quanti medici hanno dichiarato alla radio questa ovvia verità?

Menzogne delle scienze ambientali

Per le popolazioni indigene e per l’ambiente lo sfruttamento tramite prelievo delle risorse, espropriazione dell’uso della terra nonché creazione e mantenimento della schiavitù del salario risulta devastante su scala continentale. Di conseguenza per gli sfruttatori è vitale occultare i propri crimini sotto il velo dell’analisi degli esperti e la diversione dello sviluppo della politica. In questo ambito la pregiata classe degli intellettuali di servizio è costituita da consulenti e scienziati ambientali.
Gli scienziati ambientali operano ingenuamente e scientemente di concerto con truffatori della finanza e delle corporazioni, media convenzionali, politici nonché burocrati di stato e internazionali per mascherare i problemi reali e per creare opportunità di profitto per élite di potere selezionate. Seguono alcuni ragguardevoli esempi di casi specifici.

Freon e ozono

Conoscete qualcuno che sia stato ucciso dal buco nello strato di ozono? Il Protocollo di Montreal del 1987 che mise al bando i clorofluorocarburi (CFC) viene considerato un caso da manuale in cui scienza e dirigenza responsabile hanno prodotto un accordo storico a tutela della Terra e di tutti i suoi abitanti. Con quale frequenza accade una cosa del genere?
All’incirca nello stesso periodo in cui il brevetto della DuPont sul FreonTM – il CFC refrigerante più usato al mondo – era in scadenza, i media convenzionali si accorsero di altrimenti arcane osservazioni e ipotesi scientifiche inerenti alla concentrazione di ozono nella parte superiore dell’atmosfera presso i poli. Ne derivò una mobilitazione internazionale volta a criminalizzare i CFC, quindi la DuPont sviluppò e brevettò un refrigerante sostitutivo che venne prontamente certificato per l’utilizzo.
Nel 1995 venne conferito un Premio Nobel per la chimica per una dimostrazione di laboratorio secondo cui in condizioni atmosferiche simulate i CFC potenzialmente riducevano l’ozono. Nel 2007 si è dimostrato che suddetta dimostrazione poteva essere seriamente viziata in virtù della sopravvalutazione del tasso di riduzione per un ordine di grandezza, invalidando in tal modo il proposto meccanismo di esaurimento dell’ozono provocato dai CFC.3 Per non citare il fatto che le condizioni di qualsiasi esperimento di laboratorio sono alquanto diverse da quelle della effettiva atmosfera superiore... Il Nobel è forse contaminato dai media e da specifici interessi di lobby?
Ancor meglio. Si viene a sapere, senza troppa sorpresa, che il refrigerante sostitutivo della DuPont non è inerte quanto lo era il Freon. Di conseguenza, corrode i componenti del ciclo di refrigerazione a una velocità di gran lunga superiore. Mentre un tempo frigoriferi e congelatori solitamente duravano a tempo indefinito, ora si logorano nell’arco di otto anni o giù di lì, il che ha provocato catastrofici aumenti del conferimento di elettrodomestici presso le discariche di rifiuti solidi in tutto il Nord America, il tutto spronato dalla propaganda ambientalista a favore dei consumi elettrici oscenamente efficienti di questi nuovi elettrodomestici in condizioni a porta chiusa (utilizzo-zero).

Inoltre, ci hanno indotto la frenesia di evitare i raggi solari; l’indice UV tiene viva la nostra paura del cancro nonché la dipendenza dall’establishment medico, mentre si è generata una nuova industria delle creme solari stile lega protezione vampiri. Naturalmente i chimici di punta degli istituti universitari sono alla ricerca della molecola della crema solare perfetta, brevettabile da qualche colosso farmaceutico. Prevedo che non appena sarà disponibile, sui media vi sarà un incremento di interviste con esperti dei cancri della pelle...

Pioggia acida e foresta boreale

Negli anni Settanta era la pioggia acida. Migliaia di scienziati di tutto il mondo (emisfero settentrionale) studiarono questo “urgentissimo problema ambientale planetario”. La foresta boreale costituisce il più esteso ecosistema terrestre e secondo quanto riportato i suoi milioni di laghi venivano distrutti dall’acido piovuto dal cielo.
Le centrali a carbone emettevano solfuri in atmosfera, rendendo acida la pioggia. Si postulò che la pioggia acida acidificasse suolo e laghi della foresta boreale, tuttavia tale acidificazione risultava virtualmente impossibile da rilevare. Per decenni si dovettero analizzare laghi incorrotti nel cuore dei parchi nazionali con l’intento di individuare un’acidificazione statisticamente significativa.
Nel frattempo, i laghi e i rispettivi bacini idrografici venivano distrutti dal settore delle case per le vacanze, da attività agricole, forestali, minerarie, turistiche, nonché dalla pesca sfrenata. Nessuna distruzione locale o regionale venne analizzata né denunciata. Al contrario, gli scienziati volsero lo sguardo verso lontane centrali a carbone e la distribuzione atmosferica, quindi postularono reazioni chimiche che avvenivano nelle gocce di pioggia. Uno studio rilevò che in acquario la riproduzione di una specie di pesce risultava estremamente sensibile all’acidità. Si scrissero lunghi trattati sul trasporto e l’equilibrio di carica dei cationi, quindi si deviò l’attenzione dalla distruzione sul terreno verso un problema ritoccato di chimica atmosferica spacciato come risultato dell’industrializzazione e del progresso piuttosto che come responsabilità di sfruttatori identificabili.
In quanto fisico e scienziato della Terra diventato scienziato ambientale, ho letto di persona virtualmente ogni documento scientifico scritto sulla pioggia acida e non sono riuscito a scovare un solo esempio di comprovato impatto negativo determinato dalla pioggia acida su laghi o foreste. A mio parere, contrariamente alle ripetute asserzioni degli scienziati firmatari, la ricerca inerente dimostra che forse il problema non era la pioggia acida.
Questo modello di copertura degli sfruttatori coordinato da forze dell’élite si sarebbe riproposto in scala persino maggiore solo alcuni decenni più tardi, con il riscaldamento globale antropogenico.

Riscaldamento globale come minaccia per l’umanità

Nel febbraio 2007, quasi tre anni prima che lo scandalo del Climagate del novembre 2009 facesse scoppiare la bolla mediatica che indusse l’opinione pubblica ad accettare i crediti delle emissioni di carbonio, il relativo commercio di tali crediti e l’associato profluvio finanziario da trilioni di dollari che potrebbe ancora accadere, denunciai l’imbroglio della cooptazione del riscaldamento globale in un saggio4 (nonché in un’intervista5 e in saggi precedenti4) che Alexander Cockburn, scrivendo su The Nation, definì

“uno dei migliori saggi sulla costruzione del mito dell’effetto serra da una prospettiva di sinistra”. (6)

Il mio saggio stimolò David F. Noble a svolgere ricerche in merito e a scrivere “The Corporate Climate Coup” per denunciare il modo in cui la copertura dei media facesse seguito alla comprensione, da parte del settore finanziario, dell’inedito potenziale di profitto che la trasformazione ‘verde’ poteva rappresentare. (7)

I paragrafi introduttivi del mio saggio dal titolo “Global Warming: Truth or Dare?” (4) sono i seguenti:

“Propongo inoltre che esistano forti motivazioni societarie, istituzionali e psicologiche a monte della costruzione e del mantenimento del mito inerente alla minaccia dominante del riscaldamento globale (in sintesi, mito del riscaldamento globale). Descrivo tali motivazioni nei termini dei meccanismi della professione scientifica e della rete finanziaria e corporativa globale con i suoi inseparabili compagni governativi.

Sostengo che la forza di gran lunga più distruttiva operante sul pianeta è costituita da finanzieri spinti dal potere e corporazioni spinte dal profitto, nonché dai loro cartelli appoggiati dalla forza militare; e che il mito del riscaldamento globale è un diversivo che contribuisce a occultare tale verità. A mio parere gli attivisti che, ricorrendo a qualsiasi giustificazione, alimentano il mito del riscaldamento globale, sono stati efficacemente cooptati o, nel migliore dei casi, neutralizzati.”

Altri passaggi del saggio recitano:

“Scienziati ambientali e agenzie governative ottengono fondi per studiare e monitorare problemi che non mettono a repentaglio gli interessi finanziari e corporativi. Di conseguenza non sorprende che, tramite la porta secondaria della CO2, costoro attacchino la devastazione su scala continentale peraltro derivata dal prelievo di risorse. Il principale inconveniente di tale strategia è che non si ha la possibilità di controllare un mostro affamato chiedendogli di non defecare in misura corrispondente.

Il riscaldamento globale è in senso stretto un problema che riguarda la classe media del Primo Mondo. Nessun altro se ne preoccupa. Agli operai sfruttati del Terzo Mondo il riscaldamento globale non interessa, né interessa ai bambini iracheni geneticamente mutilati a causa dell’uranio impoverito. Anche le devastate popolazioni aborigene dell’altra parte del pianeta non possono rapportarsi al riscaldamento globale, salvo forse per il fatto che costituisce l’unica solidarietà che potremmo offrire spontaneamente.
Non si tratta di risorse limitate. [“L’ammontare del denaro speso annualmente negli USA e in Europa per il cibo destinato agli animali domestici equivale all’ammontare supplementare necessario a fornire cibo e assistenza sanitaria di base per tutte le popolazioni dei paesi poveri, con l’avanzo di una ragguardevole porzione.” (Human Development Report dell’ONU, 1999)] La questione verte su sfruttamento, oppressione, razzismo, potere e avidità. La giustizia economica, umana e verso gli animali comporta sostenibilità economica, la quale a sua volta si basa sempre su prassi rinnovabili. Il riconoscimento dei diritti fondamentali delle popolazioni native modera automaticamente il prelievo di risorse e preserva gli habitat naturali. Il non consentire guerre e interventi di marca imperialista estingue automaticamente lo sfruttamento su scala nazionale. Il reale controllo democratico sulla politica monetaria contribuisce in modo determinante a eliminare l’estorsione basata sul debito.”

Il saggio è una radicale critica della scienza come strombazzamento da parata e autoinganno interessato.(4)

Il Climagate non fa altro che confermare quello che dovrebbe risultare ovvio a qualsiasi scienziato praticante: che, quando non semplicemente un sonnifero, la scienza è una mafia.

Conclusioni

L’attività prosegue incessantemente. Cosa dunque non è menzogna?

Considerate il recente raggiro dell’H1N1 – altro esempio da manuale. Il modo in cui questi carrozzoni circensi procedono ha del farsesco: in un batter d’occhio gel antisettici in ogni entrata; studenti delle superiori euforici per aver bevuto l’alcol contenuto nei gel; obsolescenza del ceppo virale prima che sia possibile la produzione di massa del vaccino pagato in anticipo; efficacia non comprovata, né alcuna necessità di dimostrarla; garanzie governative alle aziende produttrici contro eventuali cause legali intentate dagli utenti; funzionari universitari addetti alla sicurezza che insegnano agli studenti come tossire; etc.

Pura follia. Qualcosa ha forse innescato il riflesso di stupidità stile Prima Guerra Mondiale, geneticamente radicato in noi? Tutto questo fa parte della nostra marcia verso il fascismo?
Ecco un altro esempio. Gli educatori promuovono la menzogna secondo cui noi apprendiamo in quanto ci viene insegnato. Tale menzogna dell’educazione viene correttamente denunciata dagli educatori radicali. (9), (10) I docenti universitari preparano i curricula come se di fatto gli studenti apprendessero ogni singolo elemento trasmesso, mentre in realtà non apprendono il materiale assegnato e chiunque apprende solo quel che apprende.
Qualcuno potrebbe modificare drasticamente l’ordine di distribuzione dei corsi e la cosa non farebbe alcuna rilevabile differenza nella quantità di nozioni apprese dagli studenti. Gli studenti enunciano sciocchezze, e i professori non se ne curano.
Quel che importa sono obbedienza e indottrinamento, quindi l’unica abilità richiesta è quella di bluffare. Gli studenti lo sanno, mentre quelli che non ne sono consapevoli non conoscono quel che sanno, non conoscono sé stessi. (8),(9), (10)
Prendete qualsiasi opinione di esperto o paradigma imperante: fa parte di un racket. Non conosciamo la verità perché la verità è brutale. ∞

Articolo tratto da NEXUS New Times n.89, Dicembre 2010 - Gennaio 2011

L’Autore:

Denis G. Rancourt, PhD, era docente di ruolo presso la University of Ottawa, Canada. Ha seguito la preparazione come fisico e ha esercitato la professione nell’ambito di fisica, scienze della Terra e scienze ambientali – aree in cui era finanziato da un’agenzia nazionale e dirigeva un laboratorio riconosciuto a livello internazionale. Il Dr. Rancourt ha pubblicato oltre 100 articoli su riviste scientifiche di prim’ordine. Ha elaborato corsi di attivismo popolare, ha criticato in modo esplicito l’amministrazione universitaria ed è difensore dei diritti degli studenti e dei Palestinesi. Nel 2009 è stato licenziato a causa del suo dissenso (vedere www.academic.freedom.ca). Il Dr. Rancourt è contattabile tramite il suo sito blog, http://activistteacher.blogspot.com.

Nota del Direttore:
L’articolo del Dr. Rancourt è stato pubblicato per la prima volta col titolo “Some Big Lies of Science” presso http://tinyurl.com/2cq2gqa.
Note

1. Schrecker, Ellen, No Ivory Tower: McCarthyism and the Universities, Oxford University Press, 1986

2. Intervista radio con la D.ssa Barbara Starfield, CHUO FM 89.1, Ottawa, 21 gennaio 2010, http://trainradio. blogspot.com/2010/01/health-care-in-united-states.html

3. Nature 2007; 449:382-383, www.nature.com/news/2007/070924/full/449382a.html

4. http://activistteacher.blogspot.com/2007/0...h-or-dare.html; http://climateguy.blogspot.com/

5. Jay, D.O., "Questioning Climate Politics: Denis Rancourt says the ‘global warming myth' is part of the problem", intervista in The Dominion, 11 aprile 2007, www.dominion paper.ca/articles/1110

6. www.counterpunch.org/cockburn06092007.html; http://climateguy.blogspot.com

7. http://activistteacher.blogspot.com/2007/0...led-global.html

8. http://activistteacher.blogspot.com/2010/0...us-towards.html

9. Freire, Paulo, Pedagogy of the Oppressed, Continuum, New York, Londra, 1970, 1993, 2000

10. Rancière, Jacques, The Ignorant Schoolmaster, Stanford University Press, Palo Alto, 1991

autore Denis G. Rancourt

fonte https://www.nexusedizioni.it/it/CT/alcune-...cientifico-5510

orso in piedi
 
Top
view post Posted on 16/10/2018, 16:35

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:


Il Pensiero Unico e il Politicamente Corretto

di Felice Di Giandomenico

Viviamo nell’era del “pensiero unico” e del “politicamente corretto”: un’era in cui si è imposta un’omologazione e un’adesione incondizionata “della massa” a stili di vita e modi di percepire la realtà confezionati ad hoc da un sistema-potere le cui parole d’ordine sono: buonismo, consumo, economia, mercato e benessere a tutti i costi. Ma spesso, i costi di questo presunto benessere tanto ostentato risultano piuttosto alti.

Volendo dare una definizione semplice ma chiara di pensiero unico, è possibile considerarlo come una sorta di conformismo globale, dove la massa si allinea, spesso in maniera acritica, a modi di percepire i fatti della vita condizionati e/o imposti in modo più o meno occulto, dal sistema-potere.

Con il termine politicamente corretto (politically correct), invece, ci si riferisce in particolare al modo con cui si esprimono determinate idee o opinioni facendo bene attenzione a non sforare in presunte volgarità o cadere in atipici atteggiamenti attraverso i quali si rischia di essere tacciati di razzismo, fascismo, stalinismo, rossobrunismo, omofobia, ecc.

Per alcuni, il pensiero unico è una forma “pervasiva e capillare” di un totalitarismo democratico incombente, incalzante, che sta avanzando a gran velocità servendosi soprattutto della tecnica della persuasione coercitiva o lavaggio del cervello che dir si voglia. Spesso, quando si parla dei condizionamenti e delle suggestioni prodotte da tale totalitarismo democratico, ci si riferisce alla metafora della “rana bollita”, efficacemente proposta dal grande linguista e teorico della comunicazione Noam Chomsky nel suo libro “Media e potere”.

Scrive Chomsky: “Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone” (Chomsky N., Media e potere, Bepress-Atomi, Torino, 2014).

Questo è quanto accade per quanto concerne il pensiero unico, dove il lavaggio del cervello avviene in modo graduale, diuturno, facendo in modo che le persone non si accorgano di tale condizionamento e vengano private della possibilità di comprendere quel che sta avvenendo resettando ciò che viene comunemente definito pensiero critico, con conseguente impossibilità di opporsi e dissentire in modo idoneo a quanto il pensiero unico produce e/o impone.

Ciò che rende possibile queste forme occulte di condizionamento sociale è il cosiddetto linguaggio politicamente corretto il quale utilizza forzature lessicali e neologismi creati ad arte per “condizionare e pilotare” l’opinione pubblica orientandola verso nuove e discutibili forme di pensiero o stili di vita standardizzati, dove l’omologazione gioca un ruolo determinante.

E’ vero quanto asseriscono alcuni studiosi del pensiero unico e del politicamente corretto, ossia che le persone pensano a seconda delle parole che adottano. E qui entrano in gioco i mass media, spesso suggeritori occulti che invitano – il più delle volte implicitamente – ad adottare termini cosiddetti “specchietto” al fine di attirare l’attenzione su aspetti alquanto esasperati della realtà facendoli passare per normali, determinando un’accettazione passiva dei medesimi.

Da qui, l’illusione di vivere in una condizione di libertà incondizionata, di detenere e gestire al meglio il proprio pensiero, senza rendersi minimamente conto di essere sovente casse di risonanza di modelli preconfezionati e standardizzati e, quel che è peggio, il più delle volte non ci si rende conto che si smette di pensare divenendo entità programmate e telecomandate in particolar modo dai media e dalla Rete.

Pensiero unico e neolingua

Ciò che rende particolarmente insidioso il pensiero unico a livello sociale è il suo essere composto da corollari, giudizi e neologismi che servono innanzi tutto mantenere l'ordine reale così come è, contrastando ogni forma di dissenso, creando quella che Étienne de La Boétie, già nel 1576, definiva una schiavitù volontaria dove, paradossalmente, i prigionieri tendono ad amare le proprie catene (de La Boétie E., Discorso della schiavitù volontaria, Universale Economica Feltrinelli, 2014).

I dogmi che caratterizzano questa forma di conformismo globale, supportarti anche da un vero e proprio lessico in stile newspeak di orwelliana memoria, determinano il rigetto, in forma apriorica, di tutte quelle forme di opposizione culturale rispetto all'ordine dominante, di modo che verrà stigmatizzato e ostracizzato come populista chiunque assumerà il punto di vista del popolo sottomesso e sottoposto alla dominazione dei dominanti, verrà diffamato e perseguitato come complottista chiunque si discosterà dalla narrazione dominante, ossia dal quadro cognitivo egemonico a beneficio della classe dominante, ancora verrà denigrato come fascista, comunista o reazionario chiunque proporrà la sacrosanta esigenza di porre limiti politici al mercato deregolamentato e fattosi mondo; verrà diffamato come omofobo chiunque si opporrà al nuovo stile di vita postmoderno libertario, globalista centrato sulla distruzione del vecchio modello etico familiare borghese e proletario e così via.

Il pensiero unico nella sua forma generale rappresenta una sorta di indottrinamento postmoderno e globalista che giustifica il rapporto di forza dominante, ossia la riduzione del mondo intero ad unico free market system per lo scorrimento liquido finanziario dei capitali finanziari, delle merci e dei desideri delle moltitudini libertarie ridotte ad atomi dispersivi ed vaganti negli spazi del suddetto mercato libero liquido-finanziario.

All’interno del pensiero unico (ma anche del politicamente corretto), negli ultimi anni si è assistito alla nascita di neologismi, di termini nuovi spesso mutuati dalla lingua inglese che stanno diventando di uso comune sebbene sono ancora pochi coloro che ne assimilano il significato nella sua intima essenza. Spending Review, Fiscal Compact, Jobs Act, Austerity, Hot Spot, sono solo alcuni dei termini in neo-politichese che vengono propinati alla massa e rimane difficile da capire il motivo per cui si faccia così tanta fatica a parlare tricolore.

La neolingua non ammette la libera discussione e non procede per confutazione bensì procede per proscrizione; non accetta il dialogo ma demonizza, nega l'accesso al dialogo giacché, spesso, si viene etichettati come fascisti, omofobi, populisti, retrogradi, ecc.

Ma vi sono altre parole, altri termini italianissimi, che stanno assumendo un ruolo decisivo a livello sociale ma che, comunque, rientrano in quella sorta di neolingua che rafforza sia il pensiero unico dominante, sia l’eloquio politicamente corretto. Ed è proprio attraverso l’uso che si fa di queste parole, che nascono confusioni, conflitti politici, divisioni settarie tra buoni e cattivi, tra democratici e fascio-stalinisti, tra razzisti e cosmopoliti integrazionisti e così via. Come osserva Roberto Pecchioli: “La nostra è un’epoca di falsa democrazia, astratte libertà e concrete dittature. Una di queste, la più sorprendente, è la supremazia dell’odiernità, una vera e propria dittatura del tempo presente.

Il pensiero unico materialista conosce e idolatra esclusivamente ciò che appartiene all’oggi, ed è quindi moderno” (vedi www.maurizioblondet.it/la-dittatura-del-presente/). Così come nell’asfissiante società totalitarista mirabilmente descritta da George Orwell nel suo distopico romanzo “1984", in cui i prolet si lasciano supinamente plasmare e condizionare da un potere onnipresente, pervasivo, oggi si assiste ad una manipolazione delle coscienze ancora più sottile, dove lo sguardo del “grande fratello” non si staglia più sui muri o sui monitor così come narrato in 1984, ma è la stessa massa a fare le veci della psicopolizia di orwelliana memoria la quale sancisce ciò che si può dire e ciò che invece è meglio non dire. Questa è una pressione sociale fortissima che si esercita per conto dei poteri transnazionali, ma viene esercitata dalla popolazione normale, che è la cosa peggiore e che forse c’è stata in certi periodi nell’Unione Sovietica però non aveva questa adesione ai comandamenti dei poteri forti e ingiustissimi (mai così ingiusti come oggi) non è mai stata così corale.

Tratto da un articolo su luocomune.

Come non essere d'accordo con Felice Di Giandomenico.Siamo diventati una società di zombi mentali

orso in piedi
 
Top
view post Posted on 7/12/2018, 18:56

Guida Spirituale

Group:
Administrator
Posts:
6,041

Status:


Della serie:come ti indotrino la gente,ovvero come creare il pensiero unico

Lettera aperta a Marco Travaglio sulla politica estera raccontata dal Fatto Quotidiano

Riceviamo da Giorgio Bianchi e pubblichiamo questa sua lettera aperta inviata al direttore del Fatto Quotidiano. Come redazione de l'AntiDiplomatico in più occasioni vi abbiamo mostrato come in tema di politica estera il giornale diretto da Marco Travaglio fosse identico alla peggior propaganda mainstream.

Eravamo arrivati anzi a definire il Fatto Quotidiano il "peggior giornale d'Italia" in politica estera proprio perché "Tra un nemico dichiarato (Repubblica e Corriere) e un finto imparziale, sempre meglio il primo." Ecco perché condividiamo pienamente i contenuti e il senso di questa lettera di Giorgio Bianchi che vuole essere una richiesta, meglio un grido al direttore. Ora o mai più. Come redazione saremo i primi a ricambiare quanto sostenuto in precedenza e sostenere quel coraggio che in politica interna il direttore del Fatto Quotidiano dimostra ogni giorno.


di Giorgio Bianchi*


Buongiorno Marco,

mi chiamo Giorgio Bianchi e sono un fotoreporter e documentarista romano. La lettera aperta che ti sto scrivendo e che mi auguro tu decida di pubblicare è frutto non tanto delle considerazioni di un professionista del settore, quanto piuttosto delle aspettative deluse di un ex abbonato.

Ricordo ancora quando Antonio Padellaro si presentò dalla Gruber per lanciare la vostra iniziativa editoriale; ancora oggi ricordo molte delle parole che pronunciò in televisione in quell’occasione ma su questo ritornerò tra breve. La mattina seguente ero davanti all’edicola alle 7:00 del mattino per acquistare una copia, pertanto ho buoni motivi per ritenere di essere stato uno dei primi fruitori del vostro quotidiano. Ricordo ancora la copertina, titolava “Letta indagato”.

Padellaro dalla Gruber aveva invitato i lettori a lasciare in giro il giornale una volta letto (parlò di caffetterie, sale di aspetto) per incuriosire gli avventori e sostenere l’iniziativa; e così feci per molto tempo. In occasione di una ricorrenza la mia compagna mi regalò un abbonamento all’edizione digitale; ne fui molto lieto, anche se per molto tempo continuai a recarmi in edicola preferendo di gran lunga la lettura su supporto cartaceo.

Ad un’iniziativa editoriale nuova si perdonano molte cose. Pertanto la cronica inconsistenza delle pagine della politica estera rispetto agli interni la giustificai come frutto di una precisa scelta editoriale volta a concentrarsi sulla cronaca giudiziaria e sull’opinione per massimizzare le risorse.

Il problema ad un certo punto fu che questa evanescenza si andò lentamente trasformando in sciatteria o peggio ancora in qualcosa che somigliava molto da vicino alle caratteristiche negative che stigmatizzavi per le altre testate. Non saprei indicare quante volte a teatro (dove ti sono venuto a vedere più volte), alla festa del Fatto, o in diverse apparizioni televisive ti ho sentito ripetere l’importanza di riportare i fatti, di verificare le fonti e di non limitarsi a riferire le veline messe in giro dal politico di turno o dal suo ufficio stampa.

E’ stato il tuo mantra per tutti gli anni che ti ho seguito.

Eppure sulla politica estera il tuo giornale si comportava esattamente come gli altri facevano sugli affari interni. In pratica rinfacciavate agli altri un comportamento che anche voi praticavate pressoché quotidianamente, e credimi non è soltanto una mia opinione quanto piuttosto un giudizio abbastanza diffuso.

E’ vero che in più occasioni hai ripetuto che di esteri non ti occupi, tuttavia la testata che ora dirigi li tratta e il più delle volte si accoda, e in alcuni casi supera in quanto a manipolazione dei fatti, gli altri organi che stigmatizzi quotidianamente.

La cosa paradossale è che una testata come il Giornale.it, che da anni critichi come esempio di cattivo giornalismo, sugli esteri come si dice a Roma vi “mena pesantemente”. Come è possibile che una persona logica e intellettualmente onesta come te possa accettare per il giornale di cui è direttore una ipocrisia così lampante: criticare negli altri per quello che poi si commette ripetutamente. Potrei citare il conflitto siriano (sono stato in Siria un mese a cavallo tra il 2016 e il 2017): il tuo giornale come tutti gli altri si è subito accodato alla campagna di disinformazione sui presunti attacchi chimici compiuti da Assad nei confronti della popolazione civile (in seguito smentiti dall’OPAC).

Già poche ore dopo la diffusione della notizia, da parte ovviamente di fonti di parte trattandosi di zone controllate dai cosiddetti “ribelli”, il vostro giornale si è unito al coro unanime di condanna nei confronti di Assad.

Mi ricordo ancora al mattino presto il mio cellulare intasato di messaggi e notifiche. Dappertutto si leggeva che il “criminale Assad” aveva gasato il suo popolo. Chiamai subito la mia fixer locale, che è una giornalista che lavora per il governo, per chiederle notizie in merito. La vuoi sapere la sua risposta ? “Noi qui non sappiamo ancora nulla. Abbiamo letto la notizia sui vostri organi di informazione ma non capiamo come si possa asserire una cosa del genere visto che in quella zona non ci sono corrispondenti nostri né tantomeno occidentali.
Una sola cosa ti posso affermare con certezza: domani abbiamo i colloqui di pace a Ginevra e non credo siamo così pazzi da affrontare un consesso internazionale il giorno dopo aver gasato il nostro popolo”.

Il pomeriggio poi fu ancora più interessante: avevo un’intervista a Radio24 riguardo al mio lavoro nel Donbass. Parlando con l’intervistatore off record riguardo alle notizie della mattina, lui mi riferì le seguenti parole:” non riconosco più i miei colleghi. Come si fa a rimbalzare una roba del genere senza aver la possibilità di fare la minima verifica”.

Ti rendi conto Marco che riportare senza verificare notizie così gravi può avere conseguenze disastrose.

Ti rendi conto che per una falsa notizia poco dopo è stato compiuto un bombardamento a tappeto ed è stata minacciata l’invasione della Siria ?

Ti rendi conto che solo pochi anni prima c’era stata l’invasione dell’Iraq interamente basata su una notizia falsa ribalzata da tutti gli organi di informazione in maniera acritica ?

Non sono bastati i numeri di quella carneficina per indurre gli organi di informazione quantomeno ad una maggiore cautela ?

Te li ricordo qui di seguito:

“The Lancet, il prestigioso giornale medico inglese, aveva fatto una propria valutazione statistica che tracciava questo bilancio: oltre 600 mila iracheni morti tra 2003 e 2006. Qualcuno (www.justforeignpolicy.org/iraq/iraqdeaths.html) ha provato a calcolare il numero dei morti fino al 2008, sulla base della progressione individuata dagli studiosi del Lancet: si arriva alla mostruosa cifra di 1.288.246 morti”.

Il tutto a causa di una bufala ripetuta al punto da farla divenire una verità.

Ahmed Chalabi raccontò ad una giornalista di France5 come aiutò l’US intelligence a confezionare il dossier fasullo sulle armi di distruzione di massa. Il giorno dopo l’intervista morì d’infarto nella sua camera d’albergo. Oggi siamo di nuovo su quella strada. Dopo otto anni di guerra in Siria il pubblico ancora non ha idea di quali siano stati gli attori in campo, per quale motivo sia scoppiato il conflitto, quale sia stato l’effettivo svolgimento dei fatti.

Per otto anni la quasi totalità delle informazioni diffuse sulla Siria sono giunte dai media dei paesi del Golfo (parte in causa nel conflitto siriano), al Arabia e al Jazeera fra tutte, oppure dal fantomatico Osservatorio siriano per i diritti umani, uno scantinato a Coventry (vicino al ministero degli Affari Esteri inglese) gestito da Rami Abdel Rahman un (uno di numero) esule siriano che manca dal suo paese da più di 10 anni.

Un giornalista di Repubblica, Carlo Ciavoni, in un articolo reso celebre dai social provò a dire che l’Osservatorio non era stata una fonte attendibile e che per anni l’informazione sulla Siria era stata viziata da una provenienza di parte. Il risultato fu che una volta divenuto virale, il pezzo sparì letteralmente dal web e il povero Ciavoni fu costretto a pubblica abiura.

Questo solo per quanto riguarda la Siria.

Potrei parlare poi della Palestina dove settimanalmente si contano assassinii di uomini, donne, ragazzi e bambini ad opera delle forze dell’IDF nel silenzio più totale dei media occidentali.

Questi fatti di sangue vengono derubricati ogni volta come “scontri”.

In realtà si tratta di una mattanza che in quanto a proporzioni può essere considerata tranquillamente un genocidio in atto.

Eppure di questo non si parla.

E questo non parlarne non è che non ha delle conseguenze. Si ripercuote nel perpetuarsi del gesto che, sicuro di rimanere impunito agli occhi dell’opinione pubblica, viene ripetuto ancora ed ancora.


Come può l’opinione pubblica esercitare il suo diritto di moral suasion sui governi se non è informata dei fatti.

Per noi attivi sui social sono questioni all’ordine del giorno.

Per gli utenti dei vostri giornali sono fatti che non esistono in quanto non raccontati; se per caso vengono riportati (in alcuni casi la gravità dei gesti è tale da non poter essere silenziata) è lampante dal testo l’uso di un bilancino di precisione per misurare le parole al fine di non turbare la coscienza del lettore.

Forse voi non lo notate ma credetemi, traspare in ogni riga.

Passiamo al caso Ucraina ?

Ti dico subito che me ne occupo da quattro anni pertanto ne so abbastanza.

Un golpe condotto da paramilitari di estrema destra finanziato con 5 miliardi di dollari dagli USA per stessa ammissione di Victoria Nuland; un casus belli creato ad arte per mezzo di cecchini georgiani reclutati probabilmente da Mikheil Saak'ashvili e pagati 5000 dollari ciascuno per sparare su manifestanti e forze dell’ordine (lo scoop è di Gian Micalessin del tanto vituperato Giornale).

Questo regime change ha portato al potere un oligarca corrotto e gli stessi estremisti che hanno combattuto la guerriglia urbana contro le forze dell’ordine poste a difesa dei palazzi governativi.

Dimmi tu in quale paese democratico sarebbe stata accettata una situazione del genere con gruppi addestrati e amati che sparano, lanciano molotov e si scontrano quotidianamente con la polizia.

Come se non bastasse dopo aver preso il potere si sono lanciati nella pulizia etnica come può tristemente testimoniare il massacro di Odessa. Le fonti ufficiali parlano di 42 morti anche se attualmente i dispersi risultano più di 100. Nessuna indagine svolta, gli artefici del massacro non sono mai stati perseguiti.

Ad oggi la maggior parte dei media parla di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina sorvolando a piè pari tutta la ricostruzione dei fatti che mostrano una realtà ben diversa.

La campagna russofobica che impazza sui media di mezzo mondo è quanto di più meschino e manipolatorio si possa concepire.

Vediamo di fare un po’ d’ordine.

Da una parte abbiamo gli USA: hanno polverizzato la ex Yugoslavia e hanno generato una situazione in Kosovo del tutto analoga a quella che contestano alla Russia per la Crimea (in centro a Pristina c’è una statua di Bill Clinton); hanno distrutto l’Iraq provocando il numero di vittime che ho riportato in precedenza (ricordo di nuovo provocata da una menzogna diffusa a reti unificate); hanno iniziato una guerra in Afghanistan che dura da quasi 17 anni (anch’essa basata su presupposti del tutto inventati) e costata 900 miliardi (quella in Iraq è costata in tutto più di 2000 miliardi di dollari) e le cui vittime sono oltre 140 mila, tra cui almeno 26 mila civili; hanno distrutto un paese florido come la Libia consegnandolo a una guerra tra bande che sembra non vedere una fine e trasformandolo nella centrale del traffico di esseri umani; hanno contribuito a distruggere la Siria, un Paese che per anni è stato additato come esempio di convivenza pacifica tra diverse culture e religioni, (la Siria attualmente si trovano illegalmente e ingiustificatamente diverse basi USA)

Questo per quanto riguarda i fatti più macroscopici. Poi ci sarebbero questioni meno visibili e più complesse riguardanti il Centro-Sud America e l’Africa, ma per ora mi fermo qui.

Abbiamo l’Arabia Saudita: è lo sponsor del terrorismo Jihadista nel mondo; conduce da anni una guerra in Yemen che ha provocato la più grande crisi umanitaria degli ultimi anni (Stando a quanto riportato dall’ONU); applica la sharia; recentemente ha decapitato un giornalista nel consolato turco di Istambul.

Abbiamo poi Israele di cui ho detto sopra e non voglio ripetermi.

Dall’altro lato abbiamo la Russia: ha annesso la Crimea senza sparare un colpo; è intervenuta in Siria su richiesta del governo legittimo per coadiuvare il governo siriano nella guerra contro i Jihadisti in gran parte infiltrati, armati e finanziati dall’occidente, dalla Turchia, dai paesi del Golfo e da Israele.

Abbiamo l’Iran: è intervenuto in Siria su richiesta del governo legittimo per combattere la guerra al terrorismo.

Difronte ad un bilancio di questo tipo quali sono i paesi messi all’indice dai media, definiti “canaglia” e posti sotto sanzioni economiche?


La Russia, l’Iran e la Siria

E’ semplicemente inaccettabile. Non possiamo essere complici di una manipolazione di questo tipo. Se esiste un etica nel giornalismo questo paradigma va assolutamente ribaltato. Le sanzioni economiche non sono un provvedimento neutro o semplicemente punitivo, ma bensì un vero e proprio atto di guerra.

Somigliano molto da vicino agli assedi medievali. Una roccaforte può essere assaltata o costretta alla fame. Ora immaginiamo un paese come la Siria martoriato da otto anni di guerra. Ma chi pensi subisca le conseguenze di un embargo? Assad? I suoi generali?

No Marco. Le conseguenze dell’embargo passano sopra la pelle dei bambini, delle donne, dei vecchi che hanno sofferto per la guerra e ora continuano a soffrire per le mire imperialiste occidentali. L’Iran. Cosa avrà mai fatto l’Iran di peggio dell’Arabia Saudita ? MBS gira il mondo e viene accolto come un ospite d’onore, il Time gli dedica copertine titolando “Charme offensive”, Hollywood si prostra ai suoi piedi.

Le sue mani sono sporche di sangue. Il sangue di un giornalista decapitato in un consolato. Il sangue dei bambini morti di fame (DI FAME) in Yemen. Eppure le sanzioni vanno all’Iran. L’Europa per commerciare con l’Iran è costretta a dotarsi dello Special Purpose Vehicle (VPS) una forma moderna di baratto. Anche lì queste scelte non sono senza conseguenze: provocano attriti sociali, causano decessi che si potrebbero evitare. Tieni presente che l’obiettivo di questi provvedimenti è in caos, le rivolte, l’instabilità. Te l’ho detto sono atti di guerra.

La Russia. Cosa avrà mai fatto la Russia peggio degli USA? Hai fatto un conto delle vittime e dei danni provocati dall’imperialismo USA? Lo sai che un terzo della popolazione statunitense vive sotto la soglia di povertà? Lo sai che ogni anno sulle strade americane muoiono quasi mille afroamericani? e poi sarebbe Putin il dittatore? il provocatore?

Siccome due bagnarole Ucraine hanno tentato di forzare deliberatamente le acque territoriali Russe vogliamo raddoppiare le sanzioni? Ma stiamo scherzand ? Ma allora cosa dovrebbero pagare gli USA per la distruzione dell’Iraq? Tu sei dotato di un coltellino logico molto affilato. Ci vedi una logica nel mio ragionamento o ti sembrano i vaneggiamenti di un pazzo?

Per quanto dovremo subire, noi europei la prepotenza dell’imperialismo statunitense? Il tam tam messo in moto dalle Segreterie di Stato occidentali e amplificato dalla stampa di regime (con situazioni a volte comiche come il caso Skripal; a proposito a te che piacciono le ricostruzioni ti è mai venuta voglia di metterci mano?) non ti sembra qualcosa che somigli molto da vicino alla propaganda di guerra?

Pensi che tutto ciò a lungo andare non possa portare a delle conseguenze tragiche e irreparabili? Vogliamo provare a metterci un freno e a chiamarci fuori da questa follia? Pensi veramente che le beghe da bassa bottega della politica nostrana siano più degne di nota di fatti talmente rilevanti che ci stanno lentamente portando verso un conflitto su larga scala. Non pensi sia il caso di scendere attivamente in campo e fare quello per cui siamo pagati ovvero informazione?

Se non credi alle ricostruzioni che ti ho fatto perché non provi a chiedere a colleghi più autorevoli di me?

Ad Alberto Negri, a Fulvio Scaglione, a Gian Micalessin, a Fulvio Grimaldi, allo stesso Marcello Foa.

Abbiamo il dovere morale di investire tutte le nostre energie per fornire al pubblico gli strumenti per comprendere questo delicatissimo periodo.

Abbiamo il dovere morale di fermare con ogni mezzo questa propaganda di guerra.

Non ho linkato tutti i fatti riportati per non appesantire ulteriormente un testo già di per sé corposo.

Tutte le notizie sono comunque facilmente rintracciabili sul web.

Prima di chiudere due cose ancora.

Nella presentazione dalla Gruber, Padellaro disse che il Fatto sarebbe stato un vascello corsaro. Ebbene io in realtà spero volesse dire che il Fatto sarebbe stata una nave pirata in quanto si sa che i Corsari compivano atti di pirateria per conto delle potenze straniere paganti.
Infine ti comunico che la presente lettera sarà anche pubblicata sul mio profilo Facebook.

Inviterò tutti i miei contatti ad inoltrarla al Fatto in forma originaria o con le opportune modifiche che ciascuno si sentirà di apporre.

Perché voi e non altri. Perché voi più di altri vi siete erti a difensori del libero giornalismo.

Ecco, dimostrate ad un vostro abbonato pentito che si sbagliava.


*Giorgio Bianchi è un fotogiornalista, fotografo documentarista e filmmaker italiano nato nel 1973.
Notizia del: 29/11/2018

fonte https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-l...diano/82_26240/

orso in piedi
 
Top
169 replies since 12/8/2010, 12:31   4081 views
  Share