Guida Spirituale
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| di Sri Sathya Sai Baba
"NELL'UOMO C'E' L'INFINITO"
Queste sono qualità innate nell’uomo, sono tutti aspetti di Brahman e molte anime nobili sono venute sulla terra per comunicare agli uomini queste cose e per ristabilire il Dharma, ovvero la Rettitudine nel mondo.
La Verità. L’uomo è dotato di ingegno, che esprime attraverso l’Arte, la Filosofia, la Religione, le cui finalità tendono al riconoscimento della Verità unica, eterna, trascendente. La gente considera vere le cose che vede e che sente, e ritiene di aver detto il vero quando le descrive come le ha viste e sentite. Ma le cose cambiano in continuazione: ciò che è vero oggi, non lo è più domani; ciò che è vero per uno, può non esserlo per un altro. La Verità eterna, trascendente è unica, uguale per tutti e la si trova nelle tre dimensioni del tempo: passato, presente e futuro. Dunque, la natura umana è sacra perché racchiude in sé il Principio di Brahman e l’uomo è l’incarnazione della Saggezza e della Sapienza. Il Principio “Atmico” è onnipresente.
La pietra, la scultura e l’artista. Eccovi un piccolo esempio. Se uno scultore ricava da un blocco di pietra una statua di Krishna, non significa che quella figura sia scaturita dall’esterno per entrare nella pietra. No. La pietra è solo un mezzo di cui l’artista si serve per esprimere l’arte insita in lui e che esprime per mezzo della scultura. Questa, però, per trovare attuazione, dev’essere prima pensata ed ideata, e l’uomo, dopo averla strutturata nella propria mente, può concretizzarla servendosi di un masso di pietra. Tra la pietra, la statua e lo scultore, chi è più importante? Lo scultore, è ovvio, Quindi, se siete in grado di stabilire l’essenziale, riconoscerete facilmente anche ciò che è strumentale.
Lo sperimentatore, l’esperienza in sé e l’oggetto dell’esperienza, ovvero chi vede, l’azione del vedere e la cosa veduta si combinano insieme per formare un unico risultato.
L’Arte del Creato. Ogni forma d’arte è innata nell’uomo e ha origine dal cuore. Lo dichiara la Filosofia. Ciò significa che anche la Creazione - che è Arte Divina - è insita nell’uomo. Chi sa intravvedere questo, pur non sentendosi diverso dagli altri uomini, è un santo, perché vive nella Verità.
Il re Bali. [10] Siddhashrama è un’importante località del Kerala ed è così chiamata perché i suoi abitanti seppero vedere e sperimentare il Divino. La Vishnu apparve nella forma di Vamana. Quella regione era allora governata da Bali, re saggio e virtuoso e, durante il suo regno, la popolazione viveva felice, nella prosperità e nella pace. L’imperatore trattava i cittadini da pari a pari ed essi potevano avere tutto ciò che chiedevano.
Dio si presentò a Bali sotto le sembianze di un nano per mettere alla prova la sua devozione e le sue qualità. Colui che chiede si fa piccolo, anche se si tratta di Vishnu in persona. Bali gli domandò premuroso che cosa avrebbe potuto offirGli e il visitatore rispose che gli bastavano tre piedi di terreno. “Ma io posso darti ben altro; - replicò l’imperatore - perché chiedi così poco?”. Ma Vamana non desiderava che quanto aveva chiesto.
E Bali acconsentì con sollecitudine a quella richiesta, che gli parve davvero modesta.
L’acharya Shukra, il sacerdote del tempio, prima che il sovrano finisse di parlare, si intromise per avvertirlo di non fare incaute promesse, in quanto il personaggio che aveva davanti con un aspetto tanto umile non era un brahmana qualsiasi, bensì la stessa incarnazione della Shakti, la Potenza Divina. Ma la decisione dell’imperatore fu irrevocabile e gli rispose: “Qualunque cosa succeda, terrò fede alla mia promessa. Tu dici che costui è la Divinità in persona. Bene; se è vero, mi ritengo davvero fortunato. Se Dio in persona è venuto a chiedermi qualcosa, la Sua mano, per ricevere, deve mettersi sotto la mia. E questa è proprio una grande fortuna per me!”
Qui si può notare che il re, dichiarandosi pronto a donare qualsiasi cosa a Dio, pur contro gli avvertimenti del suo maestro, si rivelò migliore dello stesso precettore, perché volle mantenere a qualsiasi costo la parola data. Ci sono infatti dei maestri che non applicano nella loro vita quanto insegnano agli altri, per cui si dice che, se un devoto mette in pratica quanto ha imparato, è superiore al maestro che non applica i suoi stessi insegnamenti. + Bali lo aveva capito e si comportò in modo conforme. A quei tempi c’era abbondanza di mezzi, perché le piogge erano regolari e la gente era ricca e felice. Ma anche oggi, se si vuole vedere la natura in pieno rigoglio, bisogna andare nel Kerala, dove la vegetazione è dovunque lussureggiante e la campagna è feconda da frutteti, alberi di cocco e fiori. Si dice che la bellezza sia un gaudio e un piacere per gli occhi e l’uomo trova gioia e piacere nella bellezza e nella natura creata da Dio.
Con un grande imperatore qual era Bali, le popolazioni del Kerala vivevano dunque felici e nell’abbondanza. In quella regione tanto piccola si incarnarono tre Avatara: Parasurama, Narasimha e Vamana appunto, il cui nome è impresso nel cuore di ogni abitante. Vamana aveva chiesto una porzione di terreno grande tre dei suoi piedi e, dopo il consenso del re, col primo passo coprì tutta la Terra; col secondo occupò il Cielo. Non c’era più posto per il terzo passo e Bali, che non poteva nemmeno cedere il posto che occupava perché ormai apparteneva a Vamana, dopo un momento di riflessione, piegò il capo in modo che Vamana vi posasse sopra il piede e facesse su di lui il terzo passo. Così facendo distrusse il proprio ego e permise alla Divinità latente in lui, come del resto in tutti gli uomini, di emergere. E si liberò!
orso in piedi
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