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Nuovo ordine mondiale, Solo la consapevolezza puo salvarci

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view post Posted on 18/1/2019, 16:57

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Da tempo affermo che l'Italia è il paese cavia per il nuovo ordine mondiale

IL FURTO DEL DEBITO PUBBLICO, SPIEGATO BENE - Guido Grossi



Ora chiedetevi chi, nel nostro paese, ha voluto queste regole e da chi è stato imposta questa situazione.

orso in piedi

Tanto per dire se l'Europa ci ha fatto bene o no(dati alla mano).

È VERO CHE MARIO MONTI HA SALVATO L'ITALIA? - Alessandro Greco



orso in piedi
 
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view post Posted on 26/2/2019, 19:31

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Wikileaks: FMI e Banca Mondiale sono usate dagli USA come armi “non convenzionali” (e Guaidò batte cassa)
di Margherita Russo - febbraio 21, 2019

Uno dei recenti “leaks” di Wikileaks getta luce su come istituzioni finanziarie internazionali teoricamente “indipendenti” come il FMI e la Banca Mondiale vengano utilizzate come armi di guerra non convenzionale, al servizio degli interessi imperiali americani. Sebbene a prima vista si tratti di fatti ben noti a tutti da decenni, il fatto di leggerli candidamente descritti in documenti ufficiali delle forze armate americane sortisce comunque un effetto notevole. Queste rivelazioni dovrebbero, se i media mainstream avessero ancora una qualsiasi credibilità, dissolvere una volta per tutte l’illusione che il complesso di istituzioni nate dagli accordi di Bretton Woods abbiano come missione il benessere e la stabilità economica dei paesi membri, come invariabilmente recitano i loro trattati istitutivi.

di Whitney Webb, 7 febbraio 2019


In un manuale militare sulla “guerra non convenzionale” recentemente svelato da WikiLeaks si legge che, secondo l’esercito americano, le principali istituzioni finanziarie globali – come la Banca Mondiale, il Fondo monetario internazionale (FMI) e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) – sono considerate come “armi finanziarie non convenzionali da usare in conflitti che possono includere guerre generali su larga scala”, e per fare leva sulle “strategie e relazioni tra stati”.

Il documento, il cui titolo letteralmente recita “Field Manual (FM) 3-05.130, Army Special Operations Forces Unconventional Warfare”, originariamente redatto nel settembre 2008, è stato recentemente portato sotto i riflettori da WikiLeaks su Twitter in relazione ai recenti eventi in Venezuela e all’annoso assedio economico del paese guidato dagli Stati Uniti tramite sanzioni e altre modalità di guerra economica. Sebbene il documento abbia suscitato un rinnovato interesse solo negli ultimi giorni, originariamente era stato pubblicato da WikiLeaks nel dicembre 2008, ed è stato descritto come un “manuale militare sui cambi di regime”.
I recenti tweet di WikiLeaks in proposito hanno attirato l’attenzione su un particolare capitolo del documento di 248 pagine, intitolato “Financial Instrument of US National Power and Unconventional Warfare”. Questo particolare capitolo evidenzia come il governo USA applichi “un potere finanziario unilaterale e indiretto che esercita un’influenza persuasiva su istituzioni finanziarie internazionali e nazionali circa la disponibilità e i termini di prestiti, sovvenzioni o di altra assistenza finanziaria a entità statali e non statali”, e specifica che la Banca Mondiale, il Fondo monetario internazionale e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), nonché la Banca dei regolamenti internazionali (BRI), sono le “sedi diplomatico-finanziarie dalle quali gli USA realizzano” tali obiettivi.

Il manuale elogia anche la “manipolazione governativa dei tassi di interesse e fiscali” insieme ad altre “misure legali e burocratiche” atte a “favorire, modificare o bloccare i flussi finanziari”, e afferma inoltre che l’Office of Foreign Assets Control del Tesoro americano [Ufficio del controllo dei beni esteri] (OFAC) – che supervisiona le sanzioni statunitensi sugli altri paesi, come il Venezuela – “ha una lunga esperienza nel condurre guerre economiche strumentali a qualsiasi campagna di guerra non convenzionale da parte di ARSOF [i reparti operativi speciali dell’esercito]”.

Questa sezione del manuale nota poi che tali armi finanziarie possono essere utilizzate dall’esercito statunitense per creare “incentivi finanziari o disincentivi atti a persuadere avversari, alleati e governi fantoccio a modificare il proprio comportamento a livello strategico, operativo e tattico” e che le campagne di guerra non convenzionale sono strettamente coordinate con il Dipartimento di Stato e i servizi segreti per determinare “quali elementi del terreno umano [sic] nella UWOA [Area delle operazioni di guerra non-convenzionale] sono più vulnerabili da un attacco finanziario”.

Il ruolo di queste istituzioni finanziarie internazionali “indipendenti” come estensioni del potere imperiale degli Stati Uniti è elaborato altrove nel manuale, e molte di queste istituzioni sono descritte in dettaglio in un’appendice del manuale intitolata “Lo strumento finanziario del potere nazionale”. In particolare, la Banca Mondiale e il Fondo monetario internazionale sono elencati sia come strumenti finanziari e diplomatici del potere nazionale degli Stati Uniti, sia come parti integranti di ciò che il manuale definisce “l’attuale sistema di governance globale”.

Inoltre, il manuale afferma che le forze armate americane “considerano che una manipolazione del potere economico correttamente integrata può e dovrebbe essere una componente della guerra non convenzionale”, ossia che queste armi sono una caratteristica regolare consueta nelle campagne di guerra non convenzionale intraprese dagli Stati Uniti.

Un altro punto di interesse è che queste armi finanziarie sono in gran parte gestite dal Consiglio per la sicurezza nazionale (NSC), attualmente guidato da John Bolton. Il documento rileva che l’NSC “è primariamente responsabile per l’integrazione degli strumenti economici e militari del potere nazionale all’estero”.

“Indipendenti” ma controllati

E proprio come questo manuale di guerra non convenzionale afferma apertamente che istituzioni finanziarie “indipendenti” come la Banca Mondiale e il FMI sono essenzialmente estensioni del potere del governo degli Stati Uniti, anche gli analisti ormai da decenni avvertono che queste istituzioni promuovono costantemente gli obiettivi geopolitici degli Stati Uniti all’estero.

In effetti, il mito dell’“indipendenza” della Banca Mondiale e del FMI si vanifica semplicemente osservando la struttura e il finanziamento di ciascuna istituzione. Nel caso della Banca Mondiale, l’istituzione si trova a Washington e il presidente dell’organizzazione è sempre stato un cittadino statunitense scelto direttamente dal Presidente degli Stati Uniti. Nell’intera storia della Banca Mondiale, il Board of Governors dell’istituzione non ha mai respinto la scelta di Washington.

Lo scorso lunedì [4 febbraio 2019, N.dT.] è stato reso noto che il presidente Donald Trump ha nominato alla guida della Banca Mondiale l’ex economista della Bear Stearns, David Malpass. Il punto forte nel CV di Malpass è il fatto di non aver saputo prevedere il fallimento del suo ex datore di lavoro durante la crisi finanziaria del 2008, ed è probabile che decida di limitare i prestiti della Banca mondiale alla Cina e ai paesi alleati o in procinto di allearsi con la Cina, vista la sua reputazione ben consolidata di falco nei confronti della Cina.

Oltre a scegliere il suo presidente, gli Stati Uniti sono anche il maggiore azionista della banca, il che ne fa l’unico paese membro a disporre del diritto di veto. In effetti, come si legge nel manuale, “Poiché le decisioni importanti richiedono una maggioranza dell’85%, gli Stati Uniti possono bloccare qualsiasi modifica sostanziale” alle regole della Banca Mondiale o ai servizi che offre. Inoltre, il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, ex banchiere di Goldman Sachs e “re dei pignoramenti”, Steve Mnuchin, ha anche le funzioni di governatore della Banca Mondiale.

Sebbene il Fondo monetario internazionale sia diverso dalla Banca Mondiale sotto diversi aspetti, come la sua missione e il suo obiettivo, anch’essa è largamente dominata dall’influenza e dai finanziamenti del governo degli Stati Uniti. Ad esempio, anche il FMI ha sede a Washington e gli Stati Uniti ne sono il maggiore azionista – detengono il 17,46% delle azioni, di gran lunga la quota più consistente – e versano anche la quota maggiore per il mantenimento dell’istituzione, contribuendo ogni anno con 164 miliardi di dollari agli impegni finanziari del FMI. Sebbene gli Stati Uniti non scelgano l’alto dirigente del FMI, grazie alla posizione privilegiata come principale finanziatore dell’istituzione possono controllare le regole del FMI minacciando di trattenere i fondi se l’istituzione non si attiene alle richieste di Washington.

Come conseguenza della sproporzionata influenza degli Stati Uniti sul comportamento di queste istituzioni, queste hanno usato i loro prestiti e sovvenzioni per “sequestrare” le nazioni indebitate e imporre programmi di “aggiustamento strutturale” a questi governi oberati dal debito, che si traducono in privatizzazioni di massa di beni statali, deregolamentazione e austerità, tutte misure che generalmente avvantaggiano le multinazionali straniere rispetto alle economie locali. Spesso queste stesse istituzioni – facendo pressione sui paesi per deregolamentare il settore finanziario e attraverso rapporti di corruzione con gli attori statali – provocano gli stessi problemi economici che poi esse stesse sono chiamate a “riparare”.

Guaidó batte cassa

Considerata la stretta relazione tra il governo degli Stati Uniti e queste istituzioni finanziarie internazionali, non dovrebbe sorprendere che – in Venezuela – il “presidente ad interim” sostenuto dagli Stati Uniti Juan Guaidó – abbia già fatto richiesta di fondi dal FMI, e quindi contratto un debito controllato dal FMI per finanziare il suo governo parallelo.

Ciò è molto significativo perché mostra che tra le priorità di Guaidó, oltre a privatizzare le enormi riserve petrolifere del Venezuela, c’è quella di incatenare nuovamente il paese alla macchina del debito controllata dagli Stati Uniti.

Come recentemente spiegato da Grayzone Project:

“Il precedente Presidente socialista venezuelano Hugo Chávez aveva rotto i legami con il Fondo monetario internazionale e la Banca Mondiale, che a suo parere erano “dominati dall’imperialismo USA“. Come contrappeso all’FMI e alla Banca Mondiale, il Venezuela e altri governi di sinistra in America Latina stavano invece collaborando per istituire la Banca del Sud.”

Tuttavia, il Venezuela non è affatto l’unico paese dell’America Latina a essere bersaglio di queste armi finanziarie mascherate da istituzioni finanziarie “indipendenti”. Ad esempio, l’Ecuador – il cui attuale presidente sta cercando di riportare il paese nelle grazie di Washington – è arrivato al punto di condurre una “revisione” della sua decisione di offrire asilo al giornalista ed editore di WikiLeaks Julian Assange allo scopo di ottenere un salvataggio da $10 miliardi dal FMI. L’Ecuador ha concesso asilo ad Assange nel 2012, e da allora gli Stati Uniti continuano affannosamente a chiedere la sua estradizione per accuse ancora imprecisate.

Inoltre, lo scorso luglio gli Stati Uniti hanno minacciato di colpire l’Ecuador con “misure commerciali punitive” se avesse proposto un provvedimento alle Nazioni Unite per sostenere l’allattamento al seno rispetto a quello con latte artificiale, una mossa che ha stupito la comunità internazionale ma ha anche messo a nudo la volontà del governo USA di usare “armi economiche” contro le nazioni latinoamericane.

Oltre all’Ecuador, altri recenti obiettivi della massiccia “guerra” del FMI e della Banca Mondiale comprendono l’Argentina, che proprio l’anno scorso ha ottenuto il più ingente prestito di salvataggio del FMI della storia. Questo pacchetto di prestiti era, come prevedibile, pesantemente sostenuto dagli Stati Uniti, come risulta da una dichiarazione del segretario al Tesoro Mnuchin, rilasciata lo scorso anno. In particolare, il FMI è stato determinante nel causare il completo collasso dell’economia argentina nel 2001, un cattivo auspicio rispetto alla recente approvazione del nuovo pacchetto record di prestiti.

Sebbene sia stato pubblicato oltre un decennio fa, questo “Manuale dei colpi di stato” di recente divulgato da WikiLeaks è una conferma di come la cosiddetta “indipendenza” di queste istituzioni finanziarie sia un’illusione, e che in realtà esse non siano altro che “armi finanziarie”, abitualmente utilizzate dal governo degli Stati Uniti per piegare i paesi alla sua volontà e persino rovesciare i governi invisi a Washington.

fonte http://vocidallestero.it/2019/02/21/wikile...do-batte-cassa/

orso in piedi
 
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view post Posted on 8/3/2019, 18:41

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Bilderberg e Mes: Il servizio che "Le Iene" non hanno voluto fare.



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view post Posted on 11/3/2019, 18:22

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La prima parte,che vi consiglio di leggere, la trovate qui #entry555534421

L’ALTRA EUROPA E IL RETAGGIO DI UNA PERDUTA CIVILTÀ

Pubblicato il: 27/12/2012

Nel primo articolo dedicato a L’altra Europa di Paolo Rumor (2010, Hobby & Work) si è visto che i contenuti del libro riguardano due materie apparentemente diverse: una di natura politico-economica; l’altra storico-archeologica, con la singolare intrusione di racconti dal carattere mitico-leggendario. La prima materia è già stata esposta; ora si prenderà in esame la seconda.
Paolo Rumor confessa che non avrebbe riportato questa seconda parte delle memorie se non si fosse reso conto, pochi anni fa, di una singolare corrispondenza con nomi e situazioni presenti anche in certa recente saggistica che affronta temi storici, scientifici, archeologici, mitologici con approcci decisamente “alternativi” (appartengono a questo filone autori come De Santillana, Hapgood, Hancock, Bauval, Baigent, Leigh, Collins e altri). L’impressione era che la fonte ispiratrice di tale saggistica fosse già conosciuta, ed in modo assai più completo, negli ambienti che il padre Giacomo aveva frequentato molto tempo prima; tuttavia secondo l’autore, nonostante queste singolari assonanze, la peculiarità più intima di quel che si è definito la “Struttura” e il suo “progetto” (vedi primo articolo, NEXUS nr. 94) sembra ancora sfuggire ai moderni ricercatori. Si tratterebbe di qualcosa decisamente dissimile da ogni altra consorteria apparsa nel corso della storia, non mostrando altra tipicità se non quella evidente di mirare ad una specie di ricostruzione di situazioni appartenute ad un determinato passato.
Nei circoli intellettuali in cui si muovevano i primi ispiratori dell’Unione Europea (e dietro ai quali si profilava la Struttura), sin dai tempi della Restaurazione, vi era la convinzione che un periodo storico plurimillenario stesse per concludersi, e per avviarsi un nuovo ciclo di evoluzione umana. L’idea del compimento di un ciclo storico si sarebbe rafforzata con la scoperta, avvenuta in due tempi fra la fine del sec. XIX e l’inizio del XX, di alcuni documenti che confermavano e integravano il complesso di tradizioni e conoscenze (incluso un elenco cronologico degli affiliati) che la Struttura si tramandava da secoli. Da tali documenti, tenuti segreti per la loro straordinaria importanza, deriverebbero le informazioni contenute nel materiale appartenuto a Giacomo Rumor. Fatta la doverosa premessa che, al momento, non ho trovato prova dell’effettiva esistenza di tali reperti (ma, come detto, sarebbero appunto tenuti segreti), vediamo di che si tratterebbe.

I rotoli di Nusaybin

Agli inizi del sec. XX nella sinagoga di Nusaybin (in passato Nisibis, cittadina turca presso il confine con la Siria) sarebbero stati rinvenuti alcuni lunghi rotoli di rame, facenti parte di un più ampio materiale considerato perduto; Giacomo Rumor avrebbe ricevuto stralci delle traduzioni dai testi originali in greco, copto e siriaco.
I rotoli sarebbero attualmente conservati nientemeno che nella cappella di Roslin (o Rosslyn), in alcuni bauli posti “sotto la cripta di sud-est, interrati nella camera sotterranea di mezzo, nel luogo corrispondente al punto ove si trova […] San Pietro che tiene in mano una squadra” [sic]; e in effetti, nella cripta della cappella di Roslin (che fu edificata nel sec. XV da William Sinclair, la cui famiglia è citata nell’elenco dei nominativi del livello consultivo), si trova una statua di San Pietro. Come è noto a chiunque abbia letto o visto Il codice da Vinci, si tratta di un luogo di importanza capitale nel mito di Rennes-le-Château e del Priorato di Sion (alcuni elementi di tale mito sono ben riconoscibili nel materiale di Rumor − vedi primo articolo).
Il testo di Nusaybin conterrebbe la descrizione di un’età proto-storica caratterizzata da un elevato livello di organizzazione sociale ed economica, nonché da avanzate conoscenze che si potrebbero già definire scientifiche e che l’umanità avrebbe nuovamente conseguito solo nell’età illuministica. In quest’epoca remota sarebbero esistite delle comunità urbane in località costiere del Mediterraneo e di altre regioni, ora sommerse dal mare; poi, a causa di sconvolgimenti globali e repentine mutazioni climatiche, sarebbe seguito un lungo periodo di decadenza; quindi una fase di lenta, faticosa, parziale ricostruzione, in cui sarebbe stata determinante l’opera svolta da un gruppo di “Illuminati”. È precisamente a questo momento che risalirebbe l’istituzione della Struttura, la cui azione si sarebbe protratta nei millenni sino ai nostri giorni, attraverso un lungo elenco di persone che il testo di Nusaybin riporta espressamente, e da cui è derivato l’elenco parziale riportato nelle memorie (relativo al livello consultivo); nella parte più antica di tale elenco i membri vengono collettivamente designati come il “Collegio dei Sorveglianti” o anche i “Custodi”, corrispondenti agli “Illuminati” di cui sopra.
Nel testo inoltre sarebbero citate tutte le località dove erano diffusi gli Illuminati, specificando che sono “prima dell’acqua”, da intendersi: prima che venissero sommerse dall’innalzamento del livello marino seguito al termine dell’ultima glaciazione (circa 10-11.000 anni fa). Alcune località sono riportate nelle memorie: “l’isola di Galonia” nel Mediterraneo (la Galonia Leta dei romani), situata nel luogo di Malta, ma più grande di questa e un tempo persino unita alla Sicilia da una lunga lingua di terra emersa; la “altura nel basso corso del Nilo”, identificabile con la piana di Giza; il “golfo partico, quello antico”, intendendosi con ciò la valle che anticamente esisteva in luogo dell’attuale golfo Persico; il golfo di Cambay, nell’oceano Indiano, anch’esso un tempo terraferma; “la penisola di Kumari, con i suoi quarantanove territori”, identificabile con il continente perduto delle leggende tamil − Kumari Kandam − una lingua di terra unita all’estremità sud della penisola indiana e comprendente le isole Maldive e Sri Lanka; “il continente di Seille, prima della riduzione”, ovvero Ceylon (Sri Lanka) prima che il mare se ne prendesse una parte; “il continente Sondien”, identificabile con una vastissima regione un tempo emersa e unita alla penisola dell’Indocina, ma di cui oggi restano solo gli arcipelaghi dell’Indonesia e delle Filippine; “l’isola dei progenitori degli Jomon, prima dell’ascensione di Sosano”, che potrebbe corrispondere all’arcipelago delle Ryukyu (fra Taiwan, Okinawa e l’estremità meridionale del Giappone), in prossimità di un vastissimo territorio ora sommerso dalle acque del mar Giallo e del golfo di Corea; “il continente di Kambu o Colba” (identificabile con Cuba), “sito cinquanta giorni di navigazione a ponente dello scoglio di Calpe” (identificabile con Gibilterra); “l’arcipelago di Vacca, il cui nome è precedente a quello di Colba, unica terra rimasta” (pertanto identificabile con il vasto complesso di terre emerse esistenti un tempo nella regione caraibica, in particolare presso la penisola della Florida e le isole Bahamas).
Oltre all’elenco degli affiliati e alla descrizione delle località, il testo di Nusaybin conterrebbe anche le rappresentazioni cartografiche di talune regioni costiere riportate in differenti condizioni e periodi di tempo (sarebbe questa la fonte delle mappe incluse nei documenti originali di Rumor); riporterebbe inoltre una sorta di rappresentazione, metaforica e allusiva, degli eventi che si sarebbero abbattuti su quell’antica civiltà. A tali eventi si riferivano termini quali “caduta delle luci”, “accoppiamento”, “grande freddo”, “palo rotto”, “ritardo del sole sulla cima dell’adunanza” e “incursioni della stella sulle regioni del monte”; ciò era associato all’idea di una punizione che avrebbe colpito l’umanità per la colpa di avere « guastato gli animali; creato le vite che lo Spirito e l’ordine non avevano voluto; acceso le luci che non danno calore; violato il corpo della madre e misurato le sue estremità; separato il seme della terra; bruciato l’acqua marcia; contato le anime nei loro orizzonti e studiato i loro cammini per poterle sorprendere all’uscita dalla porta del cielo ». Altri brani, ricopiati e tradotti dallo stesso Paolo Rumor, dicono: «[…] prima dello spostamento del fuoco, quando il trapano non si era ancora scardinato; il leone era ancora sacrificato; gli angeli non si erano ribellati; l’acqua del mare obbediva all’abisso e non aveva iniziato a crescere. […] i forzatori del cielo erano arrivati di seguito al leone […] l’abisso e le onde di pietra avevano abbattuto gli uomini perché questi avevano profanato il corpo della madre misurando le sue estremità, saccheggiando le sue vene, rivelando i suoi segreti, accendendo luci che non danno calore, creando animali che lo Spirito non aveva voluto.» Si parlava poi di “Giganti” che, oltre ad essere responsabili delle colpe di cui sopra, avrebbero “spinto la ruota fuori del solco”, e in conseguenza di ciò “l’acqua contenuta nei suoi depositi si era riversata sulla terra”. Subito dopo i Giganti sarebbero arrivati i Sorveglianti. Il linguaggio è evidentemente mitico, ma il testo di Nusaybin preciserebbe espressamente trattarsi di rappresentazione allegorica di fatti reali.
Le tavolette di Giza

Un altro passaggio nel testo di Nusaybin affermerebbe: «I Sorveglianti sono divenuti Illuminati quando hanno posto le tre piattaforme rialzate sulla collina a fianco del fiume, nel luogo in cui l’alto e il basso si bilanciano, lungo la via d’acqua che serpeggia fra le canne, sul punto di maggiore intersezione della rete, scrivendo con la pietra gli avvertimenti da rispettare.» Le cosiddette “piattaforme” sarebbero state completate migliaia di anni dopo, secondo il progetto originario che vi era stato depositato, ma con alcuni orientamenti modificati in base a mutati riferimenti spaziali e stellari; ciò a causa di un evento geofisico a cui ci si riferisce con l’espressione di “scivolamento del manto”. Questo luogo, chiamato anche “l’altura”, non sarebbe altro che Giza.
Si è visto nel primo articolo che fra i documenti di Rumor vi sono degli schemi grafici (planimetrie e sezioni) che rappresentano un sistema di corridoi e ambienti sotterranei esteso a tutta l’area della Sfinge e delle piramidi di Giza. Questi schemi indicano anche il punto in cui nel 1872 sarebbero state rinvenute, da un spedizione privata, delle tavolette di gesso incise: un ambiente artificiale sotterraneo ubicato nel corridoio che collega la Sfinge (chiamata il “puntatore”) alla piramide di Khufu (chiamata la “prima piattaforma”), sotto la “pancia” della Sfinge stessa. Queste incisioni (in prevalenza costituite da segni grafici e geometrici a noi familiari, ma con simboli numerici differenti) sarebbero state interpretate grazie all’illustre archeologo Alexander Thom, insieme al testo di Nusaybin di cui si è già parlato, alcuni decenni dopo la loro scoperta. Vi sarebbe scritto che coloro i quali avevano realizzato le “piattaforme” e scavato il “puntatore”, lo avrebbero fatto affinché fosse trasmessa per sempre, «a chi possiede la “conoscenza” e ai ricercatori della “via”, il contenuto dell’avvertimento». Il cosiddetto “avvertimento” consisterebbe in una serie di schemi geometrico-matematici, di coordinate geografiche, di allineamenti con località e con corpi celesti (espressi a volte per mezzo di ignote unità di misura di spazio e tempo) correlati a fenomeni di natura geofisica: la rottura dell’equilibrio nella rotazione terrestre e lo scivolamento degli strati più superficiali rispetto a quelli più interni del pianeta. Il riferimento è, evidentemente, allo stesso tipo di disastrosi eventi descritti nel testo di Nusaybin: terremoti (chiamati “onde di roccia”) e “grandi piogge”, inondazioni, trasgressioni marine (“scalini d’acqua”) che avrebbero colpito la Terra in due periodi diversi, circa 8.000 anni fa e ancora prima 11.000 anni fa, “nell’età [precessionale] del Leone”. In seguito a ciò, il collegio dei Sorveglianti avrebbe operato per preservare la conoscenza della civiltà precedente a tali eventi, realizzando un cosiddetto “tabernacolo” dove custodire «“l’essenza spirituale” di coloro che avevano messo in movimento la nuova era». Una sorta di archivio, dunque, costituito appunto dalle tavolette rinvenute.
Consulenti della Struttura

La Struttura avrebbe incaricato numerosi e diversi specialisti allo scopo di studiare i rotoli di Nusaybin e le tavolette di Giza: Alexander Thom, come si è detto, sarebbe stato uno dei “consulenti” interpellati per la traduzione e l’interpretazione dei testi; altri sarebbero stati incaricati di comprendere e descrivere in termini scientifici i fenomeni geofisici a cui tali testi, aldilà del linguaggio figurato, si riferivano come a fatti reali.
Si tratta di nomi ben noti a chi abbia un minimo di familiarità con la saggistica “alternativa” a cui si è accennato all’inizio e che perciò sorprende trovare citati in un contesto, almeno in apparenza, del tutto estraneo. È il caso di Alexandre Lenoir (1761-1839); Waynman Dixon (1844-1930) e il fratello maggiore John; Hugh Auchincloss Brown (1879-1975); Alexander Thom (1894-1985); Marcel Griaule (1898-1956); Charles Hutchins Hapgood (1904-1982); Livio Catullo Stecchini (1913-1979); Adolf Erik Nordenskiöld (1832-1901); Arlington H. Mallery; James H. Campbell.
Alcuni sono nomi di archeologi, antropologi, storici, come Lenoir, i fratelli Dixon, Thom, Stecchini, Griaule. Lenoir, archeologo, raccoglitore e conservatore del patrimonio culturale, fu anche massone e convinto della discendenza della massoneria dall’antico Egitto; i fratelli Dixon, ingegneri ferroviari e archeologi dilettanti, sono noti per aver scoperto nel 1872 i cunicoli della Camera della Regina nella piramide di Khufu (e alcuni oggetti all’interno di essi); Thom è noto per le sue ricerche sulle civiltà megalitiche europee (la “yarda megalitica” è una sua scoperta, anche se non concordemente accettata); Stecchini, professore di storia antica, fu autore di ricerche sulla storia della scienza, della metrologia e della cartografia (formulò anche una controversa teoria numerologica sulla piramide di Khufu); Griaule (insieme a Germain Dieterlen), compì lunghi studi sulla cultura africana dei dogon grazie ai quali si rivelarono inspiegabili (anche se tuttora controverse) conoscenze astronomiche sul sistema triplo di Sirio.
Se la presenza in elenco di questi nomi è abbastanza singolare, lo è ancora di più per gli ultimi tre sopra citati, perché a ben vedere vi sono precise e significative relazioni che li legano reciprocamente. Cominciamo da Nordenskiöld: si tratta di uno studioso di cartografia antica il quale, esaminando approfonditamente i portolani medievali, giunse alla conclusione che tali mappe (molto − troppo − precise per l’epoca), dovevano avere un modello di riferimento prodotto in età antica, probabilmente dai navigatori fenici. Guarda caso, il cartografo citato e utilizzato da Claudio Tolomeo era un certo Marino di Tiro (città fenicia, appunto). A dire il vero Tolomeo è l’unico a citare questo cartografo che l’avrebbe preceduto, tant’è che ad alcuni è sorto il dubbio che Marino non sia una persona in carne ed ossa, ma rappresenti invece la tipologia di carte nautiche prodotte e utilizzate dai fenici, e forse ispirate a loro volta ad una cartografia ancora più antica, come Tolomeo fa esplicitamente capire descrivendo il lavoro di Marino. L’ipotesi che Marino non sia una persona reale sembrerebbe rafforzata dal fatto che “marinos” in greco significa “pesce di mare”.
C’è un passaggio delle memorie di Rumor che si collega direttamente a questo punto, e anzi diviene comprensibile solo grazie ad esso. Per descrivere le ubicazioni in cui si sarebbe sviluppata la civiltà antidiluviana, le memorie fanno riferimento ad un “prototipo del pesce di mare”, oscura espressione che potrebbe stare ad indicare proprio l’opera di Marino di Tiro, intesa nel senso precisato da Nordenskiöld, ossia come lo sconosciuto modello cartografico postulato all’origine dei portolani medievali. Le mappe incluse nei documenti consegnati a Giacomo Rumor potrebbero avere la stessa origine e far riferimento direttamente a tale “prototipo”; in ogni caso rappresentano senza ombra di dubbio, e con sostanziale precisione, la situazione del golfo Persico, del Mediterraneo e delle Antille prima che il livello del mare cominciasse ad alzarsi per effetto dello scioglimento delle calotte glaciali.
Tornando all’elenco dei nominativi nelle memorie, consideriamo ora Hapgood. Il collegamento con Nordenskiöld è evidente: in Maps of the ancient sea kings del 1966 Hapgood si riallaccia direttamente agli studi di Nordenskiöld e avanza l’ipotesi dell’esistenza di un’antica e sconosciuta civiltà che avrebbe mappato l’intero pianeta e prodotto una cartografia le cui tracce si sarebbero viste poi, appunto, nelle carte fenicie, nei portolani medievali e in altre sconcertanti mappe del sec. XV-XVI, di tipo diverso dai portolani, recanti informazioni anomale, come la celebre mappa di Piri Re’is. Questa in particolare fu fatta oggetto di un attento studio da parte di Hapgood; ma il primo a segnalare, nel 1956, le anomalie contenute in tale mappa fu Mallery, un altro nome del nostro elenco: dopo una carriera nella marina militare, Mallery si era dedicato allo studio della cartografia antica (in particolare le mappe vichinghe del Nord America e della Groenlandia); interpellato per esaminare la mappa di Piri Re’is, giudicò che la parte più meridionale della mappa rappresentasse le coste dell’Antartide prive della coltre glaciale che oggi le ricopre.
Nordenskiöld-Hapgood-Mallery costituiscono un terzetto contraddistinto dagli studi di cartografia antica; un altro terzetto, contraddistinto dagli studi di geofisica, è costituito da Brown-Hapgood-Campbell, con Hapgood a far da cerniera fra le due tematiche. Infatti, l’altra parte fondamentale della ricerca di Hapgood fu indirizzata a dimostrare la validità della teoria degli slittamenti della crosta terrestre, un evento che sarebbe causato dalla distribuzione asimmetrica delle masse del pianeta (in particolare i ghiacci polari) e che avrebbe castastrofiche conseguenze a livello globale (cfr. Earth’s shifting crust, 1958). In verità Hapgood non fu il primo a proporre questa teoria: il primo fu Brown nel 1948. Quanto a Campbell, fu amico di Hapgood e suo collaboratore nello sviluppo e nella verifica analitica del modello geofisico alla base della teoria.
Secondo la documentazione di Rumor, Hapgood avrebbe ricevuto la traduzione delle tavolette di Giza e da ciò ricavato alcuni spunti per l’elaborazione e lo sviluppo della sua teoria degli slittamenti della crosta terrestre. Ora, si deve ammettere che tale teoria (aldilà della sua validità, molto controversa) sia assolutamente pertinente nel contesto del materiale di Rumor e capace di fornire significato ad asserzioni che resterebbero altrimenti incomprensibili.
L’altra Europa e Il segreto di Giza

Che l’edificazione della Sfinge e delle tre piramidi di Giza fosse anche la codifica di un avvertimento affinché i posteri potessero comprendere gli eventi accaduti, è esattamente una delle conclusioni del mio libro Il segreto di Giza (Newton & Compton, 2003).
La chiave per la decodifica del progetto di Giza e per la rivelazione del suo messaggio sarebbe nella combinazione di due pre-esistenti teorie: quella di Bauval sulla correlazione stellare Giza-Orione (integrata con nuovi elementi e contributi originali), e quella di Hapgood sugli slittamenti della crosta terrestre. Ne risulterebbe una sorta di “disegno planetario” in cui l’ubicazione di numerosi antichi siti in tutto il mondo acquista un preciso significato geodetico alla luce dei precedenti assetti della Terra; la stessa diffusione di determinati toponimi il cui significato rimanda a concetti astronomici, come “Meru” (la montagna sacra degli induisti, simbolo dell’asse polare), sembrerebbe ricollegarsi alle linee di scorrimento della crosta terrestre in occasione degli eventi presumibilmente accaduti più volte in passato e descritti dalla teoria di Hapgood.
È stato per me sconcertante ritrovare nelle memorie di Rumor proprio alcuni di questi concetti che io ritenevo inediti, come nel seguente passaggio: «[…] vi sarebbe stata in India, in epoca [remota, …] una struttura gemella con rapporti reciproci, poi estinta o riassorbita dalla prima. Essa è data per ubicata nell’antica valle dell’Indo, in una zona chiamata “Mero” […] che veniva tenuta in considerazione […] quale incrocio significativo di due linee della Terra identificate in epoca molto antica, corrispondente a quelle in cui erano avvenuti gli sconvolgimenti climatici […] assieme alla cosiddetta “caduta degli angeli”, al “sobbalzo” della terra e allo “spostamento o rottura del palo (asse, colonna)”.» Nel mio libro si esprime sostanzialmente lo stesso concetto e si evidenzia il dato di fatto della grande concentrazione di toponimi “Meru” nel territorio dell’attuale Pakistan. Un altro elemento di sorprendente affinità fra le memorie di Rumor e il mio libro si ravvisa nell’interpretazione fornita al mito della “caduta degli angeli”, presente in molte tradizioni fra cui naturalmente quella ebraica: un’interpretazione in chiave astronomica, come appare chiaro dai passaggi nei documenti di Rumor in cui si accenna alla registrazione del «movimento di discesa degli “angeli” cattivi e la corrispondente ascesa di quelli “buoni”». Ciò, detto nel consueto linguaggio figurato e allusivo, sarebbe conseguenza di una “colpa”; ma che non si tratti solo di un racconto mitologico lo si capisce dalla descrizione della Terra come formata da un “asse o pilastro” unita a una “struttura armillare” e circondata da un “vortice”: tutte espressioni che per De Santillana (cfr. Il mulino di Amleto) sono da intendersi come rappresentazione della Terra nello spazio, con particolare riferimento al movimento precessionale. In altri termini, gli “angeli” non sarebbero altro che le stelle, le “incursioni della stella sulle regioni del monte” significherebbero l’ingresso di una stella nelle regioni celesti più settentrionali, per effetto del ciclo precessionale; e la “caduta”, al contrario, non solo significherebbe la discesa nelle regioni celesti più meridionali (sempre per effetto del ciclo precessionale), ma alluderebbe anche alla discesa di un astro sotto l’orizzonte in conseguenza di uno slittamento della crosta terrestre.

Origini_Unione_Europea
In cerca di conferme

Tirando le fila di quanto detto nei due articoli dedicati a L’altra Europa di Paolo Rumor, non si può nascondere che la credibilità delle informazioni ivi contenute si fondi quasi esclusivamente sull’autorevolezza e rispettabilità delle persone coinvolte; molto poco, purtroppo, su riscontri concreti. Ciò è spiegabile, si potrebbe dire, con la natura segreta della Struttura; ma, naturalmente, la ricerca non può accontentarsi di questo. Pertanto vorrei concludere riportando quegli elementi oggettivi che possono contribuire ad avvalorare i contenuti del libro; pochi elementi, per ora, ma forse abbastanza significativi.
Innanzitutto c’è da dire che il richiamo a cataclismi naturali, abbattutisi sulla Terra nel periodo terminale dell’ultima era glaciale, trova oggi precisi riscontri scientifici: non solo la riduzione delle terre emerse per effetto dell’innalzamento del livello del mare, come descritta nei documenti e nelle mappe di Rumor, è sostanzialmente corretta; sembrerebbe, altresì, di poter confermare che siano effettivamente accaduti, nello stesso periodo, eventi di natura astronomica e geofisica con disastrose conseguenze globali. Nel 2006, al meeting dell’American Geophysical Union ad Acapulco, un gruppo di ricercatori americani ha presentato una teoria secondo cui una cometa sarebbe caduta sulla calotta glaciale che ricopriva il Nord America, 12.900 anni fa, causando devastanti inondazioni ed estinzioni di massa; altri studiosi, primo fra i quali l’americano Paul LaViolette, ritengono che la Terra sia stata colpita dagli effetti di una potentissima esplosione del nucleo galattico, circa nello stesso periodo (cfr. Earth Under Fire – Il codice dell’Apocalisse, 2006, Nexus Edizioni Srl); inoltre, anche la stessa possibilità di un riorientamento degli strati più esterni della Terra rispetto all’asse di rotazione sembra trovare conferma (benché non dell’ampiezza ipotizzata Hapgood).
Che nelle terre, un tempo emerse e poi cancellate dall’innalzamento del livello marino, possano trovarsi vestigia di civiltà evolute è una possibilità concreta, avvalorata da recenti ritrovamenti di estese rovine sommerse, ancora oggetto di studio, proprio in alcune delle ubicazioni che le memorie citano: uno è il tratto di mare che separa la penisola indiana da Sri Lanka; un altro, ancora in India, è nel Golfo di Cambay (cfr. Graham Hancock, Civiltà sommerse, 2002, Corbaccio). Ma vale la pena ricordare anche le presunte strutture sommerse di Yonaguni nel mar della Cina, e la presunta città sommersa al largo di Cuba: benché i dati siano ancora molto controversi, è suggestivo il fatto che si tratti anche in questi casi di ubicazioni citate nelle memorie.
Per concludere il riscontro più impressionante, che riguarda il luogo del ritrovamento delle tavolette di gesso, nei pressi della Sfinge. Secondo i documenti di Rumor questo luogo sarebbe «[…] situato nel “PR” (termine testuale non abbreviato) ubicato sotto [la Sfinge], in un ambiente artificiale semiallagato, con degli incavi laterali, al cui centro è ricavato un rialzo su cui giacciono delle colonne cadute». Ora, questa descrizione richiama innegabilmente quella del cosiddetto “pozzo di Osiride” scoperto da Zahi Hawass nel 1999. Dopo aver drenato l’acqua che riempiva quasi completamente il pozzo, Hawass descrive un vano con al centro un grande sarcofago su un basamento tagliato nella roccia e i resti di quattro colonne agli angoli; secondo uno schema simile all’Osireion di Seti I ad Abydos, il canale d’acqua che circonda questa sorta di isola ed è interrotto in corrispondenza dell’ingresso alla camera prende così la forma della parola geroglifica “pr” (pronuncia “pir”), che significa “casa” e che Hawass riferisce all’epiteto “pr wsir nb rstaw” (“casa di Osiride, signore di Rastaw”) attribuito alla piana di Giza. Significativamente, Rastaw (il nome di Giza per gli egizi) era espressamente riferito all’idea di cunicoli sotterranei. Hawass non nega la possibilità che nel sottosuolo della piana di Giza vi sia un’estesa rete di passaggi, come è rappresentato nelle mappe di Rumor; peraltro lo stesso archeologo ha parzialmente esplorato un cunicolo che parte dal vano del sarcofago e procede per lungo tratto in direzione della piramide di Khufu.
A parte la discrepanza nell’ubicazione (il vano descritto nelle memorie sarebbe sotto la Sfinge, mentre il pozzo di Osiride si trova circa a metà strada fra la Sfinge e la piramide di Khafre), le somiglianze nelle due descrizioni insieme alla straordinaria coincidenza che in entrambe sia espressamente evidenziata la parola “pr”, sono meritevoli di attenta considerazione, e segnano a mio avviso un punto favore della credibilità di tutto il materiale raccolto da Paolo Rumor in L’altra Europa.  Note: 1. Cfr L.L.A. Veermersen, A. Fournier, R. Sabadini, Changes in rotation induced by Pleistocene ice masses with stratified analytical Earth models, Journal of Geophysical Research vol. 102, 1997. 2. Cfr www.drhawass.com/blog/mysterious-osiris-shaft-giza e intervista a Hera del 25/03/2001 riportata nell’audiovisivo La via di Horus. L’autore: Loris Bagnara è nato nel 1964; architetto, vive a Faenza con la compagna e i due figli. Il suo interesse è rivolto alla ricerca dei segni lasciati da antiche ignote civiltà, segni presenti nell’archeoastronomia, in molti siti archeologici, in numerosi miti tramandatici, e perfino in alcune unità di misura ancora oggi in uso. Le sue prime ricerche sono sfociate nel libro Il segreto di Giza (Newton&Compton, 2003); recentemente ha presentato sul sito http://ilmodellocelestedigiza.wordpress.com una nuova lettura, sempre in chiave archeoastronomica, del sito di Giza. Ha collaborato alla pubblicazione del libro L’altra Europa (Hobby&Work, 2010) di Paolo Rumor, con il contributo di Giorgio Galli: un libro che getta nuova luce sul retroscena della storia europea del XX secolo, in un intreccio fra esoterismo e politica che finisce per spingersi ben più addietro nel tempo ed evocare la inquietante presenza di una “struttura” che agirebbe nell’ombra governando le sorti dell’umanità. È iscritto alla Società Teosofica e ne condivide fermamente i principi di libertà di pensiero, di tolleranza, di ricerca della conoscenza e della verità.

di Loris Bagnara

Tratto da Nexus New Times nr.95
Autore: Loris Bagnara

fonte https://terraindigena.forumfree.it/?act=Po...9031&t=49990637

orso in piedi
 
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view post Posted on 11/3/2019, 18:47

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Le strane dichiarazioni di Jovanotti all'Università di Firenze



orso in piedi
 
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view post Posted on 9/10/2020, 18:45

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Il governo richiede l'esercito per controllare che la popolazione rispetti le norme anti covid?

Ecco cosa riporta il “Rapporto Urban Operations in the Year 2020” redatto dalla RTO (Studies Analysis and Simulation Panel Group, SAS-030).
La RTO, l’Organizzazione per la Ricerca e la Tecnologia della NATO è il centro di convergenza delle attività di ricerche/tecnologiche (R&T) per la difesa in seno della NATO.
L’Operazione Terrestre o Operazione Urbana (UO-2020) all’orizzonte dell’anno 2020 è uno studio che esamina la natura probabile dei campi di battaglia, i tipi di forze terrestri le loro caratteristiche e capacità.
Lo studio ipotizza l’andamento della popolazione mondiale entro l’anno 2020. Entro questa data il 70% della popolazione mondiale vivrà all’interno di zone urbane.
Il numero delle persone nel mondo supererà i 7,5 miliardi e ciò sarà causa di una spaventosa crescita demografica nelle città e/o metropoli incrementando l’urbanizzazione, provocando povertà, scontri e tensioni sociali.
La necessità di una presenza (militare) massiccia e dominante, tanto morale quanto psicologica, spesso su periodi di tempo prolungati, resterà una caratteristica unica e persistente delle Operazioni Urbane. Questa necessità entrerà nel conflitto attraverso la domanda pressante da parte del mondo politico e del grande pubblico per azioni rapide, decisive e chirurgiche…

Ricapitolando:
- le guerre future saranno all’interno delle città;
- avremo eserciti lungo le strade (NATO o forze militari preposte);
- dal punto di vista psicologico sarà normalissimo avere militari armati in città;
- politici e cittadini richiederanno l’intervento dell’esercito;
- le forze militari utilizzeranno ogni sorta di arma (letale e “non-letale” ad alta energia);
- sommosse, scontri sociali, manifestazioni potranno essere sedate dall’esercito…
- stiamo andando verso la costituzione di uno “Stato militarizzato”.

Volete questo?Se si non vi meritate la democrazia e la libertà.Pavidi ignoranti!Popolo bue.
 
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view post Posted on 13/10/2020, 20:18

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EX SPlA SVELA DOV'E' IL CENTRO PER C0NTR0LLARE MENTALMENTE LE MASSE, I PIANI DELLE ELITE E CHI SONO!




orso in piedi
 
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view post Posted on 1/11/2020, 17:30

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È un futuro che non voglio vedere:l'uomo macchina

www.bitchute.com/video/H0WctqKm99RV
 
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view post Posted on 24/11/2020, 14:39

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TRUMP 2020: POTENZA NEL DARK WEB e l’811 di HUMA

di Gianmarco Landi

Il Kraken dei patrioti americani ha lasciato il Dark Web ed è uscito allo scoperto, manifestando tutta la sua possanza. Con i suoi tentacoli informatici il mostro liberato dai legali di Trump si è avvinghiato al potente Leviatano dei globalisti, e così si è dato avvio allo stritolamento.

La svolta è avvenuta il giorno dopo il rilascio del Kraken, cioè alla presentazione dei ricorsi alla Corte Suprema giovedì 19, quando Rudolph Giuliani, Sidney Powell e Jena Ellis hanno tenuto una conferenza stampa comunicando che il mostro era stato rilasciato. Ed infatti il giorno dopo, venerdì 20 Novembre alle ore 10 della Costa Est, il Comitato per il Governo dello Stato della Pennsylvania aveva convocato i dirigenti della Dominion, la società che aveva contato i voti in 30 dei 50 stati americani (tutti quelli significativi). I tecnici della Dominion avrebbero dovuto relazionare sul funzionamento dei macchinari utilizzati per la raccolta dei voti, ma non lo hanno fatto. Nessuno della Dominion si è presentato alla convocazione, ed essendo tutti loro tecnici molto esperti (hacker), evidentemente in questi giorni avranno avuto modo di riflettere e prendere contezza del burrone in cui sono precipitati. La latitanza dei tecnici della Dominion ha fatto sì che nessuno possa mai spiegare legalmente il funzionamento della raccolta dei voti, cioè i glitch (scambi di voti a favore di Biden) e i salti in perpendicolare (cioè interi blocchi di centinaia di migliaia di voti che compaiono solo per un candidato), quindi questo fatto di cronaca politica la dice lunga su come andrà a finire la vittoria mediatica di Biden, cioè la classica vittoria di Pirro per lui, e la Watterloo di tutti i ‘campioni’ della Globalizzazione. Andrò pian piano e per ordine, e tutti potrete capire cosa è effettivamente successo, ma per arrivarci dovete comprendere cosa sta succedendo sul fronte delle conoscenze informatiche, maturando consapevolezza di una realtà sotto la superficie a noi tutti visibile.

Nei libri di storia del prossimo secolo le nostre vite passerano come quelle trascorse nell’Era Informatica, quindi bisogna avere un minimo di cognizioni sulle infratrutture che articolano la vita reale e concreta, e di cui noi abbiamo una percezione solo in superficie. Se capite come funziona la Rete, con un minimo di astrazione mentale capirete da soli che questi concetti sono stati articolati in parallelo per elaborare luoghi corrispettivi a tutto il mondo esistente, che ovvimente era tale anche prima dell’Era Informatica. Con un piccolo sforzo potrete approcciare l’analisi della politica, della finanza e della Storia, con una chiave di lettura molto più intelligente. L’ambito nel quale io e voi ora ci troviamo, cioè Notizie dal Parlamento, Facebook o Twitter, è il Surface Web, cioè il Web in superficie. Noi tutti con un PC, un tablet o un telefonino smartphone possiamo esistere in rete collegandoci ad Internet, e agendo da persone comuni la nostra esistenza si limiterà a questa sfera inerente Google, Facebook, Ecommerce, i blogs dei nostri contatti preferiti, il sito della nostra banca, o quello dei media che ci raccontano colossali balle, etc. Molti non sanno che ‘sotto’ l’ambito in cui stiamo c’è il Deep Web (Web profondo), un luogo di dinamiche informatiche a cui corrispondono forze importanti nel Surface Web, e quindi nella vita reale, cioè un luogo profondo in cui politici, banchieri o miliardari delle élite, veicolano informazioni tra di loro. Nel Deep Web, ad esempio, si muovono gli asset bank security con cui le banche fanno i bilanci reali, e solo una minima parte delle forze nel Deep Web emerge nel Surface Web e ai nostri occhi, assumendo il carattere di ufficialità. Ovviamente tutto ciò che non spunta fuori nel Surface Web non è ufficiale, ma non significa che esso non sia reale o importante, anzi, è proprio l’esatto contrario. Buttate bene l’occhio sulla figura stottostante e seguitemi avanti.


Dovete sapere che la reale situazione economico finanziaria delle banche, così come quella degli stati, non è quella raccontata ed evidente nel Surface Web, ma quella non visibile alla maggior parte delle persone, cioè nel Deep Web. In questo web profondo si trovano certe dinamiche swift attraverso cui le Banche si scambiano miliardi di euro in asset e liquidità, talvolta tenendo all’oscuro gli amministratori della Banca, gli stati e qualsiasi stakeholder della banca, perchè il Deep Web ha relazioni con un deep web ancora più profondo ed elitario, chiamato Dark Web (Web Nero), attraverso cui faccendieri attorno alle banche realizzano speculazioni illecite colossali a scapito dei cittadini ignari. In pratica si chiamano operazioni Off Ledger (fuori bilancio) senza coinvolgimento ufficiale del bank officer, cioè con il banchiere che si volta dall’altra parte quando qualcuno dal Dark Web mette le mani su alcuni conti. Sotto al Deep Web, quindi, c’è il Dark Web, cioè un ambito di Internet ancora più profondo, in cui i protagonisti si muovono in forme di totale anonimato, e per poterlo fare bisogna essere entità di grande forza internazionale, come ad esempio l’intelligence dell’Esercito degli Stati Uniti (che ha inventato internet e l’ha data al Mondo), o di servizi segreti di stati importanti. Come molte volte accade, e avrete visto nei film, hackeraggi dal dark web avvengono anche su iniziativa di ragazzi genialoidi che prima o poi finiscono per farsi arrestare, ma subito dopo andranno a lavorare in questi ambiti di intelligence informatica molto particolari.

http://www.notiziedalparlamento.it/wp-cont...vg_-768x543.png

Nel Dark Web c’è l’infrastruttura ad 8kun, che permette l’accesso e la scrittura di contenuti in modo del tutto anonimo, ed è questo il luogo dove l’incubo delle élite globaliste si è manifestato. Mi riferisco a Q, personale di intelligence militare con copertura dell’Esercito americano, sorto allo scopo di far emergere nel Surface Web molte verità nascoste negli ultimi 50 anni. Molti indizi portano a ritenere, ma ovviamente è solo una supposizione diffusa, che Q sia capeggiato dal generale Flynn, che fu il primo a parlare nel 2016 di certe storie agghiaccianti su Twitter, come ad esempio il pedosatanismo e la corruzione della Fondazione Clinton, per poi essere poco dopo letteralmente massacrato dall’FBI, nonostante Trump fosse stato appena eletto Presidente degli Stati Uniti.

Su 8kun è comunque possibile, tramite l’ID che compare a destra della data di pubblicazione, essere sicuri che due post diversi siano stati scritti dalla stessa persona (postazione), ed è per questo motivo che è possibile fare delle supposioni congetturali seguendo i post di Q, scorgendo in certe sue comunicazioni finanche messaggi di chiaro ancoraggio presidenziale, evidentemente propalati dal Dark Web affinché arrivassero nella superficie della Rete e quindi a tutti noi. Molte cose attuate dall’Amministrazione Trump sono state anticipate da Q, quindi questa modalità è stata messa in atto per far attaccare il Presidente e non solo per difenderlo, diffondendo informazioni e controinformazioni sicuramente lette avidamente soprattutto dai nemici dell’Amministrazione Trump. Tutto ciò premesso, ora guardate l’immagine sottostante di un paio di giorni fa.

http://www.notiziedalparlamento.it/wp-cont...0212_167444.jpg

Nella figura precedente avete lo screenshoot in cui potete constatare uno scambio di messaggi tra ID: 17ac60, che nel seguito chiamerò hacker di Dominion e l’ID: 8f656a, che chiamerò Generale Flynn. Lo scambio inizia con un insulto al generale Flynn, definito “looser”, che significa ‘sconfitto’, ma dopo cinque minuti riceve una risposta da colui che io ho chiamato gen. Flynn poichè giustappiunto così se ne esce: “Guarda che non ho ancora iniziato a combattere”. La risposta dell’hacker di Dominion non si fa attendere, e dopo un minuto arriva un pesante insulto che non saprei tradurre “You rolled like a bitch” ma che in buona sostanza fa ritenere che l’hacker di Dominion pensasse di essere importunato nei suoi lavori da un fan sciocco di Trump esperto informatico meno di lui, a cui l’hacker di Dominion poteva dire di poter rivoltare come una prostituta (bitch). Ma è qui che spunta fuori il tentacolo del Kraken, perchè ad appena un minuto l’implicito Generale Flynn pubblica la foto di un uomo ben preciso, e improvvisamente la conversazione si blocca. E’ plausibile ritenere che l’hacker di Dominion abbia avuto una botta di panico, vedendo che colui che riteneva il ‘loser’ (perdente) solo pochi istanti prima, gli aveva appena spiattellato una sua foto, a cui corrisponde quella di un dirigente della Dominion.

Cosa è successo? E’ accaduto che il generale Flynn ha dato ad intendere all’hacker di Dominion, così palesandosi alla catena di comando a cui questa struttura risponde, che tutto quanto fatto dai server di Francoforte in questo ultimo mese, è stato osservato ed evidentemente registrato, e ciò non sarebbe dovuto accadere stando alle conoscenze tecnologiche di cui sappiamo, perchè nel Dark Web si dovrebbe poter viaggiare da perfetti pirati, cioè in totale anonimato. L’hacker di Dominion è stato da me riconosciuto tale, perchè costui prima ha fatto lo sbruffone irridendo Flynn e l’interlocutore per lui anonimo, ma alla fine non ha più risposto e se l’è data a gambe dopo che l’implicito Generale Flynn gli ha ‘stampato’ sul suo screen la sua foto, evidentemente quella di Aleksander Lazarevic della Dominion. La domanda da porsi è questa: come faceva il sedicente generale Flynn a sapere che ID: 8f656a è in realtà Aleksander Lazarevic, visto che 8kun tutela l’anonimato? Poichè questo scambio è arrivato solo un attimo dopo che il team di legali di Trump aveva portato in Corte Suprema le prove dei brogli, potrebbe significare che il generale Flynn, e quindi i legali di Trump, avessero alle spalle un livello di forza tecnologica nel Dark Web superiore a quello di Dominion e Smartmatic controllate dai Dem, da Soros, da Bill Gates e dai grandi banchieri? Queste due realtà aziendali estere, stando alle accuse dei legali del Team di Trump, avrebbero eterodiretto i colossali brogli da Francoforte penetrando il software di Dominion installato nei 30 stati Usa, in modo da truccare i dati elettorali essendo forti della connivenza di funzionari statali che si sarebbero voltati dall’altra parte quando l’algoritmo agiva. Ad intuito credo che siano stati colti di sorpresa e oggi risultino come i topi caduti in trappola, con il Generale Flynn che ha chiuso lo sportellino. Credo che i Deb abbiano agito proprio come avviene nelle banche Top 100 per creare moneta dal nulla nel comparto privato, per poi coprire le falle sistemiche allestendo speculazioni a scapito dei bilanci statali, così coartando i politici alle tassazioni elevate e alla persecuzione fiscale dei poveri ed ignari cittadini. Quando nel corso di queste operazioni arriva qualcuno dei Servizi che pattuglia il Dark Web, se il banchiere non era autorizzato dalla Mafia Khazara alle truffe a bilancio, il banchiere può passare i guai e la truffa non è poi legalizzata di fatto nel silenzio assenso del Sistema.


Foto e schede di dipendenti della Dominion. In basso a sinistra Aleksander Lazarevic.
La storia diventa molto interessante e concreta, perchè è proprio questo Lazarevic colui che ha scritto l’algoritmo in grado di modificare i risultati elettorali. Si tratta di un algoritmo di manipolazione di dati che, nell’intento originale, potenziava alla bisogna i voti di Biden in modo che gli osservatori esperti di politica non avrebbero mai potuto accorgersene. Queste incursioni, verificandosi in anonimato, non avrebbero mai dovuto lasciare prove dell’accaduto, ed il problema è stato amplificato dai settaggi dell’algoritmo e dai parametri fissati su affluenze troppo basse, supponendo una massa di voti in favore di Trump molto inferiore a quella che il 3 novembre si è registrata mediante espressioni in presenza fisica. I correttivi nella notte tra il 3 e il 4 novembre, hanno aggravato i pasticci, perchè è stato necessario intervenire con alcune postazioni dal Dark Web lasciando ulteriori ‘impronte’. Non ho competenze da analista di dati informatici, ma sono a conoscenza che c’è un paper a carattere scientifico firmato proprio dallo stesso Lazarevic, dove viene documentata l’invenzione di questi tipi di algoritmi per corrompere gli esiti delle elezioni democratiche. Su due piedi, quindi, avendo Trump in mano pure i server di Francoforte, non solo sono certo che vincerà, ma sto maturando l’impressione che un tale “potenziamento informatico” di Biden, non essendo avvenuto in anonimato così come pensavano gli artefici dell’imbroglio, debba sortire tutta una filiera di nomi e cognomi attinenti le più alte sfere di sponsorizzazione di Biden, su cui penderà sulla testa il rischio di finire la vita con l’esecuzione di una condanna morte.

Si capisce perciò come mai nessuno della Dominion, il giorno dopo la conferenza stampa di Powell, Giuliani e Ellis, abbia avuto il coraggio di presentarsi in Pennsylvania a chiarire cosa era successo nei conteggi. Si capisce anche per quale motivo la mafia della Pennsylvania capeggiata da Skinny Joe, si sia fatta avanti autoaccusandosi della esecuzione materiale dei brogli cartacei sul voto postale, la cui ingegneria criminale è ovviamente ascrivibile ad altre entità. Sarà per questo motivo che Biden sarebbe stato colto dal panico e avrebbe manifestato la disponibilità a ritirarsi in cambio di qualche salvacondotto giudiziario, così come risulta in forza di alcuni spifferi provenienti dal Dark Web. Tuttavia questa notizia, come ogni notizia del genere, potrebbe essere stata messa in circolazione da Q per diffondere il panico tra i dipendenti di Dominion e Smartmatic, dove ci sono alcune decine di dipendenti scomparsi e sicuramente atteriti da una situazione giudiziaria e personale che per loro potrebbe diventare drammatica.


Mentre la scorsa settimana ci avviavamo alla proclamazione dei risultati del voto da parte della Commissione elettorale federale, il Presidente Donald Trump si è mosso con una pesantezza ed una ferocia inequivocabile. Il Presidente ha avviato al Pentagono una serie di purghe senza precedenti, ha messo la CIA sotto il comando della Difesa riducendo Gina Haspel ad una ‘bambolina’, e ha silurato tutti gli uomini Dem dalla CISA, l’agenzia per la sicurezza cyberg informatica, che in realtà aveva commissariato di fatto con una struttura parallela artefice del Watermark (il marcamento occultato alla vista umana dello schede postali). Mi giungono poi notizie di confessioni di alti funzionari statali che dichiarano di aver sabotato per anni i politici antiglobalizzazione, evidentemente folgorati sulla via di Damasco per il timore di essere sospettati di aver coperto i boicottaggi e i complotti per rovesciare il presidente Trump. Le seconde e le terze linee dei Democratici, chiaramente in procinto di essere ghigliottinate di quello che è stato il loro vertice per 30 anni, avranno una tremenda paura di essere coinvolte. Il nuovo direttore della Difesa, l’ex generale di brigata Anthony Tata, ha in questi giorni più volte accusato il presidente Obama e i Clinton di essere stati a capo delle reti terroristiche jihadiste, e cosa vorrebbe fare di loro se li avesse tra le mani, non è difficile da immaginare. Le stupide guerre dei Democratici hanno insanguinato il Mondo e hanno ucciso decine di migliaia di ragazzoni americani mandati a morire per disegni radicali di satanismo globale. Il nuovo sottosegretario alla Difesa per l’Intelligence e la Sicurezza, Ezra Watnick, ha fatto parte dell’équipe del generale Michael Flynn all’Intelligence militare che ha combattuto il terrorismo jadista, quindi l’aria che tira dalla Casa Bianca è quella di una tormenta per i Dem. Rennovatio21 (vedi link) ci racconta che per quattro anni i responsabili del Pentagono vicini ad Obama e Hillary, hanno fatto di tutto per non mettere in atto le disposizioni di Trump e far proseguire i conflitti dove c’erano, seguendo direttive del Presidente ombra Barack Obama, tutte cose che hanno fatto ‘imbestialire’ le alte gerarchie dell’Esercito e non solo l’Amministrazione Trump.


http://www.renovatio21.com/donald-trump-no...e-il-pentagono/

Perciò voi ora capite che se Trump volesse fare il Presidente come avrebbe avuto diritto di fare già 4 anni fa, non dovrebbe solo vincere, ma sarebbe costretto a stravincere buttando fuori i Dem dalle Istituzioni. Non posso dirvi il numero di attentati alla vita che Trump ha subito in questi 4 anni, ma ho realizzato che il modus operandi dei Dem, non essendosi posto in alveo democratico di sostanziale rispetto, legittima Trump in senso morale e giuridico, a creare le condizioni per farli processare ed uccidere come in una sorta di Norimberga, si spera questa volta molto più efficace.

In ultimo, un fatto curioso è accaduto stamattina.


Hillary Clinton e la sua ombra Huma Abedin, vice di Jonh Podesta nella campagna 2016.
Huma Abedine, braccio destro di Hillary Clinton, è riaffiorata dal Deep State e ha re-twittato un enigmatico tweet in cui sembra perorare un contenuto pro Trump e contro i media ! Non ha senso e secondo Q la chiave è nel numero 811, che potrebbe essere il contenuto che porta ad un messaggio. I due anni, i due mesi e i 19 giorni, fanno 811 dall’ultimo tweet di Huma Abedin, scomparsa dal Surface Web negli ultimi 2 anni. Cosa vorrà mai dire? A chi è rivolto? E’ forse un messaggio in codice che annuncia il si salvi chi può, oppure il nascondetevi ? Sicuramente 811 sono i giorni dal suo ultimo tweet, ma anche il numero di un drop (goccia di informazione) il cui contenuto ha attinenza con le vicende in corso. Forse Q dando risalto all’811 vuole comunicare a Hillary, Obama o Brennan, che lui sa le contromosse che i Dem vorrebbero attuare? Io non saprei, ma sapremo presto…

Tuttavia i personaggi come Huma Abedin comunicano nel Dark Web con meccanismi criptati dai servizi segreti, e se non lo fanno più, e saltano fuori strani tweet e numeri enigmatici di Q, significa che i tentacoli del Kraken sono arrivati fin lì. Il Dark Web non è più un posto sicuro per i ‘losers’.

Fonte http://www.notiziedalparlamento.it/wp-cont...vg_-768x543.png

orso in piedi

PS,aspettiamo che Trump ci liberi,ma non facciamo niente in proposito.Aspettiamo che siano gli atri a combattere per la nostra libertà?
Quanti nostri politici andrebbero processati e condannati per omicidio plurimo e alto tradimento?
Aspettiamo Trump?
 
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view post Posted on 1/12/2020, 13:44

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Arma della CIA che provoca infarti.

Quanti oppositori o persone scomode al regime sono morti ultimamente di infarto, ANCHE SE NON AFFETTI DA CARDIOPATIE PREGRESSE?
Troppi,per non destare sospetti,ed il video del 1975 lo conferma.

https://peertube.it/videos/watch/eced7097-...45-c6a41ca8d421

orso in piedi
 
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view post Posted on 2/12/2020, 15:42

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Un video esplicativo,di ciò che ho descritto in questo treid

Il nuovo ordine mondiale:l'Unione Europea



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view post Posted on 19/12/2020, 22:04

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Il dr.Carlo Palermo:dietro a Mafia e Piduismo si nasconde il potere profondo.



Questi sono gli stessi che hanno creato il problema della Pandemia e che vogliono vacinare tutto il mondo.

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view post Posted on 20/12/2020, 23:38

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Questo filmato vi chiarirà le idee su chi realmente comanda il mondo,o meglio,gli strumenti e i metodi per governare il mondo.
Chi ha seguito i precedenti post,sa esattamente quali sono le famiglie dietro tutto questo potere.


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orso in piedi
P.s. sottotitoli in italiamo
 
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view post Posted on 25/12/2020, 15:12

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ETTORE GOTTI TEDESCHI, EX PRESIDENTE DELLO IOR, CONFERMA NWO, GREAT RESET CON LA SCUSA DEL COVID.

Ettore Gotti Tedeschi, rappresentante in Italia di una delle più grandi Banche d’affari del Mondo. Consigliere Economico del Ministro del Tesoro ed ex Presidente della Banca Vaticana, con tutta la sua autorevolezza, il 15 dicembre scrive un articolo su La Verità, molto forte e importante quasi da complottista, come lo definirebbe qualche giornalista di regime.

Riportiamo qualche stralcio dal seguente link DEMOCRAZIE INSOSTENIBILI di Ettore Gotti Tedeschi – Rinascimento Europeo:

“Negli Usa sembra che qualcuno stia pensando di contrapporsi al vincente dirigismo totalitario cinese, inventandosi una forma di dirigismo totalitario occidentale, con la scusa del Covid e l’opportunità di attuare un altro nuovo GreatReset .

Detto new GreatReset sembra proporsi obiettivi altamente umanitari, giusti, buoni, salvifici. Esattamente come se li proponeva 50 anni fa l’old GreatReset, cioè il Nuovo Ordine Mondiale di Kissinger , un po’ utopistico e un po’ contrario a leggi naturali.

Pertanto fallito. E nonostante il suo fallimento, invece di pensare a perché è successo, viene oggi proposta una versione aggiornata, ma pressoché identica, di nuovo-nuovo ordine mondiale .

Esattamente come il NOM di 50anni fa, stavolta agevolato dal digitale, dalla intelligenza artificiale. dal 5G , ecc. . Ma stavolta anche con la “minaccia” di nuove pandemie se non si realizzasse tutto ciò in una forma di cooperazione globale.

La delocalizzazione ha però creato il gigantesco potere cinese che spaventa. Per fronteggiarlo ora si pensa al Reset n° 2 che lascia intendere una proposta di un totalitarismo occidentale al posto della vecchia democrazia, inefficace e perdente.

Certo per convincere tutti aveva bisogno di un “rating etico“, di una legittimazione morale da parte della massima autorità morale al mondo . E con il Covid è più facilmente imponibile, senza discussioni e senza più eccessive riserve morali.

Potrebbe essere tra un dirigismo economico totalitario cinese, già sperimentato, con un neo-modello sperimentale, dirigistico economico-sanitario american-europeo. Tutto fondato su sistemi, modelli, struttura tecnologie ecc. e per nulla fondato sull’uomo che dovrebbe usarli. Poveri Papi san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Quante raccomandazioni sprecate …

Ovviamente serviva una scusa ( Covid ) e una rete di agenti infiltrati ai massimi livelli del potere ( Clinton, Biden, Bergoglio etc. ).

Fonte https://www.databaseitalia.it/ettore-gotti...cusa-del-covid/

Mi chiedo se Gotti Tedeschi
sia passato dalla parte dei complottisti.Cosa diranno i debunkers?

orso in piedi
 
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view post Posted on 25/12/2020, 16:20

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