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IL GRANDE INGANNO!, come la realtà” rappresentata dai quotidiani, telegiornali e mezzi di informazione, sia totalmente manipolata

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orso in piedi
view post Posted on 17/4/2014, 14:28 by: orso in piedi

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Il Tempo: realtà o manipolazione?
Seconda Parte

D: Bene, stavamo discutendo dei fatti e delle reazioni emotive.

R: Questi, caro mio, sono i mattoni che costruiscono la realtà.
Il perfido Osama Bin Laden che distrugge il World Trade Center: questa è la “notizia” che viene fornita.
Da questa notizia si ottiene la reazione emotiva del pubblico, perciò poi il pubblico crede che il fatto deve essere vero per forza.
Perché arriva da una fonte ufficiale e perché loro, l’opinione pubblica hanno reagito con una qualche emozione.

D: E non importa che il fatto sia vero o falso.

R: Non ha nessuna importanza.

D: E poi che accade?

R: Una catena inventata di fatti e di risposte emotive.
Ed ecco l’intera catena di eventi, la sceneggiatura, la Storia che prende forma, la costruzione della realtà.
Questa E’ la realtà.

D: E’ una cosa calcolata?

R: Esattamente, come ho già detto tante volte in passato.
Se lei mostra immagini di persone morte qui e lì, inventa il nome di una qualche malattia che si può associare a quelle immagini, vedrà che la gente accetterà la “realtà” di quella nuova malattia.
Perché reagiscono, provano un sentimento, una emozione. Funziona.
E’ stato ed è così per l’AIDS in Africa.
Ho contribuito personalmente a creare quella sequenza temporale, era il mio lavoro.
Quindi questa è la filosofia. La filosofia di ciò che il tempo realmente E’.

D: Aspetti un attimo, sta dicendo che senza questa sequenza cronologica di fatti il tempo cesserebbe di esistere?

R: Ora inizia a capire

D: E’ quello che vuole dire?

R: Dannatamente esatto, è così

D: Non crede che sia un’idea parecchio audace?

R: Caspita, certo che lo è. Ed è anche vera.

D: Se posso fare una domanda difficile, cosa rimpiazzerebbe il tempo?

R: Lo lascio indovinare a lei.

D: Va bene, allora approfondiamo la cosa. Sta dicendo che una catena di fatti ed emozioni costruisce il tempo…

R: Glielo spiegherò passo per passo.

Faccia conto di essere nell’Antica Grecia, sta assistendo alla Tragedia di Edipo in un anfiteatro.
La sequenza degli eventi si sta svolgendo, però il pubblico non reagisce emotivamente come se fosse un avvenimento “vero”.
Così la tragedia smette di essere “vera”.
Il pubblico assiste a un susseguirsi di immagini, ma non c’è nient’altro: niente Storia, niente “tempo”.

Allo stesso modo, faccia finta che in Africa i morti ci siano effettivamente, ma nessuno racconti la storia dell’AIDS o dell’HIV: niente virus di scimmie entrate in contatto con gli umani, ecc.

D: E allora?

R: Restiamo al livello che stiamo analizzando…
Mettiamo che, nei decenni, arrivino centinaia di notizie, ma nessuna produce emozioni.
Che cosa rimane?

D: Me lo dica lei.

R: Provi ad immaginare che la storia mondiale sia solo una sequenza di fatti “neutrali”, senza reazioni emotive.
Immagini che una certa serie di eventi “caotici” o “traumatici” smetta di produrre forti reazioni emotive nel pubblico a cui era rivolta. Immagini che il crollo dei mercati azionari o le guerre dei decenni passati NON siano accompagnati dalla “narrativa ufficiale”, e vengano vissuti in maniera pacata e obbiettiva.
Immagini che questo risveglio avvenga contemporaneamente ovunque.
Cosa accadrebbe?

D: Me lo dica lei.

R: Accadrebbe con il tempo quello che succede con qualsiasi altra tirannia e dittatura.
Vede, ogni bravo manipolatore ha il terrore di quello che accadrebbe senza le manipolazioni: è un segreto che le sto svelando.
Ogni manipolatore è terrorizzato da questo scenario.

D: Non la seguo: sta portando questa intervista a una “analisi di cosa è la realtà”?

R: Perché non dovrei?

D: Non so, mi ricorda il Buddhismo Tibetano…

R: Infatti. Quella è una cultura che possiede molte verità, e questo è il motivo per cui è sotto attacco.
Un pilastro della cultura tibetana è l’idea del “Vuoto”.
E nel vuoto si può creare qualsiasi cosa.
La bravura consiste nel creare qualcosa consapevolmente, senza sforzarsi di essere troppo attivi.
Creare idee e lasciare che si diffondano da sole, senza forzare.
E’ così che si fa, per propagare forme-pensiero nella mente delle masse.

D: Quali forme-pensiero vogliono diffondere?

R: La paura, la mancanza di speranza…
oppure una forma deviata di speranza, la speranza nei capi o in un “leader forte”…
o il valore della “società” che prevale sulle libertà individuali.

continua....
 
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7 replies since 14/4/2014, 16:22   165 views
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